Che cosa sarà di ATM? Tra voci di possibili acquisizioni da parte di Ferrovie dello Stato (in odore di quotazione in borsa) e tutte le incognite sulla “messa a gara” del servizio di trasporto pubblico della città di Milano, il futuro della Azienda Trasporti Milanese non è per niente chiaro.
Si va verso la privatizzazione? Le dichiarazioni ufficiali lo negano. Ma nell’Italia delle privatizzazioni forzate (ancora oggi il governo non ha dato attuazione al referendum del 12-13 giugno 2011 sulla ripubblicizzazione dell’acqua) dubitare delle dichiarazioni ufficiali è d’obbligo.
Il trasporto pubblico, esattamente come la gestione del servizio idrico integrato, è un boccone succulento per gli operatori finanziari. Garantisce l’accesso a un mercato a domanda rigida, offre la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici e consente di “influenzare” le amministrazioni aprendo nuovi spazi a speculazioni e operazioni economiche sul territorio, garantendo anche di avere voce in capitolo (o posizioni di forza) quando si aprono le possibilità di partecipare agli investimenti per le infrastrutture legate alla mobilità.
Il servizio di trasporto pubblico, per i cittadini, è invece un servizio prezioso e indispensabile, che garantisce a tutti il diritto alla mobilità senza usare mezzi privati per spostarsi sul territorio della città, migliorandone così la vivibilità. Non solo: nella prospettiva dell’amministrazione comunale il servizio di trasporto pubblico è uno degli elementi fondamentali nella pianificazione urbanistica della città.
Tutte funzioni troppo serie per lasciarle nelle mani dei privati e di chi pensa di poter gestire i trasporti sul territorio milanese ispirandosi a un astratto “efficientismo” o evocando miracolosi interventi di capitali privati che, nella realtà, si muovono solo in nome del profitto.
Il comitato ATM Pubblica vuole aprire un percorso che non si limiti a “mettere in sicurezza” ATM, ma porti a ragionare sulla natura, sulla funzione stessa del servizio di trasporto pubblico e sulla sua incompatibilità con le logiche privatistiche di chi vorrebbe affidarne il futuro alle sole regole di mercato, sacrificando il servizio per i cittadini e mettendo a rischio la posizione di migliaia di lavoratrici e lavoratori dell’azienda.
Siamo convinti che ATM sia un bene prezioso che appartiene a tutta la città, e che per farla funzionare ancora meglio l’unica strada sia quella di aprirne la gestione alla partecipazione dei cittadini, esaltandone la dimensione di servizio pubblico.
Chiediamo quindi a cittadine e cittadini di Milano di dare il loro contributo per fermare i processi striscianti di privatizzazione del servizio di trasporto milanese e aprire un percorso aperto e partecipato per la riappropriazione degli spazi decisionali nella gestione di un servizio che incide sulla qualità della vita di tutti noi.
L’appuntamento di giovedì sarà l’occasione per avviare questo percorso attraverso un confronto tra tutte le realtà che si battono sul territorio per il mantenimento di politiche sociali eque e una gestione dei beni pubblici ispirata a logiche democratiche e partecipate.
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