domenica 18 aprile 2021

Darsi il tempo per.. Di Brigitte Foppa (Verdi)

Dal fb della Consigliera Verde Brigitte Foppa

 Darsi il tempo per... è il tema annuale diocesano. Su questo tema ho potuto scrivere le mie riflessioni per "Il Segno". Un meraviglioso compito che ho accettato con gioia. Ecco il mio testo.

Anni fa accompagnai mia mamma all’ospedale. Con passo spedito andavo dal parcheggio all’ingresso principale, mentre lei mi ciondolava accanto. Dovevo fermarmi continuamente ad aspettarla. A metà strada disse, più a sé che a me: “Sì, sì, quando ero giovane ero io che correvo, e la mamma che restava indietro.”

Mi dette da pensare. Non era lei che era lenta. Ero io che correvo. 

Ho camminato molto con mia mamma, nei suoi ultimi anni. Diventava sempre più faticoso. Lei era sempre più lenta. Poi notai che però vedeva molte cose. Mi faceva vedere i nontiscordardime, mi indicava un uccellino colorato o una cappelletta al bordo della strada. Guardava giù nella valle e raccontava di quanto avevano costruito negli ultimi decenni, e di quanti alberi c’erano ora al posto dei pascoli. Mi consegnava una parte del suo racconto del mondo, che oggi custodisco prezioso dentro di me.

Poi sono nati i miei figli. Una delle loro prime parole è stata “en-en”, che significava “schnell, schnell”, “veloce, veloce!” Senza rendermi conto gli avevo insegnato a fare in fretta. Non era quello che volevo. Rallentai. Mi adeguai ai passi dei bambini. Osservai come si allarga lo sguardo quando non si ha davanti un preciso obbiettivo, ma si cammina e basta. Allora le pietre sulla strada assumevano forma di cuore. Un ramo secco diventava un essere fiabesco. La nuvola si trasformava in una salamandra, no, in un coccodrillo! L’autunno profumava diverso dalla primavera. Ad ogni angolo era in agguato un’occasione per giocare. Nei trastullamenti di quei tempi dovetti sconfiggere spesso la mia insita impazienza. Ma intanto mi vennero le idee migliori per la tesi di laurea che scrivevo proprio allora e, soprattutto, misi le basi per tutto il mio pensiero successivo, compreso quello politico. 

Quel periodo, quelle passeggiate, sono state le fondamenta per la mia spiritualità. 

Mettere l’essere davanti. “L‘essenziale c’è già” è il mio mantra prima di una diretta TV o prima di un discorso importante. In Consiglio Provinciale c’è sempre un fiore sul mio banco. Per ricordarmi che l’essenziale sta nella vita in sé. 

In questo senso l’anno speciale che abbiamo alle spalle, è un anno molto essenziale. Ci ha obbligati a darci tempo. Io ho sofferto molto la solitudine. Mi ha consolata la natura. E i raggi di sole che mi entrano dalla finestra del bagno al mattino solo in pochi giorni dell’anno - quest’anno ho potuto rivederli. Non so chi me li ha mandati, forse la mia mamma. Di sicuro avrebbe saputo onorarli.

PS. Poco fa ero in giro in città con mia figlia. Camminava più veloce di me.



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