lunedì 14 aprile 2025

Ecuador. Sul ballottaggio delle Presidenziali.



 Dai social network


#PRONUNCIAMIENTO | La candidata de la Revolución Ciudadana, Luisa González, señaló que no reconocerá los resultados que hasta el momento dan la victoria al candidato presidencial, Daniel Noboa.


González, señaló que las encuestas planteaban un resultado diferente. En la sede del movimiento se grita “fraude”.


#LuisaGonzález #RC #TVCNoticias

Sul corteo e l'agguato ai manifestanti

 Da fb 

Dopo aver letto sciocchezze,  dopo aver guardato i video, dopo che Rifondazione comunista e la Destra del PD e sinistra italiana,  pensavano di dover sostituire la polizia,  ci han pensato gli infiltrati nei movimenti palestinesi a Milano. 

La dinamica è nota, i servi dello zar non vogliono nemmeno scritte contro i Romanov. 

E dopo il lavoro del duo Pazzali Gallo e di polizie più dedite a garantire i monopoli dello spaccio e delle ndrine in molti, quasi tutti, i settori economici,  ci troviamo davanti allo sterminio del popolo palestinese, in onda dal 7 ottobre 2023, e iniziato nel 1948, la cgil e i sindacati che sono un ufficio di collocamento di nipoti, ben 80 manifestazioni del sabato, di passeggiate autoreferenziali.

Domenica mentre giravano le ricostruzioni precise e qualche sincero democratico si stupiva delle felpe neonaziste di alcuni picchiatori in divisa, commenti non richiesti, di difesa della zar. 

Nulla di nuovo sotto il sole.

Fino a fine ottobre 1917, guai a mettere in discussione il consociativismo.

Dopo la dovuta premessa contestualizzante, ecco la nota stampa.

Unica considerazione,  se questi dispositivi di piazza fossero usati contro la ndrangheta e i palazzinari e i loro loschi affari, in 12 ore ci sarebbe un mondo diverso. 

Per chi non avesse visto i video, si è trattato di una caccia all'uomo senza nessun episodio. 

Nel frattempo,  i servi dello zar, spiazzati dal servizio d'ordine, rimangono i primi nemici del popolo palestinese e dei popoli del mondo.

Se a Genova 2001 erano i dirigenti di Rifondazione a indicare alla DIGOS chi arrestare ora vorrebbero farlo quelli di sinistra italiana,  ma erano impegnati a fare aperitivo al fuori salone con i padroni.


Scrive memoria antifascista 

Sono diversi gli aspetti che la questura di Milano deve spiegare dopo il corteo di ieri, a partire dalla gestione della piazza che ha colpito nel mucchio, cosa mai accaduta a Milano ormai da moltissimi anni. Poi c'è la vicenda degli agenti con felpe o giubbotti con simboli nazisti e che ora la Digos deve indagare chi fossero, forse è questo il motivo per cui non si decide de mettere numeri identificativi sui caschi, ma ormai con il nuovo DL pensiamo che non se ne parlerà mai più. Come Memoria Antifascista, pensiamo che se si vuole infiltrare agenti nei cortei antifascisti sarebbe meglio scegliere simboli consoni.

Invece un logo è del gruppo Orzeł Skulls (Teschi dell’Aquila), legato agli ultras di estrema destra e militanti neonazisti polacchi.

Il secondo simbolo riporta la scritta Narodowa Duma (Orgoglio Nazionale), un gruppo nazionalista attivo durante la Seconda guerra mondiale in Polonia. Insomma, crediamo che qualche spiegazione va data a chi è spesso nelle piazze con lo scopo di manifestare il proprio dissenso, invece di reprimere per nascondere gli imbarazzi di un governo incapace.



CON LA PALESTINA NEL CUORE, CONTRO GUERRA E REPRESSIONE

Sabato 12 aprile abbiamo partecipato, insieme ad altre migliaia di persone, al corteo che ha sfilato per le strade di Milano, in solidarietà alla resistenza palestinese e in opposizione al nuovo decreto sicurezza appena entrato in vigore. Durante il corteo sono state imbrattate e danneggiate le sedi di alcuni istituti bancari e Carrefour.

Giunti all'altezza di piazza Baiamonti la polizia ha prima fermato e buttato a terra a freddo un compagno e successivamente ha deciso di tagliare a metà il corteo, caricando e isolando alcuni spezzoni.

La volontà della questura, ancora una volta,  era di creare una separazione tra chi si comporta bene e chi no, tra chi rispetta le regole e chi invece non vuole sottostare al continuo gioco di contrattazione con lo Stato.

Purtroppo per la polizia, dopo le cariche migliaia di persone hanno deciso di non proseguire il corteo chiedendo il rilascio dei compagn fermat. 

Triste eccezione alla solidarietà dimostrata da buona parte del corteo è il comportamento del servizio d'ordine gestito dall'A.P.I. che ha di fatto protetto la polizia nel momento in cui un compagno veniva fermato violentemente. Comportamento che è stato molto apprezzato dalle forze dell'ordine tanto da fargli guadagnare i complimenti di un agente dei ROS e, inoltre, rivendicato nel loro comunicato di dissociazione dai fatti avvenuti. 


In un momento in cui la guerra bussa sempre più forte alle porte dell'Europa e alla quale lo Stato si prepara con una nuova corsa agli armamenti e con una legislazione sempre più dura verso qualsiasi forma di lotta è necessario oggi più che mai scendere in piazza portando anche in maniera conflittuale la giusta rabbia contro un sistema mortifero fatto di guerra, miseria e sfruttamento. È necessario rivoltarsi ma rivoltarsi per davvero!


Se da parte nostra non abbiamo mai avuto fiducia nello Stato e non abbiamo mai accettato compromessi con esso pensiamo sia inaccettabile, nella città delle zone rosse, nel paese dei pacchetti sicurezza, vedere chi contratta con la polizia per scendere in strada e addirittura prenderne le difese.


I 6 fermat durante il corteo sono stat poi rilasciat in serata con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e un  compagno con anche l'accusa di concorso in danneggiamento. Sono stati inoltre dati 3 fogli di via dalla città e alcuni daspo dalla zona del corteo.


Contro una divisione tra manifestanti che serve solo ad isolare e reprimere.

Contro la pacificazione della società.

Per l'autodeterminazione dei cortei, affinché sbirri e annessi non si sentano liberi e tranquilli all'interno di essi. 


Solidarietà a tutt i fermat! 

Solidarietà al popolo palestinese! 

Da ADL COBAS

50.000 in piazza per la Palestina. Corteo autorizzato attaccato dalla polizia.


Il 12 aprile, a Milano, oltre 50.000 persone, con una partecipazione attiva e maggioritaria di bambini, donne e comunità migranti, dall’inizio e sino alla fine hanno colorato e animato una straordinaria giornata di lotta e solidarietà, sfilando per ore in modo pacifico. Un corteo partecipato e determinato che ha comunicato alla città chiedendo la fine del genocidio del popolo palestinese, lo stop al riarmo e alla repressione. Vedere migliaia di ragazzi di seconda generazione in prima fila che lanciavano cori e slogan da microfoni e megafoni, ci ha davvero scaldato il cuore.


Arrivati in Piazzale Baiamonti è scattata una vera e propria trappola: la polizia, già disposta su entrambi i lati del piazzale, ha atteso il passaggio di un gruppo di manifestanti per lanciarsi in un’aggressione improvvisa. Al comando di un alto dirigente della Digos – che corre e urla l’ordine di attaccare (i video lo documentano) – è partita una carica che ha costruito un corridoio a tenaglia nel quale una parte del corteo è stata bloccata e manganellata. Segnaliamo a questo proposito una vergognosa e provocatoria presenza massiccia della Digos nel corteo.


Sette giovani sono stati fermati e trattenuti in questura per ore, per poi essere rilasciati con denunce insignificanti, a fronte di nessun reato realmente commesso. Un’operazione chiaramente finalizzata a creare disordine e tensione, col tentativo di etichettare la manifestazione mediaticamente  usando parole come “scontri” “disordini” violenti” per delegittimare un enorme partecipazione pacifica e determinata, provando a giocare alla solita divisione tra buoni e cattivi. Di una cosa invece siamo certi: i simboli nazisti sulle felpe dei poliziotti ci fanno capire ancora – semmai ce ne fosse bisogno – da che parte stanno Governo e apparati repressivi, pronti ad alzare una tensione sempre più autoritaria.


A quel punto il corteo si è giustamente fermato  e il nostro spezzone si è unito a tutti coloro che pretendevano la liberazione immediata dei ragazzi fermati. Verso le 20, dopo le prime notizie sui rilasci, la tensione è tornata a salire. C’è stato un breve momento di contatto tra manifestanti che avevano ripreso  il corteo – assolutamente autorizzato – e gli agenti infiltrati tra chi sfilava per raggiungere l'Arco Della Pace.


Un'ennesima provocazione anche nei confronti degli organizzatori impegnati a garantire l'incolumità dei partecipanti.


La Questura di Milano ha attaccato deliberatamente una manifestazione autorizzata, spezzandola in due con un’azione repressiva studiata a tavolino. Un fatto gravissimo, senza precedenti in città, che mira a far parlare di presunti disordini invece che della mobilitazione enorme e compatta contro guerra e repressione.


Condanniamo con forza questo attacco che desta grande preoccupazione in vista delle prossime scadenze del 25 aprile e del 1° maggio che segnala il salto autoritario imposto dall’approvazione del DL Sicurezza 1660.


ADL COBAS




martedì 8 aprile 2025

Finiguerra: TANGENZIALE NEL PARCO DEL TICINO

 TANGENZIALE NEL PARCO DEL TICINO.

Dai social di Domenico Finiguerra sindaco di Cassinetta di Lugagnano e consigliere della città metropolitana di Milano.

Governo, Regione Lombardia, Comuni di Abbiategrasso, Magenta, Robecco e Ozzero hanno deciso che il nostro territorio sarà stravolto e diventerà quello che già oggi possiamo vedere in Tangenziale Ovest, Nord ed Est.

Abbiamo fatto tutti i ricorsi possibili, scritto petizioni ed esposti a tutti gli enti interessati, dal Parlamento Europeo all'UNESCO, raccolto 15 Mila firme.

Non è bastato.

La tangenziale Vigevano Malpensa taglierà come burro mezzo millennio di fertilità e di storia, tomberà fontanili naturali e scavati a mano, ucciderà biodiversità, stravolgerà il paesaggio.

Da stasera, passeggiando lungo il Naviglio Grande tra Abbiategrasso, Cassinetta e Robecco, godiamoci gli ultimi momenti di pace e verde prima che il rumore di fondo ed il grigio che ci assalgono tra Ikea e Decathlon a Trezzano Sul Naviglio avvolgano questa nostra bellezza.

Chi ha preso questa decisione si è assunto una grave responsabiltà storica nei confronti del territorio e delle prossime generazioni.

venerdì 4 aprile 2025

Il decreto legge che include il ddl sicurezza. Italia 4.4.2025

 _È stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legge che assorbe il ddl Sicurezza. dei 38 articoli in discussione solo 6 sono stati "limati" perché a rischio incostituzionalità, ma l'impianto rimane sostanzialmente invariato. In particolare_ :

*Servizi segreti* – Salta – ed è la novità più importante – l’obbligo per le università e le pubbliche amministrazioni di fornire informazioni riservate all’intelligence, previsto dall’articolo 31 del ddl: la collaborazione rimarrà facoltativa e dovrà avvenire nel rispetto delle norme sulla privacy. Approvate le parti inerenti all'infiltrazione e al "terrorismo di stato legalizzato"

*Detenute madri* – Resta l’abolizione dell’obbligo di rinvio della pena per le condannate incinte o madri di bimbi più piccoli di un anno: anche loro, quindi, d’ora in poi potranno finire in carcere. La modifica apportata è minima e non riguarda l’esecuzione della pena bensì la custodia cautelare: nel ddl viene inserito l’obbligo di eseguirla presso un istituto a custodia attenuata.

*Sim ai migranti* – Salta il divieto di acquistare sim telefoniche per i migranti irregolari: non servirà presentare il permesso di soggiorno – come previsto nel ddl – ma basterà un documento d’identità, permettendo a chi sbarca sulle nostre coste di telefonare in patria. peccato che l'aver un documento d'intentità non è esattamene una cosa automatica.

*Rivolte in carcere* – Viene leggermente ristretta la definizione del nuovo reato di rivolta in carcere (o nei centri di permanenza per il rimpatrio): si applicherà solo agli atti “di resistenza all’esecuzione degli ordini impartiti per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza“, e non più di ogni tipo di ordine, compresi ad esempio quelli attinenti alla pulizia e all’igiene. Restano punite però esplicitamente anche “le condotte di resistenza passiva” che “impediscono il compimento degli atti necessari alla gestione dell’ordine e della sicurezza”. Le pene sono severissime: fino a sei anni per i semplici partecipanti, fino a dieci per i “capi”, fino a venti se dalla rivolta derivano (come conseguenza non voluta) le lesioni o la morte.

*Proteste contro le opere pubbliche* – Mini-ridimensionamento nella formulazione: non si parla più di atti commessi “al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica”, ma di “infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici“. L'aggravante resta.

*Resistenza* – Salta la norma del ddl che prevedeva il divieto per il giudice di considerare le attenuanti del reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, quando commesso nei confronti di un appartenente alle forze dell’ordine. Viene introdotto anche un rimborso fino a 10.000 euro per le spese legali degli agenti indagati per fatti di servizio.

Questi e gli altri provvedimenti, ai sensi delle logiche dei Decreti Legge,  hanno applicazione immediata e dovranno essere convalidate o ritirate entro 

giovedì 3 aprile 2025

Monguzzi (VERDI) Dall'incontro pm-avvocatura esce esattamente e precisamente quello che chiediamo noi da mesi.

 "Il Comune ha torto.

Dall'incontro pm-avvocatura esce esattamente e precisamente quello che chiediamo noi da mesi.

Il Salva Milano quindi è sbagliato e inutile.

Ora il Comune si scusi"

Le cose uscite sono che vanno risarciti non solo gli oneri ma anche i servizi, e l'ammissione di responsabilità:

No al Salva Milano;

Manifestazione da parte del Comune di consapevolezza dei danni causati con l'aggiramento delle normative;

Alcune aree a disposizione nei cantieri e nei progetti immobiliari potranno essere riconvertite a servizi per la cittadinanza;

Il versamento degli oneri di urbanizzazione dove i costruttori hanno ottenuto sconti non dovuti;

Comunque è il giudice nei processi che decide e non l'accordo che voleva il comune come fossimo in una salumeria.

Ora Sindaco e giunta, che hanno imposto il Salva Milano al consiglio comunale e al parlamento, urlando e insultando a raffica tutti quelli come noi che erano contrari, si scusino e lavorino per risolvere i problemi.

Carlo Monguzzi



Abitare a Quarto Oggiaro. Soluzioni abitative e proposte dal basso. Sinistra Italiana 2.4.2025

 Abitare a Quarto Oggiaro. 

Soluzioni abitative e proposte dal basso

Video quimilano 

Saluti dei verdilombardia di Gilberto Rossi  



Nicola Bertinelli presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano commenta i dazi imposti da Trump

Dal fb del direttore di gustoh24

 Nicola Bertinelli presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano commenta i dazi imposti da Trump

 


“Apprendiamo ora dai media che gli USA hanno introdotto tariffe aggiuntive pari al 20%. Si tratta di una tariffa fissa su tutte le importazioni che colpisce anche il nostro prodotto. I dazi sul nostro prodotto passano quindi dal 15% al 35%. Di certo la notizia non ci rende felici, ma il Parmigiano Reggiano è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente ad una riduzione dei consumi. Lavoreremo per cercare con la via negoziale di fare capire per quale motivo non ha senso applicare dazi a un prodotto come il nostro che non è in reale concorrenza con i parmesan americani.  Ci rimboccheremo le maniche per sostenere la domanda in quello che è il nostro primo mercato estero e che rappresenta oggi il 22,5% della quota export totale. Il Parmigiano Reggiano copre circa il 7% del mercato dei formaggi duri a stelle e strisce e viene venduto a un prezzo più che doppio rispetto a quello dei parmesan locali. Noi non siamo affatto in concorrenza coi formaggi locali: si tratta di prodotti diversi che hanno posizionamento, standard di produzione, qualità e costi differenti: è pertanto assurdo colpire un prodotto di nicchia come il Parmigiano Reggiano per proteggere l’economia americana. Nel 2019, quando Trump introdusse tariffe aggiuntive pari al 25%, il Parmigiano Reggiano fu il prodotto più colpito con un incremento del prezzo a scaffale dai 40 ai 45 dollari al chilo. Fortunatamente i dazi sono poi stati sospesi il 6 marzo del 2021 e non ci hanno creato problemi in termini di vendite. Gli americani hanno continuato a sceglierci anche quando il prezzo è aumentato. Negli Stati Uniti chi compra il Parmigiano Reggiano fa una scelta consapevole: ha infatti un 93% di mercato di alternative che costano 2-3 volte meno. Imporre dazi su un prodotto come il nostro aumenta solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori locali. È una scelta che danneggia tutti. Oggi, il vero nemico dei produttori di latte non sono le loro controparti estere, ma i prodotti che vengono chiamati ‘latte’ o ‘formaggio’ pur non avendo alcuno legame con terra e animali, come i cibi a fermentazione cellulare”

mercoledì 2 aprile 2025

Milano dice no ai condoni. Manifestazione dei comitati 31.3.2025

 Oltre 30 comitati cittadini si sono dati appuntamento a palazzo Marino in occasione del consiglio comunale,  per manifestare il dissenso sia verso il cosiddetto salvaMilano,  "abbandonato" dalla giunta Sala dopo l'arresto di Oggioni e il "fosco quadro" emerso dalle inchieste della magistratura,  e contro il progetto di legge sulla rigenerazione urbana,  che rischia di aprire la strada a colate di cemento e a una deregolamentazione urbanistica.

Video quimilano,  un grazie a next TV 

Ricordiamo l'esibizione canora dell'onorevole Angelo Bonelli in parlamento 



 

Articolo di Andrea Sparaciari su lanotizia 








La pace non è mai armata. Gallarate 1.4.2025

 Gallarate martedì primo aprile 2025, continuano le iniziative in attesa della Bicipace. Una interessante e partecipata iniziativa sul tema guerra, cultura, comunicazione ed economia,  con importanti contributi dal mondo del lavoro, della chiesa e dell'ambiestalismo.

Video quimilano