domenica 1 novembre 2020

Breve esperienza personale su gestione covid-19 a Malpensa

 Da un giornalista S. M. 

Dopo 16 giorni in Libano, rientro in Italia. 

All’andata il tampone è obbligatorio. Senza non si parte. 

Quando si atterra a Beirut, all’interno dell’aeroporto, prima del ritiro dei bagagli, c’è un’area dedicata al controllo dei tamponi. Anche chi non l’avesse fatto, è obbligato a farlo. 

Insomma senza tampone non si esce dall’aeroporto. 


Dopo due giorni si va a fare un secondo tampone. Nel nostro caso, per misure di sicurezza, ne facciamo un terzo dopo altri due giorni. 


Rientro in Italia. 

Il tampone non è obbligatorio (noi lo facciamo comunque prima di partire).


A Malpensa siamo tenuti a consegnare l’autocertificazione su un foglio di carta (mi immagino che finirà in qualche cestino o ufficio polveroso) 

Chiedo al poliziotto “vuole vedere il PCR?” 

Mi guarda perplesso e scocciato “no, no. Vada”. 

Sul nostro volo (da Istanbul) ci sono persone provenienti da altri Paesi. 

Tutti consegnano l’autocertificazione. 

Tutti escono. Nessun controllo. 

Grazie e arrivederci. 

Fine.

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