sabato 30 aprile 2022

ARMAMENTI ITALIANI IN GUERRA: IL GOVERNO IMPONE IL SEGRETO DI STATO

 Riceviamo e pubblichiamo 

Altro che dichiarazione di guerra comunicata ai cittadini, come la Costituzione e il buonsenso prescrivono. Il governo Draghi e tutti i partiti presenti in Parlamento nascondono le proprie responsabilità, come per la mancata zona rossa ad Alzano, imponendo il segreto di stato alle immagini e alle descrizione delle armi di produzione italiana che stanno affluendo in questi giorni via ferrovia in Germania, stato scelto dagli Usa come base operativa e logistica della guerra. Non più solo fucili, fucili mitragliatori, mezzi di trasporto. Ma mine anticarro, mortai, ruspe e blindati lince armati, più sistemi radio e visori notturni con decine di tecnici ed addestratori. Tra i maggiori responsabili di questo palese tradimento dei principi della Costituzione, il gruppo parlamentare dei #5Stelle, partito di maggioranza relativa e primo sostenitore coi suoi voti del governo Draghi. 

'Cacciare un governo dispotico che tradisce con le sue azioni i principi comunemente concordati da una libera Costituzione è il primo Dovere di ogni cittadino.' G. Mazzini.

Da S. M. 

venerdì 29 aprile 2022

Ex Piazza d’Armi di Milano. L’immagine di un fallimento. da monitor

 Il 3 aprile scorso sono cominciati i lavori di “bonifica e pulizia” di una parte della ex Piazza d’Armi di Milano: un’area di proprietà pubblica che si sviluppa su una superficie di 41 ettari (410 mila mq), 35 dei quali a verde, rinaturalizzata in più di trent’anni di abbandono da parte del Demanio militare che vi svolgeva le esercitazioni delle sue truppe corazzate, infine conferita a Invimit Sgr nel 2016 per essere “valorizzata” attraverso uno dei fondi immobiliari da lei gestiti.

Da decenni nel mirino degli asset speculativi che, grazie al solito progetto di “rigenerazione urbana”, pretendevano di trasformarla in una specie di Central Park (in teoria pubblico ma di fatto a uso condominiale) con palazzoni residenziali di “prestigio”, frazionati in quattromila appartamenti e relative logge, che ne avrebbero costituito il perimetro a mo’ di “limite invalicabile” alla fruizione pubblica.

Il 3 e 4 aprile, con un imponente dispositivo di “forza pubblica”, è stato effettuato lo sgombero degli orti “non autorizzati”, alcuni sorti come “orti di guerra” durante l’ultimo conflitto mondiale, alcuni usati come abitazione informale da persone e famiglie (anche con bambini) a vario titolo relegate nella cosiddetta marginalità urbana, al di fuori del perimetro sociale e abitativo considerato legittimo. L’intervento ha ricevuto il plauso bipartisan dell’assessore Maran e dell’ex presidente del Municipio 7 Bestetti e potrebbe far presagire che Invimit abbia trovato acquirenti interessati.

Da lì, come se non bastasse, è cominciata una settimana di passione caratterizzata da incendi dolosi che una stampa compiacente consegnerà alle cronache come “vendetta da parte di nomadi e piccola criminalità che lì svolgevano i loro loschi traffici”, ma che potrebbero anche essere inquadrate nella lunga storia che vede negli incendi dolosi a orologeria i migliori alleati delle speculazioni edilizie. Dopo la demolizione degli ex magazzini militari, questi episodi infatti non fanno che accelerare le spinte per realizzare le volumetrie previste dal Piano di Governo del Territorio (Grande funzione urbana o case che siano) e “addomesticare” il verde spontaneo e selvaggio incompatibile con eventuali valorizzazioni immobiliari.

Incendi dolosi che hanno colpito pesantemente anche l’area umida che da anni ospitava specie anfibie protette che per questo, grazie alla mobilitazione di comitati e associazioni, nel 2019 è stata dichiarata A.R.E. (Area di Rilevanza Erpetologica) da Regione Lombardia.

Questo sintetico quadro, cui bisognerebbe aggiungere anni di mobilitazione popolare e proposte di autorevoli progetti alternativi e di riutilizzo e conservazione di questo importante polmone verde di Milano e della sua ricca biodiversità (39 specie di avifauna, di cui ben 34 protette), per inquadrare l’argomento e stampare l’immagine di un fallimento.

Un fallimento, sì, di Invimit (controllata al cento per cento dal ministero dell’economia) che negli anni, nonostante si sia fatta coadiuvare occasionalmente da colossi del mestiere, è riuscita a “valorizzare” ben poco del patrimonio pubblico che le è stato conferito e che, dulcis in fundo, a dispetto dell’investimento pubblico dichiarato da regolare cartello di cantiere (quasi un milione e mezzo di euro) e l’ingaggio di una società di vigilantes privati, ha dimostrato la sua totale incapacità di tutelare quello che, fino a prova contraria, è ancora un patrimonio pubblico.

Ma soprattutto la sconfitta di una politica (della quale Beppe Sala e Pierfrancesco Maran sono gli interpreti più brillanti) che da troppi anni si è piegata agli interessi privati dei fondi speculativi globali, rendendosi complice della cessione di quel che resta della città pubblica e della trasformazione di Milano in città esclusiva ed escludente, umiliando il diritto all’abitare in cambio di una vera e propria elemosina – per redditi medio alti – chiamata Social Housing: ennesima trovata per favorire profitti privati, con il “rischio d’impresa” coperto dalle casse pubbliche, senza fornire soluzione all’emergenza abitativa che attanaglia i ceti popolari e i figli precari del ceto medio impoverito di Milano, vicina alla soglia di allarme e che rischia di esplodere in una vera emergenza sociale con le migliaia di sfratti esecutivi che, dopo la rimozione del blocco imposto dall’emergenza sanitaria, stanno per investire il capoluogo lombardo.

In questo contesto abbiamo Sala e Maran che, da una parte, si attribuiscono il merito della “riqualificazione” dell’area, millantando particolare attenzione alle tutele sociali nei confronti degli sgomberati e promettendo il mantenimento dell’area verde che, in realtà, è stata “blindata” da un vincolo ministeriale ottenuto dalla mobilitazione popolare e da una petizione presentata al parlamento europeo nel 2018; e, dall’altra, sempre Sala & Maran che, con sfacciata ironia, si fingono preoccupati dal costo inavvicinabile della vita a Milano e dal conseguente allontanamento forzoso dei suoi abitanti a “basso reddito” (in realtà anche “medio”) che loro stessi hanno contribuito a generare.

Un “modello di sviluppo” cinico e spregiudicato, che viene replicato in scala a livello globale, dipinto come “green” e “smart”, grazie a una efficacissima propaganda, nel quale si collocano anche tutte le altre grandi operazioni che gravano sulle ultime aree pubbliche di Milano: dal progetto del nuovo stadio privato di San Siro, con annesso quartiere commerciale di lusso, alla “rigenerazione” dell’area che ha ospitato Expo 2015 (col suo lascito di 1,4 miliardi di debito pubblico), così come per gli ex scali ferroviari e opere annesse alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, utili solo ai grandi speculatori privati – non servono particolari doti predittive per immaginare che, come fu per Expo e per le Olimpiadi di Torino 2006, genereranno debito, cemento, precarietà e devastazione ambientale, già in corso soprattutto sulle Dolomiti.

Un modello cui è sempre più urgente contrapporre una rinnovata opposizione sociale ed ecologista di massa. (off topic)

Sono almeno cinquanta le “sfumature di verde” utilizzate dalla narrazione tossica del Modello Milano e che Off Topic Lab, con un ciclo di incontri iniziato il 21 aprile presso la sua base a Pianoterra, si propone di decostruire e denunciare. A questo link tutti i dettagli dell’iniziativa “50 Sfumature di Verde”.

https://napolimonitor.it/ex-piazza-darmi-di-milano-limmagine-di-un-fallimento/

giovedì 28 aprile 2022

Nucleare. Le scorie del1987 in Slovacchia, andata e ritorno

 Di Silvia Zamboni. 

Cons. REG. VERDI Emilia Romagna 

Di fronte al caro energia c’è chi invoca il nucleare. In realtà in Italia non sappiamo ancora come smaltire le scorie altamente radioattive delle centrali chiuse dopo il referendum del 1987.  

Lo conferma la riunione odierna del Tavolo per la trasparenza sulla dismissione della centrale di Caorso (PC), convocata dalla Regione Emilia-Romagna. Dall’incontro è emerso che è stato completato il trasferimento in Slovacchia di tutti i 5.900 fusti di materiale prodotto nel periodo di funzionamento della centrale di Caorso, per sottoporli a riprocessamento e condizionamento, due operazioni fondamentali per aumentare i livelli di sicurezza nella gestione di questi materiali e per renderli idonei agli standard di conferimento al futuro deposito nazionale. Deposito, aggiungiamo, per il quale non è ancora stato individuato il sito.

Nonostante la chiusura delle centrali nucleari italiane risalga al dopo-referendum del 1987, l’Italia non è stata ancora in grado di dotarsi di un piano nazionale di smaltimento delle scorie radioattive, tanto è vero che spediamo in Slovacchia quelle prodotte a Carso.

Un'ulteriore prova di quanto sia difficile e controversa la gestione di un’energia, quella nucleare, che qualcuno oggi vorrebbe far passare anche come la soluzione alla crisi climatica globale perché la fissione nucleare non è fonte di emissione di CO2. E la CO2 legata al ciclo di vita complessivo delle centrali non conta?

In attesa che si concretizzi il deposito nazionale, le scorie trattate di ritorno dalla Slovacchia saranno stoccate a Caorso, dove prosegue il lavoro delle ulteriori fasi del decommissioning, a partire dalla ricostruzione e ammodernamento dei locali dove i rifiuti radiottivi riprocessati saranno depositati in via temporanea.

I Verdi di tutto il mondo sono da sempre in prima linea nella lotta contro il nucleare. E non per ragioni ideologiche, come si usa accusarli, ma a causa della pericolosità di questa tecnologia, dei problemi tuttora insoluti per lo stoccaggio definitivo in sicurezza delle scorie altamente radioattive per migliaia di anni; e, non da ultimo, per il costo del Kwh nucleare, di gran lunga più caro di quello da fonti rinnovabili.

Proprio a Caorso il movimento antinucleare italiano ha visto alcune delle sue più grandi mobilitazioni, ed è stato uno dei semi da cui i Verdi sono nati. Per questo in tutti questi anni abbiamo seguito da vicino il processo di smantellamento della centrale nel piacentino. E continueremo a farlo.

Magra consolazione apprendere, dall’esame della Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei alla localizzazione del deposito nazionale che non ve ne sono in Emilia-Romagna. 

Il problema di individuare un deposito definitivo sicuro resta insoluto. E non solo in Italia.

 Circolo Di Piacenza legambiente 



UCRAINA - Il GOVERNO INFORMI IL PARLAMENTO SU INVIO ARMI E SU INIZIATIVE DIPLOMATICHE PER LA TRATTATIVA

 Di Loredana De Petris (senatrice LEU) 

E' necessario e urgente che il Parlamento sia messo al corrente di quali armi l'Italia sta fornendo all'Ucraina e che il governo riferisca su quali iniziative diplomatiche il nostro Paese intende sostenere o sta sostenendo  per cercare una soluzione negoziale del conflitto in Ucraina. Le Camere non ricevono informazioni sul ruolo che l'Italia sta svolgendo in questa guerra e sulle armi che spedisce o si prepara a spedire in Ucraina dai primi giorni dell'invasione. Ciò è tanto più grave in quanto la situazione si è da allora sensibilmente modificata e non sono più altrettanto chiari gli obiettivi reali degli aiuti militari.

Abbiamo tutti sempre detto che gli aiuti militari e le sanzioni devono avere per unico scopo il costringere la Russia ad accettare la trattativa. Ma di trattativa oggi non si parla più. E' invece evidente che sta proprio all'Europa adoperarsi non solo per un negoziato che porti il prima possibile al cessate il fuoco ma anche per l'organizzazione di una conferenza internazionale sul modello di quella di Helsinki, con l'obiettivo di disegnare equilibri e assetti stabili nel Continente. 

Il ruolo dell'Italia e dell'Europa non può limitarsi a fornire armi sempre più potenti all'Ucraina senza costruire contestualmente un percorso che possa portare alla pace.

mercoledì 27 aprile 2022

Dieselgate 2 Perquisizioni a Corbetta

 Su mandato della procura di Francoforte sono state condotte alcune perquisizioni nelle sedi dei costruttori Suzuki e Stellantis, oltre che del fornitore di componenti Marelli in Germania, Italia e Ungheria

Perquisizioni, rese note dalla stessa procura della città tedesca, che puntano a far luce nell’ambito dell’inchiesta in corso in Germania sulla vendita di auto dotate di motori diesel contraffatti.

Continua a leggere su

Fonte: https://www.motorionline.com/dieselgate-perquisizioni-sedi-suzuki-stellantis-marelli-emissioni-motori-diesel/

Video EURONEWS 


25 aprile. la celebrazione a Ossona con ANPI

Dai Verdi di Ossona 

 Per la prima volta in oltre settant'anni di storia repubblicana, l'ANPI associazione nazionale partigiani d'Italia, era presente a Ossona con un delegato del Provinciale. Un bel discorso, importante, didattico all'inizio, dove ha spiegato genesi e ruolo dell'anpi, per poi arrivare a citare i percorsi fondativi dell'Europa e la necessità di una redistribuzione delle ricchezze, e della giustizia sociale.

Un bel discorso interrotto un paio di volte da scroscianti applausi.

Imbarazzante e a tratti vergognoso il discorso del sindaco Venegoni, come un neofascista parla di una guerra civile che ha avuto nella sua testa, mentre il valoroso popolo italiano, insorgeva contro il traditore fascista e l'invasore nazista. La "fake news" della guerra civile, è usata solo in ambienti neofascisti per legittimmarsi. Se lo dice un ubriaco al bar, va be, da cacciare e amen, ma se lo dice un sindaco?

Ricordiamo brevemente i motivi per cui venegoni è un fascista e agisce da fascista.

1. persecuzioni degli avversari politici, tramite tasse rimandate, tramite i dipendenti comunali, documenti nascosti etc etc.

2. unico sindacalista del comune, spostato/cacciato ad Arluno (la persona in questione è nota perchè aveva provato a investire il nostro capogruppo e provocava intimando di firmare documenti senza farli leggere)(capite che abbiamo difficoltà ad essere dispiaciuti, però, se dopo queste porcate, ha cacciato pure lui, chissà cosa sono abituati a fare.

3. delibera della corte dei conti esercizi dal 2016 al 2019. Avanzi di bilancio, rinegoziazione dei mutui, e non estinzione, quando c'era la liquidità. n.d.r. per provare a confondere, i cani del venegoni, dicono che è un controllo di routine, che gli altri 130 comuni della provincia di milano non hanno mai avuto, che fortuna!!

4. Affarire dei vigili. ricordiamo la polizia locale usata per perseguitare la gente onesta . dalle multe a parcheggi regolari ai favori ai parenti e clienti del Venegoni, come l'interrogazione segretata del Garavaglia S. provava (n.d.r. non sulle person che non pagano , ma sui soldi che non sono entrati della tosap e plateatico; indovinate chi li riscuoteva? forse lo stesso che non ha mai consegnao i bilanci di protezione civile?

4.b. concorso, causa di un agente di polizia locale al comune. fuga della neo comandante.

4c   continua.   

anzi, se volete, segnalate i vari abusi dei venegoni, ad esempio, ci han segnalato le difficoltà per comunicare con gli uffici tecnici.

video. anpi.19.30

https://www.youtube.com/watch?v=T_SqcRIhgxU

Primo maggio. Milano h. 15 Darsena PRIMAGGIA

 𝗣𝗥𝗜𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗔!

𝗟𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗮𝗱ə 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗮𝗿𝗶𝗮, 𝗾𝘂𝗲𝗲𝗿, 𝗰𝗹𝗶𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮!

𝗡𝗼 𝗼𝗶𝗹 - 𝗡𝗼 𝘄𝗮𝗿 - 𝗡𝗼 𝗯𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿

👉 PRIMAGGIA - 1 maggio - Milano - Darsena - h. 15:00

📣 Siamo le lavoratrici e i lavoratori della "smart city" e dello spettacolo, siamo rider, migranti, smart worker, partite iva, creativə digitali, stagistə e tirocinanti, studentesse e studenti in mobilitazione contro l'alternanza Scuola-Lavoro.

Siamo parasubordinatə e somministratə, lavoriamo a chiamata, con contratti a termine o false collaborazioni autonome; siamo neet, lavoratrici e lavoratori in nero, disoccupatə che hanno rifiutato con orgoglio l'ennesimo "bullshit job".

Siamo persone con disabilità, da sempre emarginati dalla società, nati o diventati così anche per gli incidenti che si verificano nel mondo del lavoro.

Siamo sex workers, siamo trans, siamo persone che cercano di interrompere una gravidanza ma le farmacie ci negano la pillola del giorno dopo, siamo vittime di violenza fisica e psicologica in casa o sul posto di lavoro.


💪 Siamo il 99%, la marea precaria che durante la pandemia è stata più esposta all'emergenza sanitaria e che ora rischia di trovarsi più colpita dalla crisi economica indotta dalla guerra e dal carovita. Siamo quellə senza casa o senza un "𝘗𝘢𝘱𝘪" ricco che la paga.

Dopo essere stati chiamati "𝘦𝘳𝘰𝘪" per aver continuato a lavorare durante la pandemia, siamo tornati ad essere invisibili!


❗ 𝗣𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝟭° 𝗠𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝘀𝗶 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗮 ❗


✊ Il 1° Maggio non si lavora e si scende in strada tuttə insieme per dare vita ad una manifestazione no oil, contro il patriarcato e per rivendicare i nostri diritti! Scioperiamo contro lo sfruttamento del lavoro, del territorio e delle nostre vite.


☮️ Il 1° Maggio saremo nelle strade con il grido "𝗦𝗧𝗥𝗜𝗞𝗘 𝗧𝗛𝗘 𝗪𝗔𝗥", lanciato dalle femministe russe che risuonerà in tutto il mondo!


🤩 Primaggia è il 1° Maggio che ci meritiamo, la festa di Liberazione post pandemica che aspettavamo, dopo due anni passati a barcamenarci tra lockdown, video chiamate, distanziamenti e restrizioni sociali è tempo di prenderci la scena!


Reclamiamo con forza:

• un reddito universale di autodeterminazione, più sicurezza sul lavoro e un salario minimo

• un permesso di soggiorno europeo, slegato da famiglia e lavoro

• una casa per tuttə in territori pubblici, inclusivi ed includenti

• più risorse per scuola, salute pubblica e cultura, tagliando radicalmente le spese militari

• più soldi per la legge 104 e l'assistenza per la disabilità grave


𝗘𝗻𝗷𝗼𝘆 𝘁𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗲𝗲𝘁𝘀 ❗ 𝗦𝘁𝗿𝗶𝗸𝗲 𝘁𝗵𝗲 𝘀𝗺𝗮𝗿𝘁 𝗰𝗶𝘁𝘆 ❗

Samantha Cristoforetti è partita per la ISS!


La missione Crew-4 è iniziata questa mattina alle ore 9:52, quando il Falcon 9 con in cima la Crew Dragon "Freedom" si è sollevato dalla rampa di lancio 39A di Cape Canaveral, in Florida! La prossima tappa è fra 17 ore, quando la capsula raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale con il suo prezioso carico.

La Dragon porta a bordo della ISS quattro astronauti, tra cui la nostra Astrosamantha! Con lei un veterano, Kjell Lindgren, e due novizi: Robert Hines e Jessica Watkins. I quattro si uniranno agli equipaggi della Crew-3 (a cui stanno dando il cambio) e della Soyuz MS21, portando per una settimana il totale degli occupanti in orbita a ben 11! 


Comincia così il corpo principale della Expedition 67, iniziata con la partenza della Soyuz-MS-19 poco dopo l'arrivo della MS21, e terminerà il 29 settembre con la partenza della MS21 poco dopo l'arrivo della MS-22.


Al momento è previsto che i quattro astronauti della Crew-4 rimangano in orbita fino all'8 settembre, quando saranno a loro volta sostituiti dall'equipaggio della missione Crew-5. In questo modo NASA/ESA e Roscosmos continuano a mantenere una presenza costante sulla ISS, ruotando i propri equipaggi e collaborando senza intoppi, nonostante le tensioni politiche generate dall'infuriare del conflitto in Ucraina. Se questo continuerà in futuro è cosa, purtroppo, ancora da vedere.


Si prospetta una missione molto intensa per Cristoforetti, al suo secondo volo e detentrice del record di permanenza nello spazio per un astronauta europeo (199 giorni e 16 ore). Ci sono decine di esperimenti da svolgere, e anche un paio di passeggiate spaziali! Questa sarà la prima volta, visto che nella scorsa spedizione le due attività EVA furono scartate a causa del fallimento della missione Cygnus Orb-3, che avrebbe dovuto portare il materiale necessario in orbita.

Matteo e Lorenzo di hai paura del buio


domenica 24 aprile 2022

Marcia Perugia Assisi: Bonelli-Fratoianni, giusto essere qui

 Marcia Perugia Assisi: Bonelli-Fratoianni, giusto essere qui (ANSA) 

"Oggi alla marcia Perugia Assisi perche' questo il posto dove dobbiamo stare di fronte a questa guerra assurda e all'aggressione russa al popolo ucraino." Lo affermano il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il coportavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli. "L'unica soluzione e' la strada della diplomazia - proseguono - L'Europa e le potenze internazionali devono costringere Putin a sedersi ad un tavolo negoziale che salvaguardi l'indipendenza dell'Ucraina. Smettano di alimentare l'escalation con le armi che chiamano altre armi. Questo e' l'unico modo per fermare la guerra, e per salvare la vita dei civili ucraini, che come in tutte le guerre sono le prime vittime dell'orrore." "Costruire una strategia energetica basata sulle rinnovabili significa infine - concludono Bonelli e Fratoianni - costruire un mondo in pace perche' le fonti fossili generano solo guerre e conflitti oltre che ad essere le responsabili del cambiamento climatico".



venerdì 15 aprile 2022

VERDI. Il tempo è galantuomo. Da Buscate, passando da Roma e Milano.

 Riceviamo da Buscate Verdi Civici e diamo pubblicazione di questo archivio.

Il tempo è galantuomo.
Era a dir poco strano, l'atteggiamento di un presunto verde, che inesistente sul territorio, sul web, rilanciava attività di esponenti del PD e di facciamoeco (anche dopo il 15 luglio, data di revoca del simbolo verde a facciamoeco).
A inizio agosto, una surreale nota stampa dal presunto verde "ne verdi, ne PD, ne centrosinistra alle amministrative di Buscate".
Buscate rappresenta, simbolicamente, l'ecologismo vincente : in 3 telefonate, ex consiglieri regionali, ex consiglieri comunali verdi decidono di sostenere una lista verde a Buscate. Informato il nazionale e il regionale, valutiamo insieme quale simbolo usare.
Per fair play, Chiediamo al presunto verde se vuole mettersi in lista, risponde no. Il resto, lo potete leggere.
Piano piano, i nodi, son venuti al pettine.
I Verdi del Ticino
qua per vedere gli screenshot dove l'infiltrato anti verde, in piena campagna elettorale, delegittima e attacca la lista verde; che successivamente, una del suo gruppo (quota pd) sia stata nominata in un cda da parte del sindaco di fdi, è solo una conferma, che espulso dai verdi, ora abbia provato a intortare, con scarso successo anche legambiente, provando a usarla come agenzia di pubblicità, è la triste conclusione.
Diamo pubblicazione oggi , per evitare che altri loschi figuri si comportino ancora cosi
Sulla pagina facebook dei Verdi della Lombardia, potete vedere le foto;
va segnalato che a parte, il guastatore, solo ex verdi, che hanno rovinato i verdi, sostengono l'impostore abusivo.

mercoledì 13 aprile 2022

CARRI ARMATI A BORDO DELLA BAHRI JEDDAH

 Genova, 13 aprile 2022. Dalla pagina fb di USB 



Porto di Genova.

Anche questa volta nonostante il cordone di polizia e guardia di finanza e la complicità del silenzio dell’Autorità portuale, i lavoratori del porto di Genova hanno smascherato il carico di morte della nave Bahri.

Si tratta di carri M1 Abrams già armati, prodotti in USA e diretti in chissà quale sporca guerra a bordo come di consueto delle navi della morte Bahri dell’Arabia Saudita. Sul ponte della stessa nave viaggiano in bella vista container pieni di munizioni e esplosivi. 

Tutto ciò senza che ci sia mai alcun controllo delle autorità competenti (Prefettura, Autorità portuale, Capitaneria di porto) nei confronti di queste navi denunciate da 3 anni a questa parte dai lavoratori e dai movimenti pacifisti e antimilitaristi, istanze ripetute nella manifestazione del 2 aprile scorso e consegnate al Presidente del porto Signorini che non ha degnato di una risposta né la società civile e nemmeno i Vescovi di Genova e Savona che se ne sono fatti principali interpreti.

Gli unici controlli in porto sono diretti contro i lavoratori ai quali viene impedito di verificare la presenza e la destinazione di armi che essi non vogliono contribuire a fare circolare nel mondo, coscienti delle sofferenze e delle distruzioni che esse arrecano ai popoli già sfruttati dalle stesse potenze geopolitiche che quelle stesse armi producono e sulle quali lucrano. Ciò nondimeno grazie al coraggio di alcuni lavoratori abbiamo queste immagini che chiediamo a tutti di diffondere inchiodando alle loro responsabilità morali e materiali  gli interessi politici e economici che ne sono all’origine.

PRETENDIAMO DI LAVORARE PER COMMERCI DI PACE NON DI GUERRA CRIMINALE. 

BASTA ARMI NEL PORTO DI GENOVA E IN TUTTI I PORTI. 

ACCENDIAMO I FARI DI PACE

martedì 12 aprile 2022

Cina. Gli USA "impero delle sanzioni"

 Dalla pagina fb dell'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese 

In risposta alle sanzioni globali da parte degli Stati Uniti contro la Russia, il portavoce del Ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha indicato che gli Stati Uniti sono l’unico “impero delle sanzioni” che utilizza questo strumento per mantenere la propria egemonia e difendere illegalmente i propri interessi.

L'escalation delle sanzioni non aiuterà ad alleviare la situazione, ma creerà nuovi problemi nel mondo alle prese con la pandemia.

Il prezzo dell'energia in Europa è recentemente salito a livelli record e i residenti in molti Paesi hanno iniziato a pagare prezzi più alti per elettricità, riscaldamento, trasporti, cibo e alcune necessità quotidiane.

Quelli che soffrono ancor più degli altri sono Paesi in via di sviluppo con basi economiche deboli. Il loro sviluppo economico e la stabilità sociale sono stati gravemente minacciati, rischiando turbolenze politiche.


Gli Stati Uniti mentre brandiscono il bastone di pesanti sanzioni contro la Russia, sono alla costante caccia all'affare. Questi, chiedendo alle nazioni dell'UE di interrompere il commercio con la Russia, rafforzano i legami con la Russia in settori come l'energia e la sicurezza, creando affari molto redditizi. Cercano inoltre di persuadere l'Europa a mettere l'embargo sul petrolio e il gas russo, ma intanto ne hanno accelerato gli acquisti. Alcuni media statunitensi hanno riferito che le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai loro alleati alla Russia hanno creato opportunità per le istituzioni finanziarie di Wall Street come Goldman Sachs e JPMorgan Chase di raccoglierne le obligazioni di società.

Gli Stati Uniti non hanno alcun diritto di costringere altri Paesi a pagare per i loro guadagni strategici egoistici. Se questi sperano veramente in una de-escalation della situazione in Ucraina, dovrebbero smettere di sfruttare il caos a scopo di lucro e promuovere e facilitare colloqui di pace con azioni concrete.

PAO. Un'opera donata da Milano e da Orticola

 Primo giorno di primavera’: inaugurata l’opera d’arte donata al Comune di Milano da Orticola di Lombardia e realizzata dallo street artist Pao

Milano, 12 aprile 2022 – Un fiore colorato per rendere protagonisti bambini e bambine come in una fiaba, che celebra la bellezza della primavera è sbocciato in via Cesariano. E’ firmata dallo street artist Pao l’opera d’arte ‘Primo giorno di primavera’ inaugurata ieri alla presenza della Vicesindaco e assessore all’Istruzione Anna Scavuzzo e dall’assessore all’Ambiente e verde Elena Grandi insieme a Giulia Santagostino consigliere dell’associazione Orticola di Lombardia,  donata al Comune di Milano da Orticola di Lombardia con il supporto di Ceresio Investors, main sponsor storico dell’associazione e del progetto Orticola Arte.

L’opera, in vetroresina policroma, autoportante, alta 1,4 metri, che raffigura lo sbocciare della bella stagione, è stata posizionata nei giardini di via Cesariano ed è dedicato ai piccoli e alle piccole che frequentano le scuole della zona.

Il Progetto Orticola Arte, nato nel 2018 in collaborazione con il Comune di Milano e con gli Assessorati all’ Istruzione ed Istruzione, Urbanistica, Verde e Agricoltura e Lavori Pubblici, è infatti dedicato alle scuole cittadine e si sviluppa anche attraverso l’organizzazione di laboratori artistico-teorici per far amare l’arte ai bambini fin da piccoli. Bambini protagonisti anche dell’edizione 2022 di Orticola di Lombardia, che sarà aperta nella storica location dei Giardini Indro Montanelli dal 5 all’8 maggio ma che dal 2 maggio avrà un ricco programma di eventi diffusi in città dedicati anche ai bambini e alle bambine.

PHOTOCREDIT Comune di Milano

@Andrea Scuratti Fotografo



Un grazie di cuore a Orticola per aver creduto a questo pazzo progetto, a Ceresio per il supporto, ad  Art D2 per tutto il sostegno al progetto

Casorezzo. Aggiornamento pista trial.

 Da un gruppo social Street di Facebook Casorezzo. 

N. D. R. Ricordiamo oltre 100 firme raccolte anche a Ossona, paese confinante ma di cui l'amministrazione è assente sulla vicenda 

(arrivando dalla Via Piave, direzione Casorezzo, sulla sinistra) 

Il Giorno 21 febbraio è stato pubblicato il bando. Attualmente non conosciamo a chi è stato concesso il terreno.

Facciamo  un elenco di quanto scritto in esso.

Il bando è per una pista da trial  non per una scuola per mini moto.

Non è stato richiesta l'obbligatorietà  delle moto elettriche, né tantomeno un numero minimo delle stesse né  tantomeno che le moto affronteranno la pista una alla volta.

Su una base  di 100 punti bando solo 10 max sono inerenti alle ore dedicate ai  bambini.

Pertanto, ripetiamo, il campo scuola non è un vincolo di nessun tipo visto i punti attribuiti.

Insomma le vuote parole raccontate ai cittadini poi non hanno avuto riscontro nel bando.

Ricordiamo invece alcuni dati oggettivi.

Richiesta del terreno del Motoclub Monza 2 novembre. Emissione del bando 21 febbraio.

Assemblea pubblica 21 marzo. 5 mesi dopo la richiesta del terreno e 1 mese dopo il bando!

Assemblea  pubblica sbandierata come un'atto di apertura verso la cittadinanza ma  che in realtà non poteva cambiare nulla in quanto tutto già deciso in  anticipo! Non è neanche servita a salvare le apparenze.

Quali siano i dati oggettivi forniti in essa dall'amministrazione non sono stati chiari a nessuno.

Si  è raccontato che la pista è dedicata ai bambini che,uno alla  volta,entreranno con le loro silenziose minimoto elettriche... Il trial  non è uno sport x maschi perché le ragazze sono tante...le case sono  distanti...i negozi ne trarranno gran beneficio...

Parole tante. Fatti zero.

Numeri ufficiali zero.

Per non parlare dei db. La letteratura sull'argomento indica i 60db come quelli emessi durante una conversazione...

Pertanto per cercare di portare dei dati sicuri, alcune persone

Il giorno 27 marzo si sono recati a Lazzate(mb) al campo scuola trial Al Battú al trofeo master beta trial campionato Lombardia

muniti di fonometri (non professionali) e video camere. Riportiamo le loro impressioni e i loro DATI OGGETTIVI.

Il  campo scuola è lontanissimo dal centro abitato,forse 2km,i motociclisti  presenti erano 120, di cui 30 minori.

Sono state osservate ben 3 moto  elettriche (TRE!)e una persona di sesso femminile (età apparente 8 anni). (Non  dubitiamo che su richiesta dell'amministrazione di Casorezzo al moto  club Lazzate si potrebbero ottenere dei dati ufficiali più precisi. )

Il  campo scuola è molto ampio forse il doppio del campo di Casorezzo. In  sostanza è un enorme buco nella terra battuta con numerosi ostacoli e  picchi di diversi metri di altezza diffusi nel circuito.(tale dovrebbe  diventare il campo a Casorezzo).Tutte le 120 moto erano presenti nello  stesso tempo nel campo.

Accese contemporaneamente probabilmente tra le  30 e le 50. I db rilevati a 2 metri di una moto per bimbi erano circa  88. Moto ferma non in accelerazione.

I db medi rilevati al parcheggio distante circa 100mt 83.9

Tutti  i partecipanti erano decisamente sporchi di terra anche perché la pista  è in terra battuta. L'odore dei tubi di scarico delle moto era  fortissimo e persistente.

Il campo trial non è particolarmente  attrezzato per ricevere il pubblico. Nonostante questo i casorezzesi  presenti hanno eseguito registrazioni, foto, rilevazioni fonometriche.  In questo spazio pubblichiamo un solo video dei numerosi a disposizione.  Risulta essere però piuttosto esplicativo.

Si possono vedere nelle  riprese decine di moto, tutte a scoppio. Partecipanti visibili tutti  maschi, Le moto tutte a scoppio anche Le mini .

Il rumore è decisamente  presente e costante.

Il sollevamento di polveri chiaro e intuibile  mentre l'odore della combustione purtroppo no.

Lo sport del trial è  sicuramente interessante, l'organizzazione dell'evento precisa e  inappuntabile. Gli sportivi presenti decisamente encomiabili e  abilissimi.

Nonostante questo,Come si evince dalle immagini, non è uno sport da potersi svolgere a 90 metri dalle case.

Il  progetto pista trial pertanto pare ancora di più un'idea folle,non condivisa dai  casorezzesi ed in particolare dalle numerose persone che abitano intorno  la zona di via Fiume che hanno in modo praticamente plebiscitario  sottoscritto la lettera di protesta. Il fatto che ai giornali venga  reccontato che tutta la questione sia legata ai dubbi sui db è  assolutamente una presa in giro dei cittadini.

P.s. il sindaco ha  più volte ribadito anche recentemente sui Giornali che l'idea di un  campo trial nasce per contrastare la delinquenza in quel punto del  paese. Nella pagina fb del moto club di Lazzate è però trovabile  facilmente l'ennesima denuncia di un furto con scasso e danneggiamenti  consistenti. 4 nel 2019. Una buona partenza per "un presidio" contro la  criminalità.

mercoledì 6 aprile 2022

Acampamento Terra Livre. Da Brasilia a Bruxelles 6.4.2022

 La più grande mobilitazione popolare annuale del movimento indigeno è a Brasilia: il campo Terra Libero (ATL). Quest'anno, con il tema "Retomando il Brasile: Demarcar Territoritori e Aldear a Politica", i popoli originari sono i protagonisti di un'altra importante pietra miliare contro la tariffa distruttiva di Bolsonaro e a favore della demarcazione dei loro territori.


L'Acampamento Terra Livre INIZIA!
L'articolazione dei popoli indigeni del Brasile tiene la 18a edizione di Camp Terra Libera (ATL) dal 04 al 14 aprile con il tema 'Retomando il Brasile: Demarcar Territoritoris e Aldear a Politica'. Il campo si svolgerà nello stesso periodo in cui il Congresso Nazionale e il Governo Federale regolano il voto su progetti che violano i diritti delle popolazioni indigene come il Progetto di legge 191/2022, che apre le terre indigene per lo sfruttamento in grande e scala come estrazione, idroelettrica e altri piani di infrastrutture.
Nel 2022 la mobilitazione torna a Brasilia dopo due anni di attività online a causa della pandemia di Covid-19.
In attesa di mobilitare 8 000 indigeni provenienti da oltre 200 popoli di tutte le regioni del paese, la prima settimana del campo sarà caratterizzata dal dibattito “Aldear la politica: noi per quelli che ci hanno preceduto, noi per noi e noi per quelli che verranno”, che pre tende a rafforzare le donne indigene per le elezioni 2022.

video incontro tra i rappresentanti delle Comunità Indigene e gli Eurodeputati

 Representatives of the EU and the UN meet indigenous leaders in Brasilia in a virtual event   https://www.youtube.com/watch?v=DkllZVzVNQM