mercoledì 14 aprile 2021

No alle acque radioattive nell'oceano. presidi verdi al consolato (Milano) e all'ambasciata (roma) giapponese. 15.4.2021 h.15

 Giovedì 15 aprile, a partire dalle ore 15, saremo in presidio sotto:

📌 il Consolato a Milano - Via Privata Cesare Mangili, 2/4
📌 l’Ambasciata del Giappone a Roma - Via Quintino Sella, 60
Riteniamo tremendamente grave la decisione unilaterale assunta da Tokyo circa lo sversamento delle acque radioattive della centrale di Fukushima nell’Oceano Pacifico.
Siamo convinti che tale azione segnerà inevitabilmente la sorte di più Paesi e, in ultima analisi, di tutta l’umanità, e che debba pertanto essere concordata a livello internazionale, così da non rappresentare un pericoloso precedente di egoismo nazionale.
Invitiamo pertanto tutti gli ecologisti e chiunque abbia a cuore la salvezza del Pianeta a unirsi a noi per chiedere con forza alla comunità internazionale di intervenire.
Firma la petizione degli European Greens 👉 https://www.tilt.green/fukushima

FUKUSHIMA, EVI: PERICOLI SVERSAMENTO CONOSCIUTI DA TEMPO, 
ORA UE INTERVENGA

"Oggi il governo giapponese ha annunciato la decisione di autorizzare nel 2022 un’azienda a sversare nell’Oceano Pacifico un milione di tonnellate di acqua radioattiva contaminata dall’incidente della centrale nucleare di Fukushima, un disastro ambientale le cui devastanti conseguenze sono ancora in atto. Si tratta di una decisione scellerata, che va assolutamente impedita – così Eleonora Evi, eurodeputata dei Verdi europei, a commento della notizia.
L'oceano è un bene comune – aggiunge Evi – ecco perché è necessario far luce sulle possibili conseguenze in termini di contaminazione di pesci, fonti di cibo, acqua ed ecosistemi marini con un apposito studio di impatto. Le Nazioni Unite hanno già chiesto il rinvio di qualsiasi sversamento di rifiuti tossici fino a quando non verranno effettuati ulteriori studi per comprenderne gli effetti.
Come Verdi europei ci uniamo alla richiesta dell’ONU: è determinante proporre alternative ecologiche e attivare tutte le leve politiche a nostra disposizione per raggiungere un accordo internazionale ed evitare quello che si preannuncia come un ecocidio di immani proporzioni. Per questo motivo abbiamo lanciato la petizione NO ALLO SCARICO DI ACQUE RADIOATTIVE DA FUKUSHIMA NEL PACIFICO
.

 

Proprio temendo una simile deriva, l'eurodeputata tempo addietro ha presentato un’interrogazione alla Commissione, per chiedere una conferma degli obiettivi previsti dall’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare l’obiettivo 14 che ribadisce la necessità di usare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine.
"Abbiamo il dovere di chiedere ai leader europei di proteggere l'oceano dalle acque radioattive di Fukushima!" – conclude Eleonora Evi.



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