lunedì 14 maggio 2018

Magenta. Staffette Partigiane 2018 la festa, foto e video

Le Staffette Partigiane (a seguire la descrizione di wikipedia)
qualche foto dalla festa di Magenta
e un grazie a tutti i volontari
riportiamo un pensiero da parte di Manuel Vulcano che riteniamo riassuma bene l'essenza della festa
"L'emozione e la passione non sentono la stanchezza. La grande festa "Staffette Partigiane" si è chiusa questa notte dopo giornate memorabili di incontri, dibattiti, idee, musica, cultura e amore. 
Bisognerebbe scrivere delle ore per raccontare nel dettaglio la grandezza e le energie di ogni singola iniziativa, ma è nel suo insieme armonioso che si riassume ed esprime il senso e lo spirito complessivo. 
Tra i valori di cui ci facciamo promotori è custodito il segreto che muove le nostre coscienze, ci anima e spinge a combattere per un mondo diverso. 
Una grande idea di umanità, pace e giustizia sociale. Grazie infinite ad artisti, militanti, organizzatori e soprattutto alle centinaia di persone che hanno partecipato al nostro evento trasformandolo in un grande successo. Energie e vibrazioni meravigliose. Un mondo nuovo è possibile #Magenta#staffettepartigiane #antifa"




































Le staffette partigianeIl ruolo della staffetta, era spesso ricoperto da giovani donne tra i 16 e i 18 anni, per il semplice fatto che si pensava destassero meno sospetti e che non venissero quindi sottoposte a perquisizione. Le Staffette avevano il compito di garantire i collegamenti tra le varie brigate e di mantenere i contatti fra i partigiani e le loro famiglie; in alcuni casi avevano anche il compito di accompagnare gli eventuali resistenti. Senza i collegamenti che loro assicuravano, tutto si sarebbe fermato ed ogni cosa sarebbe stata più difficile.
All'interno della brigata, la staffetta aveva spesso anche il ruolo fondamentale di infermiera, tenendo i contatti con il medico e il farmacista per curare i soldati dalle ferite procurate in battaglia e dai pidocchi.
Le Staffette non erano armate e per questo il loro compito era molto pericoloso. Il loro obiettivo era quello di passare inosservate: infatti erano vestite in modo comune, ma con una borsa con doppio fondo, per nascondere tutto ciò che dovevano trasportare. Altri collegamenti che si rivelarono indispensabili sin dagli inizi della guerriglia erano i collegamenti che tenevano le staffette tra città e montagna. Specie nei momenti più difficili, le staffette recuperavano e mettevano in salvo molti feriti e sbandati e ripristinavano quasi tutti i collegamenti che l'operazione nemica aveva interrotto.
Percorrevano chilometri in bicicletta, a piedi, talvolta in corriera e in camion, pigiate in un treno insieme al bestiame, per portare notizie, trasportare armi e munizioni, sotto la pioggia e il vento, tra i bombardamenti e i mitragliamenti, con il pericolo ogni volta di cadere nelle mani dei nazifascisti.
Durante gli spostamenti, erano sempre in prima linea: quando l'unità partigiana arrivava in prossimità di un centro abitato, era la staffetta che per prima entrava in paese per assicurarsi che non vi fossero nemici e dare il via libera ai partigiani, per proseguire nella loro avanzata. La figura della Staffetta fu molto rispettata e fu il ruolo più riconosciuto per la pericolosità e l'importanza. Una delle staffette a cui è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare è Carla Capponi, partigiana italiana scomparsa nel 2000.

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