lunedì 16 novembre 2020

buon compleanno VERDI ITALIANI! 34 ANNI e non sentirli

  La fondazione ufficiale avvenne il 16 novembre 1986 a Finale Ligure.

Finale Ligure, il 16 novembre 1986, presso il Cinema Ondina, nasceva il partito dei Verdi Italiani che raggruppava decine di associazioni ambientaliste provenienti da tutte le regioni.

Le prime formazioni ambientaliste fanno la loro comparsa alle elezioni regionali del 1985, in cui, pur prive di organizzazione comune, si presentano in 11 regioni con lo stesso simbolo del "Sole che ride" e la denominazione di "Lista Verde". Questo progetto sfocia, l'anno seguente, nel raggruppamento di tali movimenti ambientalisti ed ecologisti in un unico soggetto politico, che vede la nascita il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, noto come Federazione delle Liste Verdi.[11]

I Verdi si presentano per la prima volta ad una competizione politica nazionale in occasione delle elezioni politiche italiane del 1987, ottenendo il 2,5% alla Camera (dove eleggono 13 deputati) e il 2% al Senato (dove eleggono 1 senatore).[12][13] Il primo capogruppo dei Verdi alla Camera diventa Gianni Mattioli, leader delle battaglie antinucleariste.

I Verdi cominciano a radicarsi sul territorio, a svolgere la loro azione parlamentare e si ripresentano agli elettori in occasione delle elezioni europee del 1989, come "Lista Verde - Verdi Europa": il risultato è in ascesa, la federazione ottiene il 3,8% eleggendo tre europarlamentari (Alexander LangerGianfranco Amendola ed Enrico Falqui). Nel frattempo, tuttavia, si coordina un nuovo movimento verde, i Verdi Arcobaleno, che alle medesime elezioni del 1989, conquista il 2,4% eleggendo Adelaide Aglietta e Virginio Bettini, recentemente scomparso, al Parlamento europeo.

30 ANNI DI VERDI

30 ANNI DI IDEE

30 ANNI DI CONQUISTE

"La conversione ecologica potrà affermarsi

soltanto se apparirà socialmente desiderabile " (Alex Langer) 

30 ANNI FA NASCEVANO I VERDI ITALIANI: ANNI DI CONQUISTE ECOLOGISTE PER I DIRITTI, PER L’ECONOMIA CHE E’ DOVEROSO RICORDARE

 

30 anni fa, il 16 novembre del 1986, a Finale Ligure nascevano le liste Verdi: anni di importanti conquiste ecologiste per la società, la cultura, i diritti e l’economia del nostro paese. Conquiste che non hanno avuto quel giusto risalto e riconoscimento nel paese. C’è una domanda ricorrente che viene fatta da molti: ma i Verdi esistono ancora? Si esistono e pur essendo usciti dal 2008 dal parlamento, continuano ad essere presenti in molti territori e istituzioni locali, protagonisti di molte battaglie con oltre 100 tra consiglieri comunali e assessori, nonostante non siano presenti da oltre 10 anni nelle trasmissioni di informazione e nei talk show sia della televisione pubblica che privata.

Le Liste Verdi sono state il primo tentativo riuscito, dopo gli anni del terrorismo in Italia, a ottenere rappresentanza istituzionale senza voler essere "partito". Questo è avvenuto grazie al contributo proveniente dalle positive esperienze delle università verdi, delle associazioni ambientaliste e dei gruppi pacifisti.

E' così che si è avviato il percorso che avrebbe portato i Verdi a farsi portavoce di istanze ecologiste e di un diverso modello di sviluppo economico non basato sulla crescita illimitata e il consumo bulimico delle risorse. E come trenta anni fa, ancora oggi quegli obiettivi rimangono sostanzialmente gli stessi. Ma con la presenza politica dei Verdi si possono sicuramente sottolineare e ricordare alcuni significativi obiettivi ottenuti per l’Italia e i suoi cittadini.

L’otto novembre del 1987 grazie a un referendum sostenuto da Verdi gli italiani dicono No la nucleare portando l’Italia a chiudere le centrali nucleari. Negli anni successivi grazie all’azione dei Verdi al governo si apre una fase nuova perché con il conto energia a sostegno delle energie rinnovabili l’Italia diventerà leader in Europa nella produzione di energie pulite nonostante il tentativo di molti governi compreso l’attuale di fermare le rinnovabili. Già nel 2012 l’Italia era prima con il 39% tra i grandi paesi Ue, a pari merito con la Spagna, per quota di energia rinnovabile nella produzione elettrica, davanti a Germania 24%. Oggi la quota di energia rinnovabile nella nostra produzione elettrica ha superato il 43%.

Il 3 giugno del 1990 i Verdi promuovono il referendum contro la caccia e l’uso dei pesticidi in agricoltura. Purtroppo il referendum non raggiunse il quorum a causa della campagna astensionistica attuata dalla lobby trasversale dei cacciatori e degli armieri. Ma quei temi referendari rimangono quanto mai attuali a partire dall’urgenza di garantire cibi sani, sicuri e liberi da veleni. Con la legge quadro sui parchi la 394/1991 voluta da quel piccolo e preparato, gruppo di parlamentari Verdi, l’Italia avrà un sistema di parchi nazionali e aree marine e conseguentemente parchi regionali mettendo sotto tutela e conservazione oltre


1,5 milioni di ettari di territorio. Una straordinaria operazione ambientale. Leggi come l’abolizione della pena di morte dal codice penale militare di guerra, i primi provvedimenti legislativi antismog la n.385/ 1989, per la difesa e il riassetto del suolo, la n.183/1989, la cessazione dell’impiego dell’amianto, la nuova normativa sulla caccia la 157/92, la razionalizzazione delle norme sui rifiuti, sull’inquinamento acustico, il divieto di trasformazione urbanistica delle aree percorse da incendi, lo stop agli Ogm in agricoltura per difendere il made in Italy enogastronomico, il conto energia per le rinnovabili, l’ecobonus per le ristrutturazioni edili in vigore dal 2007. Proprio l’ecobonus, voluto dai Verdi durante l’ultimo governo Prodi, ha dato un forte impulso all’economia nazionale e all’occupazione. Questa misura, ancora oggi in vigore, nel 2015 ha prodotto investimenti per 24.106 milioni di euro equivalenti a 351mila posti di lavoro fra occupazione diretta e indotta. L’elenco è lungo e dimostra come l’azione dei Verdi sia stata propositiva e costruttiva per il progresso del paese: sono stati detti ovviamente dei No assolutamente giusti che ancora oggi vengono ribaditi, come quello sul ponte sullo Stretto di Messina , 8 miliardi di euro di risorse che dovrebbero essere invece utilizzati per la messa in sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico dell’Italia, o il no alle folli trivellazioni petrolifere che mettono a rischio i nostri mari e le nostre terre. "I cambiamenti climatici costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità" scrive Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato Si’ - Sulla cura della casa comune. Il messaggio del Papa arriva in un momento in cui le conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici sono sempre più gravi: saranno quasi 200 milioni i profughi climatici previsti dall’Onu entro il 2050 che fuggiranno da aree desertificate, carestie e guerre per il controllo delle risorse naturali. Alle sagge parole del Papa dobbiamo fare i conti con la preoccupante elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti d’America che nel suo programma ha messo nero su bianco di voler mettere in discussione gli accordi sul clima e di costruire un‘America intollerante verso i più deboli. Anche in Europa e in Italia gli effetti dell’inquinamento e la crisi ambientale e climatica condizionano negativamente la vita della popolazione e dell’economia. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), «il costo economico dei circa 600.000 decessi prematuri e malattie provocate dall’inquinamento in Europa, raggiungevano, nel 2010, la cifra di 1.600 miliardi di dollari», ovvero 1.463 miliardi di euro. Un ammontare che equivale circa al 10% del P.i.l. dell’Unione Europea. L’Italia ha un governo che dal punto di vista delle politiche ambientali è certamente uno dei peggiori della storia della Repubblica: ha dato il via alla ripresa delle trivellazioni petrolifere, penalizzato le rinnovabili, approvato il decreto 91/2014 che sana l’inquinamento a mare e molto altro. C’è un’anomalia italiana che è quella di non avere avuto e di non avere un movimento Verde forte dal punto di vista elettorale come quello del Nord Europa. E’ un tema profondo questo, che evidenzia anche una differenza di visione della società e dei beni collettivi tra nord e sud Europa. Rimango profondamente convinto che a differenza del Nord Europa in Italia vi sia un deficit di etica della responsabilità. Ma la domanda è: l’Italia ha bisogno di una forza Verde, moderna e innovativa sganciata da vecchie logiche ideologiche, che sappia allearsi con chi mette al centro delle politiche di governo la conversione ecologica dell’economia e la lotta a tutte le povertà? E come deve organizzarsi e su quali basi? A questa domanda spero e auspico che si possa aprire una discussione anche critica ma propositiva per il bene del futuro del nostro paese. In ogni caso tanti auguri ai Verdi italiani.


Dalla Convenzione programmatica delle Liste Verdi di Mantova (2-3 maggio 1987) è nato il "Manifesto degli intenti verdi" che ha sostanzialmente evidenziato i problemi legati al degrado ambientale e sociale costantemente presenti nella vita della gente. Le Liste Verdi sono state il primo tentativo riuscito, dopo gli anni del terrorismo in Italia, a ottenere rappresentanza istituzionale senza voler essere "partito", ancorché in contestazione con i partiti storici. Tutto ciò anche grazie al contributo derivato dalle positive esperienze delle università verdi, delle associazioni ambientaliste e dei gruppi pacifisti. E' così che si è avviato il percorso che ha portato i Verdi a farsi portavoce di nuove istanze ecologiche e di un nuovo modello di sviluppo economico non basato sulla crescita illimitata e il consumo forsennato delle risorse. E come venti anni fa, ancora oggi quelle istanze rimangono sostanzialmente le stesse, con grande responsabilità dell'insufficiente azione dei governi che si sono succeduti.

 

Le Liste Verdi già nel 1987 chiedevano:

·         una nuova politica energetica, soprattutto la rinuncia definitiva al nucleare.

·         un'inversione di marcia rispetto all'attuale e continua distruzione dell'equilibrio naturale.

·         un uso razionale e responsabile delle risorse idriche.

·         un modello agricolo (e quindi di produzione alimentare) non preda dell'industria chimica con la conseguente perdita di qualità e naturalità di ciò che mangiamo (pesticidi e fitofarmaci). Dunque agricoltura biologica come   rispetto   tra    l'uomo    e la terra e quindi un deciso No alle manipolazioni genetiche (Ogm).

·         una svolta radicale nella gestione del territorio e delle sue risorse, del verde e del mare e della loro tutela.

·         maggiore   mobilità  e vivibilità   degli  spazi   urbani,   congestionati   dal traffico, attraverso il potenziamento dei servizi pubblici, specie su rotaia.

·         salvaguardia ambientale e storica del nostro paese, con un enorme potenziale occupazionale se si pensa al solo recupero del patrimonio edilizio e urbano o al censimento dei beni ambientali e architettonici.

·         gestione   dei  rifiuti  nel   senso  di  incentivare,   anche  e   soprattutto

culturalmente,  la   raccolta  differenziata   come priorità e necessità assolute.

·         maggiore attenzione ai temi dell'ingiustizia sociale e a quelli della pace, del disarmo, dell'obiezione di coscienza, di una nuova cultura della convivenza e nuove forme di solidarietà.

·         dare voce a chi non ne ha, ovvero agli animali, nella direzione di una sempre più tangibile   maturazione  culturale  dei                      cittadini   sui temi animalisti: la vivisezione, la caccia, gli allevamenti intensivi, il trasporto e la macellazione degli animali in condizioni inumane, il  randagismo, i maltrattamenti,   gli   animali   da  pelliccia,  utilizzo   degli animali negli spettacoli, gli zoo.

·         l'ecologia della politica, con le conseguenti battaglie contro la corruzione negli ultimi

anni della prima Repubblica.

·         la riconversione ecologica delle aziende a rilevante rischio di incidente.

·         il recepimento nel nostro paese della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)

 

I NOSTRI RISULTATI

 

Dalle elezioni politiche del 14 giugno 1987 a oggi sono stati raggiunti significativi e importanti risultati grazie alla determinazione e/o all'iniziativa dei Verdi in questi anni di impegno parlamentare:


Nel corso della X legislatura (1987-1992), la più prolifica:

·         la nuova normativa sulla caccia, con la legge 157 del 1992 che riforma la precedente con significativi miglioramenti per la tutela della fauna.

·         per la difesa la nuova normativa sulla caccia, con la legge 157 del 1992 che riforma la precedente con significativi miglioramenti per la tutela della fauna.

·         per la difesa del mare, la legge 220 del 1992 che reca nuovi interventi.

·         incentivazione e finanziamento del trasporto collettivo urbano, con la legge 211 del 1992 per lo sviluppo di sistemi di trasporto rapido di massa nelle aree urbane a contenuto tecnologico innovativo atti a migliorare in tali aree la mobilità e le condizioni ambientali.

·         esportazione armi, con legge 185 del 1990 sull'esportazione di armamenti italiani all'estero e la 222 del 1992 riguardante l'esportazione e il transito di produzioni ad alta tecnologia con doppio uso, civile e militare.

·         per la difesa e il riassetto del suolo, con la legge 183 del 18 maggio 1989 (fortemente voluta e sostenuta da tutto il mondo ambientalista) con la quale l'Italia si è dotata finalmente di un provvedimento quadro.

·         la prima razionalizzazione della normativa sui rifiuti, con la legge 441 del 1987.

·         la moratoria di cinque anni per le nuove costruzioni nucleari, attraverso l'approvazione della mozione dei Verdi 1/00052 del 10/11/87 in abbinamento ad altre mozioni.

·         i primi provvedimenti antismog, con la legge 305 del 1989 attraverso la quale si è iniziato a tutelare la qualità dell'aria in città.

·         la valutazione di impatto ambientale (VIA), con il recepimento della direttiva 337 del 1985, attraverso il DPCM 377 del 1988, in attuazione di quanto previsto dall'art. 6 della legge 349 del 1986 istitutiva del Ministero dell'ambiente.

·         rischi industriali (caso Seveso), con il DPR 175 del 1988, in attuazione della  direttiva CEE n. 82/ 501 (cd. Seveso I), si adottano provvedimenti relativi ai rischi di incidenti rilevanti connessi con attività industriali ad alto rischio.

Nel corso della XI legislatura (1992-1994) per quanto breve,sono stati approvati importanti provvedimenti:

·         tutela ozono, con la legge 549 del 1993 che ha previsto misure a tutela dell'ozono stratosferico e dell'ambiente.

·         il maltrattamento degli animali è contrastato dalla legge 473 del 1993 contro (intesi

finalmente come "portatori di diritto") attraverso la modifica dell'art. 727 del Codice penale

·         incendi nelle aree protette, attraverso le leggi 428 del 1993 (recante disposizioni urgenti per fronteggiare tali rischi) e 456 del 1993 (recante disposizioni urgenti per l'acquisto di velivoli antincendio da parte della Protezione civile).

·         obiezione di coscienza alla sperimentazione animale, riconosciuta con la legge 413 del 1993.

·         lavori pubblici e appalti, regolamentati con la legge-quadro 109 del 1994, in materia di lavori pubblici, una prima riformulazione della normativa sugli appalti.

·         marchio di qualità ecologica, tutelato dalla legge 294 del 1993 che ha dato attuazione al regolamento CEE n. 880/92 (ECOLABEL).


Nel corso della XII legislatura (1994-1996), anch'essa breve ma anche più povera di risultati, sebbene importanti:

 

·         abolizione pena di morte, la legge 589 del 1994 ha abolito la pena di morte nel codice penale militare di guerra.

·         inquinamento acustico, con la legge 447 del 1995, la prima sulla materia.

·         la istituzione della prima Commissione d'inchiesta monocamerale sul rapporto tra il

traffico dei rifiuti e le più potenti associazioni criminali presenti nel Paese.

 

Nel corso della XIII legislatura (1996-2001), la prima a guida centrosinistra e con la presenza dei Verdi al Governo, dopo l'adozione del sistema elettorale maggioritario, sono stati approvati importanti provvedimenti legislativi:

·         rifiuti pericolosi e imballaggi, con il decreto legislativo 22 del 1997 si sono attuate importanti direttive europee sui rifiuti, sui rifiuti pericolosi e sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, poi modificato da un successivo decreto legislativo, il 389 del 1997.

·         tutela ozono, con la legge 179 del 1997 si è modificata la 549/93 prevedendo ulteriori misure a tutela dell'ozono stratosferico.

·         gestione rifiuti e criminalità, con la legge 97 del 1997 è stata istituita la  Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e le attività illecite a esso connesse.

·         medicinali omeopatici, con la legge 347 del 1997 finalmente si sono adottate prime disposizioni in materia di commercializzazione dei medicinali omeopatici, sebbene si sia trattato solo di una proroga fino al giugno 2000. Allo stato attuale non esiste ancora una normativa che regolamenti tale settore, mentre è stata istituita una commissione ad hoc presso il ministero della sanità.

·         inquinamento atmosferico, con la legge 413 del 1997, recante misure urgenti per la prevenzione dell'inquinamento atmosferico da benzene, riducendone i valori massimi.

·         bonifica siti inquinati, con la legge 426 del 1998 sono stati previsti nuovi interventi in campo ambientale, in particolare quelli relativi alla bonifica e al ripristino ambientale dei siti inquinati e quelli per la conservazione della natura.

·         settore dei trasporti, con la legge 194 del 1998, sono stati previsti nuovi interventi, con particolare riferimento al settore del trasporto pubblico locale e a quello del trasporto rapido di massa e ferroviario.

·         mobilità ciclistica, con la legge 366 del 1998, sono state adottate norme per il finanziamento della mobilità ciclistica, fortemente volute dai Verdi, e per favorirne la promozione come pratica alternativa e ecologica.

·         animali di affezione e randagismo, con la legge 434 del 1998 sono stati previsti nuovi finanziamenti degli interventi previsti dalla legge 281/91 (una delle prime ottenute dai Verdi) in materia.

·         rischi industriali da incendio, con il decreto legislativo 334 del 1999, si è attuata la direttiva 96/82/CE (cd. Seveso II) relativa al controllo dei pericoli di incendi rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose.

·         agricoltura. alimentazione e foreste, con il Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228 viene varata la riforma dell’agricoltura italiana. Inoltre viene adottato il principio di precauzione in tema di sicurezza alimentare e il nostro Paese si dichiara OGM Free. Viene introdotto nell'art. 11 della Legge 11 novembre 2000, n. 353 il reato di incendi


boschivi. Vengono varati diversi provvedimenti per l’Agricoltura Biologica, la filiera corta e la difesa delle tipicità italiane.

·         inquinamento elettromagnetico, con la legge-quadro 36 del 2001, è stata introdotta la normativa di prevenzione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici e elettromagnetici.

 

Nel corso della XIV legislatura (2001-2006) con i Verdi e tutto il centrosinistra all'opposizione, sono stati possibili unicamente azioni di contrasto rispetto alle proposte del governo in carica particolarmente insensibili alla tutela degli ecosistemi e del territorio 

·        Protocollo di Kyoto, con la legge 120 del 2002 finalmente si è proceduto alla ratifica e all'esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, firmato l'11 dicembre 1997.

·        maltrattamento di animali e combattimenti clandestini, con la legge 189 del 2004, sono state previste disposizioni relative al divieto di utilizzo degli stessi in competizioni non autorizzate; questa legge sembrerebbe non aver incontrato del tutto i favori del mondo ambientalista.

·        aver impedito di fatto il peggioramento della legge 157/92 sulla caccia; aver strenuamente difeso la Direttiva 409/79/CEE detta "Uccelli", riferimento fondamentale per molte delle leggi nazionali di tutela della fauna e disciplina della caccia; avere bloccato in Senato l'iter della cd. "legge Lupi" (Principi in materia di governo del territorio), già passata alla Camera, la cui approvazione avrebbe sancito il definitivo controllo della pianificazione urbanistica da parte dei poteri economici, con danni incalcolabili per il territorio, gli equilibri ambientali e per i cittadini. 

Nel corso della legislatura XV (2006-2008), con i Verdi e tutto il centrosinista di nuovo al Governo, sono stati raggiunti, in sede di approvazione della finanziaria per il 2007 (composta da un solo articolo e 1364 commi),importanti risultati a tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile: 

·         per la difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico il comma 1132 ha previsto uno stanziamento di 750 milioni di euro (a fronte di un finanziamento pari a 0 del precedente governo) per ciascun anno del triennio 2007-2009. Le regioni dovranno relazionare al ministero dell'ambiente e all'Agenzia protezione ambiente e territorio (APAT) tutte le informazioni riguardanti le attività di monitoraggio delle azioni svolte in difesa del suolo e per la lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche.

·         per quanto riguarda la caccia e la tutela di specie animali, di Zps e Zsc (ovvero Zone di protezione speciale e Zone speciali di conservazione) è stata inserita al comma 1226 una disposizione che ha consentito di poter favorire eventuali procedure di infrazione comunitarie in materia di tutela della fauna e degli habitat, soprattutto demandando alle Regioni e alle province autonome l'attuazione di misure speciali in tal senso.


·         per garantire l'accesso all'acqua come bene comune, con il comma 1284 è stato istituito un fondo di solidarietà finalizzato a promuovere il finanziamento esclusivo di progetti e interventi, in ambito nazionale e internazionale .

·         per l'attuazione di un Piano d'azione che preveda misure per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione, nei commi 1126, 1127 e 1128 sono stati previsti finanziamenti, come ad esempio la riduzione delle risorse naturali, la sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con quelle rinnovabili, la riduzione della produzione di rifiuti e delle emissioni inquinanti, nel rispetto di alcuni criteri ambientali nella scelta di prodotti e servizi facenti parte del Green Public Procurement (GPP).

·         nell'ambito dello smaltimento illecito di rifiuti, con il comma 1116 è stata approvata una norma che ha riservato una quota non inferiore a 5 milioni di euro alla realizzazione di un sistema integrato per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti in funzione della sicurezza nazionale, e per contribuire a prevenire e reprimere gravi fenomeni di criminalità organizzata.

·         al fine di garantire i livelli di occupazione nel parco nazionale del Gran Sasso e del Parco della Maiella, il comma 940  ha previsto l'erogazione di 2 milioni di euro  allo scopo di stabilizzare il personale fuori ruolo.

·         per l'attuazione del Piano nazionale per l'agricoltura biologica e i prodotti biologici, il comma 1085 ha incrementato le risorse per un'autorizzazione di spesa pari a 10 milioni di euro.

·         per l'istituzione di un fondo per la mobilità sostenibile, i commi 1121, 1122 e 1123 hanno consentito un importo complessivo pari a 270 milioni di euro per il triennio 2007- 2009.

·         per il libero e gratuito accesso al mare, con il comma 251, alla lettera e), è stato stabilito l'obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione e di riportare in equilibrio il rapporto tra spiagge libere e in concessione".

·         per la riqualificazione energetica degli edifici e per l'istallazione di pannelli solari per produzione di acqua calda, i commi 344 e 347 hanno previsto la concessione di una detrazione pari al 55 per cento dell'importo sostenuto dai contribuenti.

·         per favorire l'installazione dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, il comma 350 ha previsto un vincolo per la concessione del permesso di costruire.

·         per un'edilizia abitativa di qualità e alla certificazione energetica degli edifici, i commi 351 e 352 hanno istituito un fondo di 15 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2007-2009.

·         per la rottamazione dei frigoriferi, il comma 353 ha previsto agevolazioni per la loro sostituzione con apparecchi a elevata efficienza.

·         per interventi di efficienza energetica e riduzione dei costi dell'energia, i commi 362, 363 e 364 hanno destinato maggiori entrate derivanti dall'imposta sui prodotti petroliferi.

·         per la Laguna di Venezia-PortoMarghera e il Polo chimico Laghi di Mantova, il comma 867 ha previsto una spesa di 209 milioni di euro per il quadriennio 2007-2010.

·         per le bonifiche delle aree militari, sia dismesse che attive, il comma 898 ha autorizzato un fondo di 25 milioni di euro.

·         per l'attuazione del Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, i commi dal 1110 al 1115 hanno previsto l'istituzione di un fondo rotativo da destinare al finanziamento di tali misure pari a 200 milioni di euro per il triennio 2007-2009.

·         per la sostenibilità ambientale di settori economico-produttivi, il comma 1125 ha destinato risorse per un importo annuo di 25 milioni di euro per il triennio 2007-2009


In tema di incentivazione delle energie rinnovabili e del risparmio energetico sono state introdotte le seguenti novità:

·         Istituzione Conto Energia (D.M. 19 Febbraio 2007) e riforma degli incentivi alle energie rinnovabili (Finanziaria 2008)

·         Eliminazione dei nuovi contratti CIP/6 e revisione CEC (Finanziaria 2007 e 2008, Decreto fiscale 2008)

·         Liberalizzazione Mercato energetico (D.L.) e Separazione funzionale rete gas (D.L. )

·         Certificazione energetica degli edifici (D.Lgs. 311/2006) e Obbligo di pannelli fotovoltaici sui nuovi edifici (Finanziaria 2007)

·         Ecobonus per il risparmio energetico (Finanziaria 2007 e 2008)


Inoltre, all'interno del cosiddetto decreto "milleproroghe", grazie a un voto trasversale è stato approvato l'emendamento presentato dai senatori Verdi a sostegno dei prodotti omeopatici, che sposta dal 2008 al 2015 (come è stato fatto in Francia) la scadenza dei termini di autorizzazione per questi prodotti e dando così congruo spazio alla predisposizione di regole e modalità per la registrazione. Il precedente governo, infatti, avendo fissato il termine di autorizzazione per tali prodotti al 31 dicembre 2008, non avrebbe consentito alle aziende di predisporre regole e modalità per la registrazione già in commercio. Non a caso, altri Paesi europei si sono dati termini più ampi.

 

In merito poi al riconoscimento dell'Acqua come ben pubblico, i deputati Verdi hanno dato un contribuito fondamentale per l'approvazione della moratoria degli affidamenti ai privati dei servizi idrici. E anche per le agevolazioni in favore del commercio equo e solidale e per la promozione della trasparenza ecologica dei mercati.


Nel 2008 e poi nel 2009 i Verdi italiani escono prima dal parlamento italiano e poi da quello europeo.

Sono gli anni del ritorno di Berlusconi al governo del paese che cancellerà importanti provvedimenti di legge ottenuti dai Verdi con il precedente governo Prodi come il fondo per Kyoto e il fondo per la mobilità sostenibile. I fondi contro il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza dal rischio sismico vengono progressivamente ridotti fino al 70%.

Si apre una stagione di lotte per difendere l’ambiente da parte dei Verdi. Viene proposto il piano casa che nella stesura originale non prevedeva per chi poteva usufruire di aumenti di volume l’obbligo dell’adeguamento sismico. La norma fu scoperta e denunciata dai Verdi in una conferenza stampa e solo per la drammatica coincidenza con il terremoto che coinvolse l’Aquila il governo Berlusconi ritirò la norma criminale.

Nel 2011 Verdi si mobilitarono in modo capillare nei territori per dire no al nucleare , reintrodotto dal governo Berlusconi, e per dire no alla privatizzazione dell’acqua. Il referendum fu vinto ma l’esisto referendario fu disatteso dai governi successivi: in modo particolare il quesito sull’acqua pubblica. Mentre la vittoria contro il nucleare non ha ancora portato il governo alla redazione di un piano energetico che abbandoni le fonti

fossili e punti sulle energie rinnovabili, il risparmio e l’efficienza energetica.

I Verdi sono resi protagonisti della madre di tutte le battaglie ecologiste quella di Taranto

Oggi i Verdi sono costituiti parte civile, primo partito ad essere riconosciuto come parte offesa in un processo, nel processo “ Ambiente Svenduto” perché grazie anche alle loro denunce si aprì l’inchiesta che scoprì il polverone del malaffare tarantino che aveva veduto la salute dei cittadini e dei bambini di Taranto. Da sottolineare la più grande operazione di bonifica dei rifiuti che si ricordi che, anche grazie al contributo dei Verdi campani, ha consentito la rimozione delle ecoballe dal sito di stoccaggio "Taverna del Re" in provincia di Napoli. Ricordiamo anche il grande lavoro fatto dai Verdi di Trento nel riconoscere quest'ultima come Citta Smart dell'anno. Ed ancora l'impegno dei Verdi di Rossano contro la discarica di Bucera. Il lavoro fatto poi in Regione Lazio dai Verdi quando erano al Governo con l'ampliamento del Parco dell'Appia Antica, gli investimenti nelle energie rinnovabili con 100 milioni stanziati e il rilancio della ricerca con la costituzione di tre poli tra i quali il CHOSE sul solare organico e il POMOS sulla mobilità sostenibile; e quando erano all’opposizione con la richiesta della chiusura di Malagrotta e la battaglia contro l’inceneritore di Albano e la centrale a carbone di Civitavecchia.

Come dimenticare le numerose iniziative dei Verdi di Venezia contro il Mose e a favore della riconversione di Porto Marghera. E l'impegno dei Verdi delle Marche che ha portato anche alla realizzazione del primo Festival Vegan in collaborazione con i Verdi toscani

La presenza dei Verdi lombardi nelle istituzioni tra le quali anche diversi Municipi di Milano e la loro battaglia contro la speculazione dell’Expo, l'ampliamento dell'aeroporto di Malpensa, la tangenziale nel parco del ticino, l'inceneritore elcon per rifiuti biomedicali a Castellanza (Varese), contro i centri commerciali, per l'aria pulita. 

La coraggiosa battaglia politica in Regione Lombardia contro lo strapotere formigoniano e ciellino, in difesa della sanità pubblica, la prima legge lombarda per i parchi, l'inizio della raccolta differenziata e tante altre proposte, come l'opposizione alla caccia e alle speculazioni e al consumo del territorio. La promozione dell'agricoltura biologica.

Le iniziative dei Verdi sardi contro le speculazioni del G8 alla Maddalena e la mobilitazione contro Lago di Furtei provincia Cagliari contaminato dal cianuro per una miniera d'oro. Le iniziative dei Verdi liguri contro il Piano casa della Regione e il dissesto idrogeologico. I Verdi hanno partecipato attivamente alla campagna referendaria per il Sì al referendum contro le trivelle. Hanno portato avanti uno sciopero della fame per denunciare il colpevole silenzio di stampa e tv nei confronti del referendum, ottenendo maggiori spazi per tutti i promotori. I Verdi dell’Emilia Romagna si sono strenuamente battuti contro i tagli alla sanità, per gli incentivi all’agricoltura biologica con la promozione dei mercati locali e contro l’abbattimento degli alberi. In Sicilia sono ancora vive le denunce dei Verdi nel triangolo della morte Priolo-Augusta-Melilli causato dal più grande petrolchimico con il mare diventato rosso a causa del mercurio e contro il MUOS.

I Verdi sono presenti nel territorio con oltre 100 persone tra consiglieri e assessori negli enti locali. Sono uomini e donne che hanno una passione e continuano ad averla anche in questa fase storica difficile per i Verdi. L’attuale gruppo dirigente ha risolto positivamente la situazione debitoria, originata non per sua responsabilità e che veniva da molto lontano, grazie alla riduzione totale delle uscite, alla trasformazione delle attività in volontariato e ad una campagna di autofinanziamento. Rivendichiamo con orgoglio questo risultato perché siamo l’unico movimento politico ad aver pagato i nostri debiti senza ricorrere ad aiuti dello Stato come accaduto per altri. E tante altre ancora.



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