mercoledì 26 maggio 2021

Verdi. Terromoto politico da Bologna all'italia

 Sala a Milano, nel centrosinistra come subalterni in altre città. Quando tutte le mozioni congressuali dei verdi negli ultimi 10 anni chiedono di andare in "solitaria" ed evitare accordi che annacquino i verdi e la loro riconoscibilità.

Il terremoto ora arriva da Bologna, dove, vi rimandiamo alla precisa sintesi di Linda Maggiori e al comunicato di uno dei dimissionari. 

Buona lettura 



Dal fb di Linda Maggiori (condivido in pieno e non sono l'unico nei Verdi) 

Ma cosa sta succedendo ai Verdi?

A Bologna i "capetti" fanno giochetti sporchi ed autoritari, "impongono" all'assemblea con una votazione poco chiara, la scelta di allearsi col centro sinistra e addirittura seguire nelle primarie Isabella Conti (candidata sindaca Renziana).

Si dissociano o si dimettono disgustate persone meravigliose, storiche, integerrime, come Vittorio Marletto e Pierpaolo Lanzarini, se ne vanno dal Comitato Scientifico Gabriele Bollini e Simona Larghetti ...

Insomma, via i migliori e restano i soliti navigati politicanti. 

Non posso far altro che rattristarmi, essere solidale con chi si è dimesso e chiedermi qual'è la strategia dei capetti verdi. Restare un partito minuscolo, ben comandabile, senza gente nuova, un partitello che si insinua qua e là tra i partiti giganti per fare alleanze e trovare poltroncine comode? 

Anch'io ci avevo provato a candidarmi.

Nel 2020 alle regionali. Dopo 2 mesi sono scappata mandandoli a quel paese, tornando all'attivismo apartitico.

Dopo essere stata trattata di ** per tutto il tempo dagli stessi capetti che ora hanno fatto questi giochi sporchi a Bologna, dopo  scenata e urla al telefono, (io muta ad ascoltare allibita), dopo silenzi e sguardi tesi. Pensavo fosse un mio problema caratteriale (in fondo non so cosa vuol dire star dentro un partito, in fondo faccio incavolare molta gente, soprattutto chi vuole comandarmi).

Ma a questo punto capisco che non è così, non era solo un problema mio.

E mi chiedo.

Devono tutti arrendersi, girare i tacchi e lasciare i Verdi in mano a questi capetti viziati, o si può provare a mandarli a casa? 

Non fosse altro in ricordo e per rispetto ad Alex Langer... 🙄💚

Il comunicato di uno dei Verdi dimissionari 

Pierpaolo Lanzarini 

Cari Verdi, non vi seguo.

Questa, come detto in assemblea stasera, non sarà la mia campagna elettorale.

E, come detto in assemblea stasera, sento il dovere di rendere pubblica la mia dissociazione. 

Ci sono troppi motivi per non seguire le sirene di questo centro-sinistra (meglio dire centro-sinistro) per poter reprimere il mio dissenso da questa scelta, che ci allontana ancora una volta (forse quella definitiva) dal sentire degli elettori che vorrebbero rappresentati i loro bisogni e le loro speranze in un cambio radicale dei paradigmi che reggono il nostro sistema.

Ancora una volta compiamo l'errore di cercare il risultato seguendo scorciatoie.

Ma questo percorso non può più appartenermi, questa volta resto a guardare.

Spero di aver torto e che non si risolverà tutto nell'irrilevanza del contributo dell'ecologismo che sosteniamo di voler rappresentare. Che mi fossi sbagliato a settembre quando sostenevo che i verdi avrebbero dovuto definire - per primi - quale fosse la cornice entro la quale le politiche potevano essere considerate ecologiste. Che mi fossi sbagliato a novembre quando proponevo che ci si mettesse al centro di un confronto diretto a costruire una proposta alternativa al nulla in campo ambientale del PD. Di essere stato in errore in autunno, quando, dopo aver sentito diversi esponenti delle forze politiche della sinistra bolognese, avevo informato la dirigenza che c'era uno spazio di manovra possibile per la costruzione di una alternativa che togliesse al PD il controllo assoluto della città. Che avessi torto a gennaio quando, insieme ad altri, sostenevo la necessità di nominare in fretta un candidato sindaco verde, attorno al quale avviare quel confronto e che, finalmente, distogliesse un po' di luci dal duello mediatico inscenato dai due contendenti di allora. E che avessi ancora sbagliato a febbraio e poi a marzo quando mi impuntavo perché le nostre assemblee portassero ad uno schieramento alternativo al centro sinistra. Perché noi proponiamo - almeno a parole - uno sguardo sul futuro incompatibile con gli interessi rappresentati da quelle forze politiche. 

Purtroppo si è deciso di attendere e, come ampiamente previsto (su questo non ho certamente sbagliato), l'unica scelta rimasta sul campo è di allearsi al PD, che nei documenti di solo due mesi fa indicavamo come il responsabile di tutte le scelte sbagliate per bologna e che, per questo, reputavamo non degno di essere considerato un possibile alleato.

Spero di sbagliarmi ora, quando penso che il nostro 1,7-2% di consenso (ultimi sondaggi) non interessa l'alleato quanto il brand che rappresentiamo e che i verdi, venduto il marchio, non avranno più argomenti per trattare alcunché. Non nei confronti di chi taglia alberi  e progetta di tagliarne ancora di più o di costruire una arena da 50 mila posti (tutto con i soldi del recovery fund), o che costruisce uno stadio temporaneo dietro a fico (altro consumo di suolo) per promuovere quell'ossimoro, o che impone da viale aldo moro di accelerare i lavori per l'allargamento della tangenziale, eccetera, eccetera, eccetera.

Se non è zuppa è pan bagnato, scrivevo qualche giorno fa, cercando di significare che dietro ai nomi, in realtà, lo scontro è all'interno della stessa cornice culturale e valoriale. Tant'è che, nonostante le sceneggiate, il blocco egemone che sostiene i due contendenti è sempre lo stesso. Come ci ha tenuto a precisare l'onorevole Gualmini a mezzo stampa solo poche ore fa.

Per la causa ho mediato spesso. Non rinnego nulla, anche se, sicuramente degli errori li ho compiuti. 

Ora credo non sia più il tempo delle mediazioni. Non lo capiranno i cittadini a cui andremo (andrete, a questo punto) a chiedere il voto, come non lo capiranno i mondi a cui appartengo al di fuori dei verdi. 

E siccome io credo che la politica sia portare le idee della gente nelle stanze delle decisioni e non viceversa, vi auguro buon viaggio. Per questo giro, mi occuperò di altro.


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