martedì 4 gennaio 2022

LA MENZOGNA DELLA MILANO DELL'ACCOGLIENZA - IL DOSSIER NAGA: HOMELESS PER STRADA E ACCOGLIENZA E RESIDENZA NEGATE ANCHE A RICHIEDENTI ASILO E MINORI.

 

Ironia della sorte o meglio del karma, proprio nelle stesse ore in cui scoppiava lo scandalo dello sgombero dei senzatetto del tunnel in zona Centrale con l'AMSA e la Polizia Locale del Comune di Milano che ne gettava i pochi effetti personali (👉bit.ly/32M9ER9), dando luogo poi ad una girandola di polemiche e tentativi di giustificazioni, ebbene veniva presentato il dossier di Associazione Naga - Milano su "il nuovo sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati e la condizione di chi ne rimane fuori" dal titolo emblematico "Più fuori che dentro", dedicato in particolare alla situazione del capoluogo milanese nel quale l'associazione, nelle propria sede e con le unità mobili, opera da ormai oltre trent'anni offrendo assistenza medica e legali alle persone straniere senza permesso.

Quello che ne emerge è un quadro drammatico. 

Dopo un inquadramento dei cambiamenti normativi e delle modifiche inerenti il sistema di accoglienza con l'introduzione, sulla carta (e rimasto solo sulla carta, in pratica anche a Milano), del SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) a cura degli enti locali, il report dedica un'ampia parte appunto a "L’accoglienza secondo Milano – le nostre osservazioni sul campo".

💥"Lo scenario che emerge è molto distante dall’immagine solidale e accogliente dei media: la pandemia ha aggravato un sistema gestito spesso in modo emergenziale e non rispondente alle esigenze reali delle persone cui i servizi sul territorio dovrebbero rivolgersi. La conseguenza è l’esclusione di una parte della popolazione dall'accesso di diritti che dovrebbero essere garantiti, come il diritto alla salute." (...)  "Si è fatto sempre più ricorso alla sussidiarietà del terzo settore come strumento di intervento strutturale per la gestione delle questioni sociali, con il conseguente e drammatico aumento delle disuguaglianze"

Queste le principali criticità denunciate sul fronte accoglienza:

🔸 1. IL PIANO FREDDO DEL COMUNE DI MILANO. 

⚠️"Le risposte del Comune di Milano alle esigenze dei cittadini senza fissa dimora risultano inadeguate ormai da molti anni; a questa conclusione giungono anche i censimenti, seppur parziali, e gli studi, condotti da esperti in collaborazione con il Comune di Milano. Nel 2020, quando la pandemia avrebbe invece presupposto uno sforzo maggiore, il Comune di Milano ha aperto il piano freddo in ritardo rispetto agli anni precedenti. Epilogo questo di una gestione del fenomeno esclusivamente in termini emergenziali, priva di una progettualità specifica volta alla ricerca di una soluzione sul lungo periodo. Emerge un quadro drammatico delle condizioni delle persone senza fissa dimora.

 👉Il Comune di Milano ormai da anni propone una gestione non orientata alla ricerca di soluzioni strutturali. Gli investimenti non sono

adeguati e non sono coerenti con i proclami a cui abbiamo assistito in questi anni."

🔹"Dai dati comunicati ufficialmente si tratterebbe di 790 posti specifici del Piano Anti Freddo (...) Il numero di posti letto effettivamente attivati sarebbe di 515 con accoglienza esclusivamente notturna" (...)

🔹"La nostra esperienza è che ogni anno si ripropongono le stesse difficoltà: numero di posti letto insufficiente rispetto alla domanda, lunghe liste di attesa, centri di accoglienza notturna ordinaria pieni, bassi standard di accoglienza (...), continui rimandi degli sportelli del Centro Sammartini. Le persone senza fissa dimora che restano escluse dal sistema di rassegnano a vivere sotto ponti e porti, in aree abbandonate, ospiti nelle chiese o dove capita"

🔹"Nonostante i numerosi annunci a mezzo stampa di vari esponenti del Comune di Milano, le realtà che osserviamo testimonia una generale indifferenza e bassa priorità assegnata al tema. La pandemia ha reso la situazione ancora più grave ed evidente. (...)"

🔸 2. LA RESIDENZA FITTIZIA A MILANO DEI CITTADINI STRANIERI

 ⚠️"La residenza è un requisito indispensabile per poter avere accesso a molti servizi e poter godere ed esercitare diritti fondamentali quali il lavoro, l’istruzione, l’assistenza sociosanitaria, tutti diritti che per legge dovrebbero essere garantiti anche alle persone non iscritte all’anagrafe. Per i cittadini che ne sono privi poter accedere alla residenza fittizia è quindi fondamentale. Nella realtà ciò non sempre si realizza e spesso quando si realizza occorrono tempi estremamente lunghi e il doversi sottoporre a procedure burocratiche e spesso paternalistiche (colloqui che verificano i requisiti) affidate al Terzo Settore. 

👉Evidenziamo come il Comune non sia finora riuscito a rispondere in modo adeguato al bisogno reale, sia per una sottostima del fabbisogno sia per mancanza di volontà politica."

🔹Sul punto il dossier denuncia l'illegittimo rifiuto di iscrizione anagrafica per i tantissimi senza fissa dimora regolarmente soggiornanti e quindi aventi diritto all'iscrizione anagrafica, che sono nella situazione di aver chiesto il rinnovo, spesso quali richiedenti asilo, o la conversione di un permesso di soggiorno; analogamente, si denunciano i presupposti diabolici (ad es.: contratto di lavoro o conto in banca) imposti da una interpretazione eccessivamente rigida per l'iscrizione anagrafica dei cittadini comunitari rom.

🔸3. LA RICHIESTA DI ASILO E LA RICHIESTA DI ACCOGLIENZA PER I RICHIEDENTI E I MINORI 

⚠️"Dalla nostra esperienza, è frequente che le persone che entrano in Questura con l’intenzione di fare richiesta di protezione internazionale vengano respinte senza essere ascoltate oppure vengano convocate a settimane di distanza attraverso appuntamenti che si risolvono spesso con un ulteriore rinvio. 

👉Di nuovo, il risultato è che le persone vengono abbandonate a sé stesse in strada. (...) 

🔹Dal 2019, un numero sempre maggiore di persone che fanno richiesta di protezione internazionale appena giunte in Italia non riesce ad avere accesso a una qualsiasi forma di accoglienza, riducendosi a vivere per strada. Lo stesso avviene nel caso di minori stranieri non accompagnati. (...) Per questi ultimi (...) la situazione si è particolarmente aggravata negli ultimi mesi" 

🔹"Il Centro Sammartini [ex "CASC" NdR] si occupa di effettuare le visite di idoneità alla vita in comunità necessarie per poter entrare in un centro di accoglienza, e indirizza gli aspiranti richiedenti asilo all'Ufficio Immigrazione della Questura di Milano. Nell'appuntamento non viene indicata l'intenzione di fare domanda di protezione internazionale (...) esponendo le persone alla discrezionalità (...). 


🔹In più di un'occasione abbiamo constatato che questi invii si sono conclusi senza che la richiesta venisse formalizzata; a volte ignorata, in altre occasioni l'esito è un provvedimento di espulsione con annesso foglio di via. Persone he si erano rivolte al Centro Sammartini gestito dal Comune, spesso in pieno periodo di Piano Freddo, non solo non hanno ricevuto l'accoglienza di cui avrebbero avuto diritto, ma si sono trovate esposte al rischio di un rimpatrio forzata senza che si fosse espresso l'ente competente in materia, cioè la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. 


🔹Il rischio di rimpatrio forzato diventa ancora più concreto quando l'aspirante richiedente asilo viene inviato direttamente nel Centro per il Rimpatrio (CPR) di via Corelli, come ci è capitato di constatare per alcune persone incontrate all'interno della struttura in occasione della visita ispettiva effettuata dai Senatori Gregorio De Falco e Simona Nocerino accompagnati da assistenti collegate alla rete Mai più Lager - NO ai CPR nel giugno 2021 (da cui è stato tratto il report "Delle pene senza delitti" 


🔴"In sintesi, la fotografia dell’accoglienza offerta dall’amministrazione di Milano e, più in generale, dalla città, è molto distante dall’immagine solidale e accogliente proposta dai media, rivelandosi nel concreto molto spesso respingente per alcune fasce della popolazione."


💥LE PROPOSTE


Il dossier avanza alcune proposte.


“A fronte di questo scenario facciamo appello a un urgente cambio di rotta e avanziamo le seguenti proposte: 


🔸 creazione di un unico sistema di accoglienza per tutte le persone richiedenti asilo e creazione di percorsi ad hoc per persone fragili e vulnerabili; 


🔸superamento dell’attuale “Piano freddo” e della logica emergenziale di gestione delle problematiche sociali e abitative; 


🔸creazione di un sistema di accoglienza a gestione diretta dei servizi sociali dei comuni, diffuso su tutto il territorio cittadino e metropolitano;


🔸apertura di servici igienici pubblici sempre accessibili a tutte le persone, gratuiti e distribuiti capillarmente in città e di strutture diurne “a bassa soglia”, al fine di rispondere ai bisogni di chi si trova senza fissa dimora o in dormitori notturni; 


🔸organizzazione di un servizio telefonico e di pronto intervento 24h/24h gestito direttamente dai servizi sociali del Comune di Milano; 


🔸implementazione di un processo semplice e accessibile per l’effettivo ottenimento di documenti necessari al pieno godimenti di diritti fondamentali, quali ad esempio l’iscrizione anagrafica per le persone senza fissa dimora.


"Rimaniamo ora in attesa di risposte da parte delle Istituzioni mentre continuiamo a offrire i nostri servizi gratuiti alle cittadine straniere e ai cittadini stranieri e a batterci per i diritti di tutti e di tutte. La pandemia ha infatti chiaramente confermato che non esistono soluzioni individuali alle esigenze sociali, ma soltanto soluzioni collettive e strutturali.”

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https://naga.it/2021/12/16/piu-fuori-che-dentro-il-report-e-tutti-i-materiali/

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