giovedì 4 agosto 2022

CON I RINCARI SUI BIGLIETTI, REGIONE LOMBARDIA ISTITUISCE UNA TASSA A DANNO DI PROGRESSO, AMBIENTE, POVERI E GIOVANI

 


Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

Simone Negri sindaco di Cesano Boscone e consigliere di Milano Città Metropolitana 

Con l’assestamento di bilancio del 27 luglio 2022, Regione Lombardia ha obbligato gli enti regolatori del Trasporto Pubblico Locale (TPL), tra cui la nostra Agenzia, ad adeguare le proprie tariffe.

L’agenzia del TPL del bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia potrà decidere come modulare tale aumento in virtù delle proprie esigenze, di specifici obiettivi di mobilità, preservando magari gli abbonamenti a danno dei singoli titoli di viaggio, ma si dovrà attenere a quanto deciso dal governo regionale e in qualche modo dovrà rivedere – al rialzo – le tariffe.

Ancora non è chiaro come verranno ripartiti questi aumenti – non è corretto parlare di cifre in queste ore - ma è evidente che siamo di fronte a un duro colpo assestato all’utilizzo dei mezzi pubblici, proprio mentre andrebbero grandemente favorite tutte le forme di mobilità sostenibili alternative all’automobile, per la tutela dell’ambiente, per una migliore qualità di vita e dei servizi nelle nostre città. 

Ci si dimentica peraltro che per molti utilizzare i mezzi pubblici non è una scelta, ma una necessità. E’ il caso di tanti lavoratori poveri, studenti e giovani che magari sono obbligati a spostarsi in autobus e/o metropolitana. 

Se l’inflazione è una tassa iniqua che colpisce tutti, aumentare il costo dei biglietti del trasporto pubblico equivale a una nuova tassa che verrà pagata dall’ambiente e da chi non può spostarsi diversamente, spesso a causa della propria condizione economica o della necessità di entrare a Milano dal resto della provincia o della regione. E’ una tassa sui poveri e sui pendolari.

E’ emblematica la mancanza di visione di chi governa la Regione Lombardia rispetto al trasporto pubblico e di quali siano le vere priorità: lo stesso assestamento prevede diversi incrementi di spesa, quali ad esempio ulteriori 4 milioni di euro destinati alle scuole paritarie che andranno ad integrare quanto già stanziato attraverso i fondi legati allo 0-6. Penso che con molto meno si sarebbe potuto intervenire con contributi ai cittadini che utilizzano regolarmente i mezzi pubblici, in modo da disinnescare gli aumenti dei biglietti e contribuire a sostenere chi è, nel contempo, duramente messo alla prova dai costi dell’energia, dell’affitto, dell’inflazione.

Tutto ciò avviene mentre paesi come la Spagna, il Lussemburgo e la Germania, pur con diverse modalità, stanno sperimentando forme di gratuità del trasporto pubblico nella prospettiva di una vera transizione ecologica, della sostenibilità e dell’uguaglianza.

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