domenica 1 ottobre 2017

Le lavoratrici e i lavoratori della Città Metropolitana occupano la Sala del Consiglio

LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DELLA CITTA’ METROPOLITANA OCCUPANO LA SALA CONSILIARE.

Oggi si è tenuta un’assemblea molto partecipata delle lavoratrici e dei lavoratori della Città Metropolitana di Milano che hanno approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno e hanno deciso di avviare l’occupazione della Sala Consiliare sino al raggiungimento degli obiettivi.


I lavoratori della Città metropolitana di Milano, di fronte al fallimento della Legge 56/2014 “Delrio”, di cui la condizione della Città metropolitana di Milano costituisce un riflesso emblematico, prendono atto del silenzio assordante delle istituzioni, dal Parlamento al Governo, dalla regione al Comune capoluogo, a tutte le forze politiche che si apprestano allo svolgimento delle campagne elettorali.

Silenzio che diventa ancora più assordante di fronte all'impossibilità per la Città metropolitana di approvare il Bilancio preventivo 2017, strumento fondamentale per qualunque politica amministrativa e di governo dei servizi. Servizi messi in discussione anche dal rischio della mancata riconferma dei lavoratori che svolgono funzioni indispensabili nel settore ambientale, nelle scuole e nella gestione delle strade. Non si sognino di toccare indennità e salario accessorio delle lavoratrici e dei lavoratori per approvare il bilancio.

Il Tavolo Metropolitano, che si è costituito su proposta delle rappresentanze sindacali, composto dalle parti sociali del territorio milanese non può ritenere esaurita la sua funzione con il pur significativo documento condiviso che ben esprime la necessità di un organo di governo metropolitano, interlocutore adeguato per una realtà che compete con eccellenza nei mercati internazionali. Le proposte vanno sostenute, altrimenti restano un esercizio intellettuale.
Ricordiamo e sollecitiamo al Consiglio metropolitano l'impegno di convocare entro ottobre gli Stati Generali della Città metropolitana di Milano, aperta a tutta la cittadinanza, cui chiamare a confrontarsi tutti i sindaci metropolitani, le istituzioni nazionali, regionali, cittadine, gli eletti nel Parlamento e nel Consiglio regionale, le forze politiche e sociali, partendo dal documento approvato dal Tavolo metropolitano, per discutere del ruolo e della funzione della Città metropolitana di Milano e della sua autonomia finanziaria.


Come dipendenti di una istituzione pubblica prevista dal Titolo V della Costituzione, parte di una articolazione istituzionale confermata il 4 dicembre scorso dalla espressione popolare, ci rifiutiamo di essere spettatori silenti e residuali del progressivo venir meno dello svolgimento delle funzioni cruciali proprie di un Ente locale interno alla rete delle aree metropolitane europee ed internazionali.

Come RSU e Organizzazioni sindacali non vogliamo svolgere un ruolo di supplenza del vuoto della politica e ci impegniamo ancora di più a rappresentare le esigenze puntuali di tutti i lavoratori perché l'efficacia e la dignità del loro operare venga garantita.

Siamo contro lo spogliamento delle funzioni svolte, a iniziare dalle strade che sono state tolte senza alcuna relazione e confronto con i lavoratori.

Ci aspettiamo che l'impegno immediato del Governo attraverso un Decreto venga rispettata “ad horas”, così come ci è stato comunicato dalla Prefetto Lamorgese.

Oggi iniziamo il presidio del Consiglio metropolitano con i lavoratori precari e dichiariamo lo stato di agitazione. In ogni caso da lunedì 2 ottobre 2017 terremo un presidio in Consiglio metropolitano fino allo sciopero nazionale del 6 ottobre e oltre, fino a quando necessario

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