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Un’inchiesta di Francesco Floris e Franz Baraggino sull’emergenza abitativa nel quartiere Giambellino-Lorenteggio riannoda i fili di vicende - e lotte per la casa - che rivelano tutta la violenza sociale del #modelloMilano.
🤝 Qui infatti nel 2015 l’allora sindaco #Pisapia (dopo aver promosso l’anno prima, con questura e procura, una violenta campagna di sgomberi a tappeto delle occupazioni abitative in tutta la città, fermata dalle mobilitazioni diffuse nei quartieri) siglò con Regione #Lombardia un accordo di “riqualificazione” dello storico quartiere popolare che prevedeva abbattimento e "rimodernizzazione" di grossa parte del patrimonio ERP della zona.
📈 Nel 2016 il neo-eletto sindaco manager #Sala e confermarono il piano - che da allora è rimasto fermo nei masterplan e nell’Accordo di programma, senza aver reso pubblico l’accesso ai progetti. Nel frattempo il quartiere è diventato un immenso cantiere, dove ad aver beneficiato degli indefiniti futuri progetti sono solo i valori immobiliari, sempre più divergenti dal profilo a basso reddito della popolazione.
🏗 Il Piano prevede 50 milioni di investimenti, mediati dalla società in house di Regione #Lombardia Infrastrutture Lombarde spa e quasi interamente attinti (45 milioni) dal “Programma Operativo Regionale a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale” (Por Fesr). E’ previsto l’abbattimento di 800 alloggi popolari e non un programma di spostamento temporaneo degli inquilini - né la certezza di quanti caseggiati ERP verranno ricostruiti davvero; c’è il cd. “Hub dell’innovazione inclusiva” dove ora sorge uno degli stabili oggetto dell’intervento, ma nessuna garanzia circa l’assegnazione dello sfitto e il mantenimento del regime di canone sociale.
✋ E se il piano Giambellino-Lorenteggio viene paventato anche nel dibattito sulle “riqualificazioni” in programma a San Siro con l’affaire nuovo Stadio e nei futuri distretti olimpici di Porta Romana e di Santa Giulia, il conto della #milanononsiferma sembrano pagarlo ancora una volta centinaia di migliaia di persone a rischio espulsione dalla città. Ancora una volta, a poterlo impedire, resta la lotta che saremo in grado di avviare ed estendere.
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