venerdì 18 giugno 2021

COBAS: NON E' STATO UN INCIDENTE: ADIL E' STATO AMMAZZATO IN NOME DEL PROFITTO!

Riceviamo e pubblichiamo 

 NON E' STATO UN INCIDENTE: ADIL E' STATO AMMAZZATO IN NOME DEL PROFITTO! 

Stamane, durante lo sciopero nazionale della Logistica Adil Belakhdim, nostro coordinatore della sede di Novara e membro del Coordinamento nazionale SI Cobas, è morto travolto da un Tir che ha forzato un picchetto davanti la LIDL di Biandrate (Novara).

Il presidio, composto da alcune decine di lavoratori, è stato investito da un autista criminale, che alla vista del presidio non ha esitato a premere l'acceleratore dell'automezzo travolgendo prima due lavoratori che a malapena sono riusciti a malapena a salvarsi e che ora sono ricoverati in ospedale, e poi schiacciando il nostro compagno, passandogli addosso e scappando.

Adil era sposato e con due bambini piccoli, ed è stato per anni operaio della Tnt, quando aveva scelto di tornare al suo paese per avviare una attività. Le cose non andarono come erano state da lui programmate, e così era tornato da noi in Italia e si è attivato nel SI Cobas. 

È  lui che ha dato il suo impegno in quel di Novara per costruire quel coordinamento provinciale, lavorando quotidianamente per sviluppare il SI Cobas sul territorio novarese. I compagni di altre città hanno avuto la possibilità di sentirlo all'ultimo coordinamento nazionale dove ha incitato alla lotta e alla partecipazione alla manifestazione di domani a Roma. Due anni fa, quando il SI Cobas si è incontrato in Marocco con il maggior sindacato, lui era presente con la nostra delegazione e con generosità ci aveva ospitato a casa sua.

Per quanto ancora increduli ed esterrefatti per questa tragedia, non possiamo tacere la nostra rabbia per una morte che non è in alcun modo derubricabile come un semplice incidente (come alcuni organi di stampa avevano fatto passare  in un primo momento), ne tantomeno come la semplice opera di un folle isolato!!!

L'omicidio di Adil avviene infatti all'apice di una escalation di violenza organizzata contro il Si Cobas, che si trascina da mesi ed è oramai senza limiti.

Le cariche alla FedEx TNT di Piacenza, gli arresti, i fogli di via e le multe contro gli scioperi, le aggressioni armate di body guard e crumiri a San Giuliano e Lodi, passando per i raid punitivi alla Texprint di due giorni fa, sono parte di un unico disegno che vede i padroni e la criminalità organizzata (che fa giganteschi affari nella logistica) agire in maniera unita e concentrica per schiacciare con la forza e la violenza gli scioperi dei lavoratori contro il supersfruttamento e in difesa delle conquiste strappate negli anni dal sindacalismo conflittuale, in primo luogo dal SI Cobas: una violenza che che è quasi sempre spalleggiata e alimentata dalla repressione spietata condotta dalle forze dell'ordine contro gli scioperi e le lotte operaie. 

I PADRONI VOLEVANO IL MORTO E CI SONO RIUSCITI. 

Da settimane i padroni e i loro complici stanno veicolando sui luoghi di lavoro, con ogni mezzo e con ogni tipo di provocazione, il messaggio che i picchetti si possono sfondare, che operai e sindacalisti possono essere liberamente pestati a sangue, che gli scioperi possono essere schiacciati e le lotte messe a tacere con metodi mafiosi, il tutto con la complicità o il silenzio-assenso dello Stato e della polizia.

Questa violenza esplicita e dispiegata è solo la punta dell'iceberg di una strategia politica tesa a silenziare le rivendicazioni dei lavoratori e a isolare il sindacalismo di classe, funzionale a spianare la strada alle prossime misure governative di attacco alle condizioni di vita e salariali di milioni di lavoratori, su tutte l'imminente sblocco dei licenziamenti.

In queste ore stiamo assistendo al solito balletto di dichiarazioni di sconcerto e di prese di posizione da parte dei vertici del governo, con in testa il premier Draghi che invita a "far luce" su quanto accaduto a Biandrate, e con Cgil-Cisl-Uil che, come di consueto, si decidono a proclamare lo sciopero solo quando il sangue operaio è già stato versato.

Una dinamica simile a quella che è avvenuta anni fa alla Gls di Piacenza, quando Abd El Salaam venne travolto da un tir durante uno sciopero indetto da Usb: dopo qualche ora di indignazione a reti unificate, tornò a regnare il silenzio totale sulla condizione dei facchini e delle migliaia di lavoratori della logistica quotidianamente sfruttati, sottopagati e soggetti a ogni forma di ricatto e di angheria.  

LA PERDITA DI ADIL RENDE ANCOR PIU' EVIDENTE CIO' CHE ERA GIA' CHIARO ALLA LUCE DELLA CRESCITA ESPONENZIALE DELLE MORTI SUL LAVORO REGISTRATE IN QUESTI MESI DI CRISI PANDEMICA: PER I PADRONI I PROFITTI VALGONO PIU' DELLA VITA UMANA.

Il premier Draghi piuttosto che versare lacrime di coccodrillo dovrebbe spiegare per quale motivo da oltre 3 mesi il SI Cobas sta chiedendo al governo un tavolo di crisi al MISE per risolvere la vertenza alla Fedex di Piacenza con 280 lavoratori buttati per strada solo a causa della loro appartenenza al nostro sindacato, senza ricevere mai risposta e, anzi, ricevendo in cambio cariche e manganellate della polizia quando lo scorso 21 maggio ci siamo recati in presidio sotto a Palazzo Chigi; dovrebbe spiegare come mai da oltre un anno il SI Cobas si batte per ottenere dal  governo (prima Conte, ora l'attuale) il varo di protocolli vincolanti sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro senza mai aver ricevuto alcuna risposta; dovrebbe spiegarci come mai il governo stia sponsorizzando piani di ristrutturazione che prevedono migliaia di licenziamenti e una generale precarizzazione dei contratti (oggi in Fedex, domani dappertutto) senza che le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nella logistica siano convocate ai tavoli di trattativa.

I vertici di Cgil-Cisl-Uil dovrebbero spiegarci come si concilia il giusto sciopero per la morte di Adil con l'opera sistematica di demonizzazione e criminalizzazione condotta dai confederali contro il SI Cobas (solo per restare agli eventi più recenti, gli inviti alla polizia ad intervenire contro le lavoratrici e i lavoratori in sciopero alla Ceva di Stradella) e, più in generale, contro il sindacalismo combattivo.

Per questo denunciamo con forza che questa morte non è stata provocata dalla follia di un singolo, bensì è il frutto di una guerra a tutto campo contro la classe lavoratrice, alimentata dell'omertà delle istituzioni e dal collaborazionismo dei vertici confederali.

Domani Adil sarebbe stato con noi a Roma per manifestare contro lo sblocco dei licenziamenti, contro il rinnovo-farsa del CCNL Trasporto merci e logistica, e a sostegno della lotta dei lavoratori Fedex di Piacenza. 

Il dolore per la perdita di un nostro dirigente nazionale ad opera di un vigliacco criminale è indescrivibile, ma non appanna, anzi rafforza le ragioni della manifestazione di domani a Roma.

Perchè si tratta delle stesse ragioni e della stessa causa per cui Adil si batteva da anni e che sono alla base della tragedia di stamattina: la lotta per l'emancipazione dei proletari dalla barbarie capitalistica.

Saremo alle 14 a Piazza della Repubblica per portare la nostra rabbia e le nostre lotte fin nel cuore del capitale, e invitiamo tutti i lavoratori e i solidali alla massima partecipazione.

Al contempo, sosteniamo fin d'ora ogni iniziativa tesa a denunciare e smascherare le responsabilità oggettive del gruppo LIDL per il barbaro assassinio di Adil.

ADIL VIVE NELLE NOSTRE LOTTE!

IL SUO SANGUE NON SARA' VERSATO INVANO!

ONORE A TE, COMPAGNO!

Si Cobas nazionale

* nelle prossime ore avvieremo una raccolta-fondi pubblica per sostenere i familiari di Adil



giovedì 17 giugno 2021

LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PRESENTANO UN ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE RELATIVO AI FINANZIAMENTI REGIONALI E COMUNALI AL MILANO MONZA OPEN-AIR MOTOR SHOW (10-13 GIUGNO)


• La manifestazione motoristica, svoltasi fra Milano e Monza dal 10 al 13 giugno 2021, ha ricevuto sostegno economico sia dalla Regione Lombardia che dal Comune di Milano, in virtù di una presunta utilità pubblica nel promuovere valori e contenuti della mobilità sostenibile.

• In particolare, la deliberazione di Regione Lombardia n. 4557 del 19/04/2021 stanzia € 240.000 a fondo perduto per la manifestazione, anche perché, testualmente “avrà come focus principale i mezzi di trasporto secondo le nuove tecnologie, la sostenibilità ambientale, le fonti di energia alternativa” e perché “apporta un contributo di rilievo sportivo”.

• Il Comune di Milano con la deliberazione della giunta comunale n. 528 del 14/05/2021 concede invece uno sconto di € 365.000 sulla tassa di occupazione del suolo (da € 437.000 a € 72.000) in quanto la manifestazione sarebbe caratterizzata dall’obiettivo di – sempre testualmente – “incentivare una mobilità sostenibile, facendo conoscere in anteprima le novità utili ad affrontare le problematiche ambientali in città” e dalla “promozione di una mobilità eco-sostenibile che possa favorire un basso impatto ambientale”.

Gli ambientalisti rilevano invece che la caratterizzazione della manifestazione non aveva nulla a che fare con la mobilità sostenibile. Come infatti si è potuto evincere dalla comunicazione ufficiale degli organizzatori, dai comunicati stampa, dalle attività sui social e sui media, nonché soprattutto dai modelli di auto e moto esposte, gli aspetti dell’ambiente, della sostenibilità, addirittura delle “energie alternative” non sono stati trattati, mentre invece sono stati ampiamente promossi concetti come “velocità”, “potenza”, “prestazioni”, valori tutt’altro che orientati alla mobilità sostenibile. Inoltre, sul sito web della manifestazione era chiaramente indicato come tramite i QRCode posti su ogni pedana il pubblico avrebbe potuto ottenere “link per contattare le case costruttrici”, avendo come intenzione “un segnale di ripartenza per il mondo dei saloni e il settore automotive”, evidenziando il carattere commerciale della manifestazione.“

Per tutta la durata dell’evento,” si legge nella delibera del Comune di Milano, “Milano sarà un grande salone automobilistico a cielo aperto”; un salone allestito parcheggiando automobili nelle aree pedonali più iconiche della città, veicolando così un messaggio negativo e tutt’altro che sostenibile.Tutti gli esperti del settore sanno che la motorizzazione elettrica dei veicoli di per sé non è condizione né necessaria, né sufficiente a caratterizzare un mezzo di trasporto come sostenibile, e che per promuoverne valori e contenuti è necessario informare su pro e contro di tutte le modalità di trasporto, non soltanto sui vantaggi di una.

Le associazioni ambientaliste si rivolgono quindi al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e al Sindaco di Milano Beppe Sala con queste parole: “vogliamo credere che Fontana e Sala fossero in buona fede e si siano fatti convincere dagli organizzatori, che hanno presentato loro l’evento come orientato alla sostenibilità, quando nei fatti non lo è stato. Noi non abbiamo trovato nulla di sostenibile in questa manifestazione: proporre come mezzo di trasporto sostenibile automobili pesanti, ingombranti, potenti, veloci ed energivore non ha molto senso nel momento in cui è stata dichiarata l’emergenza climatica. Quando la grande parte delle auto esposte erano da oltre 2 tonnellate di peso, con motori di diverse centinaia di kW e velocità oltre 200 km/h e 300 km/h, poco importa che abbiano alimentazione diesel, ibrido o elettrica: rimangono dei mezzi di trasporto inefficienti, insostenibili e pericolosi”.Le associazioni ritengono che la manifestazione in oggetto sia stata una banale fiera commerciale orientata al profitto, e quindi non meritevole di sostegno finanziario pubblico di cui hanno beneficiato oltre trenta soggetti privati, sicuramente capaci di coprire l’importo.Per queste motivazioni hanno inviato un esposto alla Procura regionale lombarda della Corte dei conti affinché valuti l’eventuale danno erariale causato alle casse pubbliche.

A questo punto resta solo una domanda da rivolgere al Sindaco Sala e al Presidente Fontana: con 605.000 euro di soldi pubblici, cosa si sarebbe potuto fare per promuovere davvero la mobilità sostenibile?

Milano, 16 giugno 2021

Associazioni firmatarie:

Genitori Antismog

Cittadini per l’Aria onlus

FIAB Ciclobby Onlus

Legambiente Lombardia

martedì 15 giugno 2021

10 anni dal #referendum su #acquapubblica e #nucleare

 10 anni dal #referendum su #acquapubblica e #nucleare

Intervento del direttore di un'altraeconomia e banda degli ottoni a scoppio

video 10 anni dal #referendum per l' #acquapubblica e per fermare il #nucleare #milano 11 6 2021










Trekking urbano a Milano, alla scoperta dell'Isola (Grazie a APE MILANO e a Isola Pepe Verde)

Metti una domenica di giugno, l'opportunità di conoscere e scoprire quei luoghi che frettolosamente ogni giorno attraversiamo, ahimè, ignorando la storia e quel che han significato, lasciato, e formato per il quartiere e le genti che lo vivono. Esperienze di storia, vedere i palazzi che hanno ospitato riviste, assemblee, han visto nascere idee, sogni e speranze, e sono diventati riferimenti culturali in tutto il mondo.

Un doveroso grazie agli organizzatori: APE MILANO (associazione proletari escursionisti) e Isola Pepe Verde, ai narratori e a chi della storia, fa memoria e ci aiuta a segnare il presente e a farlo un po' meno grigio. Sul sito di APE un bell'articolo del Trekking Urbano, a seguire foto e video 

https://ape-alveare.it/allindomani-del-trekking-urbano-isola-underground-video/


video "focus" (1.h.50): isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE


video 1, dove Ho Chi Min, cucinava, studiava e lavorava prima tappa. Isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video  2. re nudo. isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 3. deposito bulk. isola UNDERground trekking 

video 4. comitato isola. Isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 5. Art Center. Isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 6 pci volturno Isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 7. i cinema. Isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 8. piazza Minniti. Isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 9. pergola tribe. isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 10. teatro Verdi. Isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 11. punto rosso. isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 12. sopraSotto. Isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 13. piano terra. isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 14. laboratorio teatrale. isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE

video 15. Isola Pepe Verde. isola UNDERground trekking urbano di APE MILANO e ISOLA PEPE VERDE