Boffalora, Mesero e Ossona, senza liste di sinistra ne di centrosinistra. Mezzogiorno di sabato 11 maggio, si consuma il momento più basso degli ultimi 30 anni di centrosinistra magentino.
A Boffalora e Mesero, il centrosinistra ha governato e bene, per molti anni. Due gruppi civici attivi. E invece, niente.
Ossona, dopo il miracolo di 20 anni fa, e la sorpresa di 10 anni fa con i verdi al 17%.
Ma veniamo alla marcia ironia.
Comuni del magentino, la sinistra del magentino,da sempre, si trovava all'ideal, dietro la stazione di Magenta.
Per una serie di episodi e vicissitudine più o meno note, dopo varie gestione a trazione destra, commerciale e xxx, ora è aperto solo il venerdì, in versione salapalestra per il "club del jazz", e il sabato con qualche concerto.
Questo sabato, concerto,bello, ci mancherebbe, ma triste, nel locale semideserto, con una cover band di Nick Cave, a fare i fonici due nuovi boffaloresi che a Magenta qualcosa di politica provano a fare ma poi nulla.
Dal 2014 la cooperativa la rinascita di Magenta è attenzionata non solo dai fascisti e dalla destra, ma anche dalla p4 , con il nipote di uno di tangentopoli e poi, con una serie di , bravi, ma inadeguati.
Mi chiamano la Rosa Selvaggia
ma il mio nome era Elisa Day
Perché mi chiamino così, non lo so
perché il mio nome era Elisa Day
Dal primo giorno che la vidi ho capito che era lei
Mi ha guardato negli occhi e ha sorriso
perché le sue labbra erano del colore delle rose
che crescevano lungo il fiume, color del sangue e selvagge
Quando ha bussato alla mia porta ed è entrato nella stanza
il mio tremore si fermò nel suo abbraccio sicuro
Sarebbe stato il mio primo uomo, e con mano gentile
asciugò le lacrime che mi scorrevano sul viso
Mi chiamano la Rosa Selvaggia
ma il mio nome era Elisa Day
Perché mi chiamino così, non lo so
perché il mio nome era Elisa Day
Il secondo giorno le portai un fiore
era più bella di qualsiasi donna che abbia mai visto
Le dissi "Sai dove crescono le rose selvatiche
Così dolci e scarlatte e libere?"
Il secondo giorno lui arrivò con una sola rosa rossa
Disse: "Vuoi darmi la tua sconfitta e il tuo dolore?"
Ho annuito col capo, sdraiata sul letto
Lui disse: "Se ti mostro le rose tu mi seguirai?"
Mi chiamano la Rosa Selvaggia
ma il mio nome era Elisa Day
Perché mi chiamino così, non lo so
perché il mio nome era Elisa Day
Il terzo giorno mi portò al fiume
mi mostrò le rose e ci baciammo
E l'ultima cosa che udii fu una parola bisbigliata
mentre lui si inginocchiava sopra di me con una pietra nel pugno
L'ultimo giorno la portai dove crescono le rose selvatiche
E si distese sulla riva, il vento leggero come un ladro
E le diedi un bacio d'addio, dissi,
"Tutte le cose più belle devono morire"
la colpii e le piantai una rosa tra i denti
Mi chiamano la Rosa Selvaggia
ma il mio nome era Elisa Day
Perché mi chiamino così, non lo so
perché il mio nome era Elisa Day
Nessun commento:
Posta un commento