Pasquale Cavaliere (Gragnano, 24 febbraio 1958 – Córdoba, 6 agosto 1999) è stato un politico e ambientalista italiano. Cavaliere è stato consigliere regionale in Piemonte per i Verdi a partire dal 1995.
Secondo di 9 fratelli, emigra ancora piccolo a Cirié, in provincia di Torino insieme alla famiglia. Dopo la scuola dell'obbligo, inizia a lavorare come apprendista in diverse fabbriche della zona e dopo essere stato assunto come operaio in una piccola industria metalmeccanica cittadina, diventa delegato sindacale e guida molte battaglie per migliorare le condizioni di lavoro all'interno dello stabilimento.[1]
A partire dal 1975 entra a far parte di Democrazia Proletaria[2] ed è animatore di diverse iniziative nella città, oltre che fondatore di alcune pubblicazioni di controinformazione come Cheffare, L'altra Ciriè e della cooperativa In/contro.
Nel 1989 è tra i membri fondatori del Verdi Arcobaleno[3]. A partire dal 1995 è consigliere della regione Piemonte e nel 1999 entra nella segreteria nazionale dei Verdi.[4].
Nel 1997 Cavaliere sollecita il Consiglio Regionale ad affrontare il problema della fame nel mondo. Benché rappresentante dell'opposizione, a riconoscimento del suo impegno personale viene nominato coordinatore del Comitato regionale di Solidarietà che definirà come stanziare 1.800 milioni di lire a favore di Africa subsahariana, Maghreb e Corno d’Africa. In autunno accusa di scorrettezze amministrative l'assessore al Turismo Antonello Angeleri, che poco dopo si trova costretto a rassegnare le dimissioni.[5]
Nel suo tentativo di creare un dialogo con i centri sociali, riceve nel 1998 un pacco bomba, inviato anche a Giuliano Pisapia e ad altri esponenti della sinistra.[6] È anche l'ultimo a parlare con Edoardo Massari, un giovane anarchico morto suicida in carcere.
Muore a Córdoba, in Argentina, il 6 agosto 1999, un suicidio, anche se questa ipotesi è stata messa in dubbio.[7] Cavaliere, che si era interessato in passato del problema dei Desaparecidos del regime dei colonnelli[8], si era recato in Argentina per riaccompagnare il figlio dalla madre nel suo paese.[9].
In sua memoria è stata dedicata una piazzetta nella città di Ciriè, adiacente all'antica torre di San Rocco e a lui è stato intitolato l'Ecoistituto del Piemonte Pasquale Cavaliere.[10] Su di lui è stato scritto il libro di Davide Pelanda Il Cavaliere dell'Arcobaleno per l'editrice Ananke, pubblicato nel 2009
da wiki
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