martedì 13 febbraio 2024

DI FRONTE AL SILENZIO ASSORDANTE DEL GOVERNO, GRIDIAMO ANCORA PIÙ FORTE PER UN FONDO RIPARAZIONE

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

da Ultima Generazione 

Firenze, 13 febbraio 2024 – Oggi, la Nascita della Venere di Botticelli è stata ricoperta di immagini delle alluvioni di Campi Bisenzio, attaccate con scotch di carta alla teca del quadro. A farlo sono stati Giordano e altri due cittadini aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE, promossa da Ultima Generazione. Recandosi alle Gallerie degli Uffizi, Giordano ha violato l’obbligo di dimora, a cui è sottoposto in seguito a un blocco stradale, dal 8 dicembre 2023. Un’azione di disobbedienza civile nonviolenta molto semplice per cui rischia gli arresti domiciliari, se non la custodia cautelare in carcere. 

Sono Giordano, sono un padre di famiglia e operatore socio-sanitario. Oggi ho scelto di contravvenire al mio obbligo di dimora e di infrangere nuovamente la legge, rischiando la prigione per tenere fede alla mia promessa di fare tutto il possibile per proteggere la vita. Oggi questo quadro simbolo di amore e bellezza si è trasformato mostrando la distruzione e il dolore che stiamo già vivendo a causa della crisi climatica. Il Governo continua a fingere che i campi non siano arsi a gennaio, che l’acqua non sarà un problema quest’estate, che le case distrutte dalle alluvioni siano eventi accidentali e non causate da scelte umane. E anziché occuparsi di questi e veri problemi, fa leggi assurde per zuppe su del vetro. I nostri politici continuano ad opprimere le voci di chi chiede aiuto e di chi li richiama al loro dovere, con nuove leggi punitive cercando di spaventarci: non capiscono o non vogliono capire, che io sto già soffrendo, soffro per il futuro dei miei amici, soffro per il futuro delle persone che amo, soffro per il futuro di mia figlia. 


NON SARANNO LE LEGGI OPPRESSIVE A FERMARE LA CRISI CLIMATICA NE IL GRIDO D’ALLARME

La Nascita di Venere di Botticelli, simbolo di amore come energia vivificatrice, come forza motrice della natura è stata ricoperta da immagini della realtà nella quale stiamo affondando: alluvioni e frane sempre più frequenti che creano danni alle case, scuole, ospedali e strade da un lato, siccità inimmaginabili dall’altro. Nonostante le sue misure cautelari, oggetto di ingiustizia verso chi chiede la difesa del nostro territorio, Giordano ha fatto prova della sua determinazione e rivendicazione di un diritto costituzionale attraverso questa semplice azione. Un gesto,l’affissione delle immagini con dello scotch di carta, che, con la nuova legge ecoproteste,  il Governo Italiano definirà un crimine che merita fino a 6 mesi di carcere. La sua presenza oggi è un atto di amore e difesa il nostro valore condiviso di bellezza e vita che sormonta la sua libertà personale. 


È evidente che il Governo non sta difendendo il futuro di questo paese. Non solo, la nostra democrazia è a altamente a rischio visto che i diritti fondamentali su cui si basa continuano ad essere ristretti attraverso norme che minano la voce delle persone. 

La legge ecoproteste è prova che il Governo teme i propri cittadini quando si organizzano per chiedere un cambiamento mostrando sfiducia nel potere e pensiero collettivo. Proprio per questo è dovere di tutti i cittadini rimpossessarsi del proprio potere politico e pretendere una partecipazione attiva alle scelte che direttamente influiscono la nostra vita.  


INSIEME A GIORDANO, ALTRI 11 CITTADINI DI ULTIMA GENERAZIONE ANCORA SOTTO MISURE CAUTELARI

Non dimentichiamo che proprio in conseguenza dell’esercizio del diritto di protesta e manifestazione nonviolenta, insieme a Giordano, altri 11 cittadini di Ultima Generazione sono stati arrestati, tenuti in carcere per tre giorni e sono tuttora sottoposti al provvedimento di obbligo di dimora per il blocco stradale a Fiumicino dello scorso 4 dicembre: ripercussioni esorbitanti per un blocco stradale che secondo la legge corrisponde a una pena amministrativa pecuniaria.

Resta assordante il silenzio con cui il Governo risponde alle richieste di intervento per la Crisi, in particolare rispetto all’istituzione di un Fondo di Riparazione. La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l'eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Questo Governo, come i precedenti, non ha alcuna intenzione di affrontare i problemi strutturali alla base della crisi ecologica e sociale in corso.


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