venerdì 26 agosto 2022

Elezioni 2022. I veti su Maran, Rossi e Monguzzi possono essere decisivi

 Ha lasciato basiti e increduli tutti, la decisione del Partito Democratico, di non candidare Pierfrancesco Maran nel collegio Uninominale di Milano, preferendogli il bergamasco Misiani, a maggior ragione  dopo un sondaggio che vedeva il collegio al centrosinistra se fosse stato Maran il candidato. Per la coalizione, significava alzare le % di tutti i soggetti politici.

L'unico Verde, che ha ricevuto un appello pubblico con grande consenso e seguito, promosso dai Verdi storici e del territorio milanese, Gilberto Riccardo Rossi, già consigliere comunale a Ossona, dove portò i verdi al 16,7% nel 2014, nel 2016 fu il più votato nel consiglio metropolitano, tenendo in vita i verdi, che avevano subito l'entrismo di destri ex forza Italia e ex radicali, che nel 2016, per la prima volta, cancellano i verdi dalla scheda elettorale, complice il grande impegno di una ex dipendente SEA, ora, guarda caso, pure candidata.

Carlo Monguzzi, la storia dell'ambientalismo in Lombardia e non solo, oltre 10mila preferenze alle elezioni regionali.

Cosa hanno in comune queste 3 esclusioni eccellenti?

Rischiano di far vincere la destra.

Maran nel collegio milanese poteva ribaltare il risultato. 

Rossi, nell'est Ticino anche, dai temi seguiti alle attività svolte, non solo politiche ma culturali.

Monguzzi, in qualsiasi collegio, avrebbe alzato la %.

Dopo i primi momenti di incredulità per queste esclusioni, si è cercato di capire dove e da cosa fossero determinate.

Voci di ben informati, dicono che sia opera di Giuseppe Sala e di Elena Grandi.

Ricordiamo l'inesistente rapporto tra verdi e sala, mister expo, ricordiamo la provenienza politica del sindaco Sala, alla corte di letizia Moratti come direttore generale del Comune.


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