La fondazione ufficiale avvenne il 16 novembre 1986 a Finale Ligure.
A Finale Ligure, il 16 novembre 1986, presso il Cinema Ondina, nasceva il partito dei Verdi Italiani che raggruppava decine di associazioni ambientaliste provenienti da tutte le regioni.
Le prime formazioni ambientaliste fanno la loro comparsa alle elezioni regionali del 1985, in cui, pur prive di organizzazione comune, si presentano in 11 regioni con lo stesso simbolo del "Sole che ride" e la denominazione di "Lista Verde". Questo progetto sfocia, l'anno seguente, nel raggruppamento di tali movimenti ambientalisti ed ecologisti in un unico soggetto politico, che vede la nascita il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, noto come Federazione delle Liste Verdi.[11]
I Verdi si presentano per la prima volta ad una competizione politica nazionale in occasione delle elezioni politiche italiane del 1987, ottenendo il 2,5% alla Camera (dove eleggono 13 deputati) e il 2% al Senato (dove eleggono 1 senatore).[12][13] Il primo capogruppo dei Verdi alla Camera diventa Gianni Mattioli, leader delle battaglie antinucleariste.
I Verdi cominciano a radicarsi sul territorio, a svolgere la loro azione parlamentare e si ripresentano agli elettori in occasione delle elezioni europee del 1989, come "Lista Verde - Verdi Europa": il risultato è in ascesa, la federazione ottiene il 3,8% eleggendo tre europarlamentari (Alexander Langer, Gianfranco Amendola ed Enrico Falqui). Nel frattempo, tuttavia, si coordina un nuovo movimento verde, i Verdi Arcobaleno, che alle medesime elezioni del 1989, conquista il 2,4% eleggendo Adelaide Aglietta e Virginio Bettini, recentemente scomparso, al Parlamento europeo.
30 ANNI DI VERDI
30 ANNI DI IDEE
30 ANNI DI CONQUISTE
"La conversione ecologica potrà
affermarsi
soltanto se apparirà socialmente desiderabile " (Alex Langer)
30 ANNI FA NASCEVANO I VERDI ITALIANI: ANNI
DI CONQUISTE ECOLOGISTE PER I DIRITTI, PER L’ECONOMIA CHE E’ DOVEROSO RICORDARE
30 anni fa, il 16
novembre del 1986, a Finale Ligure nascevano le liste Verdi: anni di importanti
conquiste ecologiste per la società, la cultura, i diritti e l’economia del
nostro paese. Conquiste che non hanno avuto quel giusto risalto e
riconoscimento nel paese. C’è una
domanda ricorrente che viene fatta da molti: ma i Verdi esistono ancora? Si
esistono e pur essendo usciti dal 2008 dal parlamento, continuano ad essere
presenti in molti territori e istituzioni locali, protagonisti di molte
battaglie con oltre 100 tra consiglieri comunali e assessori, nonostante non
siano presenti da oltre 10 anni nelle trasmissioni di informazione e nei talk
show sia della televisione pubblica che privata.
Le Liste Verdi sono
state il primo tentativo riuscito, dopo gli anni del terrorismo in Italia, a ottenere
rappresentanza istituzionale senza voler essere "partito". Questo è
avvenuto grazie al contributo proveniente dalle positive esperienze delle
università verdi, delle associazioni ambientaliste e dei gruppi pacifisti.
E' così che si è
avviato il percorso che avrebbe portato i Verdi a farsi portavoce di istanze
ecologiste e di un diverso modello di sviluppo economico non basato sulla
crescita illimitata e il consumo bulimico delle risorse. E come trenta anni fa,
ancora oggi quegli obiettivi rimangono sostanzialmente gli stessi. Ma con la
presenza politica dei Verdi si possono sicuramente sottolineare e ricordare
alcuni significativi obiettivi ottenuti per l’Italia e i suoi cittadini.
L’otto novembre del
1987 grazie a un referendum sostenuto da Verdi gli italiani dicono No la
nucleare portando l’Italia a chiudere le centrali nucleari. Negli anni
successivi grazie all’azione dei Verdi al governo si apre una fase nuova perché
con il conto energia a sostegno delle energie rinnovabili l’Italia diventerà leader
in Europa nella produzione di energie pulite nonostante il tentativo di molti
governi compreso l’attuale di fermare le rinnovabili. Già nel 2012 l’Italia era
prima con il 39% tra i grandi paesi Ue, a pari merito con la Spagna, per quota
di energia rinnovabile nella produzione elettrica, davanti a Germania 24%. Oggi
la quota di energia rinnovabile nella nostra produzione elettrica ha superato
il 43%.
Il 3 giugno del 1990
i Verdi promuovono il referendum contro la caccia e l’uso dei pesticidi in
agricoltura. Purtroppo il referendum non raggiunse il quorum a causa della
campagna astensionistica attuata dalla lobby trasversale dei cacciatori e degli
armieri. Ma quei temi referendari rimangono quanto mai attuali a partire
dall’urgenza di garantire cibi sani, sicuri e liberi da veleni. Con la legge
quadro sui parchi la 394/1991 voluta da quel piccolo e preparato, gruppo di
parlamentari Verdi, l’Italia avrà un sistema di parchi nazionali e aree marine
e conseguentemente parchi regionali mettendo sotto tutela e conservazione oltre
1,5 milioni di ettari
di territorio. Una straordinaria operazione ambientale. Leggi come l’abolizione
della pena di morte dal codice penale militare di guerra, i primi provvedimenti
legislativi antismog la n.385/ 1989, per la difesa e il riassetto del suolo, la
n.183/1989, la cessazione dell’impiego dell’amianto, la nuova normativa sulla
caccia la 157/92, la razionalizzazione delle norme sui rifiuti,
sull’inquinamento acustico, il divieto di trasformazione urbanistica delle aree
percorse da incendi, lo stop agli Ogm in agricoltura per difendere il made in
Italy enogastronomico, il conto energia per le rinnovabili, l’ecobonus per le
ristrutturazioni edili in vigore dal 2007. Proprio l’ecobonus, voluto dai Verdi
durante l’ultimo governo Prodi, ha dato un forte impulso all’economia nazionale
e all’occupazione. Questa misura, ancora oggi in vigore, nel 2015 ha prodotto
investimenti per 24.106 milioni di euro equivalenti a 351mila posti di lavoro
fra occupazione diretta e indotta. L’elenco è lungo e dimostra come l’azione
dei Verdi sia stata propositiva e costruttiva per il progresso del paese: sono
stati detti ovviamente dei No assolutamente giusti che ancora oggi vengono
ribaditi, come quello sul ponte sullo Stretto di Messina , 8 miliardi di euro
di risorse che dovrebbero essere invece utilizzati per la messa in sicurezza
dal rischio sismico e idrogeologico dell’Italia, o il no alle folli
trivellazioni petrolifere che mettono a rischio i nostri mari e le nostre
terre. "I cambiamenti climatici costituiscono una delle principali sfide
attuali per l’umanità" scrive Papa Francesco nella Lettera Enciclica
Laudato Si’ - Sulla cura della casa comune. Il messaggio del Papa arriva in un
momento in cui le conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici sono sempre
più gravi: saranno quasi 200 milioni i profughi climatici previsti dall’Onu
entro il 2050 che fuggiranno da aree desertificate, carestie e guerre per il
controllo delle risorse naturali. Alle sagge parole del Papa dobbiamo fare i
conti con la preoccupante elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti
d’America che nel suo programma ha messo nero su bianco di voler mettere in
discussione gli accordi sul clima e di costruire un‘America intollerante verso
i più deboli. Anche in Europa e in Italia gli effetti dell’inquinamento e la
crisi ambientale e climatica condizionano negativamente la vita della popolazione
e dell’economia. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (Oms) e
l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), «il costo
economico dei circa 600.000 decessi prematuri e malattie provocate
dall’inquinamento in Europa, raggiungevano, nel 2010, la cifra di 1.600
miliardi di dollari», ovvero 1.463 miliardi di euro. Un ammontare che equivale
circa al 10% del P.i.l. dell’Unione Europea. L’Italia ha un governo che dal
punto di vista delle politiche ambientali è certamente uno dei peggiori della
storia della Repubblica: ha dato il via alla ripresa delle trivellazioni
petrolifere, penalizzato le rinnovabili, approvato il decreto 91/2014 che sana
l’inquinamento a mare e molto altro. C’è un’anomalia italiana che è quella di
non avere avuto e di non avere un movimento Verde forte dal punto di vista
elettorale come quello del Nord Europa. E’ un tema profondo questo, che
evidenzia anche una differenza di visione della società e dei beni collettivi
tra nord e sud Europa. Rimango profondamente convinto che a differenza del Nord
Europa in Italia vi sia un deficit di etica della responsabilità. Ma la domanda
è: l’Italia ha bisogno di una forza Verde, moderna e innovativa sganciata da
vecchie logiche ideologiche, che sappia allearsi con chi mette al centro delle
politiche di governo la conversione ecologica dell’economia e la lotta a tutte
le povertà? E come deve organizzarsi e su quali basi? A questa domanda spero e
auspico che si possa aprire una discussione anche critica ma propositiva per il
bene del futuro del nostro paese. In ogni caso tanti auguri ai Verdi italiani.
Dalla Convenzione programmatica delle Liste Verdi di Mantova (2-3 maggio
1987) è nato il "Manifesto degli
intenti verdi" che ha sostanzialmente evidenziato i problemi legati al
degrado ambientale e sociale costantemente presenti nella vita della gente. Le
Liste Verdi sono state il primo tentativo riuscito, dopo gli anni del
terrorismo in Italia, a ottenere rappresentanza istituzionale senza voler
essere "partito", ancorché in contestazione con i partiti storici.
Tutto ciò anche grazie al contributo derivato dalle positive esperienze delle
università verdi, delle associazioni ambientaliste e dei gruppi pacifisti. E'
così che si è avviato il percorso che ha portato i Verdi a farsi portavoce di
nuove istanze ecologiche e di un nuovo modello di sviluppo economico non basato
sulla crescita illimitata e il consumo forsennato delle risorse. E come venti
anni fa, ancora oggi quelle istanze rimangono sostanzialmente le stesse, con
grande responsabilità dell'insufficiente azione dei governi che si sono succeduti.
Le Liste Verdi già nel 1987
chiedevano:
·
una nuova politica energetica, soprattutto la rinuncia definitiva al nucleare.
·
un'inversione di marcia rispetto all'attuale e continua distruzione
dell'equilibrio naturale.
·
un uso razionale e responsabile delle risorse idriche.
·
un modello agricolo (e quindi di produzione
alimentare) non preda dell'industria chimica con la conseguente perdita di
qualità e naturalità di ciò che mangiamo (pesticidi e fitofarmaci). Dunque
agricoltura biologica come
rispetto tra l'uomo
e la terra e quindi un deciso No alle manipolazioni genetiche (Ogm).
·
una svolta radicale nella gestione del territorio e
delle sue risorse, del verde e del mare e della loro tutela.
·
maggiore mobilità
e vivibilità degli
spazi urbani, congestionati dal traffico,
attraverso il potenziamento dei servizi pubblici, specie su rotaia.
·
salvaguardia ambientale e storica del nostro paese,
con un enorme potenziale occupazionale se si pensa al solo recupero del
patrimonio edilizio e urbano o al censimento dei beni ambientali e architettonici.
·
gestione dei rifiuti
nel senso di incentivare, anche e soprattutto
culturalmente, la raccolta differenziata come priorità e necessità assolute.
·
maggiore attenzione ai temi dell'ingiustizia sociale e
a quelli della pace, del disarmo, dell'obiezione di coscienza, di una nuova
cultura della convivenza e nuove forme di solidarietà.
·
dare voce a chi non ne ha, ovvero agli animali, nella
direzione di una sempre più tangibile
maturazione culturale dei cittadini sui temi animalisti: la vivisezione, la
caccia, gli allevamenti intensivi, il trasporto e la macellazione degli animali
in condizioni inumane, il randagismo, i
maltrattamenti, gli animali
da pelliccia, utilizzo degli animali negli spettacoli, gli zoo.
·
l'ecologia della politica, con le conseguenti battaglie contro la
corruzione negli ultimi
anni della prima Repubblica.
·
la riconversione ecologica delle aziende a rilevante rischio di incidente.
·
il recepimento nel nostro paese della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)
I NOSTRI RISULTATI
Dalle elezioni politiche del 14 giugno 1987 a oggi sono stati raggiunti
significativi e importanti risultati grazie alla determinazione e/o
all'iniziativa dei Verdi in questi anni di impegno parlamentare:
Nel corso della X legislatura (1987-1992), la più prolifica:
·
la nuova
normativa sulla caccia, con la legge 157 del 1992 che riforma la precedente
con significativi miglioramenti per la tutela della fauna.
·
per la
difesa la nuova normativa sulla caccia, con la legge 157 del 1992 che
riforma la precedente con significativi miglioramenti per la tutela della fauna.
·
per la difesa del mare, la legge 220 del 1992 che
reca nuovi interventi.
·
incentivazione
e finanziamento del trasporto collettivo urbano, con la
legge 211 del 1992 per lo sviluppo di sistemi di trasporto rapido di massa
nelle aree urbane a contenuto tecnologico innovativo atti a migliorare in tali
aree la mobilità e le condizioni ambientali.
·
esportazione
armi, con legge 185 del 1990 sull'esportazione di armamenti
italiani all'estero e la 222 del 1992 riguardante l'esportazione e il transito
di produzioni ad alta tecnologia con doppio uso, civile e militare.
·
per la
difesa e il riassetto del suolo, con la legge 183 del 18 maggio 1989
(fortemente voluta e sostenuta da tutto
il mondo ambientalista) con la quale l'Italia si è dotata finalmente di un
provvedimento quadro.
·
la prima razionalizzazione
della normativa sui rifiuti, con la legge 441 del 1987.
·
la
moratoria di cinque anni per le nuove costruzioni nucleari, attraverso
l'approvazione della mozione dei Verdi 1/00052 del 10/11/87 in abbinamento ad
altre mozioni.
·
i primi
provvedimenti antismog, con la legge 305 del 1989 attraverso la quale si è
iniziato a tutelare la qualità dell'aria in città.
·
la
valutazione di impatto ambientale (VIA), con il recepimento della
direttiva 337 del 1985, attraverso il DPCM 377 del 1988, in attuazione di
quanto previsto dall'art. 6 della legge 349 del 1986 istitutiva del Ministero dell'ambiente.
· rischi industriali (caso Seveso), con il DPR 175 del 1988, in attuazione della direttiva CEE n. 82/ 501 (cd. Seveso I), si adottano provvedimenti relativi ai rischi di incidenti rilevanti connessi con attività industriali ad alto rischio.
Nel corso della XI
legislatura (1992-1994) per quanto breve,sono stati approvati importanti
provvedimenti:
·
tutela
ozono, con la legge 549 del 1993 che ha previsto misure a tutela
dell'ozono stratosferico e dell'ambiente.
·
il maltrattamento degli animali è contrastato dalla legge 473 del 1993 contro (intesi
finalmente come "portatori di diritto") attraverso la modifica
dell'art. 727 del Codice penale
·
incendi
nelle aree protette, attraverso le leggi 428 del 1993 (recante disposizioni
urgenti per fronteggiare tali rischi) e 456 del 1993 (recante disposizioni
urgenti per l'acquisto di velivoli
antincendio da parte della Protezione civile).
·
obiezione
di coscienza alla sperimentazione animale, riconosciuta con la legge
413 del 1993.
·
lavori
pubblici e appalti, regolamentati con la legge-quadro 109 del 1994, in
materia di lavori pubblici, una prima riformulazione della normativa sugli appalti.
·
marchio di
qualità ecologica, tutelato dalla legge 294 del 1993 che ha dato
attuazione al regolamento CEE n. 880/92 (ECOLABEL).
Nel corso della XII legislatura (1994-1996),
anch'essa breve ma anche più povera di risultati, sebbene importanti:
·
abolizione
pena di morte, la legge 589 del 1994 ha abolito la pena di morte nel
codice penale militare di guerra.
·
inquinamento acustico, con la legge 447 del 1995,
la prima sulla materia.
·
la istituzione della prima
Commissione d'inchiesta monocamerale sul rapporto tra il
traffico dei rifiuti e le più potenti
associazioni criminali presenti nel Paese.
Nel corso della XIII legislatura (1996-2001), la prima a guida centrosinistra e con la presenza dei Verdi al Governo, dopo l'adozione del sistema elettorale maggioritario, sono stati approvati importanti provvedimenti legislativi:
·
rifiuti
pericolosi e imballaggi, con il decreto legislativo 22 del 1997 si sono attuate
importanti direttive europee sui rifiuti, sui rifiuti pericolosi e sugli
imballaggi e i rifiuti di imballaggio, poi modificato da un successivo decreto
legislativo, il 389 del 1997.
·
tutela
ozono, con la legge 179 del 1997 si è modificata la 549/93
prevedendo ulteriori misure a tutela dell'ozono stratosferico.
·
gestione
rifiuti e criminalità, con la legge 97 del 1997 è stata istituita la Commissione parlamentare di inchiesta sul
ciclo dei rifiuti e le attività illecite a esso connesse.
·
medicinali
omeopatici, con la legge 347 del 1997 finalmente si sono adottate prime
disposizioni in materia di commercializzazione dei medicinali omeopatici,
sebbene si sia trattato solo di una proroga fino al giugno 2000. Allo stato
attuale non esiste ancora una normativa che regolamenti tale settore, mentre è
stata istituita una commissione ad hoc presso il ministero della sanità.
·
inquinamento
atmosferico, con la legge 413 del 1997, recante misure urgenti per la
prevenzione dell'inquinamento atmosferico da benzene, riducendone i valori massimi.
·
bonifica
siti inquinati, con la legge 426 del 1998 sono stati previsti nuovi
interventi in campo ambientale, in particolare quelli relativi alla bonifica e
al ripristino ambientale dei siti inquinati e quelli per la conservazione della natura.
·
settore dei
trasporti, con la legge 194 del 1998, sono stati previsti nuovi
interventi, con particolare riferimento al settore del trasporto pubblico
locale e a quello del trasporto rapido di massa e ferroviario.
·
mobilità
ciclistica, con la legge 366 del 1998, sono state adottate norme per il
finanziamento della mobilità ciclistica, fortemente volute dai Verdi, e per
favorirne la promozione come pratica alternativa e ecologica.
·
animali di
affezione e randagismo, con la legge 434 del 1998 sono stati previsti nuovi
finanziamenti degli interventi previsti dalla legge 281/91 (una delle prime
ottenute dai Verdi) in materia.
·
rischi
industriali da incendio, con il decreto legislativo 334 del 1999, si è attuata
la direttiva 96/82/CE (cd. Seveso II)
relativa al controllo dei pericoli di incendi rilevanti connessi con
determinate sostanze pericolose.
·
agricoltura.
alimentazione e foreste, con il Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228
viene varata la riforma dell’agricoltura
italiana. Inoltre viene adottato il principio di precauzione in tema di
sicurezza alimentare e il nostro Paese si dichiara OGM Free. Viene introdotto nell'art.
11 della Legge 11 novembre 2000, n. 353 il reato di incendi
boschivi. Vengono
varati diversi provvedimenti per l’Agricoltura
Biologica, la filiera corta e la difesa delle tipicità italiane.
·
inquinamento
elettromagnetico, con la legge-quadro 36 del 2001, è stata introdotta la
normativa di prevenzione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici e
elettromagnetici.
Nel corso della XIV legislatura (2001-2006) con i Verdi e tutto il centrosinistra all'opposizione, sono stati possibili unicamente azioni di contrasto rispetto alle proposte del governo in carica particolarmente insensibili alla tutela degli ecosistemi e del territorio
·
Protocollo
di Kyoto, con la legge 120 del 2002 finalmente si è proceduto alla
ratifica e all'esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle
Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, firmato l'11 dicembre 1997.
·
maltrattamento
di animali e combattimenti clandestini, con la legge 189 del 2004, sono
state previste disposizioni relative al divieto di utilizzo degli stessi in
competizioni non autorizzate; questa legge sembrerebbe non aver incontrato del
tutto i favori del mondo ambientalista.
· aver impedito di fatto il peggioramento della legge 157/92 sulla caccia; aver strenuamente difeso la Direttiva 409/79/CEE detta "Uccelli", riferimento fondamentale per molte delle leggi nazionali di tutela della fauna e disciplina della caccia; avere bloccato in Senato l'iter della cd. "legge Lupi" (Principi in materia di governo del territorio), già passata alla Camera, la cui approvazione avrebbe sancito il definitivo controllo della pianificazione urbanistica da parte dei poteri economici, con danni incalcolabili per il territorio, gli equilibri ambientali e per i cittadini.
Nel corso della legislatura XV (2006-2008), con i Verdi e tutto il centrosinista di nuovo al Governo, sono stati raggiunti, in sede di approvazione della finanziaria per il 2007 (composta da un solo articolo e 1364 commi),importanti risultati a tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile:
·
per la
difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico il comma
1132 ha previsto uno stanziamento di 750 milioni di euro (a fronte di un
finanziamento pari a 0 del precedente governo) per ciascun anno del triennio
2007-2009. Le regioni dovranno relazionare al ministero dell'ambiente e
all'Agenzia protezione ambiente e territorio (APAT) tutte le informazioni
riguardanti le attività di monitoraggio delle azioni svolte in difesa del suolo
e per la lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e
di gestione delle risorse idriche.
·
per quanto
riguarda la caccia e la tutela di specie animali, di Zps e Zsc (ovvero
Zone di protezione speciale e Zone speciali di conservazione) è
stata inserita al comma 1226 una disposizione che ha consentito di poter
favorire eventuali procedure di infrazione comunitarie in materia di tutela
della fauna e degli habitat, soprattutto demandando alle Regioni e alle
province autonome l'attuazione di misure speciali in tal senso.
·
per
garantire l'accesso all'acqua come bene comune, con il
comma 1284 è stato istituito un fondo di solidarietà finalizzato a promuovere
il finanziamento esclusivo di progetti e interventi, in ambito nazionale e
internazionale .
·
per
l'attuazione di un Piano d'azione che preveda misure per la sostenibilità
ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione, nei commi
1126, 1127 e 1128 sono stati previsti finanziamenti, come ad esempio la
riduzione delle risorse naturali, la sostituzione delle fonti energetiche non
rinnovabili con quelle rinnovabili, la riduzione della produzione di rifiuti e
delle emissioni inquinanti, nel rispetto di alcuni criteri ambientali nella
scelta di prodotti e servizi facenti parte del
Green Public Procurement (GPP).
·
nell'ambito
dello smaltimento illecito di rifiuti, con il comma 1116 è stata approvata
una norma che ha riservato una quota non inferiore a 5 milioni di euro alla
realizzazione di un sistema integrato per il controllo e la tracciabilità dei
rifiuti in funzione della sicurezza nazionale, e per contribuire a prevenire e
reprimere gravi fenomeni di criminalità organizzata.
·
al fine di
garantire i livelli di occupazione nel parco nazionale del Gran Sasso e del
Parco della Maiella, il comma 940 ha
previsto l'erogazione di 2 milioni di euro
allo scopo di stabilizzare il personale fuori ruolo.
·
per
l'attuazione del Piano nazionale per l'agricoltura biologica e i prodotti
biologici, il comma 1085 ha incrementato le risorse per
un'autorizzazione di spesa pari a 10 milioni di euro.
·
per
l'istituzione di un fondo per la mobilità sostenibile, i commi
1121, 1122 e 1123 hanno consentito un importo complessivo pari a 270 milioni di
euro per il triennio 2007- 2009.
·
per il
libero e gratuito accesso al mare, con il comma 251, alla lettera e),
è stato stabilito l'obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il
raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione,
anche al fine di balneazione e di riportare in equilibrio il rapporto tra
spiagge libere e in concessione".
·
per la
riqualificazione energetica degli edifici e per l'istallazione di pannelli
solari per produzione di acqua calda, i commi 344 e 347 hanno previsto la
concessione di una detrazione pari al 55 per cento dell'importo sostenuto dai contribuenti.
·
per
favorire l'installazione dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia
elettrica, il comma 350 ha previsto un vincolo per la concessione del
permesso di costruire.
·
per
un'edilizia abitativa di qualità e alla certificazione energetica degli edifici,
i commi 351 e 352 hanno istituito un fondo di 15 milioni di euro per
ciascun anno del triennio 2007-2009.
·
per la
rottamazione dei frigoriferi, il comma 353 ha previsto
agevolazioni per la loro sostituzione con apparecchi a elevata efficienza.
·
per interventi
di efficienza energetica e riduzione dei costi dell'energia, i commi
362, 363 e 364 hanno destinato maggiori entrate derivanti dall'imposta sui
prodotti petroliferi.
·
per la
Laguna di Venezia-PortoMarghera e il Polo chimico Laghi di Mantova, il comma
867 ha previsto una spesa di 209 milioni di euro per il quadriennio 2007-2010.
·
per le
bonifiche delle aree militari, sia dismesse che attive, il comma
898 ha autorizzato un fondo di 25 milioni di
euro.
·
per
l'attuazione del Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, i commi dal
1110 al 1115 hanno previsto l'istituzione di un fondo rotativo da destinare al
finanziamento di tali misure pari a 200 milioni di euro per il triennio 2007-2009.
·
per la
sostenibilità ambientale di settori economico-produttivi, il comma
1125 ha destinato risorse per un importo annuo di 25 milioni di euro per il
triennio 2007-2009
In tema di incentivazione delle energie rinnovabili e del risparmio energetico sono state introdotte le seguenti novità:
· Istituzione Conto Energia (D.M. 19 Febbraio 2007) e riforma degli incentivi alle energie rinnovabili (Finanziaria 2008)
· Eliminazione dei nuovi contratti CIP/6 e revisione CEC (Finanziaria 2007 e 2008, Decreto fiscale 2008)
·
Liberalizzazione Mercato energetico (D.L.) e Separazione funzionale
rete gas (D.L. )
·
Certificazione energetica
degli edifici (D.Lgs.
311/2006) e Obbligo di pannelli fotovoltaici sui nuovi edifici (Finanziaria 2007)
· Ecobonus per il risparmio energetico (Finanziaria 2007 e 2008)
Inoltre, all'interno del cosiddetto decreto
"milleproroghe", grazie a un voto trasversale è stato approvato l'emendamento presentato dai senatori Verdi
a sostegno dei prodotti omeopatici, che sposta dal 2008 al 2015 (come è
stato fatto in Francia) la scadenza dei termini di autorizzazione per questi
prodotti e dando così congruo spazio alla predisposizione di regole e modalità
per la registrazione. Il precedente governo, infatti, avendo fissato il termine
di autorizzazione per tali prodotti al 31 dicembre 2008, non avrebbe consentito
alle aziende di predisporre regole e modalità per la registrazione già in
commercio. Non a caso, altri Paesi europei si sono dati termini più ampi.
In merito poi al riconoscimento dell'Acqua come ben pubblico, i deputati Verdi hanno dato un contribuito fondamentale per l'approvazione della moratoria degli affidamenti ai privati dei servizi idrici. E anche per le agevolazioni in favore del commercio equo e solidale e per la promozione della trasparenza ecologica dei mercati.
Nel 2008 e poi nel 2009 i Verdi
italiani escono prima dal parlamento italiano e poi da quello europeo.
Sono gli anni del ritorno di Berlusconi al governo del paese che cancellerà
importanti provvedimenti di legge ottenuti dai Verdi con il precedente governo
Prodi come il fondo per Kyoto e il fondo
per la mobilità sostenibile. I fondi contro il dissesto idrogeologico e la
messa in sicurezza dal rischio sismico vengono progressivamente ridotti fino al
70%.
Si
apre una stagione di lotte per difendere l’ambiente da parte dei Verdi. Viene
proposto il piano casa che nella stesura
originale non prevedeva per chi poteva usufruire di aumenti di volume l’obbligo
dell’adeguamento sismico. La norma fu
scoperta e denunciata dai Verdi in una conferenza stampa e solo per la
drammatica coincidenza con il terremoto che coinvolse l’Aquila il governo
Berlusconi ritirò la norma criminale.
Nel 2011 Verdi si mobilitarono in modo
capillare nei territori per dire no al
nucleare , reintrodotto dal governo Berlusconi, e per dire no alla
privatizzazione dell’acqua. Il referendum fu vinto ma l’esisto referendario
fu disatteso dai governi successivi: in modo particolare il quesito sull’acqua
pubblica. Mentre la vittoria contro il nucleare non ha ancora portato il
governo alla redazione di un piano energetico che abbandoni le fonti
fossili
e punti sulle energie rinnovabili, il risparmio e l’efficienza energetica.
I Verdi sono resi protagonisti della madre di tutte le battaglie ecologiste quella di Taranto.
Oggi i Verdi sono costituiti parte civile, primo partito ad essere riconosciuto come parte offesa in un processo, nel processo “ Ambiente Svenduto” perché grazie anche alle loro denunce si aprì l’inchiesta che scoprì il polverone del malaffare tarantino che aveva veduto la salute dei cittadini e dei bambini di Taranto. Da sottolineare la più grande operazione di bonifica dei rifiuti che si ricordi che, anche grazie al contributo dei Verdi campani, ha consentito la rimozione delle ecoballe dal sito di stoccaggio "Taverna del Re" in provincia di Napoli. Ricordiamo anche il grande lavoro fatto dai Verdi di Trento nel riconoscere quest'ultima come Citta Smart dell'anno. Ed ancora l'impegno dei Verdi di Rossano contro la discarica di Bucera. Il lavoro fatto poi in Regione Lazio dai Verdi quando erano al Governo con l'ampliamento del Parco dell'Appia Antica, gli investimenti nelle energie rinnovabili con 100 milioni stanziati e il rilancio della ricerca con la costituzione di tre poli tra i quali il CHOSE sul solare organico e il POMOS sulla mobilità sostenibile; e quando erano all’opposizione con la richiesta della chiusura di Malagrotta e la battaglia contro l’inceneritore di Albano e la centrale a carbone di Civitavecchia.
Come dimenticare le numerose iniziative dei Verdi di Venezia contro il Mose e a favore della riconversione di Porto Marghera. E l'impegno dei Verdi delle Marche che ha portato anche alla realizzazione del primo Festival Vegan in collaborazione con i Verdi toscani.
La presenza dei Verdi lombardi nelle istituzioni tra le quali anche diversi Municipi di Milano e la loro battaglia contro la speculazione dell’Expo, l'ampliamento dell'aeroporto di Malpensa, la tangenziale nel parco del ticino, l'inceneritore elcon per rifiuti biomedicali a Castellanza (Varese), contro i centri commerciali, per l'aria pulita.
La coraggiosa battaglia politica in Regione Lombardia contro lo strapotere formigoniano e ciellino, in difesa della sanità pubblica, la prima legge lombarda per i parchi, l'inizio della raccolta differenziata e tante altre proposte, come l'opposizione alla caccia e alle speculazioni e al consumo del territorio. La promozione dell'agricoltura biologica.
Le iniziative
dei Verdi sardi contro le speculazioni del G8 alla Maddalena e la
mobilitazione contro Lago di Furtei
provincia Cagliari contaminato dal cianuro per una miniera d'oro. Le
iniziative dei Verdi liguri contro
il Piano casa della Regione e il dissesto
idrogeologico. I Verdi hanno partecipato attivamente alla campagna
referendaria per il Sì al referendum
contro le trivelle. Hanno portato avanti uno sciopero della fame per
denunciare il colpevole silenzio di stampa e tv nei confronti del referendum,
ottenendo maggiori spazi per tutti i promotori. I Verdi dell’Emilia Romagna si sono strenuamente battuti contro i tagli alla sanità, per gli incentivi all’agricoltura biologica con la
promozione dei mercati locali e contro l’abbattimento
degli alberi. In Sicilia sono
ancora vive le denunce dei Verdi nel
triangolo della morte Priolo-Augusta-Melilli
causato dal più grande petrolchimico con il mare diventato rosso a causa
del mercurio e contro il MUOS.
I Verdi sono presenti nel territorio con oltre 100 persone tra consiglieri e
assessori negli enti locali. Sono uomini e donne che hanno una passione e
continuano ad averla anche in questa fase storica difficile per i Verdi.
L’attuale gruppo dirigente ha risolto
positivamente la situazione debitoria, originata non per sua responsabilità
e che veniva da molto lontano, grazie alla riduzione totale delle uscite, alla
trasformazione delle attività in volontariato e ad una campagna di
autofinanziamento. Rivendichiamo con orgoglio questo risultato perché siamo l’unico movimento politico ad aver
pagato i nostri debiti senza ricorrere ad aiuti dello Stato come accaduto
per altri. E tante altre ancora.
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