Per cercare di far cambiare idea alle istituzioni, ma anche per passare un’interessante mattinata in compagnia di importanti specialisti dei vari gruppi, l’appuntamento per partecipare a questo BioBlitz, a cui hanno aderito sino a ora ben 21 tra associazioni ed Enti di ricerca, è presso il Centro Parco Ex Dogana Austroungarica in via del Gregge, a Lonate Pozzolo, alle ore 10, con attività sul campo sino alle ore 12,30.
Belli i bioblitz! Una volta non si chiamavano così, anzi forse non avevano neppure un nome vero e proprio. Erano semplicemente delle manifestazioni sul campo dove si interveniva in gruppo con azioni pratiche per salvare un’area naturale (come in questo caso), bloccare dei bracconieri, bonificare una discarica, piantare alberi e via di questo passo. Tutte cose da “vecchi” ambientalisti, ma che davano la sensazione di fare qualcosa di utile e concreto in difesa della nostra amata Natura.
Oggi questi eventi, pur mantenendo gli scopi conservazionistici di fondo, hanno implementato gli obiettivi di osservazione e raccolta dati, diventando così anche un momento di conoscenza e condivisione.
Un habitat unico, in Pianura Padana e in Europa, “sentinella” per lo studio dei cambiamenti climatici, localizzato nel territorio dei comuni di Lonate Pozzolo (VA), Nosate e Castano Primo (MI), a sud dell’aerostazione di Malpensa.
Si tratta dei più estesi e importanti resti delle brughiere lombarde che, nel 1833 si estendevano su circa 6.400 ettari e che oggi (a seguito della drastica riduzione subita negli ultimi due secoli), si estendono su una superficie stimata di appena 240 ettari.
L’area delle Brughiere di Malpensa e Lonate si trova ai margini meridionali della distribuzione dell’habitat “Lande secche europee” a sud delle Alpi e presenta una composizione floristica particolare che la differenzia dalle brughiere tipicamente centro-europee. Offre, pertanto, un’occasione unica di studio e monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici.
A livello faunistico, per quanto concerne l’avifauna, nell’area sono state rilevate 228 specie, delle quali 78 nidificanti e con ben 56 di interesse comunitario. Tra queste Succiacapre, Averla piccola, Falco pecchiaiolo. Molto importante è anche la presenza di una farfalla, la Ninfa delle Brughiere (Coenonympha oedippus), e di una libellula, l’Invernina delle Brughiere (Sympecma paedisca), entrambe di interesse comunitario, nonché la presenza di comunità licheniche terricole assai rare in Pianura.
Oggi questi ambienti così pregiati e rari per la loro biodiversità, invece che essere ulteriormente tutelati, sono minacciati dall’ abbandono delle pratiche tradizionali di gestione, da specie esotiche invasive sempre più numerose, dall’ incuria e dall’intervento umano, per la realizzazione di infrastrutture e centri urbani.
Nel caso specifico di questo luogo, la maggiore minaccia sembra essere il ventilato progetto di SEA per l’espansione dell’Area Cargo dell’Aeroporto di Malpensa, che ne distruggerebbe ulteriormente una frazione rilevante (circa 40 ettari). Ciò nonostante siano stati individuati altri siti meno pregiati dove sviluppare queste infrastrutture, come ad esempio l’area posta a nord ovest dello scalo aeroportuale su terreni già compromessi (Case Nuove).
Eppure, sia la Regione Lombardia, sia lo stesso Ministero Ambiente, forse per il “peso” politico del soggetto in questione o per la motivazione che nel Parco del Ticino esistono già altri siti della Rete Natura dove si possono trovare habitat simili, sembrano piuttosto tiepidi nell’appoggiare iniziative di conservazione in quest’area.
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