incredibile come Legambiente, invece di promuovere il trasporto pubblico, si faccia promotrice di inutili linee ferroviare.
sostenibilità, promuovere consapevolezza alimentare e filiere corte, non ha nulla a che fare con "nuovi inutili agevolatori e attrattori di traffico"
il problema per i pendolari della linea s5 varese milano è stato creato ad Hoc, riducendo il numero di carrozze; su questo ricordiamo che a "sistema" i treni "promessi" sono ogni 15 minuti, e non ogni 30 minuti, come adesso.
basterebbe mettere le 9 carrozze nelle ore di punta;
sulla vicenda trasporto, la crisi ha risolto il problema e va di ricordare, che i tir in Italia, viaggiano vuoti per il 30%
fatta questa premessa la precisa lettera del comitato che da anni si batte contro lo scempio del terzo e quarto, INUTILE, binario
Oggetto: Dibattito pubblico Terzo e Quarto Binario
Spett. Legambiente,
Siamo venuti a conoscenza del dibattito pubblico che la vostra sezione di Canegrate ha organizzato per venerdì 2 settembre sul tema “Trasporti: il futuro corre sulle rotaie del terzo e quarto binario”, al quale sono stati invitati i Sindaci di tutti i Comuni interessati e un rappresentante di RFI.
In qualità di Comitato che da sempre si impegna per favorire una maggiore informazione della cittadinanza in merito a questo progetto, non possiamo che plaudere all’iniziativa. Tuttavia, ci dispiace constatare che tra gli interventi previsti non sono incluse le voci dei cittadini contrari al progetto, molti dei quali sono riuniti nello scrivente Comitato che dal 2009 si batte contro quest’opera e che ha ricorso per vie legali al precedente progetto definitivo, ottenendone l’annullamento da parte del TAR e del Consiglio di Stato.
Sappiamo d’altra parte che Legambiente è sempre stata favorevole all’opera, nella considerazione che il trasporto su ferro è più sostenibile di quello su gomma e che qualsiasi potenziamento del primo contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico determinato dal secondo. Considerazione certamente condivisibile in linea generale, ma, perdonateci, un po’ semplicistica se non entra nel merito dei singoli casi.
Abbiamo forti dubbi che un potenziamento della linea ferroviaria Rho-Gallarate possa ridurre in maniera apprezzabile il traffico sul Sempione, in quanto la scelta del mezzo di trasporto da utilizzare nel tragitto casa-lavoro è determinata soprattutto dalla posizione dell’abitazione e del posto di lavoro rispetto al mezzo pubblico, e chi prende l’auto per andare al lavoro, rassegnandosi ad incanalarsi quotidianamente nel traffico del Sempione, lo fa principalmente perché la ritiene comunque la soluzione più comoda dal punto di vista logistico.
Abbiamo forti dubbi anche sulla presunta utilità del potenziamento per il traffico merci, in quanto la direttrice Gallarate-Milano non rientra tra i corridoi merci identificati a livello europeo, che prevedono invece l’accesso all’area milanese da Nord (nodo di Segrate).
Anche noi siamo favorevoli ad un trasporto più sostenibile, ma riteniamo che la sostenibilità di un progetto vada valutata nel suo insieme, e non solo in riferimento ad una presunta riduzione dell’inquinamento atmosferico.
Sostenibilità vuol dire anche limitare il consumo di suolo e mantenere i pochi spazi verdi ancora presenti nei nostri paesi e fondamentali per le connessioni ecologiche in un territorio ormai troppo frammentato, spazi che la realizzazione del terzo-quarto binario andrebbe a distruggere con aree di pertinenza ferroviaria, aree di cantiere e parcheggi sovradimensionati rispetto al necessario.
Sostenibilità vuol dire anche garantire la qualità della vita delle persone, che possano aprire la finestra di casa senza trovarsi davanti una barriera di acciaio ad 1 m dalla finestra e che possano vivere senza essere assediati dal passaggio di 444 treni al giorno, con impatti ambientali pesantissimi in termini di rumore e vibrazioni che nessuna mitigazione basterebbe a ridurre in maniera accettabile.
Sostenibilità vuol dire anche porre massima attenzione alla sicurezza ferroviaria, evitando di aumentare le condizioni di rischio avvicinando ulteriormente i binari alle abitazioni su una linea che attraversa un contesto densamente urbanizzato e industrializzato e che presenta già quindi un alto livello di pericolosità intrinseca.
Sostenibilità vuol dire infine riconoscere i limiti di un territorio già troppo sfruttato, valutare i costi ambientali nel loro complesso e saper rinunciare ad un progetto quando è tecnicamente e fisicamente incompatibile con il contesto circostante.
Ci piacerebbe avere modo di discutere con voi di questi aspetti, perché siamo convinti che un’associazione a difesa dell’ambiente come Legambiente non possa sostenere un’opera così impattante e che le motivazioni che sostengono la nostra opposizione a quest’opera siano le stesse che animano tante vostre meritorie azioni e prese di posizione in molti altri casi.
Come dite giustamente nel volantino di presentazione del dibattito, il futuro è nelle mani di ognuno di noi.
Ringraziandovi per l’attenzione,
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