giovedì 12 settembre 2024

Europa verde Milano città metropolitana. I movimenti pre congressuali

 L'ultima assemblea provinciale dei verdi di Milano città metropolitana si è svolta nel gennaio del 2014, viene eletto l'esecutivo e i due coportavoci provinciali Silvia Casarolli e Oliviero Camisani. Il regolamento dei Verdi, vede il rinnovo degli organi ogni 3 anni.

Nel gennaio 2016 si dimette Camisani in seguito al colpo di mano di Elena Grandi, che aveva già stretto un accordo con mrExpo Giuseppe Sala. Da allora, i verdi hanno subito varie forme di ostruzionismo e una "sostituzione plastica", introducendo persone non ambientaliste.

I verdi provinciali autoconvocati nel dicembre 2018, in occasione delle elezioni metropolitane decidono di presentarsi, con il cartello elettorale LA CITTA DEI COMUNI, insieme a rifondazione comunista, socialisti, radicali e i civici, eleggendo un consigliere.

Da dicembre 2018, fino al 2022 i verdi hanno lavorato a livello provinciale. 

Durante la presentazione delle mozioni nei consigli comunali per mantenere di pubblica proprietà gli scali ferroviari, Elena Grandi orchestra una mobilitazione per 4 alberi in via Bassini in un cortile privato.

La costruzione della lista dei verdi nel 2021, presentata grazie alla dedizione per la raccolta firme di Giancarlo Aprea e Carlo Monguzzi come autenticatore, vede però una serie di stranezze, esclusioni e candidati minacciati, e altri premiati e pagati.

Da qui, nascono personaggi che sono dei piccoli giovani di Forza Italia in versione freak, poco radical molto chic, come i due consiglieri "comunali per caso" che dai loro 150 voti, hanno fatto il greenwasghing per l'aumento dei biglietti atm e.. san siro ad esempio e i loro tripli giochi.


Arriviamo alla prossima assemblea.

Ad oggi sono due le liste che si vogliono presentare e altri verdi "storici" hanno richiesto l'elenco degli iscritti, ma ad oggi non sono stati ancora consegnati.

La lista con candidati coportavoce Gorini e Scimione emanazione di Elena Grandi, preoccupata di eventuali attività ambientaliste in vista delle olimpiadi.

La lista Casarolli , sostenuta da ex dipendenti Eni e altri. 

In tutto questo dobbiamo ricordare le aggressioni di Caldarella e Masseroni a Rossi, l'11 marzo del 2018, perché il Rossi esponeva e argomentava il sabotaggio alle elezioni di Caldarella e Masseroni.

In seguito a queste aggressioni, e le denunce, in assemblea regionale, l'assemblea regionale dei Verdi ha deciso che Caldarella e Masseroni, fossero esclusi per sempre da incarichi nei verdi. Invece Caldarella ha gestito dalla presidenza, con scimone che si è autoproclamata copresidente nell'assemblea dei delegati del giugno 2023.

In quella assemblea non è stato consentito il voto ad alcuni iscritti verdi perché non presenti nei registri di Caldarella.




martedì 10 settembre 2024

Gallarate. Anche il PD per salvare il bosco

 Dopo un mese di mobilitazione in difesa del bosco di via Curtatone a Gallarate,anche il Partito Democratico prende posizione.

Lo fa, prima con Eleonora Evi, deputata del PD e poi a livello locale, con una nota stampa. 






lunedì 9 settembre 2024

Sangiuliano. 𝗟𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗿𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶. 𝗜𝗹 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗲 𝗱𝗶𝗿𝗶𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗴𝗼𝗴𝗻𝗼𝘀𝗮

 Di Marta Collot. Potere al popolo 

𝗟𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗿𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶. 𝗜𝗹 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀𝗲 𝗱𝗶𝗿𝗶𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗴𝗼𝗴𝗻𝗼𝘀𝗮

Ho evitato di spendere troppe parole per il caso Sangiuliano, perché rappresentava semplicemente l'ennesimo esempio di un uomo piccolo, inebriato dall'essere poco più che l'amministratore di condominio di politiche scelte altrove (Bruxelles e Washington). L'ennesimo esempio di una cultura patriarcale di cui la destra si fa paladina e vanto.

Ma con le 18 nomine fatte dal ministro dimissionario appena prima di dimettersi, assegnando 15 mila euro ad ogni membro di una commissione che si occupa di politiche cinematografiche, si è raggiunto il fondo. Il governo Meloni che alla fine ha costretto Sangiuliano alle dimissioni, data l'ingiustificabile boria dell'ex ministro, non ha fatto nulla per impedirlo.

Il segno di una classe dirigente (tutti, nessuno escluso, e se oggi il caso riguarda il centrodestra è solo perché vi sono loro al governo) vergognosa, che dimostra di non saper governare e di saper solo spartirsi mance e mancette. Una classe dirigente che va allontanata - ripeto, tutta - da qualsiasi posto in cui si possa prendere una decisione sulla collettività.



domenica 8 settembre 2024

CasaLoca. Assemblea in Martesana 10 settembre

 Alla metropoli diffusa che resiste,

ai cuori non rassegnati delle periferie

A  seguito dello sgombero del c.s. CasaLoca, avvenuto martedì 6 agosto per mano di questura e magistrato al servizio dell’immobiliare Lambda SRL, invitiamo tuttə i compqgnə  ad un incontro pubblico per proporre e decidere insieme azioni pratiche a difesa degli spazi sociali occupati e autogestiti, ovvero il cuore della politica dal basso di questa città.                                                                                                                           Quello di Viale Sarca  é solo l’ultimo degli spazi sequestrati da chi sta apparecchiando la grande abbuffata delle olimpiadi di Milano Cortina 2026. In questi 21 anni CasaLoca è stata l’unica risorsa nel quartiere Bicocca a disposizione di studentə, lavoratorə e precariə per scampare gli affitti folli di una città che si specchia nella sua auto-rappresentazione inclusiva ma, nei fatti, è da anni un lusso per pochi. Invitiamo quindi a incontrarci e a condividere, tra collettivi, centri sociali e associazioni le esperienze di lotta nei territori e nei quartieri della città per proseguire una degna risposta collettiva. È l’unica arma che abbiamo di fronte alla gestione gentrificata e turistificata di palazzinari e amministrazioni  pubbliche.

L’incontro pubblico si terrà a Milano  all’anfiteatro Martesana (in  caso di pioggia si terrà nei locali interni dello stesso) MARTEDÌ 10 SETTEMBRE a partire dalle  20.30.

Contro la gentrificazione e la speculazione delle immobiliari e per la creazione di comunità solidali nei quartieri!


Costruiamo l’opposizione sociale!


QUESTA CITTÀ DI CHI PENSI CHE SIA?

LA LUCHA SIGUE!


Associazione YaBasta! Milano

Collettivo CasaLoca Sgomberata



sabato 7 settembre 2024

Magenta. Fascisti in parrocchia. La risposta della comunità pastorale di Magenta

 Magenta 7 settembre 2024

Come un fulmine a ciel sereno, una brutta notizia per Magenta. 

Diamo pubblicazione della comunicazione della Comunità Pastorale di Magenta 





Gallarate. Scuderi (VERDI) al presidio al bosco di via Curtatone

 Sabato 7 settembre verso le 15 è intervenuta al presidio in via Curtatone e ha fatto un sopralluogo nel Bosco, l'eurodeputata di VerdiSinistra Benedetta Scuderi.

Intervista videodiretta dal comitato 

https://www.facebook.com/share/v/2UtV6ZWG84ztsdvQ/










Dori (VERDI). Paul Watson non sia estradato in Giappone

 Dai social di Devis Dori (VerdiSinistra)

Ho depositato un'interrogazione parlamentare ai Ministri Tajani e Nordio per chiedere che Paul Watson, cofondatore di Greenpeace e fondatore Sea Shepherd, NON venga estradato in Giappone.

Paul Watson, infatti, dopo mezzo secolo di campagne in difesa delle balene e dei grandi mammiferi marini, contro il saccheggio degli stock ittici, i test nucleari e il bracconaggio in mare, si è ritrovato in manette.

È stato arrestato il 21 luglio a Nuuk in Groenlandia dalla polizia danese che ha dato seguito a un mandato di cattura internazionale emesso dal Giappone nel 2012 che si pensava ormai decaduto. 

Accusato dalle autorità nipponiche di aver ferito un marinaio nel 2010, durante una delle tante campagne contro la caccia alle balene, rischia se estradato una pena detentiva fino a 15 anni, detenzione incompatibile per Paul da tempo in cura per il diabete.

Si è ora in attesa della decisione danese circa la richiesta di estradizione avanzata dal Giappone.

Tutto ciò assume però i contorni di una vera e propria azione di intimidazione nei confronti di Watson, soprattutto dopo che la serie televisiva 'Whale Wars' ha documentato come sotto la falsa bandiera della ricerca scientifica avviene un vero e proprio sterminio di diverse centinaia di balene.

Chiediamo pertanto che il Governo italiano faccio tutto il possibile a livello diplomatico, anche interliquendo con l'ambasciatore della Danimarca in Italia, per evitare l'estradizione.

#freePaulWatson

Europa Verde - Verdi 

Greenpeace Italia 

Sea Shepherd Italia

venerdì 6 settembre 2024

Gallarate 15.9 h.15.30 manifestazione. salviamo gli alberi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

Domenica 15 settembre 2024 dalle ore 15.30 con ritrovo e partenza delle ore 16.00, da P.zza Giovanni XXIII (stazione) Gallarate.

Manifestazione per salvare il bosco di via Curtatone!!!

📌 15 settembre 

📣 MANIFESTAZIONE 📣

🌳 SALVIAMO IL BOSCO di via Curtatone 🌲

🕓 ore 16, stazione FS di Gallarate 

🕕 ore 18, arrivo al presidio di Via Curtatone per un momento conviviale 

DIFENDERE IL BOSCO È DIFENDERE IL QUARTIERE 

Il progetto “Grow29” è un maxi-intervento urbanistico di “rigenerazione urbana” che prevede la chiusura dei quattro plessi scolastici esistenti dell’infanzia e primaria di Cajello e Cascinetta e la creazione di un unico polo scolastico a ridosso dell’autostrada e della ferrovia, con il conseguente abbattimento del bosco urbano di via Curtatone. Il valore complessivo del progetto è di 16 milioni di euro finanziato da fondi europei. Chiudere quattro scuole... per aprirne una!

Cosa vogliamo?

l’interruzione dei lavori fino al 15 ottobre, data che corrisponde alla fine del periodo di nidificazione (come previsto dalla legge 157/1992) e la tutela dell’intera fauna 

la ristrutturazione e riqualificazione delle quattro scuole di quartiere già esistenti

che il bosco rimanga a disposizione dei quartieri di Cascinetta e Cajello, zona verde fonte di ossigeno, ombra e aria fresca al contrario di un’ulteriore area cementificata

Attorno a queste esigenze da oltre un mese è nata una mobilitazione che è riuscita a bloccare gli abbattimenti, iniziati il 5 agosto. Da quel giorno al bosco è nato il presidio permanente di via Curtatone:  chi in strada con il gazebo e chi arrampicato sugli alberi si resiste ancora oggi, giorno e notte.

Amministrazione Comunale e forze dell’ordine hanno fin da subito tentato di intimidire e scoraggiare la protesta attraverso denunce, fogli di via e aggressioni. 

Ma il bosco non si arrende: vive e respira grazie alla solidarietà di tutti e tutte!

Unisciti alla manifestazione, salviamo il bosco di via Curtatone!



giovedì 5 settembre 2024

nota stampa de "il presidio di via Curtatone" Gallarate. Salviamo gli alberi di Gallarate

riceviamo e pubblichiamo 

04/09/24, Gallarate

Il Comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate e tutte le 
persone partecipanti al presidio in Via Curtatone
esprimono profonda preoccupazione e sdegno per i fatti
accaduti nella settimana scorsa, durante la quale si
sono verificati numerosi interventi delle forze
dell'ordine, sfociati in provocazioni, arresti e violenze.

Le azioni di monitoraggio e protesta che il nostro
comitato porta avanti da un mese hanno l'obiettivo di
proteggere il patrimonio arboreo della nostra città. È
inaccettabile che il diritto alla manifestazione pacifica e
all'espressione del dissenso venga ostacolato da
comportamenti intimidatori e provocatori da parte di chi
dovrebbe garantire la sicurezza.

Il 27 agosto, il personale della Digos ha effettuato una

prima irruzione all'interno del bosco. Sebbene gli agenti
avessero comunicato al presidio esterno che si trattava di
un semplice sopralluogo, all’interno del bosco sono state
emesse denunce nei confronti di alcuni ragazzi e alcune
ragazze.
È fondamentale sottolineare che queste denunce sono
state notificate in modo del tutto irregolare: sono state
consegnate a un minorenne notifiche indirizzate ad
alcune persone, riportando la dicitura “si rifiuta di
firmare ma ritira copia”. Questa prassi è una palese
violazione delle regole e dei diritti delle persone
coinvolte. Le denunce, stando a quanto dichiarato dalle
autorità, sarebbero rivolte a chi si trovava in cima agli
alberi al momento dell'irruzione. Tuttavia, risulta chiaro
che le persone denunciate non sono state identificate né
riconosciute sul posto. In molte di queste notifiche
appaiono i nomi di giovani che non si trovavano
all’interno del bosco il giorno dell'irruzione, ma che erano
stati identificati in precedenza in altri contesti.

Lo stesso giorno, una ragazza è stata arrestata dal
personale della Polizia Locale in modo immotivato e

violento. Condanniamo fermamente anche il trattamento
subito dalla giovane nei locali della Polizia Locale, al
Commissariato di Gallarate e alla Questura di Varese,
dove è stata sottoposta a tre perquisizioni, durante le
quali è stata costretta a spogliarsi completamente.
Questo comportamento è un chiaro atto di
annichilimento della persona che, inoltre, ha trascorso la
notte su un letto macchiato di sangue e maleodorante.
L'operazione di Polizia si è conclusa con il “sequestro” di
alcuni materiali trovati nell'area, tra cui assi di legno,
corde, amache e tende. Sottolineiamo come nessun
verbale di sequestro sia stato rilasciato, violando le
procedure previste dalla legge.

Il 30 agosto, alle ore 9 del mattino, dopo una prima
rapida irruzione delle forze di Polizia, è seguita una
seconda operazione intorno all'ora di pranzo. Come
accaduto il 27 agosto, l'obiettivo dichiarato era il
sequestro del materiale e lo smantellamento dei
cosiddetti 'manufatti abusivi'. Durante questa
operazione, una struttura di 10 metri è stata abbattuta
con la motosega dagli operai comunali, rischiando di

colpire una piattaforma sugli alberi sulla quale si
trovavano alcuni giovani, mettendo seriamente in
pericolo la loro incolumità.

Dopo giorni di continue incursioni e controlli, il 31 agosto
abbiamo assistito al culmine di questo clima di tensione.
Intorno alle 9 del mattino, un massiccio dispiegamento di
forze dell'ordine si è posizionato davanti al presidio lungo
Via Curtatone. Il loro ingresso irruento nel bosco, con
manganelli alla mano, ha immediatamente suscitato
timori di uno sgombero forzato. Poiché tale intervento è
stato minimizzato o giustificato da alcuni organi di
stampa con l'argomentazione della presenza di persone
non pacifiche, noi, che siamo stati testimoni diretti degli
eventi di sabato, vogliamo affermare con chiarezza che:
• Al momento dell'inizio dell'intervento di Polizia, si
stava svolgendo una conferenza stampa organizzata
per denunciare gli abusi e gli interventi delle forze
dell'ordine nei giorni precedenti, con particolare
attenzione all'arresto della giovane.
• Nonostante le numerose richieste di chiarimento

riguardo all'intervento che le forze dell'ordine
intendevano svolgere all'interno del bosco, non
abbiamo ricevuto alcuna risposta.
• Abbiamo vissuto momenti di forte preoccupazione,
poiché la scarsa visibilità dall'esterno ci impediva di
comprendere cosa stesse realmente accadendo
all'interno dell'area.
• Durante tutta la mattinata sono stati effettuati
controlli a tappeto lungo la via che conduce al
presidio, fermando e identificando numerose
persone, sia in auto che a piedi, che tentavano di
raggiungere il presidio. Per 8 ore Via Curtatone si è
trasformata in una "zona rossa". Abbiamo anche
appreso che sono stati predisposti posti di blocco in
alcune vie della città e intensificati pattugliamenti di
auto in borghese nei quartieri di Caiello e Cascinetta.
• Un passante che stava riprendendo il presidio con il
cellulare è stato fermato con modalità violente: è
stato atterrato con una manovra brutale, gli è stato
storto un orecchio e gli è stato sottratto il cellulare
dalle tasche. Poco dopo, a causa dell'accaduto, ha
accusato un malore ed è stato necessario

l'intervento di un'ambulanza. Contrariamente a
quanto riportato da alcuni quotidiani, non si è
trattato di un malore improvviso di una persona che
camminava tranquillamente per strada, ma della
conseguenza diretta di un'aggressione gratuita
eseguita dal personale di polizia.
• Oltre alle aggressioni fisiche, abbiamo assistito a
continue provocazioni e minacce nei confronti delle
persone presenti, come "Ti spacco il naso" e "Qua
ora spacchiamo tutto". Un ragazzo è stato
addirittura afferrato per la barba e insultato.
• Il lancio di sassi che si è verificato all'interno del
bosco, in risposta all'intervento minaccioso e
violento delle forze dell'ordine, è stata di breve
durata. Alcuni membri del comitato hanno subito
chiesto agli agenti di polizia presenti di poter entrare
per cercare di calmare la situazione. Nonostante
l'autorizzazione all'ingresso di alcune persone, una di
esse ha comunque ricevuto un colpo alla schiena.
Successivamente, le forze dell'ordine hanno
abbandonato l'area e il presidio si è
immediatamente attivato per proteggere le persone

sugli alberi, riuscendo a ridurre la tensione creata.
• Con l'arrivo di una camionetta del reparto celere, i
poliziotti sono scesi in tenuta antisommossa,
equipaggiati con scudi, caschi e manganelli. La
presenza di tale dispiegamento di forze ha generato
preoccupazione per una possibile escalation della
situazione. Anche grazie alla mediazione di alcuni
consiglieri comunali e di un consigliere regionale,
accorsi sul posto, si è riusciti a evitare il peggio.

Nel corso di questi giorni sono stati notificati cinque fogli
di via, denunce e sanzioni. Il Comitato condanna
fermamente queste azioni, che sembrano essere
tentativi di intimidazione volti a scoraggiare la resistenza
pacifica dei cittadini e dei giovani attivisti impegnati nella
difesa degli alberi. Questi metodi non solo sono
inaccettabili dal punto di vista legale e morale, ma
costituiscono anche un grave abuso di potere e una
violazione dei diritti fondamentali di chi esercita il
proprio diritto alla protesta.

Siamo profondamente preoccupati per la gestione
dell'ordine pubblico e per il modo in cui viene trattata la
situazione del bosco. Il presidio si è svolto pacificamente
per due settimane e, subito dopo l'incontro con
l'amministrazione comunale, abbiamo assistito a una
serie di interventi di polizia che sembrano essere una
risposta diretta a quell'incontro.

Invitiamo le autorità competenti a riflettere e a evitare
ulteriori situazioni di questo tipo. È fondamentale che
questa questione del bosco sia gestita con dialogo e
rispetto dei diritti fondamentali, piuttosto che con
misure repressive che alimentano solo tensioni.

Concludiamo ribadendo il nostro impegno a continuare il
presidio per la salvaguardia del bosco e della sua fauna.
Chiediamo a tutta la cittadinanza di unirsi a noi nel
sostenere questa causa che riguarda tutta la comunità.

Il presidio di Via Curtatone

Possibile e Patto Civico al presidio Salviamo gli alberi di Gallarate

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

(Oltre alla citata Legambiente, ricordiamo VerdiAmbiente e Societa' con la lettera aperta di Gilberto Rossi

 https://gilbertorossid.blogspot.com/2024/09/gallarate-alberi-e-progetto-di-via.html?m=1

, e da sottolineare il silenzio di ARPA e Parco del Ticino, e dei politici varesotti che a fine mese saranno chiamati al rinnovo del consiglio metropolitano. N.d.r.)

Una delegazione di Varese Possibile guidata da Walter Girardi della Segreteria Nazionale e dalla Portavoce Sofia Mason ha accompagnato la Consigliera Regionale di Patto Civico Michela Palestra al presidio di via Curtatone a Gallarate organizzato dal Comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate.

Una visita di solidarietà e di vicinanza nei confronti dei presidianti dopo i giorni convulsi dello scorso fine settimana con parecchi scontri verbali e non solo con le forze dell'ordine.

"Siamo venuti anche e soprattutto per ascoltare ma anche per avanzare proposte concrete - dice Walter Girardi che è anche consulente ambientale - affinché  si trovi una mediazione con l'amministrazione comunale di Gallarate come rilanciato anche da Legambiente Lombardia. Amministrazione Comunale che non ha il minimo rispetto per i presidianti e che sono oggetto di uscite e dichiarazioni non proprio felici per usare un eufemismo da parte del Sindaco Cassani"

Rincara la dose Michela Palestra: "Siamo al fianco del Comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate e dei tanti cittadini che chiedono all'amministrazione di aprire un dialogo, un tavolo di confronto per scongiurare il taglio degli alberi in questo periodo così delicato per l'avifauna e verificare la possibilità di fare scelte diverse nella realizzazione del progetto con lo scopo di limitare il danno ambientale.

Richieste più che ragionevoli a cui fa eco un silenzio assordante.

Siamo allarmati per alcuni episodi di violenta repressione che si sono verificati al Presidio e per l'arroganza e la violenza verbale con cui il Sindaco e l'amministrazione locale affrontano la questione. Arroganza, prepotenza, rifiuto del dialogo al oggi la cifra distintiva dell'Amministrazione, un triste spettacolo, una sconfitta per chi crede nella buona politica.


Walter Girardi - Segreteria Nazionale di Possibile 

Michela Palestra - Cons. Reg Patto Civico





Le precarie delle scuola.ORGOGLIOSE DI NON ESSERE CATCHING

 ORGOGLIOSE DI NON ESSERE CATCHING

Quarto giorno di protesta

Superata la notte in UST nonostante il maltempo, i precari continuano la loro lotta e mantengono il presidio. Si comincia questa mattina  con l'assemblea di tutti i precari che si terrà in UST e alle 19.00 per una condivisa e solidale. 

Nella notte sono accorsi giornalisti, mentre altri (in particolare il conduttore di Propaganda, famoso Zoro) ci hanno detto che "il precariato non è catching". Catching significa "attraente". In sostanza il precariato non è una notizia che fa audience. Così come altri giornalisti  ci hanno vietato di pronunciare il nome del ministro Valditara durante le interviste perché "già sappiamo che ci tagliano il servizio". Questa è la situazione della stampa in una democrazia occidentale e in uno stato che si dichiara di "diritto". A quanto pare se viene negato il diritto al lavoro nella totale illegalità, con una ispettora responsabile delle nomine assente da giorni, con una richiesta di incontro da parte dei sindacati negata, possiamo comunque continuare ad insegnare  la costituzione, anche se le istituzioni per prime non la rispettano e questo viene considerato normale e non oggetto di denuncia.

Hanno ragione i giornalisti, non siamo attraenti e non è quello il nostro obiettivo. Andremo avanti e non ci fermeremo soltanto alle nuove nomine, che avverranno grazie alla lotta e alla vigilanza quotidiana. Vogliamo che il sistema dell'algoritmo che risulta fallace da anni e che peggiora sempre più venga definitivamente rimosso. 

Come al nostro solito, come dice la nostra storia: COSA VOGLIAMO? VOGLIAMO TUTTO.

ADL COBAS

mercoledì 4 settembre 2024

Balestrero e Punginelli lasciano le cariche ricoperte in Europa Verde

I verdi tornano visibili, grazie all'impegno del circolo di Gallarate a sostegno del presidio al bosco in via Curtatone a Gallarate, e una notizia che cercava verifica da 15 giorni, arriva tramite stampa, e non dai circuiti interni verdi.

Una doccia gelata a dir poco, per correttezza riportiamo tutto il testo.


 VARESE  Massimiliano Balestrero e Maurizia Punginelli lasciano le cariche ricoperte in Europa Verde. Il primo lascia gli incarichi di coportavoce della Provincia di Varese e di coordinatore dell’esecutivo regionale, la seconda ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni sia da coportavoce provinciale e regionale nonché da membro della direzione nazionale.

Divergenze e posizioni distanti

«La militanza con incarichi dirigenziali in Europa Verde sia a livello provinciale, regionale e nazionale – dicono – è stata un’esperienza estremamente importante ma che si è conclusa in piena estate per profonde divergenze nell’organizzazione delle attività territoriali regionali e a seguito della presa d’atto che per alcuni punti fondamentali legati all’attività regionale non esisteva la concreta volontà di arrivare alla soluzione. Quando le posizioni politiche e amministrative non sono più consonanti non resta altro che prendere le distanze da quanto non si ritiene di poter condividere».

Nel 2020 la nascita della federazione

«I mesi di direzione regionale dopo la nostra elezione lo scorso settembre 2023 – commenta Maurizia Punginelli – sono stati caratterizzati da un lavoro molto intenso che ha permesso di prendere piena coscienza delle criticità presenti, con le quali ci siamo in verità scontrati, senza alcuna possibilità di mettere ordine costruttivamente». Balestrero e Punginelli avevano fondato la federazione provinciale nel gennaio 2020 dove erano stati eletti a seguito del congresso costituente. «Nel corso di questi anni la Federazione Provinciale si è fortemente impegnata sulla scena politica locale costruendo una rete concreta di iscritti e simpatizzanti e collaborando a più livelli con le realtà civiche ed associative anche ambientaliste».

Gli appuntamenti elettorali

«È stata importante la partecipazione attiva a tutte le occasioni elettorali che si sono susseguite, dalle amministrative delle grandi città della Provincia a quelle nei comuni più piccoli, dalle Politiche del 2022 alle Regionali del 2023, fino all’ultima tornata elettorale europea di questo 2024 – ricorda Massimiliano Balestrero – è sicuramente stato un impegno faticoso ma molto appagante che ci ha permesso di sviluppare grandi relazioni in provincia di Varese e in Lombardia oltre che una rete territoriale ben diversificata. Tutto questo rappresenta un grande valore, che non può né deve essere perduto e che rimarrà al servizio di nuove progettualità che si stanno presentando».

MA COS’É LA DESTRA COS’É LA SINISTRA. AGUZZATE LA VISTA, TROVATE LE DIFFERENZE

 MA COS’É LA DESTRA COS’É LA SINISTRA. AGUZZATE LA VISTA, TROVATE LE DIFFERENZE

La "Settimana enigmistica" del Comune di Milano

In foto Anne Hidalgo Sindaca socialista di Parigi 

Qualcuno continua a sostenere che non esiste più la distinzione sinistra/destra, che sono categorie superate, categorie dell’Ottocento e del Novecento. E come si potrebbe definire l’azione  del Sindaco di Parigi Anne Hidalgo e quella  del Sindaco di Milano, marchese Sala del Grillo?


Io non so come finirà a Parigi, ma so che da anni il Comune di Parigi sta discutendo con Nasser al-Khelaïfi, proprietario qatariota  del Paris Saint Germain, che ha chiesto di comprare le “Stade du Parc des Princes” e ha offerto 38 milioni di euro. L’amministrazione comunale di Parigi ha dichiarato di sentirsi offesa per la proposta economica: “il nostro Stadio vale meno di Leandro Paredes (giocatore del Paris, oggi alla Roma)?” 


Allora qualcuno ha avanzato l’ipotesi che lo stadio valesse 200 milioni, e il Sindaco di Parigi ha risposto che lo stadio dei parigini non può valere la cifra che il Paris ha pagato per un singolo giocatore (Neymar jr. adesso finito in Arabia Saudita). Per alcuni esperti, il valore del terreno e del Parco vale quasi un miliardo di euro: il “Parco dei Principi” è situato nella zona sud-ovest, nel 16° arrondissement, sulla Periferica di Parigi.  


A questo punto il qatariota ha giocato due carte: una economica, “io ho speso 75 milioni per fare dei miglioramenti allo Stadio in occasione di Euro 2016 e voi non accettate la mia proposta? Forse perché (questa è la seconda carta) io sono arabo?” A questo punto il Comune di Parigi l’ha mandato a farsi un giro e gli ha detto di andare a farsi lo stadio dove vuole, ma che il Parco dei Principi non costa meno di 350 milioni. 


Partita chiusa, adesso il qatariota deve decidere cosa fare, visto che si è ritirato anche dalla gara per l’acquisto dello Stade di France, (di proprietà dello Stato francese) dove si sono svolte le gare di atletica leggera delle Olimpiadi.  Si noti che lo Stade de France  ha una valutazione contabile a patrimonio dello Stato francese di 647 milioni di euro, ma qualcuno ha scritto che il suo valore reale è ben maggiore poiché è già costato ai contribuenti la bella cifra di un miliardo di euro in 25 anni. 


Pare che adesso il qatariota minacci di costruire uno stadio nuovo, nella regione, visto che adesso il club ha dei soci americani, un fondo di investimento americano “Arctos” che ha comprato il 12,5% del club per la somma di 530 milioni, il che vuol dire che il Paris Saint Germain ha una valorizzazione di 4,25 miliardi euro. “Già il club è diventato una sorta di Disneyland sportiva, cambiando lo stadio, sarebbe il passo definitivo per allontanarsi dalla propria identità e vedere la squadra della capitale passare al calcio moderno (sans saveur), senza sapore” aveva scritto Adrien Mathieu sur “Le Point”. 


Il Comune di Parigi ripete che il Parco dei Principi è un patrimonio della città e dei parigini e che   da quattro anni discutono un progetto di ampliamento, come vuole il qatariota da 48.000 a 60.000 posti, anche con tetto e prato retrattile:   “se vuole discutiamo di questo, ma noi non cediamo il Parco dei principi” Naturalmente, i gollisti hanno criticato la Hidalgo: “il rischio maggiore è di vedere il PSG andare via e che il Comune sia obbligato di assumersi tutti i costi di uno stadio vuoto”  Un inciso, mi sembra di averla già sentita anche a Milano questa favoletta, dimenticando che a San Siro la società “Milan-Inter Stadium”  affitta lo stadio per i concerti e ricava ben più dell’affitto che paga al Comune –  Comunque dall’Hôtel de Ville hanno fatto sapere  che il Comune è  disposto a riprendere il dialogo, per concordare  le migliorie, volute dal presidente qatariota anche allungando la durata dell’affitto, (che secondo la Corte dei Conti francese è troppo basso) ma di vendita non se ne parla. 


Di converso, Nasser al-Khelaïfi –  che se non sbaglio è anche presidente del Qatar Investment Authority, che di fatto è proprietario di Milano Porta Nuova – ha dichiarato che solo se Parigi vende, e vende a un prezzo non esorbitante, avendo in proprietà il Parco dei principi,  investirebbe 500 milioni di dollari per ingrandire lo stadio e rinnovarlo. Fra l’altro, il Paris ha creato 5.000 posti vip: a Milano, che non ha gli abitanti di Parigi, il progetto Webuild, chiaramente ispirato di Scaroni e soci,  parla di 13.000 posti vip. 


Come è arcinoto, da cinque anni, il Sindaco di Milano pro tempore, marchese Sala del Grillo, ha cercato di demolire lo Stadio Meazza in San Siro per regalare a due fondi americani (prima uno era formalmente cinese, ma di fatto americano) quasi trecentomila metri quadrati di aree comunali, e far  costruire centro commerciale, uffici per centinaia di migliaia metri quadrati, spazzando via il Pardo dei Capitani. e un nuovo stadio più piccolo dell’attuale. Il tutto in concessione per 99 anni, e con un introito comunale annuale di circa 2 milioni e mezzo, meno di quanto oggi i due fondi pagano per l’affitto dello stadio 


Ne ha fatto di tutti i colori, dichiarando persino che una operazione di speculazione edilizia era di “interesse pubblico” (e per ben due volte la Giunta dei suoi dipendenti ha approvato la delibera). Ha fatto causa alla Sovrintendenza perché applicava una legge dello Stato, che non era gradita a Scaroni, presidente dell’Enel e presidente del Milan per conto del fondo americano. Adesso si è inventano una società, appena riempita di soldi da parte del Comune, che si “offriva” di fare un progetto di ristrutturazione gradito a Milan e Inter (i milanesi,  i cittadini di San Siro, gli organizzatori dei concerti, il Consiglio Comunale, i Municipi   non contano nulla per il marchese) e poi di fargli affidare i lavori da parte dei due fondi americani, dopo aver loro ceduto lo stadio a un prezzo irrisorio. 


Il tutto mentre  da cinque anni la maggioranza che sorregge il marchese Sala del Grillo (PD, Verdi, Azione e Italia Viva) con poche eccezioni, fa quel che dice il marchese, perché lui “sa come va il mondo ed è una realtà che voi consiglieri comunali  non arrivate a capire”,  lui “sa che la politica non può dettare sempre le regole” ( una scemenza totale, se non fa le regole, cosa fa la politica? Ndr ) e “se una azienda non vuole un prodotto, non se lo piglia”


Aguzzate la vista, trovate le differenze tra Parigi e Milano, tra sinistra e destra, tra chi difende l’interesse pubblico e chi fa l’interesse privato. E non dite che è troppo facile, perché qualcuno ci spiega che il “modello Milano” è di sinistra.


Luigi Corbani


Da "ArcipelagoMilano" 3 settembre 2024


Sala, il miglior sindaco della destra di sempre. Cit. Web.

Cobas. Barricati dentro l'Ufficio Scolastico Territoriale di Milano

 Barricati dentro l'Ufficio Scolastico Territoriale di Milano 

I precari della scuola si incatenano e imbavagliano all'interno dell'UST di Milano. Nessun incontro all'orizzonte contrariamente agli accordi presi ieri con il personale dell'Ufficio scolastico. 

Non ce ne andremo da qui fino a che non ci verrà dato un incontro urgente e non verrà mandato un avviso a tutti i Dirigenti Scolastici affinché vengano pubblicate le cattedre realmente disponibili. Solo dopo questo passaggio si potrà procedere con le nuove nomine in maniera trasparente. 

Anche oggi l'ispettora è assente. In una situazione di totale emergenza, a pochissimi giorni dall'inizio della scuola, i docenti sono senza cattedra e gli studenti saranno senza insegnanti. 

Questa non è la scuola che vogliamo. L'illegalità che si sta perpetrando a causa del bug dell'algoritmo non è quello che insegniamo ai nostri studenti.

lunedì 2 settembre 2024

Il governo tace su #LuigiSpera, chiediamo un processo giusto e trasparente.

 Riceviamo e pubblichiamo 

Da Ilaria Salis Eurodeputata VerdiSinistra e i deputati italiano di AVS

Il governo tace su #LuigiSpera, chiediamo un processo giusto e trasparente.

"Vogliamo tenere viva l’attenzione sul caso di Luigi Spera, vigile del fuoco palermitano attualmente detenuto presso la sezione di Alta Sicurezza del carcere di Alessandria.

Esprimiamo profonda preoccupazione per le

condizioni detentive e la situazione giudiziaria di Luigi e la sproporzione tra l'enormità delle accuse a lui rivolte e il fatto contestato, ovvero un gesto simbolico di protesta che non ha comportato gravi conseguenze.

È inaccettabile che, a oggi, non ci sia stata alcuna risposta all’interrogazione parlamentare presentata il 18 giugno 2024 dall’On. Marco Grimaldi al Ministro della Giustizia. La mancanza di una risposta istituzionale a un caso che desta tanta preoccupazione tra la cittadinanza solleva seri interrogativi sul rispetto dei diritti e delle garanzie costituzionali. Il 7 di agosto il Gip di Palermo ha deciso di applicare la censura, ossia un controllo preventivo, alla corrispondenza di Luigi.


Siamo particolarmente inquieti che il trattamento riservato a Luigi Spera possa essere interpretato come una forma di persecuzione politica a causa del suo impegno come attivista. Ci auguriamo che le autorità competenti possano dissipare questi dubbi garantendo un processo equo e trasparente e valutando con equità la misura cautelare applicata.


Infine, cogliamo l’occasione per ribadire l’insostenibilità della situazione delle #carceri italiane. Il sovraffollamento cronico, con la conseguente grave carenza di personale sanitario, educativo e di supporto psicologico, nonché le condizioni disumane in cui versano molti detenuti, rappresentano una violazione dei diritti umani e un problema urgente che richiede un intervento deciso e immediato da parte del governo.

Chiediamo un’attenta valutazione del caso di Luigi Spera e una riforma del sistema carcerario italiano per garantire il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali di ogni persona."


Ilaria Salis

Marco Grimaldi

Peppe De Cristofaro

Luana Zanella

Elisabetta Piccolotti

Tino Magni

Franco Mari

Francesca Ghirra

Ilaria Cucchi

Nicola Fratoianni

Mimmo Lucano

Angelo Bonelli

Benedetta Scuderi

Pierpaolo Montalto

Leoluca Orlando