riceviamo e diamo pubblicazione
COMUNICATO STAMPA COMITATO RHO-PARABIAGO
SULLA RIPROGETTAZIONE DEL POTENZIAMENTO RHO-GALLARATE DA PARTE DI RFI
Siamo sconcertati e fortemente preoccupati nell’apprendere dai giornali la notizia che RFI sta riprogettando il potenziamento Rho-Gallarate nell’ambito dei collegamenti del Gottardo e che su questa linea si prevede l’arrivo delle merci dalla Svizzera.
Quella che a Febbraio ci era sembrata un’uscita improbabile dell’AD di RFI Maurizio Gentile, ora è confermata dallo stesso AD che definisce la Rho-Gallarate come un’opera strategica nell’ambito del progetto Alptransit e prioritaria rispetto alla Chiasso-Seregno-Monza.
E’ inquietante vedere come si stiano ribaltando completamente i presupposti del progetto: la Rho-Gallarate non è mai stata inclusa nei documenti programmatici relativi ai collegamenti con la Svizzera per il traffico merci, che hanno invece sempre identificato come corridoio fondamentale la direttrice Chiasso-Seregno-Monza che ora viene invece misteriosamente abbandonata da RFI (“per ora non serve” dichiara Gentile, nonostante anche le società intermodali sostengano l’utilizzo di questa direttrice per il trasporto merci).
Questa impostazione tra l’altro è contraria a quella di Regione Lombardia, che, nel dossier sulle infrastrutture prioritarie consegnato da Maroni al Ministro Del Rio il 7 marzo, ha incluso anche la Chiasso-Seregno-Monza nell’ambito appunto del traffico merci sull’asse del Gottardo. Il potenziamento Rho-Gallarate, che pure, purtroppo, è stato incluso nel dossier (tra l’altro solo fino a Parabiago), era invece motivato con la finalità di potenziare il servizio ferroviario regionale nell’area più prossima a Milano senza menzionare minimamente il traffico merci. Questo è un inquietante esempio della scarsa chiarezza che regna da sempre intorno a quest’opera, con le azioni e le dichiarazioni dei due soggetti proponenti che si contraddicono così platealmente.
In ogni caso, apprezziamo l’intento di RFI quando Gentile dice che stanno riprogettando l’opera “per trovare l’intesa con il territorio”. Ricordiamo però che il progetto, respinto non solo dal territorio, ma anche dal TAR, dal Consiglio di Stato e in ultimo nientemeno che dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, non prevedeva un aumento dei treni merci e nonostante questo era assolutamente incompatibile con il contesto densamente abitato presente lungo la linea. Già l’aggiunta di nuovi binari e l’aumento dei servizi suburbani e di lunga percorrenza creavano impatti inaccettabili per la popolazione, oltre che criticità tecniche irrisolvibili dato lo spazio estremamente ristretto a disposizione della linea.
Come si può pensare di trovare un’intesa con il territorio aggravando ulteriormente l’impatto della linea (nonché i rischi per la sicurezza) con l’aumento dei treni merci??
Non possiamo credere che i tecnici di RFI non si rendano ancora conto che un potenziamento della linea Rho-Gallarate non è seriamente realizzabile senza creare gravi problematiche in termini di impatti e di sicurezza dell’opera, e che pensino addirittura a potenziare ulteriormente la capacità di questa infrastruttura che è invece palesemente limitata dalla ristrettezza del corridoio in cui si trova, e che per tale motivo dovrebbe essere mantenuta invariata in considerazione degli evidenti vincoli fisici e ambientali che la rendono critica già nelle condizioni attuali.
L’unico progetto che potrebbe trovare un’intesa con il territorio sarebbe una linea interrata esterna ai centri abitati su cui poter deviare treni merci e treni a lunga percorrenza, lasciando alla linea attuale le caratteristiche di una linea pendolare suburbana, che sono le uniche compatibili con la sua collocazione.
Ci auguriamo che il nuovo progetto di potenziamento su cui RFI sta lavorando sia orientato in questo senso.
In caso contrario, l’intesa con il territorio non sarà così facile da trovare.
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