venerdì 19 marzo 2021

Eleonora Evi su Giuseppe Sala nei Verdi

da Eleonora Evi:

In questi anni ho fatto la guerra a Beppe Sala.

Dal Parlamento europeo ho fatto il possibile per contrastare alcuni progetti incomprensibili e dannosi per l'ambiente e la salute delle persone portati avanti dall'amministrazione di Milano.
Ad esempio ho difeso a spada tratta le petizioni europee presentate dai cittadini contro la costruzione delle vasche di laminazione lungo il fiume Seveso o contro la cementificazione di Piazza D'Armi. Ho presentato interrogazioni sull'inceneritore Silla II per verificare le procedure di autorizzazione e di valutazione ambientale e ho cercato di dare voce alle richieste dei cittadini che chiedevano un nuovo esame delle conclusioni dell'indagine epidemiologica svolta dall'ATS, conclusioni del tutto incongruenti con i risultati dell'indagine stessa.
Recentemente ho richiesto che la petizione europea in difesa dello stadio Meazza a San Siro venisse trattata con procedura d'urgenza dalla commissione Petizioni per fermare l'ennesima operazione immobiliare che consuma suolo prezioso. Un suolo che in città è già stato consumato ad un ritmo inaccettabile.
Nei giorni scorsi Beppe Sala ha dichiarato di voler aderire ai Verdi europei. Ho prontamente commentato che ritengo sia una bella notizia. E soprattutto una grande opportunità. Sì, è una grande occasione che un sindaco di una città importante come Milano abbia capito che al centro deve essere posta la questione ambientale, che non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale e climatica.
Ho molto apprezzato il suo appello, cofirmato insieme a Virginia Raggi, per una ripresa post Covid che sia “verde, giusta, locale”, affinché le risorse del Recovery vengano spese in modo lungimirante, e per una trasformazione ecologica che parta dalle città. Non possiamo non partire da lì.
Ora, è chiaro, dalle parole bisogna passare ai fatti.
I fatti sono che nei verdi europei ci sono sindaci capaci e determinati. Un esempio? il sindaco di Lione, che è NO TAV.
Entrare a far parte della famiglia dei verdi europei significa mettersi in rete con altre città, sindaci, realtà e con rappresentanti politici di vari livelli istituzionali con i quali lavorare di concerto per rendere concreti gli obiettivi europei di azzeramento delle emissioni di gas serra, di “zero pollution” ovvero inquinamento zero, di economia circolare, di efficientamento energetico, di uso efficiente delle risorse e di un'energia basata al 100% su fonti rinnovabili.
Questo è il futuro.
E se il sindaco Beppe Sala si unisce a noi per costruire insieme questo futuro, portando la sua capacità di manager e amministratore pubblico, la sua credibilità nei confronti del mondo imprenditoriale, un mondo che dovrà essere parte integrante di questo cambiamento, beh, io sono convinta potrà dare un grandissimo contributo.
E state tranquilli. Di greenwashing ne abbiamo già visto tanto, troppo. E i verdi europei su questo sono e saranno ferrei. Lo siamo quotidianamente nei confronti della Commissione europea e dei governi degli Stati membri, lo saremo anche nei confronti degli enti locali.
Ma al contempo bisogna uscire dalle logiche di eterna opposizione e contrapposizione e cercare soluzioni condivise, senza mai perdere ambizione e coraggio.
In questo momento storico, molto diverso da quello che vivevamo 10 anni fa, non ha più senso mettersi ai margini e gridare che la politica è brutta e cattiva, perché così non si otterrà proprio niente.
Sono convinta che oggi sia il tempo di allargare lo sguardo, creare connessioni, trovare nuovi alleati per contrastare un problema che da soli non saremo in grado di fermare. La crisi climatica, la perdita di biodiversità, le minacce pressanti alla salute delle persone, le disuguaglianze crescenti vanno affrontate insieme.
Altrimenti abbiamo già perso.


Nessun commento:

Posta un commento