lunedì 14 dicembre 2020

Sulle folle in centro città. Un po' di onestà intellettuale

 SENZA PELI.         Da fb R. B.                                                    Ci ho riflettuto se scrivere o meno questo post. Poi ho deciso di farlo. Secondo me ci arrabbiamo tanto con coloro che ieri hanno affollato Buenos Aires e altri corsi del centro perché siamo diventati troppo borghesi. Ricordo vividamente quando acquistare un cappotto o una giacca a vento o un paio di scarpe era per me molto complicato, quando ho potuto farlo soltanto grazie al welfare aziendale (che una volta esisteva): voucher dei grandi magazzini poi pagati a rate trattenute dallo stipendio. Quindi perché stupirsi se ieri pomeriggio le persone e le famiglie, oggi in gran parte impoverite, in particolare quelle del ceto medio con prole, sono andate a fare compere nei negozi del centro dove l’offerta è molto più vasta di altrove, la qualità più alta e oggigiorno i prezzi decisamente bassi? Non solo non mi stupisco ma comprendo. Insomma la città dei 15 minuti non è ancora realtà e in centro si trova di tutto, in periferia no. E non tutti possono fare lo  shopping il martedì mattina, intanto perché non tutti possono fare lo smart working, poi perché molti di coloro che lo fanno sono ultra controllati a distanza e se si assentano dalla postazione scattano sanzioni economiche e disciplinari. L’altra cosa che voglio ribadire è che non è uguale vivere i lockdown, più o meno duri, a prescindere dalle condizioni materiali e soprattutto abitative, assai disuguali in questa città come in tutte le grandi metropoli del mondo. Cosa si può dire a persone che appena possono escono di casa, vanno in Duomo oppure ciondolano e si assembrano davanti ai bar di periferia anche se le saracinesche sono chiuse, quando si conoscono le drammatiche condizioni economico sociali e le fragilità? Quando si sa che l’alternativa per loro è vivere in poco più di tuguri di 40/45 metri quadrati in cui vivono 5 o 6 persone con un minuscolo bagno? Lì, anche senza cenoni, il contagio è quasi assicurato, come peraltro lo è ancora violentemente nelle Rsa. Mi fermo qui. Riflettere prima di parlare, smettere di fare i gendarmi degli altri, specie se si vive in appartamenti o case indipendenti confortevoli, dove i 40/45 metri quadrati e più sono assicurati a testa, come la camera da letto e il bagno personali, il grande terrazzo o il giardino. 14 dicembre 2020

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