venerdì 30 agosto 2024

Gallarate. salviamo gli alberi. sabato 31 agosto dalle 10

 Sabato 31/08 troviamoci tutti al presidio al bosco di via Curtatone.

Una giornata di iniziative per condividere momenti di socialità e rispondere insieme agli attacchi repressivi di martedì 27/08 e di venerdì 30/08. Queste giornate hanno visto sequestro di materiale, l'arresto di una ragazza e l'arrivo di operai scortati dalla polizia che hanno lavorato nonostante la presenza di persone nel quartiere.

Il presidio continua a oltranza!
Siamo la Natura che si difende!

Dagli appennini a Gallarate. Salviamo gli alberi

 


È notizia di questi giorni che le forze del male hanno trovato un altro posto in cui scatenare la loro repressione. Nel bosco liberato di via Curtatone a Gallarate è andato in scena il teatrino che ormai conosciamo fin troppo bene: inganno, violenza e abuso di potere sono di nuovo gli strumenti che le sedicenti forze dell’ordine stanno usando per porre fine a una nuova esperienza di autogestione che ha visto gli abitanti di un territorio, già messo in difficoltà da politiche cementizie scellerate, responsabilizzarsi e scendere in piazza per riprendere in mano il futuro dei propri spazi. Solo nelle ultime giornate sono stati consegnati numerosi fogli di via, denunce e addirittura è stato eseguito l’arresto di una compagna, il tutto accompagnato da motivazioni pretestuose se non completamente false. L’obbiettivo lo conosciamo: annientare le coscienze e zittire le voci di chi ha deciso di osservare la realtà coi propri occhi per opporsi a opere inutili e dannose per il territorio in cui vive. Dal Corno alle scale, al Passante di Mezzo, passando per le nuove Scuole Besta fino a Gallarate: le amministrazioni scelgono di sacrificare il benessere deu cittadinu per ingrassare gli ingranaggi della speculazione edilizia e ndella distruzione del territorio. Se trovano un'ostinata opposizione tentano di spazzarla via con i manganelli.

Come Sollevamenti della Terra in Marcia la scelta è ovvia: al nostro posto ci troverete. Massimo supporto va alle attiviste del collettivo tanuki e alla cittadinanza mobilitata in difesa del bosco, ci opponiamo a ogni abbattimento insensato e a ogni speculazione volta a portare sempre più soldi nelle tasche dei soliti pochi e sempre più malessere nelle vite della gente comune. Marciamo, forse lente ma inesorabili al fianco dei nostri compagni, animali e vegetali: ognun di noi è indispensabile, nessun sarà lasciat sol!


Sabato 31 agosto, parco Don Bosco ore 8: in contemporanea alla partenza della tappa bolognese della marcia del Sollevamenti della Terra, chiamiamo a raccolta chiunque voglia unirsi in carovana per raggiungere insieme il libero bosco di Via Curtatone a Gallarate.  

contro tutto l'insostenibile.

Appennini, 30 agosto 2024.

giovedì 29 agosto 2024

REPRESSIONE E RILANCIO AL BOSCO DI VIA CURTATONE A GALLARATE

 Dal fb del Gruppo Tanuki:

REPRESSIONE E RILANCIO AL BOSCO DI VIA CURTATONE A GALLARATE

Oggi, mercoledì 28 agosto, siamo a tre settimane esatte da quando sono stati interrotti i lavori al bosco di Via Curtatone a Gallarate. In queste tre settimane il presidio è cresciuto: sempre più gente è arrivata portando idee/proposte e durante le giornate passate sotto al gazebo ci sono stati momenti di confronto e si sono consolidati nuovi rapporti.

Ci aspettavamo che questa terza settimana sarebbe stata ad alto rischio anche per l'esito del confronto tra Comitato e amministrazione comunale, in cui quest'ultima, pur essendosi resa disponibile al dialogo (sollecitata dalla prefettura), ha palesato la volontà di non fare nessun passo indietro.

Una prima risposta è avvenuta nella mattinata di martedì 27 : intorno alle 9 del mattino la Digos di Varese si è presentata sotto casa di un compagno che è sempre stato presente al presidio fin dall'inizio, notificandogli un foglio di via da Gallarate della durata di 4 anni.

Tra le motivazioni dell'allontanamento, si fa riferimento ai giorni nei quali sono iniziati gli abbattimenti (5, 6, 7 agosto) e si contestano diversi reati: interruzione di pubblico servizio, invasione di terreni ed edifici, violenza privata, imbrattamento, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata. La Digos ha voluto identificare tutte le altre persone che ha trovato nel cortile del condominio, creando tensione.

Poche ore dopo, nel primo pomeriggio, un massiccio dispiegamento di polizia di stato, polizia locale, Digos e carabinieri è improvvisamente arrivato in Via Curtatone. Una quindicina di agenti della Digos sono riusciti ad entrare nel bosco con la scusa di un sopralluogo, una volta dentro hanno però palesato la reale intenzione di denunciare chi si trovava all'interno.

Mentre le persone erano al sicuro sopra le  piattaforme sugli alberi, l'operazione di polizia si è evoluta in un vero e proprio attacco per indebolire il presidio. Di fatto la polizia ha iniziato ad accumulare il materiale che trovava, tra cui strumenti per l'arrampicata, tende, amache, legna e attrezzi da lavoro e ha anche tentato di danneggiare alcune costruzioni.

La dinamica della notifica di queste denunce  è stata ridicola in quanto delle quattro persone sugli alberi solo una era riconoscibile. Nonostante questo, la Digos le ha notificate tutte e quattro assegnandone tre a caso, identificando gli anonimi con chi era stato fermato in giorni precedenti e in  altre occasioni. Insomma, hanno deciso di "sparare nel mucchio".

Durante questi avvenimenti dentro il bosco, il presidio esterno continuava a crescere di numero. Ad un certo punto è arrivato un piccolo camion per portare via tutto il materiale "sequestrato" (non è stato fatto alcun verbale di sequestro) e in quel frangente un gruppo di persone si è incordonato nel tentativo di ostacolare tale operazione. La risposta delle forze dell'ordine è stata rapida e, spingendo e strattonando, hanno liberato l'accesso arrivando anche ad arrestare una compagna. Una volta caricato il materiale, poco dopo, gli agenti si sono dileguati.


L'arrestata, presa da agenti della Polizia Locale, è stata portata al Comando cittadino e successivamente spostata al Commissariato della Polizia di Stato, infine trasportata alla Questura di Varese dove ha passato la notte. In ognuna di queste sedi è stata fatta spogliare integralmente e sottoposta a perquisizioni, per un totale di tre volte nel giro di poco tempo.

Dal presidio, un gruppo di persone ha raggiunto subito il Comando della Polizia Locale nel tentativo di ottenere informazioni sulla situazione e poco dopo si è appreso che ci sarebbe stato il processo il giorno seguente, per direttissima.

Oggi siamo felici di scrivere che la nostra compagna è libera e senza restrizioni. L’accusa aveva richiesto che in attesa del  processo, come misura cautelare, dovesse recarsi periodicamente a firmare in caserma, ma tale richiesta è stata rigettata. È stato notificato purtroppo anche a lei un foglio di via da Gallarate della durata di 4 anni.


Tutto ciò che è accaduto ieri palesa la volontà dell'amministrazione e della Questura di allontanare quante più persone possibili dal bosco, intimidendoci tramite denunce, fogli di via, violenze e arresti. L'effetto che hanno ottenuto è stato invece l'esatto opposto:  oggi al bosco si respira quasi un'aria di festa perché il morale è alto e tantissime persone stanno raggiungendo il presidio, volenterose di contribuire in diversi modi. I goffi tentativi di dividere in "buoni" e "cattivi", ancora una volta, sono risultati vani.


Al contrario di ciò che qualcuno vorrebbe o ha frainteso: NOI SIAMO ANCORA QUI.

Dentro e fuori il cantiere, sopra e sotto gli alberi. Siamo ancora qui e qui resteremo e resisteremo. Ribadiamo che per noi difendere il bosco è difendere il quartiere.

Non ci faremo intimidire dagli sgherri sguinzagliati dal Sindaco Sceriffo Andrea Cassani.

Affaristi e speculatori giù le mani dagli alberi e dai quartieri popolari.


Gruppo Tanuki e tante altre creature del bosco resistenti.

martedì 27 agosto 2024

Bosco di Gallarate. Solidarietà agli attivisti

 🌳BOSCO DI GALLARATE

👉Magni e Rosati: «No alle intimidazioni contro i giovani del presidio da parte dell’amministrazione comunale e della polizia. La protesta pacifica deve poter continuare. Domani saremo al presidio per portare la nostra solidarietà alla battaglia ambientalista e contro quanto accaduto oggi».


video, si vede chiaramente che i ragazzi si difendono e sono due agenti a caricarli gratuitamente e a cercare di colpirli


➡️Fogli di via e una persona arrestata. É questo l’esito della giornata di oggi al presidio contro il taglio del bosco a Gallarate.

🗣️«È inaccettabile ciò che è accaduto oggi al presidio di Gallarate contro il taglio del bosco. Il dissenso non può essere messo sotto silenzio a colpi di fogli di via e l’arresto di una persona. Siamo solidali con la battaglia ambientalista per salvare il bosco di Gallarate. Domani saremo al presidio per manifestare la nostra solidarietà ai manifestanti e per protestare contro le decisioni dell’amministrazione comunale».

#TinoMagni #OnorioRosati #Gallarate  #AlleanzaVerdiSinistra #verde #alberi #bosco #ambientalismo















INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

presentata dall'On. DEVIS DORI il 06/08/2024 18:20

Al Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica - Per sapere - premesso che:

a Gallarate (VA) è presente un’area boschiva urbana di competenza dell’ente Parco del Ticino,

confinante a nord con l’autostrada Gallarate - Sesto Calende e ad ovest con la ferrovia Gallarate –

Varese;

Gallarate è fortemente urbanizzata, facendo del boschetto l’unica area verde nel raggio di

chilometri, rendendolo sito scelto per la nidificazione da numerose specie d’uccelli, tra cui il Picchio

rosso maggiore, la Cinciallegra, la Capinera, la Cincia bigia e la Cornacchia grigia, nonchè dal Silvago

orientale, un mammifero simile ad una piccola lepre, come dimostrato in una relazione redatta dall’

ornitologo Walter Guenzani, vicepresidente del Gio - Gruppo Insubrico di Ornitologia. La nidificazione

di queste specie e la cura dei piccoli avvengono durante il periodo estivo, da maggio a settembre;

nella zona sono presenti anche ghiri e ricci, specie protette dalla legge n. 157 dell’11/02/1992 e

dalla Convenzione di Berna, che tutelano non solo gli esemplari ma anche gli habitat da essi

popolati;

in data 2/07/2024, con determinazione n.441, l’amministrazione comunale ha disposto l’

abbattimento dell’intero bosco urbano per la costruzione di un nuovo polo scolastico, destinato a

sostituire 4 plessi attualmente funzionanti che saranno dismessi dopo l’apertura della scuola unica,

nell’ambito del più ampio progetto urbano denominato “Grow29”. La tempistica del disboscamento

andava dal 4/07 al 4/08 ed al momento della pubblicazione non vi era alcuna autorizzazione da

parte dell’Ente gestore del parco;

la perdita dell’area verde e, conseguentemente, di ossigeno, specie arboree di rilevanza

naturalistica, fauna, e più in generale di biodiversità, ha allarmato la cittadinanza, portando alla

mobilitazione del comitato “Salviamo gli alberi di Gallarate”, del gruppo locale di Legambiente, del

Centro recupero ricci “La ninna” e il rifugio “Vita da cani”;

da quanto appreso dall'interrogante le sopracitate realtà si sono attivate in diversi modi per

preservare l'area, dapprima con un esposto alla Procura della Repubblica, datato 8/07/2024, e

successivamente con quattro diffide, datate rispettivamente 22/07, 04/08 e due 05/08;

ciononostante il 5 agosto l’amministrazione comunale ha iniziato a cantierizzare l’area, mentre

numereosi cittadini sono restati pacificamente nell’area boschiva dalle ore 6 fino alla sera del 5

agosto, sotto rigoroso controllo da parte delle forze di polizia;

la Direttiva europea 2009/147, il decreto legge 157/1992 e il decreto ministeriale CAM del 10 marzo

2020 tutelano l’avifauna e la fauna selvatica durante il periodo di nidificazione e riproduzione,

vietando azioni di danneggiamento dell’habitat che porterebbero gravi danni o morte degli

esemplari e alla distruzione di uova, nidi e tane;

secondo l’Ispra “i nidi degli uccelli sono collocati all’interno della vegetazione in maniera tale da

risultare di regola del tutto invisibili e spesso non rilevabili neanche dai tecnici più esperti del settore

ornitologico”, rendendo pertanto impossibile l’abbattimento anche di una sola parte di bosco senza il

rischio di distruggerli uccidendo i piccoli;

il taglio del bosco provocherà in ogni caso un’enorme perdita di biodiversità in una zona

enormemente cementificata, nonché una strage di tutti gli animali presenti, come da parere

espresso da Lipu nazionale, Gio e Lav, poiché l’area è racchiusa tra due grosse arterie di

comunicazione, autostrada e ferrovia, che renderebbero pressoché impossibile una fuga incolume;

nonostante le leggi e le mobilitazioni cittadine, l’amministrazione comunale il 6 agosto ha iniziato il

disboscamento dall’area verde, due giorni oltre il termine previsto dalla determina portando la

cittadinanza ad intervenire con una nuova diffida;

se il Ministro interrogato intenda promuovere con urgenza una verifica da parte del nucleo operativo

ecologico dei Carabinieri (NOE) al fine di verificare se le attività di disboscamento possono essere

causa di un danno ambientale, anche con riferimento alla biodiversità tutelata dalla Costituzione.

On. DEVIS DORI

Bilancio 2023 verdi Milano

 Chi scrive è in attesa degli stipendi verdi per le elezioni del 2018 e dei rimborsi spese delle elezioni, avendo percorso la Lombardia con un auto imprestata per preparare i documenti dei candidati, per capire il livello una domenica due volte a Como, Varese e Milano, per le accettazioni di candidatura.

Oltre ai rimborsi spese dal 2011 al 2016, come unico funzionario dei verdi della Lombardia presso la sede di via Ampère (gratuitamente in quanto i verdi avevano due milioni di euro di debiti, che ora abbiamo saldato grazie al sacrificio di Ripamonti, Bonelli, mio e di altri). Dal dicembre 2018 al COVID, unico funzionario verde in città metropolitana di Milano a seguito dell'elezione di un consigliere per la città dei comuni (verdi, rifo e civici).

Questo per sottolineare che hanno la disponibilità economica per pagare le spese della sede a Ossona, e i miei stipendi e perché no, 20 anni di contributi, visto che inizio nel 2003 a lavorare quotidianamente per i Verdi, e se oggi ci sono i verdi, sono poche le persone da ringraziare.

Nel 2021 avevano 40 Mila euro, 2022 idem, ora, un po' meno, da capire il perché.

Faccio presente che in campagna elettorale a metà maggio ho cercato 120 euro per fare i volantini per preferenza a Salis e non me li hanno dati, hanno fatto campagna elettorale solo per la bocconiana di Taranto che mai nessuno ha visto a Milano e Legambiente ha già stipendiato.

Ad oggi, non ho ricevuto un euro. 

È una vergogna.

Ora che in TV va spesso bonelli, la gente me lo dice, l'amico del Gibo, ma in Lombardia, morto Roberto Albanese, Ripamonti in pausa, solo l'unico riconosciuto pubblicamente come esponente dei verdi. 

(Milano. Carlo Monguzzi certo come Verde, ma anche come PD, cucchiara e Gorini, sono esponenti della destra liberal che fa da copertura agli interessi della "fiera", vedasi merlata Bloom, san siro , bikemi e atm, forza Italia non sarebbe stata antiecologica e di destra come i due miracolati.

A proposito, che lavoro fa cucchiara per arrivare da Roma a Milano e idem Gorini con l'università e soprattutto che rapporti hanno con Souhmahoro? Unica iniziativa elettorale milanese la fecero senza il simbolo nel finto centro sociale dei qualunquisti nato per soffocare la memoria del mitico deposito bulk!!

Buona lettura 




sabato 24 agosto 2024

𝗢𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗼 𝗜𝘂𝘀 𝗦𝗰𝗵𝗼𝗹𝗮𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗲𝗴𝘂𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝘇𝗮

Di Ilaria Salis Eurodeputata VerdiSinistra 

“Quando lavoravo come maestra avevo classi, quasi intere, di bambini che periodicamente dovevano assentarsi per recarsi in questura a rinnovare il permesso di soggiorno. 

Vi rendete conto? Un bambino di sei anni costretto ad andare in questura, spesso all’alba, e mettersi in fila per ricevere l’assurda concessione di poter stare nel paese dove abita, o dove magari è persino nato. Questo, oltre a tutte le altre discriminazioni che già in tenera età sono costretti a subire.

Nella civilissima Milano è capitato, a più riprese, che alcune famiglie di richiedenti asilo fossero addirittura caricate con manganelli e lacrimogeni dalla polizia mentre si trovavano, in pieno inverno, a fare la coda al freddo e al buio per i documenti.

Che dei ragazzini nati e/o cresciuti in Italia non possano vivere sereni al pari dei propri compagni è una barbarie inqualificabile. Chiunque abbia un briciolo di umanità e decenza, dovrebbe scagliarsi contro chi difende un simile modello di società. È una questione di civiltà, livello base. Ma la faccenda è ben più ampia di come viene ridotta nel dibattito pubblico.

Le economie dell’Italia e dell’Europa si reggono sul lavoro di milioni di persone straniere, spesso confinate nei settori dove lo sfruttamento è più duro, i rischi per la salute maggiori e le possibilità di ascesa sociale pressoché inesistenti - agricoltura, edilizia, ristorazione, pulizia, cura. 

Eppure, queste persone, non usufruiscono degli stessi diritti dei cittadini. Diritti molto materiali, come l’accesso alla sanità, al welfare, alla formazione, la mobilità, etc. Cose banali, ma che fanno la differenza nella vita di una persona.

Dunque, anche e sopratutto questo è capitalismo razziale. Il principio da contrapporre è molto semplice: a parità di doveri, parità di diritti. Solo in una società dove il razzismo è sistemico, spesso così radicato da non percepirlo nemmeno, si può accettare una simile discriminazione codificata nella legge.

Lo Ius Scholae, che pur scandalizza le destre peggiori, è una riforma gravemente insufficiente e rischia persino di introdurre altre discriminazioni, non tenendo conto per esempio del fenomeno della dispersione scolastica. 

Pure lo Ius Soli, che è una realtà concreta non nell’Isola di Utopia ma addirittura negli Stati Uniti d’America, sarebbe troppo poco.

𝗜𝘂𝘀 𝗦𝗰𝗵𝗼𝗹𝗮𝗲 𝗲 𝗜𝘂𝘀 𝗦𝗼𝗹𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗼, 𝘁𝘂𝘁𝘁’𝗮𝗹 𝗽𝗶u 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶. 

𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮 è una 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗲𝗴𝘂𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝘇𝗮.”

Ilaria Salis

venerdì 23 agosto 2024

72 mila chili di carburante scaricati in volo

72 mila chili di carburante scaricati in volo.

 I comitati chiedono verifiche dopo l’emergenza a Malpensa.

Il Boeing 777 ha dovuto sorvolare ripetutamente la provincia di Vercelli per alleggerirsi prima di atterrare in aeroporto. Arpa sostiene non ci sia stata contaminazione ma le comunità locali chiedono ulteriori controlli

72.000 kg di carburante scaricati in in 32 minuti. E’ quello che è accaduto il 9 luglio sopra i cieli di Malpensa quando un Boeing 777-32WER della compagnia LATAM, con a bordo 398 persone, ha subito un grave problema durante il decollo, conosciuto come “tail strike”, che ha costretto l’equipaggio a dichiarare un’emergenza. L’aereo ha dovuto sorvolare ripetutamente la provincia di Vercelli per alleggerirsi tramite il rilascio in volo di circa 72.000 kg di carburante, prima di riuscire a rientrare in sicurezza a Malpensa

L’ incidente  avvenuto il 9 luglio 2024 all’aeroporto di Milano Malpensa ha sollevato serie preoccupazioni tra le comunità locali e i comitati ambientali.

L’incidente ha interessato un’ampia area tra i comuni di Santhià, Tronzano Vercellese e San Germano Vercellese, dove il carburante, costituito da cherosene idrodesolforato (JET A-1), è stato scaricato in atmosfera. Nonostante il report preliminare elaborato dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) affermi che la manovra non ha determinato una contaminazione significativa dell’ambiente, le valutazioni contenute in questo documento non sono state sufficienti a placare le preoccupazioni dei cittadini.

“In prima istanza, si è ritenuto opportuno visionare tre specchi di acqua stagnante (lago di pesca di Salasco, laghetti del campo da golf di Cavaglià, laghi di cava di Santhià), per verificare eventuali presenze residue di translucenze sul pelo dell’acqua stessa, imputabili alla presenza di idrocarburi, e in caso positivo effettuare un campione da analizzare in laboratorio.

Durante il sopralluogo non è però stata riscontrata nessuna evidenza visiva, né alcuna evidenza era stata rilevata nei giorni precedenti dai gestori del lago di Salasco e del golf club di Cavaglià”, si legge in un comunicato di Arpa.

In risposta a queste preoccupazioni, l’Unione dei Comitati dell’Alta Valle del Ticino, insieme ai Comitati di Golasecca, Coarezza, Varallo Pombia e Malpensa, ha inviato una lettera a vari enti istituzionali, tra cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ARPA Piemonte, ISPRA, Regione Piemonte, Provincia di Vercelli e la Prefettura di Vercelli, esprimendo la propria insoddisfazione e richiedendo ulteriori verifiche.

Nella lettera, i comitati sottolineano che la mancanza di campionamenti di suolo, acqua e colture nelle aree interessate dal sorvolo dell’aereo rende difficile accettare la conclusione che non vi sia stata una contaminazione significativa. Gli abitanti delle zone coinvolte si aspettano che venga fatta maggiore chiarezza attraverso l’esecuzione di analisi ambientali dettagliate. Il rischio percepito per la salute pubblica e la sicurezza dell’ambiente è alto, e la sola valutazione teorica, che esclude evidenti danni visivi, non è considerata sufficiente per garantire la tranquillità della popolazione: “ Non si comprende per quale motivo non si sia proceduto a prelevare più campionature (acqua, suolo, colture) al fine di verificare effettivamente la contaminazione o meno dell’ambiente sottostante allo scarico di carburante – si legge nel documento diffuso dal Comitato –  Ribadiamo come la tutela della salute e della salvaguardia del territorio sia un diritto inalienabile dei cittadini, che deve essere garantito al di là di un mero esercizio teorico, e pertanto riteniamo un insulto all’intelligenza degli stessi, la giustificazione del mancato prelevamento di campioni sulla base di elaborati teorici e le non evidenze meramente visive”.

I comitati chiedono, quindi, che le autorità competenti effettuino urgentemente le analisi necessarie e che i risultati di queste analisi vengano comunicati in modo trasparente. Solo in questo modo, affermano, sarà possibile dissipare ogni dubbio ragionevole sulla sicurezza ambientale e sulla salute pubblica.

Secondo Giani Flavio, coordinatore dell’Unione dei Comitati, è essenziale che le istituzioni dimostrino un impegno reale e tangibile nella protezione delle comunità locali.

giovedì 22 agosto 2024

Ossona a favore dei tagli del governo. 210 sindaci lombardi contrari

 Ossona, piccolo comune nell'ovest della città metropolitana Milanese, dove alle ultime elezioni si sono presentate 4 liste, nessuna di centrosinistra. 

Un'attenta analisi del voto e cosa significa, andrà fatta, quanto meno per rendere comprensibile il "voltafaccia" in 12 ore del neosindaco Giovanni Venegoni, che butta alle ortiche un millantato e storpiato civismo nominando la candidata sindaca sconfitta di Marcallo con Casone, moglie del già Ministro Massimo Garavaglia, quindi una nomina prettamente politica e per niente tecnica o civica. A onor del vero, un brutto precedente viene dalla pagina social della lista che inizia con un articolo del sito neonazista dove tra razzismo e menzogne, chi è democratico viene attaccato e insultato (fu chiesto di toglierlo.. n.d.r.).

Citiamo il sito neonazista, perché al furto del Natale, senza luminarie per risparmiare 5000 euro (Garavaglia a Mesero ne spende 50 Milà circa.. ) ad opera dell'Assessore Roma, riesce nel citare chissà quali qualità economiche per .. non lo dicono.

Quello che vogliono sapere gli ossonesi, è quanto arriveranno a pagare Villa Litta.

In sintesi.

Lista Giovanni Venegoni. Lega 

Lista Marino Venegoni f.i. (collabora già con lista lega)

Lista Sergio Garavaglia fdi 

Lista Federico Nebuloni. Gioventù ossonese (un fascio, imbucato a scrutinio in corso tra i RDS rappresentanti di lista).

Ossona subirà dei tagli importanti e pesanti, che significano rette più alte, meno servizi etc etc. E nessuno ne parla. Strano?

Assolutamente no. 

Il topic delle elezioni ossonesi, gli interessi "alti" , era l'autostrada da magenta a vigevano e abbiamo visto i metodi. 

4 tentativi di aggressione al leader del centrosinistra.

Ad Abbiategrasso, venti anni fa bruciarono la macchina del capogruppo Verde, per capire il livello e gli interessi non certo limpidi, come spiega bene la magistratura, dietro le grandi opere.

Su 208 siti dei comuni della Lombardia appare il testo seguente

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«A fronte di uno sforzo condiviso per far ripartire il Paese, oggi vediamo tagliate risorse essenziali per portare avanti un’ordinata attività amministrativa nei nostri Comuni Lombardi» evidenziano i primi cittadini

Il motivo della preoccupazione dei sindaci è legato ai tagli previsti dallo schema di decreto ministeriale sul riparto del contributo alla finanza pubblica. La legge del 30 dicembre 2023, n. 213, prevede una riduzione di 250 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028. Di questi, 200 milioni di euro saranno a carico dei comuni, mentre 50 milioni di euro graveranno sulle province e sulle città metropolitane.

I sindaci ricordano nella loro lettera l’enorme opportunità rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Molti territori come Gorgonzola hanno mobilitato risorse e partecipato attivamente ai bandi, cercando di sfruttare al meglio le possibilità offerte dal piano. Tuttavia, l’attuazione del PNRR ha comportato un carico di lavoro eccezionale per le strutture comunali, già sotto pressione a causa dell’inflazione e della crisi energetica.

Ora, con i nuovi tagli in arrivo, tutto rischia di saltare. Gli schemi di ripartizione dei tagli, che prevedono una riduzione di 47 milioni di euro per i Comuni Lombardi, minacciano la tenuta del Titolo I dei bilanci comunali e l’equilibrio contabile degli enti locali.

Nella lettera, i sindaci spiegano con chiarezza la loro posizione: «Gli schemi che stanno circolando prevedono per il solo 2024 quasi 47 milioni di euro di taglio netto ai Comuni Lombardi. Sono risorse necessarie, anzi vitali, per la tenuta del Titolo I dei nostri bilanci e dell’equilibrio contabile dei nostri Enti. Per questa ragione, oggi più che mai, chiediamo con forza che queste risorse, essenziali per finanziare la Spesa Corrente, quella che impatta più direttamente in termini di servizi e prestazioni sulla cittadinanza, non siano ridotte, come prevede il Piano dei tagli per i prossimi cinque anni».

I sindaci non chiedono risorse aggiuntive, ma la possibilità di mantenere quelle attuali o di avere una maggiore flessibilità nella redazione dei bilanci per i prossimi cinque anni. Sottolineano come la spesa corrente sia già stata ridotta al minimo tollerabile negli ultimi anni. L’uso dell’avanzo di amministrazione per coprire i crescenti costi sociali diventa sempre più difficile, e un ulteriore taglio sarebbe insostenibile.

«L’alternativa, che non vorremmo mai e poi mai prendere in considerazione – continua la lettera – è, tagliare i servizi e aumentare le tariffe, gravando così sui cittadini. Tagli e aumenti che dovremo motivare, spiegando ai cittadini in termini chiari come, a fronte di spese aumentate per dar loro servizi essenziali, le risorse vengano drasticamente ridotte per scelte che hanno luogo lontano dalle nostre comunità Lombarde. Non vorremmo che questa fosse l’autonomia che residua ai Comuni: tagliare e far pagare di più i cittadini».

La riduzione delle risorse avrà inevitabili ricadute sui servizi essenziali. Già ora, molti comuni fanno fatica a mantenere il livello di servizi pubblici adeguato. Ulteriori tagli potrebbero portare alla chiusura di scuole, biblioteche e centri di assistenza sociale, aggravando le disuguaglianze sociali e territoriali.

È evidente che una soluzione a lungo termine richiede un ripensamento delle politiche di finanziamento degli enti locali. Il governo dovrebbe considerare l’importanza di investire nelle comunità locali come parte integrante della strategia di sviluppo nazionale.

«Così come non vorremmo che alcuni Sindaci Lombardi si trovassero – e sarebbe un duro colpo per l’immagine della nostra regione – nella condizione di generare disavanzo nei bilanci. Da Lombardi, crediamo che sarebbe una ferita rispetto alla storica capacità di gestire in autonomia la tenuta sociale e lo sviluppo delle nostre comunità»






Meeting di CL. I n del web del primo giorno

 Il meeting di Comunione e Liberazione, il più grande e storico evento della destra italiana. 

Per maggiori informazioni e per seguirlo è disponibile un ottimo servizio web sul canale YouTube del Meeting.

https://www.meetingrimini.org/



Analizziamo i dati sul web della prima giornata.

Giovedì 22 h. 20 

Diretta solo su YouTube  73 spettatori

Le conferenze di ieri tra i 700 e 900 in 24 h. On line.

Sono n interessanti da studiare considerando la grande base di CL.

Il criterio per contare, se è presente su più social, è di somma di fb, Instagram e YouTube. Nota. YouTube è il social dove i video sono seguiti con una % di visione più lunga rispetto agli altri.






mercoledì 21 agosto 2024

Milano. Anagrafe. Nel 2024 Matilde e Lorenzo i nomi più scelti per i nuovi nati, il 17% ha il doppio cognome

Milano, 17 agosto 2024 - A Milano il 17% delle bambine e dei bambini nati nel primo semestre di quest'anno ha il doppio cognome, una scelta resa possibile dalla sentenza della Corte costituzionale di giugno 2022, che ha annullato l’automatismo del cognome paterno.

Il dato medio sui bimbi nati nel 2023 era del 16%.

I dati tra gennaio e giugno 2024 evidenziano anche che la scelta di assegnare solo il cognome materno è avvenuta nel 13% dei casi, quindi per 586 bebè su 4.515 nati complessivamente. Nel 2022 la percentuale registrata era meno dell'11%.

Come l’anno scorso, anche nei primi sei mesi del 2024 si conferma la tendenza che vede la componente maschile (52%) come maggioritaria tra i nascituri.

Il 2024 segna qualche piccola novità sul versante della scelta dei nomi da parte dei genitori. È Matilde il nome femminile preferito - nel 2022 era sesto in classifica - seguito da Emma, Sofia, Beatrice e Giulia. Nella top cinque dei nomi per i maschietti si trova, al primo posto, Leonardo, poi Edoardo, Lorenzo, Tommaso e Alessandro (tre di questi, erano in vetta già l’anno scorso).

Nel 2023 le nascite sono state 9.423 rispetto alle 9.886 dell’anno precedente. A contribuire maggiormente al calo sono state le mamme straniere con un -7,9% di bebè partoriti e in misura minore (-1,8%) le donne con cittadinanza italiana.

Sempre considerando il 2023, a Milano l’età media delle madri al parto risulta per le italiane di 35 anni, mentre per quelle straniere di 32. Il numero medio di figli è 1 per le prime, 1,1 per le seconde.

Guardando ai quartieri, quelli dove - in valori assoluti - sono nati più bambini e bambine sono stati: Buenos Aires-Porta Venezia-Monforte (379), Bande Nere (298), Villapizzone-Cagnola-Boldinasco (285), Lodi-Corvetto (249) e Loreto-Casoretto-NoLo (248). Festeggiano, invece, la nascita di un solo bebè i quartieri di Roserio, Stephenson e Cascina Merlata.

Considerando il numero di nati in rapporto alla popolazione residente, per i quartieri con più di 10mila abitanti, le zone a maggiore natalità nel 2023 sono: Rogoredo-Santa Giulia con 107 nati su 11.863 residenti (pari a un tasso di natalità del 9 per mille); Lambrate-Ortica con 103 nati su 12.604 abitanti (pari a 8,2 per mille); Adriano con 146 nati su 18.150 residenti (pari a 8 per mille); De Angeli-Monte Rosa con 168 nati su 21.869 residenti (pari a 7,7 per mille) e Affori con 202 nati su 26.457 abitanti (pari a 7,6 per mille).

Il tasso di natalità medio a Milano è di 6,7 per mille.

La classifica cambia ancora se dai quartieri spostiamo l’attenzione sui Municipi. In testa, con 1.393 nascite, c’è il Municipio 8; al secondo posto il 9 che ne conta 1.324 e al terzo posto il 4 con 1.173 nuovi nati. Seguono in ordine decrescente i Municipi 7, 6, 3, 5 e 1.

sabato 17 agosto 2024

Regionali Umbria. VerdiSinistra sostiene Stefania Proietti

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo 


Siamo felici che ieri sera, durante l'incontro con gli altri partiti del Patto Avanti, la sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, abbia accettato con convinzione la candidatura a presidente della Regione Umbria, proposta da noi del Patto. Proietti rappresenta la scelta ideale per guidare la coalizione di centrosinistra verso una vittoria che segnerà la riconquista della Presidenza della Regione.

Come Alleanza Verdi e Sinistra, siamo pronti a collaborare con passione per sviluppare insieme un programma di governo ambizioso e concreto. Al centro del nostro impegno metteremo le nostre proposte per una rivoluzione nella sanità pubblica umbra, che oggi grava troppo sui cittadini a causa di costi insostenibili, spostamenti difficili, interminabili liste di attesa e condizioni di lavoro inaccettabili per gli operatori sanitari.

Ma non ci fermeremo qui. Lavoreremo per affrontare con decisione le sfide ambientali, con un focus sulla transizione ecologica e l’economia circolare, capaci di creare migliaia di nuovi posti di lavoro e di garantire un futuro sostenibile per la nostra regione. Insieme alla candidata Proietti, ci impegneremo anche nella difesa dei diritti e nella promozione dell’inclusione sociale, valori fondamentali che l'attuale maggioranza di centrodestra ha messo a rischio. E non possiamo dimenticare la situazione della mobilitá legata al trasporto pubblico regionale, che in questi ultimi anni é ancora peggiorata, e non pareva possibile.

Stefania Proietti è la persona giusta, al momento giusto, per portare avanti queste sfide, così come Vittoria Ferdinandi lo è per la città di Perugia. Siamo pronti a lavorare insieme per un'Umbria Migliore.


Fabio Barcaioli e Gianfranco Mascia 

Alleanza Verdi Sinistra Umbria

martedì 13 agosto 2024

Salvini dimettiti. Il trasporto pubblico è al collasso. Petizione di Alleanza Verdi Sinistra

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

🇮🇹 Basta promesse non mantenute, basta disagi!

Negli ultimi mesi, chiunque abbia preso un treno in Italia sa cosa significa vivere un vero e proprio incubo: ritardi interminabili, treni cancellati e un trasporto pubblico al collasso. E mentre i cittadini soffrono, il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini rimane in silenzio, più impegnato in inaugurazioni e promesse vuote. E intanto spreca 14mld di euro per il Ponte!

🚆 È il momento di agire!

Chiediamo le dimissioni di Salvini e un cambiamento reale per il nostro sistema di trasporti. Firma la petizione e condividi con i tuoi amici: insieme possiamo fare la differenza!

📄 Firma qui: https://actionnetwork.org/petitions/salvini-dimettiti

#SalviniDimettiti #TrasportoPubblico #CrisiFerroviaria #Italia #Petizione #CambiamentoNecessario

mercoledì 7 agosto 2024

Ossona. Agosto 2024 servizi di prima necessità e attività commerciali

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


 

il bluff di ATM. la lettera di un dipendente, e una ricerca di personale dubbia

 Attaccare ATM è come attaccare Milano e diciamolo, la Lombardia, quello che sta avvenendo nell'ultimo decennio è una strategia scientifica per disincentivare il trasporto pubblico e il suo uso, dal costo dei biglietti alla riduzione delle corse; senza entrare nell'assurdo spreco di acquisto di m4, che ricordiamolo era fallita a causa di un tunnel sbagliato e altro.

Dalla lettera di un dipendente ATM si può già intuire qualcosa, è quando si va sul sito di atm a vedere per mandare un curriculum o capire le retribuzioni che è evidente che la mission dell'azienda, purtroppo, non è il trasporto pubblico dei milanesi ma ben altro, a voi il giudizio.

In tutto questo, non troviamo lo stipendio della nipote del già dirigente di sea, milan, milanotorino, etc, questo per dire le indagini che lo hanno accompagnato. 

I verdi hanno chiesto varie volte a Francesca Cuchiara in commissione società partecipate del comune di Milano, come fosse possibile che chi odia, ne fa vanto, di chiamare spostapoveri i mezzi pubblici, e soprattutto non ha le competenze, come fa ad essere a capo della comunicazione di atm?

argomento fondamentale, perchè ad ogni elezione le pubblicità in metropolitana e sui mezzi pubblici di atm sono, stranamente del centrodestra e dei "afecionados" dello zio e delle logge di riferimento.

Eccovi la lettera, e a seguire il personale che cerca atm sul suo sito.

nota di redazione, chi scrive è uno dei massimi esperti di trasporto pubblico italiano, oltre che colui che ha fatto di fatto vincere le elezioni a Pisapia nel 2011, spostando i voti degli esuli istriani e di parte di comunione e liberazione (erano gli anni degli scandali di Formigoni), costruendo le liste dei verdi. da 13 anni in teoria ha vinto il centrosinistra, i posti alle società partecipate, li danno al personale della destra. 

Questo per sottolineare che c'è una strategia di gentrification e di lotta ai poveri che vede coordinati immobiliaristi e società dei trasporti.

“Buongiorno, come ormai sapete tutti circa una settimana fa ho dato le dimissioni, mi dispiace essere andato via perché in questi 3 mesi mi sono trovato bene con tutti i colleghi, ma purtroppo tutte le promesse che l’azienda aveva fatto non sono state mantenute, vado in ordine cronologico: in fase di colloquio mi avevano detto che per agevolarmi mi avrebbero assegnato al deposito più vicino a casa mia; invece mi hanno assegnato a una rimessa lontano da casa senza avvisare o chiedere se ero d’accordo. Mi avevano detto che i turni li avrei saputi 17 settimane prima, invece per sapere il turno del giorno dopo in questi tre mesi ho sempre dovuto aspettare almeno le 12-13 ore, anzi a volte ho dovuto chiamare io per chiedere il turno del giorno dopo (nessuno in fase di colloquio mi ha mai detto che per almeno 5-6 mesi sarei stato disponibile); mi avevano spiegato che gli straordinari venivano chiesti tramite bigliettino, invece ho ricevuto chiamate a tutte le ore, anche mentre ero in guida o durante il giorno di riposo, nonostante non abbiamo la reperibilità, e addirittura l’ufficio orari quando ho rifiutato gli straordinari si è permesso di rispondere male e di chiedermi il motivo. Prima di lavorare in questa azienda avevo già lavorato per altre e posso dire con certezza che questa è quella dove mi sono trovato peggio. Queste sono le motivazioni che mi hanno spinto a dare dimissioni dopo soli 3 mesi. Spero che questo messaggio possa esservi d’aiuto per migliorare le cose. Buon lavoro a tutti”




https://www.lavorareinatm.it/elenco-annunci

Posizioni aperte

Titolo Figura professionale Sedi Business unit

FINANCE & TREASURY SPECIALIST Staff e Mondo IT Milano Finanza amministrazione e controllo

JUNIOR ENTERPRISE ARCHITECT Staff e Mondo IT Milano Sistemi informativi

IT WORKPLACE & HELPDESK MANAGER Staff e Mondo IT Milano Sistemi informativi ; Tecnologie e sistemi

DATA DIAGNOSTIC ENGINEER Ingegneri Lombardia; Milano Ingegneria dei rotabili; Ingegneria impianti e reti

TECNICO SUPPORTO MANUTENZIONE ROTABILI Tecnici e Manutentori Milano Manutenzione; Tecnologie e sistemi

STAGE AREA INTERNAL AUDIT Giovani laureati Milano Altro

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MACCHINISTI METROPOLITANA Conducenti di linea e macchinisti Milano Macchinisti

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martedì 6 agosto 2024

Milano 6.8.2024 Sgombero casa loca. Assemblea h.18

 Oggi 6 agosto 2024 la polizia si è presentata in forze a imporre lo sgombero di CasaLoca, facendo seguito a una denuncia della proprietà, la Lambda S.R.L., facente parte del gioco di scatole cinesi del blocco di potere economico della Pirelli, del gruppo Prelios e delle aziende collegate: i padroni del quartiere Bicocca, alla periferia di Milano. Si cerca così di porre fine a un'esperienza ventennale di occupazione e autogestione nata sulla scorta della solidarietà internazionalista, dell'autorganizzazione studentesca e delle lotte per i diritti delle e dei migranti. Centinaia di persone hanno materialmente abitato questi spazi oggi invasi da decine di digotti, migliaia li hanno attraversati per i concerti, i progetti e le assemblee. La vicinanza con l'università Bicocca ha fatto sì che lo spazio fosse da sempre punto di riferimento per studentesse, studenti e personale dell'università stessa, in un quartiere di antica estrazione operaia. La storia di CasaLoca è tutt'uno con quella ancora più antica di Ya Basta! Milano e in generale con l'ondata di lotte scaturite all'epoca dei forum sociali e della sanguinosa repressione di Genova 2001. La storia di CasaLoca è tutt'uno con quella di chi ha sperimentato a Milano e nella metropoli diffusa forme di aggregazione dal basso che resistessero al nemico comune, il capitalismo, e alle sue manifestazioni di tutte le risme.

Le compagne e i compagni ci scuseranno per la concitazione con cui escono queste righe, stiamo portando fuori le cose essenziali e lo stabile è pieno di polizia. Intanto convochiamo una prima assemblea pubblica oggi 6 agosto alle 18 nei giardinetti di viale Sarca antistanti a CasaLoca, per aggiornare sulla situazione e discutere il da farsi.

Forza, coraggio e resistenza, un altro mondo è ancora possibile e soprattutto necessario!

Centro Sociale CasaLoca

Associazione Ya Basta! Milano

Sgombero Casa Loca: solidarietà alle e agli attivisti

Apprendiamo dello sgombero del centro sociale Casa Loca, storico presidio di socialità e solidarietà nel quartiere bicocca.

Fa rabbia constatare come si sia aspettato agosto per procedere, con la città e il quartiere svuotato da attivisti, studenti della vicina università e semplici cittadini che normalmente abitano e attraversano lo spazio.

Mentre Bicocca continua a popolarsi di studentati esclusivi, oggi perde un presidio che da più di vent'anni assicurava una mensa sociale e un pensionato universitario, oltre a iniziative culturali e intellettuali di tutto rilievo.

Solidarietà alle attiviste e agli attivisti,


Tommaso Gorini,

Francesca Cucchiara

Consiglieri comunali di Milano Europa Verde Sala Sindaco


ROSATI (AVS): «Lo sgombero di CasaLoca di questa mattina risponde a una logica repressiva e fintamente legalitaria. Lo sgombero come unica soluzione a problemi che richiederebbero politiche differenti, in una città sempre più escludente e discriminante»

Questa mattina la polizia si è presentata in forze per sgomberare il centro sociale CasaLoca, dopo una denuncia della proprietà, la Lambda srl, società gruppo Prelios (ex Pirelli RE).

Con lo sgombero di oggi si vuole mettere fine a un'esperienza ventennale di autogestione nata sulla scorta della solidarietà internazionalista, dell'autorganizzazione studentesca e delle lotte per i diritti delle e dei migranti.

Sulla vicenda prende posizione il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra, 

Onorio Rosati.

«Come ogni agosto, puntuali, arrivano gli sgomberi. La logica è sempre la stessa: la via repressiva e fintamente legalitaria come unica soluzione a problemi che richiederebbero pensieri e politiche differenti e che riguardano l’assenza di spazi sociali autogestiti, accessibili a tutti e tutte, in una Milano sempre più escludente e discriminante nei confronti di tutti coloro che non si adeguano al pensiero unico».

La storia di CasaLoca è tutt'uno con quella ancora più antica di Ya Basta! Milano e in generale con l'ondata di lotte scaturite all'epoca del Forum sociale di Genova 2001.

Alle 18 è convocata una prima assemblea pubblica nei giardinetti di viale Sarca antistanti CasaLoca, per aggiornare della situazione e decidere il da farsi.












sabato 3 agosto 2024

Milano 3.8.2024 FREE ROGER HALLAM

 FREE ROGER HALLAM + ALL CLIMATE ACTIVISTS

Sabato 3 agosto h18:00

Piazza Liberty 1 

PRESIDIO CONTRO L’INGIUSTIZIA CLIMATICA 

X LA LIBERAZIONE DI ROGER HALLAM

Estate 2024: si muore di caldo con temperature mai prima registrate e dobbiamo solo ringraziare l’industria petrolifera per il surriscaldamento dell’atmosfera.

Mentre la crisi climatica si acuisce sempre di più, Roger Hallam, fondatore di Extinction Rebellion e ispiratore di Just Stop Oil, Ultima Generazione, Scientist Rebellion e altri movimenti per la disobbedienza climatica non-violenta, è stato condannato il 18 luglio a 5 anni di prigione insieme ad altr3 quattro climattivist3 da una corte londinese. L’accusa è di aver cospirato su zoom per bloccare l’autostrada M25 nel novembre di due anni fa. 


Il processo è stato una farsa, con un giudice clamorosamente parziale che ha dileggiato gli imputati e negato loro il diritto di difendersi. L’ONU, che aveva inviato un osservatore al processo, ha dichiarato che la condanna è una violazione del diritto internazionale. Si tratta della più lunga pena mai comminata per protesta non-violenta nella storia britannica. Sempre nella stessa corte e con lo stesso giudice è iniziato il processo contro Phoebe Plummer e Anna Holland di Just Stop Oil che gettarono zuppa sui girasoli di Van Gogh. Finirà a settembre, ma un verdetto di reclusione è già preannunciato.


Cinque anni per blocco stradale sono una pena da dittatura, non da democrazia. Roger e le sue compagne e compagni (4 anni per loro) sono stati giudicati in base alla nuova legge che i conservatori hanno varato per impedire altre proteste climatiche come quelle che avevano bloccato il centro di Londra e i ponti sul Tamigi nel 2018-2019. Ora sta al nuovo governo laburista tirar fuori di prigione il profeta del climattivismo contemporaneo, che teorizza una rivoluzione nonviolenta capace di deporre le élite global che ci stanno a portando al disastro ecologico mettendo a repentaglio la sopravvivenza di tutt3, soprattutto di coloro che sono più vulnerabili nel Sud del mondo.











Chiudere Roger Hallam in carcere significa minacciare il diritto di protesta in tutto il mondo. Battiamoci affinché lui e Lucia Whittaker De Abreu, Daniel Shaw, Louise Lancaster, e Cressida Gethin siano presto liberati. Il diritto di protesta dei movimenti di resistenza climatica, più volte lodati per la loro azione dal segretario ONU Guterres, è l’unica forma di potere sociale che si contrappone alla highway to hell che stanno costruendo le aziende petrolifere.

Chiamiamo a tutte e tutti i milanesi di ogni provenienza e gender di venire con noi sabato al presidio nei pressi dell’apple store e del consolato britannico (Piazzetta Liberty a sx di Corso Vittorio Emanuele) per chiedere a gran voce la loro liberazione e la fine della persecuzione di climattiviste e climattivisti in Italia (Ultima Generazione e XR), Francia (Soulèvements de la Terre), Germania (Letzte Generation), oltre che in Gran Bretagna (vedi anche Fossil Free London) e in tutto il mondo (come gli studenti ugandesi che si battono contro l’oleodotto EACOP). Anche a Londra ci sarà lo stesso giorno una manifestazione per il loro rilascio di fronte al parlamento di Westminster.

A cura del Comitato Milanese per la Liberazione di Roger Hallam

Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica World Congress for Climate Justice