mercoledì 28 aprile 2021

I NoTangenziale scrivono all'Europa (lettera)

 riceviamo e volentieri pubblichiamo

 
abbiamo inviato di recente alla Commissione Petizioni di Bruxelles un aggiornamento sulla nostra Petizione.
 
In allegato trovate la lettera da noi inviata alla Presidente della Commissione .
 
Buona lettura
All’attenzione dell’On. Dolors Montserrat,
Presidente della Commissione per le petizioni del Parlamento europeo
Oggetto: Petizione n. 0090/2017 dei Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco
Agricolo Sud Milano per la cancellazione del progetto denominato “Collegamento tra la S.S. 11
“Padana Superiore” a Magenta e la Tangenziale Ovest di Milano - Variante di Abbiategrasso sulla
S.S.n.494 e adeguamento in sede del tratto Abbiategrasso-Vigevano fino al nuovo ponte sul Ticino -
1° Stralcio Funzionale"

Gentile Presidente,
facciamo seguito alla nostra ultima comunicazione del 6 aprile 2020 mediante la quale informavamo la
Commissione per le petizioni della sentenza del 31 gennaio 2020 del Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) della Lombardia.
Ci preme informarla che sebbene mediante la suddetta sentenza la giustizia amministrativa abbia accolto le nostre istanze, insieme a quelle di singoli cittadini, di alcuni Comuni, del Parco lombardo della Valle del Ticino e di alcuni agricoltori, il progetto di Superstrada è ancora perseguito dal suo proponente (ANAS).
Il T.A.R. ha annullato la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica
(CIPE) del 28 febbraio 2018 che finanziava l’opera, in ragione delle carenze nella procedura di
valutazione di impatto ambientale (VIA) da noi evidenziate inter alia nella nostra petizione e
successivamente rilevate dal Ministero dell’ambiente con parere del 5 luglio 2019. Ciononostante ANAS in data 2 marzo 2020 ha richiesto nuovamente agli enti locali interessati dal tracciato della superstrada di esprimere nuovamente le proprie osservazioni nell’ambito di una nuova procedura volta ad autorizzare il progetto.
Ci preme inoltre denunciare l’atteggiamento totalmente scorretto del proponente che, nell’ambito del
documento inviato ai Comuni ai fini della loro valutazione ribadiva – in via del tutto illegittima, dal
momento che ad oggi non esiste alcun progetto autorizzato – la validità degli espropri legati al progetto annullato dalla giustizia amministrativa. Tale impostazione è stata poi confermata da ANAS con la pubblicazione su quotidiani nazionali e regionali dell’avviso relativo all’avvio del procedimento per “pubblica utilità”, a fronte della quale i proprietari dei terreni coinvolti dal tracciato del progetto hanno avuto 60 giorni per formulare le proprie osservazioni. ANAS ha poi dovuto rimediare a questa situazione a dir poco incresciosa inviando una lettera agli espropriati in data 16 aprile 2020 mediante la quale comunicava che “il procedimento è temporaneamente sospeso in attesa che il progetto venga sottoposto a nuovo iter autorizzativo e, di non tenere conto delle comunicazioni trasmesse successivamente alla delibera del CIPE pubblicata il 31 luglio 2018”, vale a dire quella annullata dalla sentenza del T.A.R. Lombardia.
A nostro avviso, il tentativo in corso da parte di ANAS di riproporre un progetto identico in tutti i suoi
elementi costitutivi a quello già bocciato dalla giustizia amministrativa (con una decisione che peraltro
non è stata oggetto di alcuna impugnazione), è da rigettare non solo per i motivi che abbiamo illustrato a più riprese in precedenza ma anche, e soprattutto, in ragione degli obiettivi attualmente perseguiti dalla stessa Unione europea attraverso il Patto verde europeo (European Green Deal) promosso dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Il progetto di Superstrada non puo’ infatti essere considerato in linea con l’obiettivo di ridurre le
emissioni di gas a effetto serra del 90% come contributo del settore dei trasporti al raggiungimento di
un’economia a zero emissioni nette entro il 2050.
Allo stesso modo, crediamo fermamente che tale progetto sia incompatibile con l’obiettivo di spostare su rotaia e sulle vie navigabili interne una parte consistente del 75% delle merci attualmente trasportato su gomma all’interno dell’Unione.
Ci riferiamo, quindi, a due degli obiettivi di fondo enunciati dalla Commissione europea attraverso il
Patto verde europeo, nonché all’ambizione di raggiungere un livello di inquinamento pari a zero che
pervade il Patto stesso e che sarà ulteriormente definita attraverso il Piano d’azione per l’inquinamento zero di aria, acqua e suolo di prossima adozione.
Inoltre, ci sembra che il progetto perseguito da ANAS sia assolutamente gli antipodi rispetto agli
orientamenti perseguiti a livello europeo tramite la Strategia per la mobilità sostenibile e intelligente in
quanto alla necessità di favorire il trasporto pubblico, di potenziare le infrastrutture ferroviarie e quelle
ciclabili.
In un contesto provinciale come quello del Sud-Ovest Milanese, e più in generale, in una Regione già
satura di infrastrutture di tipo stradale e autostradale, corresponsabili di un tasso elevato di consumo di suolo pari al 14,8% per l'intera regione Lombardia e al 41,1% per la Città metropolitana di Milano[1]
nonché di emissioni di particolato (PM2,5) di biossido di azoto (NO2) superiori ai valori prescritti dalla
direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria , che causano annualmente oltre 4.000 morti premature per
inquinamento atmosferico nel territorio della Città metropolitana[2], riteniamo che sarebbero preferibili soluzioni per la mobilità urbana differenti. Soluzioni fondate su una migliore pianificazione urbana, volte a garantire la connettività tra aree rurali e suburbane (come quelle in cui viviamo) e la metropoli (Milano), incardinate sulla mobilità sostenibile dei pendolari e non sull’uso dei mezzi di trasporti privati.
Al posto della Superstrada, e per favorire nel nostro territorio il raggiungimento degli obiettivi del Patto
verde europeo, auspichiamo vivamente che le competenti autorità italiane archivino in via definitiva il
progetto di Superstrada e considerino, al suo posto, l’attuazione di proposte alternative promosse da
alcuni Sindaci, dai comitati di cittadini, dalle associazioni ambientaliste e dalle sigle degli agricoltori. Le
suddette proposte alternative, già inviate alla ‘Struttura tecnica di missione’ del Ministero delle
infrastrutture e della mobilità sostenibile, sono interamente riportate nel documento in allegato alla
presente (intitolato ‘Proposte Alternative al Progetto ANAS’).
Queste proposte consentirebbero al nostro territorio di ottenere risultati importanti sul versante della
mitigazione delle emissioni climalteranti causate dal trasporto stradale, della riduzione dell’inquinamento
atmosferico nonché del contenimento del consumo di suolo agricolo in un’area, che in Lombardia è da
considerarsi come un avamposto del biologico, dove molti degli obiettivi perseguiti dalla Strategia ‘Farm
to Fork’ e della Strategia UE per la biodiversità al 2030 trovano già una buona realizzazione concreta e
dove esiste un contesto molto favorevole alla realizzazione del nuovo Piano d’azione per la produzione
biologica recentemente pubblicato dalla Commissione.
Ne è prova la recente costituzione del Distretto agricolo ‘Dinamo’, che unisce imprese agricole
prevalentemente biologiche e che persegue lo scopo di conservare la biodiversità, la valorizzazione del
paesaggio agrario, nonché lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche agroecologiche.
Alla luce di tutto quanto precede, auspichiamo di avere chiarito le ragioni che ci portano a ritenere il
progetto di Superstrada del tutto incompatibile con il Patto verde europeo in quanto strategia di crescita, a
censurare il nuovo tentativo in corso da parte di ANAS di ottenerne l’autorizzazione, nonché a rigettare
con forza ogni tentativo di inserire il progetto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza o di dipingerlo
comunque come ‘strategico’ per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio.
Confidando nella sua sensibilità e nel sostegno finora concessoci dalla Commissione per le petizioni, la
preghiamo di mantenere aperta la nostra petizione e di trasmettere questa lettera al Prof. Roberto
Cingolani, nuovo Ministro italiano per la transizione ecologica e al Prof. Enrico Giovannini, nuovo
Ministro italiano per le infrastrutture e la mobilità sostenibile, affinché siano aggiornati sulla nostra
petizione e possano considerare il nostro punto di vista nell’ambito della valutazione sull’utilità del
progetto nel nostro contesto locale e regionale in relazione alle priorità delineate dalla Commissione
europea per la transizione verso un’economia climaticamente neutra.

Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano

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