mercoledì 28 ottobre 2020

In memoria di Giovanni Ardizzone e per la pace tra i popoli. Milano 27 10 2020

 

Cerimonia in memoria di Giovanni Ardizzone, ventiduenne studente di Medicina di Castano Primo, Milano ottobre 1962, ucciso dalla polizia mentre manifestava a sostegno di Cuba e per la pace tra i popoli 

Intervento del console di Cuba, di Paolo Limonta per il Comune di MILANO  di Roberto Cenati per l'ANPI e di Fossati per l'associazione di amicizia Italia Cuba 

Toccanti e commoventi le parole del console cubano, da Ardizzone, alle lotte dei giovani cileni che han portato ad abrogare la costituzione fascista di Pinochet, alla Bolivia che dopo un anno dal golpe ha ripreso la via della democrazia, alle lotte di tutto il mondo, per la dignità, pace e giustizia, sociale e ambientale. 

Video  https://youtu.be/x4pkB5Ktxs8

Da fb di Irma Dioli Presidente di Associazione amicizia Italia Cuba

GIOVANNI ARDIZZONE E' STATO RICORDATO A MILANO IN OCCASIONE DEL 58° ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE CON UN'OMAGGIO FLOREALE.

Ieri 27 ottobre si è svolta a Milano, la commemorazione in ricordo del giovane studente ucciso mentre manifestava per la difesa di Cuba e della sua Rivoluzione il 27 ottobre del 1962.

Alla commemorazione organizzata dall'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, da Memoria Antifascista,dall'ANPI di Milano, dall'ARCI e dalla CGIL Camera del Lavoro metropolitana di Milano, sono intervenuti i rappresentanti istituzionale del capoluogo lombardo e i vari rappresentanti delle organizzazioni presenti. Per l'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba è intervenuto il compagno Gianni Fossati che ha dato lettura dell'importante messaggio pervenuto dalla Presidenza dell'ICAP.

 L'intervento conclusivo è stato quello del Console Generale di Cuba a Milano in rappresentanza del Corpo Diplomatico cubano in Italia, Llanio González Pérez Gonzalez

MESSAGGIO DELL'ICAP

La Habana, 27 ottobre 2020

Anno 62° della Rivoluzione

Irma Dioli

Presidente Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba (ANAIC)


Cari amici italiani

ha scritto il nostro apostolo José Marti, “la morte non è vera quando l'opera della vita è stata ben compiuta”

E questo è il caso del giovane comunista Giovanni Ardizzone, che non morì il 27 ottobre 1962, durante la marcia pacifica a Milano e in altre città d'Italia, in solidarietà con la nascente rivoluzione cubana, e chiese "giù le mani da Cuba" al governo statunitense nei giorni di tensione della crisi di ottobre.

Quel giorno, come simbolo di dedizione totale ai loro ideali, nacque per sempre un martire della solidarietà con Cuba.

Il sangue di Giovanni Ardizzone non è stato versato invano. è stato il seme per il consolidamento dei legami di amicizia e solidarietà tra la sua nativa Italia e l'isola ribelle rossa. 

Oggi, in un momento in cui il mondo sta vivendo la crudele pandemia della Covid-19, l'eredità di questo giovane studente universitario è stata ripresa con più forza. Aveva capito che la difesa della vita ha come fattore chiave la medicina e che insieme ad essa deve esistere una società giusta che permetta l'accesso universale e libero ai benefici che questa scienza offre.


Possiamo dire con sano orgoglio che Cuba ha seguito quella strada, che ci ha permesso di arrivare con la brigata medica cubana Hernry nella sua regione, la Lombardia, e poi a Torino.

Oggi Cuba, come voi, in quella manifestazione, difende un mondo pacifico e chiede il disarmo nucleare e l'eliminazione delle basi militari, con le parole del nostro Comandante in Capo Fidel Castro Ruz: Medici, non bombe!

Sorelle e fratelli, in questo giorno di commemorazione, ratifichiamo insieme a voi il nostro impegno a mantenere vivo il ricordo di Giovanni Ardizzone.

La gioventù cubana impegnata a costruire un mondo migliore è il nostro perpetuo omaggio

Lunga vita all'eredità di Giovanni Ardizzone.

Lunga vita all'amicizia tra Italia e Cuba.

Fraternamente

Rigoberto Zarza Ross 

Direttore del Dipartimento Europa

Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli



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