Dai social del Comune di Cassinetta di Lugagnano (Milano)
Cassinetta di Lugagnano, 15 novembre 2025
Discorso di Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano in occasione della visita istituzionale della delegazione del Governo Palestinese e dell’Ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia
Onorevoli rappresentanti del governo della Palestina
Onorevole Aaid Ahmed Al Tamimi,
Onorevole Munib Al Masri,
Onorevole Qasem Awwad,
Onorevole Ali Al Sentrisy,
Onorevole Fays Amer
Sua Eccellenza Mona Abuamara, Ambasciatrice di Palestina
A nome della Comunità di Cassinetta di Lugagnano rivolgo a voi il saluto più fraterno e solidale, sentimento profondo e intimo, che lega gli esseri umani.
Perché siamo qui?
Questa mattina, in Italia, in Europa, centinaia di milioni di esseri umani si sono svegliati, al caldo, hanno mangiato e bevuto, biscotti, croissant, latte, caffè, tè. Si sono vestiti, hanno indossato scarpe, sono usciti, liberi, per andare a passeggio, a fare la spesa al mercato. A mezzogiorno troveranno cibo sulle loro tavole. Molti ringrazieranno il signore per averlo trovato. Nel pomeriggio si dedicheranno alla famiglia, cominceranno a pensare ai regali per le festività natalizie che arrivano. E questa sera, dopo aver cenato e guardato la TV, dove scorreranno le ennesime immagini di bambini, anziani, donne, scossi dalla banalità del male, andranno a dormire, sempre al caldo.
Sempre questa mattina, a Gaza, nei territori occupati della Palestina, milioni di esseri umani si sono svegliati al freddo, in una tenda, in una casa minacciata da mani armate, hanno sentito il rumore della fame, hanno indossato se va bene scarpe di fortuna ed hanno iniziato a tremare. A mezzogiorno aspetteranno che qualcosa arrivi sulle loro tavole, lo faranno anche la sera. Aspetteranno giustizia, aspetteranno i loro diritti, aspetteranno la loro terra, aspetteranno la loro serenità, le loro certezze, il loro riconoscimento come esseri umani.
Ecco perché siamo qui.
Perché a Cassinetta di Lugagnano noi riconosciamo lo stato di Palestina, perché crediamo che riconoscere il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione sia un nostro compito come esseri umani, prima ancora che come politici, sindaci o rappresentanti delle istituzioni.
Perché a Cassinetta ci siamo domandati, dopo 70 anni di occupazione, dopo centinaia di migliaia di morti, feriti, orfani, bambini colpiti alla testa, ci siamo domandati: ma se il nostro governo non fa nulla per impedire e fermare tutto questo, cosa possiamo fare noi, piccolo comune di 2000 abitanti? Cosa può essere la nostra piccola voce in un oceano di propaganda?
Una mattina, il 14 ottobre 2024, appena sveglio, ho chiamato i miei compagni, ho detto loro: "dobbiamo rompere il silenzio, dobbiamo cercare di svegliare le coscienze". Ci siamo ritrovati qua sotto, con lenzuola e vernice rossa e abbiamo deciso di scrivere sui nostri balconi istituzionali STOP GENOCIDIO.
Onorevoli rappresentanti del governo della Palestina
Onorevole said ahmed al Tamimi,
Onorevole munib al masri,
Onorevole Qasem Awwad,
Onorevole Ali Al Sentrisy,
Onorevole Fays Amer
Sua Eccellenza Mona Abuamara, Ambasciatrice di Palestina
Questa mattina siamo qui per consegnarvi un nostro documento ufficiale, l’atto con cui il nostro consiglio comunale ha formalmente richiesto al governo Italiano il riconoscimento dello stato Palestinese, come hanno già fatto da tre quarti dei paesi membri dell’ONU. Un atto simbolico, certo, perché noi non abbiamo il potere istituzionale di riconoscere per l’Italia lo Stato Palestinese. Ma abbiamo un altro potere. Il potere della fraternità, della solidarietà, della ricerca della giustizia, dell’empatia verso i nostri simili. Abbiamo il potere della parola. Quella parola che spesso si cerca di far tacere. Abbiamo il potere della determinazione.
PALESTINA LIBERA
PALESTINA LIBERA
PALESTINA LIBERA



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