mercoledì 4 settembre 2024

MA COS’É LA DESTRA COS’É LA SINISTRA. AGUZZATE LA VISTA, TROVATE LE DIFFERENZE

 MA COS’É LA DESTRA COS’É LA SINISTRA. AGUZZATE LA VISTA, TROVATE LE DIFFERENZE

La "Settimana enigmistica" del Comune di Milano

In foto Anne Hidalgo Sindaca socialista di Parigi 

Qualcuno continua a sostenere che non esiste più la distinzione sinistra/destra, che sono categorie superate, categorie dell’Ottocento e del Novecento. E come si potrebbe definire l’azione  del Sindaco di Parigi Anne Hidalgo e quella  del Sindaco di Milano, marchese Sala del Grillo?


Io non so come finirà a Parigi, ma so che da anni il Comune di Parigi sta discutendo con Nasser al-Khelaïfi, proprietario qatariota  del Paris Saint Germain, che ha chiesto di comprare le “Stade du Parc des Princes” e ha offerto 38 milioni di euro. L’amministrazione comunale di Parigi ha dichiarato di sentirsi offesa per la proposta economica: “il nostro Stadio vale meno di Leandro Paredes (giocatore del Paris, oggi alla Roma)?” 


Allora qualcuno ha avanzato l’ipotesi che lo stadio valesse 200 milioni, e il Sindaco di Parigi ha risposto che lo stadio dei parigini non può valere la cifra che il Paris ha pagato per un singolo giocatore (Neymar jr. adesso finito in Arabia Saudita). Per alcuni esperti, il valore del terreno e del Parco vale quasi un miliardo di euro: il “Parco dei Principi” è situato nella zona sud-ovest, nel 16° arrondissement, sulla Periferica di Parigi.  


A questo punto il qatariota ha giocato due carte: una economica, “io ho speso 75 milioni per fare dei miglioramenti allo Stadio in occasione di Euro 2016 e voi non accettate la mia proposta? Forse perché (questa è la seconda carta) io sono arabo?” A questo punto il Comune di Parigi l’ha mandato a farsi un giro e gli ha detto di andare a farsi lo stadio dove vuole, ma che il Parco dei Principi non costa meno di 350 milioni. 


Partita chiusa, adesso il qatariota deve decidere cosa fare, visto che si è ritirato anche dalla gara per l’acquisto dello Stade di France, (di proprietà dello Stato francese) dove si sono svolte le gare di atletica leggera delle Olimpiadi.  Si noti che lo Stade de France  ha una valutazione contabile a patrimonio dello Stato francese di 647 milioni di euro, ma qualcuno ha scritto che il suo valore reale è ben maggiore poiché è già costato ai contribuenti la bella cifra di un miliardo di euro in 25 anni. 


Pare che adesso il qatariota minacci di costruire uno stadio nuovo, nella regione, visto che adesso il club ha dei soci americani, un fondo di investimento americano “Arctos” che ha comprato il 12,5% del club per la somma di 530 milioni, il che vuol dire che il Paris Saint Germain ha una valorizzazione di 4,25 miliardi euro. “Già il club è diventato una sorta di Disneyland sportiva, cambiando lo stadio, sarebbe il passo definitivo per allontanarsi dalla propria identità e vedere la squadra della capitale passare al calcio moderno (sans saveur), senza sapore” aveva scritto Adrien Mathieu sur “Le Point”. 


Il Comune di Parigi ripete che il Parco dei Principi è un patrimonio della città e dei parigini e che   da quattro anni discutono un progetto di ampliamento, come vuole il qatariota da 48.000 a 60.000 posti, anche con tetto e prato retrattile:   “se vuole discutiamo di questo, ma noi non cediamo il Parco dei principi” Naturalmente, i gollisti hanno criticato la Hidalgo: “il rischio maggiore è di vedere il PSG andare via e che il Comune sia obbligato di assumersi tutti i costi di uno stadio vuoto”  Un inciso, mi sembra di averla già sentita anche a Milano questa favoletta, dimenticando che a San Siro la società “Milan-Inter Stadium”  affitta lo stadio per i concerti e ricava ben più dell’affitto che paga al Comune –  Comunque dall’Hôtel de Ville hanno fatto sapere  che il Comune è  disposto a riprendere il dialogo, per concordare  le migliorie, volute dal presidente qatariota anche allungando la durata dell’affitto, (che secondo la Corte dei Conti francese è troppo basso) ma di vendita non se ne parla. 


Di converso, Nasser al-Khelaïfi –  che se non sbaglio è anche presidente del Qatar Investment Authority, che di fatto è proprietario di Milano Porta Nuova – ha dichiarato che solo se Parigi vende, e vende a un prezzo non esorbitante, avendo in proprietà il Parco dei principi,  investirebbe 500 milioni di dollari per ingrandire lo stadio e rinnovarlo. Fra l’altro, il Paris ha creato 5.000 posti vip: a Milano, che non ha gli abitanti di Parigi, il progetto Webuild, chiaramente ispirato di Scaroni e soci,  parla di 13.000 posti vip. 


Come è arcinoto, da cinque anni, il Sindaco di Milano pro tempore, marchese Sala del Grillo, ha cercato di demolire lo Stadio Meazza in San Siro per regalare a due fondi americani (prima uno era formalmente cinese, ma di fatto americano) quasi trecentomila metri quadrati di aree comunali, e far  costruire centro commerciale, uffici per centinaia di migliaia metri quadrati, spazzando via il Pardo dei Capitani. e un nuovo stadio più piccolo dell’attuale. Il tutto in concessione per 99 anni, e con un introito comunale annuale di circa 2 milioni e mezzo, meno di quanto oggi i due fondi pagano per l’affitto dello stadio 


Ne ha fatto di tutti i colori, dichiarando persino che una operazione di speculazione edilizia era di “interesse pubblico” (e per ben due volte la Giunta dei suoi dipendenti ha approvato la delibera). Ha fatto causa alla Sovrintendenza perché applicava una legge dello Stato, che non era gradita a Scaroni, presidente dell’Enel e presidente del Milan per conto del fondo americano. Adesso si è inventano una società, appena riempita di soldi da parte del Comune, che si “offriva” di fare un progetto di ristrutturazione gradito a Milan e Inter (i milanesi,  i cittadini di San Siro, gli organizzatori dei concerti, il Consiglio Comunale, i Municipi   non contano nulla per il marchese) e poi di fargli affidare i lavori da parte dei due fondi americani, dopo aver loro ceduto lo stadio a un prezzo irrisorio. 


Il tutto mentre  da cinque anni la maggioranza che sorregge il marchese Sala del Grillo (PD, Verdi, Azione e Italia Viva) con poche eccezioni, fa quel che dice il marchese, perché lui “sa come va il mondo ed è una realtà che voi consiglieri comunali  non arrivate a capire”,  lui “sa che la politica non può dettare sempre le regole” ( una scemenza totale, se non fa le regole, cosa fa la politica? Ndr ) e “se una azienda non vuole un prodotto, non se lo piglia”


Aguzzate la vista, trovate le differenze tra Parigi e Milano, tra sinistra e destra, tra chi difende l’interesse pubblico e chi fa l’interesse privato. E non dite che è troppo facile, perché qualcuno ci spiega che il “modello Milano” è di sinistra.


Luigi Corbani


Da "ArcipelagoMilano" 3 settembre 2024


Sala, il miglior sindaco della destra di sempre. Cit. Web.

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