giovedì 27 maggio 2021

ILVA, D’AMATO-EVI (GREENS/EFA): BASTA IPOCRISIA DA UE, PD E M5S, IMPIANTO VA CHIUSO

riceviamo e volentieri pubblichiamo 

“Oggi al Parlamento europeo abbiamo assistito all’ennesima fiera delle ipocrisie. In commissione Petizioni, dove anche grazie alle pressioni del gruppo dei Greens/EFA è stato possibile rilanciare le petizioni europee di Cosimo Fracasso e Violante Sion volte a ridurre i valori massimi di tolleranza delle diossine nell’aria e contrastare i danni ambientali dello stabilimento ex Ilva di Taranto, sembrava che tutti, dalla Commissione europea ai deputati dei partiti di governo in Italia, fossero dei sostenitori attivi di queste istanze. 

Peccato che, nonostante le palesi e ripetute violazioni alle normative europee da parte dell’acciaieria tarantina, Bruxelles non si risolva ancora a deferire l’Italia alla Corte di giustizia per la procedura d’infrazione aperta ben 8 anni fa. E peccato che il governo italiano continui a far di tutto per essere deferito, con Pd e M5s che hanno continuato a salvare l’ex Ilva e gli interessi della sua dirigenza, a danno della salute dei cittadini di Taranto e degli operai dello stabilimento. C’è anche la loro firma su questa pagina vergognosa della storia italiana ed europea”.

Lo dicono in una nota Rosa D’Amato ed Eleonora Evi, eurodeputate del gruppo Greens/EFA al Parlamento europeo. “La Commissione Ue tenga fede ai suoi impegni con il Green deal e non sia complice del dramma di Taranto – proseguono. Ascolti le voci dei tarantini, come quelle di Fracasso e Sion, e deferisca l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per la violazione della Direttiva 75/2010/EU che all’articolo 8 prevede che ‘laddove la violazione delle condizioni di autorizzazione presenti un pericolo immediato per la salute umana o minacci di provocare ripercussioni serie ed immediate sull’ambiente e sino a che la conformità non venga ripristinata’ venga ‘sospeso l’esercizio dell’installazione (...) o della relativa parte interessata’”, concludono.



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