Una pressione internazionale cui è difficile resistere, dal mondo politico e da quello finanziario.
Il rischio, esplicito, che il quadro economico-finanziaria possa precipitare se la crisi non si risolvesse nei tempi e nei termini auspicati.
Se alla fine Matteo Salvini cambierà idea, mollando il candidato ministro all’economia Paolo Savona, sarà soprattutto per questo.
Ieri sera a un certo punto Salvini si è sfogato: “Non è che se uno si alza male a Berlino o a Parigi la mattina salta un ministro del governo italiano“.
Salvini attaccava polemicamente le cancellerie di Francia e Germania ma aveva appena finito di dire che stava valutando di rivedere la posizione del ministro dell’economia in pectore.
Salvini era in Liguria, per la campagna elettorale. A Roma, negli stessi minuti, Di Maio era in riunione con dirigenti della Lega. Tema: come trovare una soluzione la più possibile indolore, per i due partiti e in particolare per la Lega.
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