martedì 8 agosto 2023

Fu l'ideal di viale Piemonte. Una poltrona per due o forse tre

 Estate, nel niente che offre la città, un circolo, un bar, un posto dove fermarsi e incontrare qualcuno, vicino allo stazione, lo trovavi sempre.

Ora, circola una sciocchezza metropolitana, alimentata dai nipotini di Predappio e da comparse un tempo finte secessioniste, che una cooperativa, proprietaria di uno stabile, che, non solo si mantiene da sé, con spazi da affittare, ma dovrebbe generare reddito per finanziare attività e stipendiare decine di lavoratori, tra il bar e le attività che potrebbe ospitare, dicevamo, potrebbe andare in chiusura.

La trama è degna del film di natale con Eddie Murphy, una poltrona per due e si presta a vari livelli di lettura, come tutte le trame ben articolate. 

La lettura ufficiosa, è di una sinistra litigiosa tra se, divisa in partitini, ectoplasmi e entità, egoismi sopra la media e sopra la logica, di gente che ha fatto della menzogna, la propria carriera, barcamenandosi tra posti pubblici e nomine per non ben precisati meriti. A onor di cronaca, vittima di una complessa storia personale che lo porta a frequentare personaggi non proprio comunisti e nemmeno democratici.

Il tutto, va ricostruito con pazienza, perché qua si vede uno spaccato della società italiana e delle dinamiche che l'hanno caratterizzata.

Era una notte buia e tempestosa, tra dc, pc, psi e una sinistra extra parlamentare che ancora doveva scoprire i verdi e sindacati che al progetto massonico e p2ista provavano a svincolarsi. 

L'ariete, sono i diesse, non una Citroen come potrebbe suggerire il nome, bensì, i democratici di sinistra, con la prima proposta, era il 2003 all'incirca, di affittare a una banca. Idea balzana, respinta al mittente, e un assemblea, quella annuale, incandescente.

Poi vennero le margherite, ma non fu primavera, furono i nemici di una vita, imbarcati in nome del "si salvi chi può", e il progetto del piddi, un partito all'amerigana, con unico fine, di disgregare il tessuto sociale che, coi suoi limiti, pregi e difetti, nella società berlusconiana, dell'apparenza, della mafia e del consumo, continuava ad esistere.

In tutto questo, colonne "impreviste" di quei tre piani di palazzo, furono il partito dei comunisti d'Italia e un enfant prodige, il partito della rifondazione comunista, il partito socialista e gli ex extraparlamentari, da sempre più numerosi rispetto agli altri, che si organizzano in altra sede e altrove, fornendo però ossigeno e intelligenza.

Nelle trame più o meno oscure, anche la creazione di una pista ciclabile davanti all'ingresso per ostacolare il passaggio, da geni del male.

Visto che potevano tanto prenderli in giro, che gli intelligenti venivano bollati come indisciplinati, che provavano a entrare direttamente come guastatori all'interno della struttura.

E fu l'ascensore, pagato varie volte, si mormora il più caro d'Italia.

E fu sera e fu mattina. 

E fu l'impianto fotovoltaico, che produce energia e del conto energia.

E fu sera e fu mattina. 

Il ricambio di gestioni, con picchi di improbabilita', e di una serie di problemi personali che, toh, va che coincidenza, divorzi dei gestori, incidenti etc etc.

E fu sera e fu mattina. 

Nelle cantine, nuove energie vedevano la luce, dal 2003 pure dei santi, precari, si affdacciarono, dei sognatori a cavallo di tre mondi

E fu sera e fu mattina 

Il problema dei vecchi, erano i giovani, ma un vecchio o più, c'è sempre, e del gruppo della cantina, uno fu iscritto e pure eletto.

Un altro, da altre vie, fu iscritto e portò intelligenza e tanta energia, pare più dei pannelli solari 

E fu sera e fu mattina. 


È certo un avvincente racconto, dei due collettivi femministi, delle donne in nero, del respiro della liberazione dei popoli, di Irlanda, Palestina, Messico, Brasile, Africa, ocaeania e forse qualche alieno e forestiero fin da Abbiategrasso e da Pavia, per far chiarezza su una geografia, sincera, appassionata e determinata, che nostra patria è il mondo intero.

Un collettivo, poi un'associazione, poi vai a capire che cosa. In 300 ci sentivamo pochi e si lavorava per crescere, in 30, si sentivano in troppi e aprivano ai democristiani o a minigonne e tacchi, improbabili per quelle cantine, poi vi fu, la parentesi enogastronomica e bottiglie, molto simpatico e molto reggae come evanescente.

E fu sera e fu mattina. 


Più che feste, le iniziative politiche, cene e feste per finanziare la politica e far solidarietà.

E fu sera e fu mattina. 

Quando, si trovò una quadra, si iniziarono a bruciare, più o meno metaforicamente, quasi certamente, spiritualmente, presidenti e compagni. 

Con un eccessivo ricorso alla burocrazia, alla sua negazione. 

Da troppi verbali, a nessun verbale. 

Bruciate le anime belle, a volte inadatti catapultati ma tanto desiderosi di fare, passarono alla seconda fase. 

Introdurre i nemici del popolo, l'apice certo, fu un fascista pennivendolo che grazie a frequentazioni con la figlia di uno del cda, sventolava sul foglio della destra, conti e misfatti, con la complicità di una nuova segretaria di Rifondazione che arrivava dalla destra legalitaria antisocialista del pc di Milano per far cagnara e divisioni, ovviamente accompagnata da un dipendente di una tv privata gravato di criticità.

In questo, le maggioranze, si costruiscono con i numeri, un bravo ragazzo, alieno alla politica con genitori che han frequentato la destra dc dopo la diaspora democristiana, fa l'ingresso in scena, come comparsa, non partecipa, non fa, ma c'è. Il buono ha un lavoro, si impegna, un matrimoni, poi chissà, la vita è complessa e difficile. Una debacle o cosa. Era il 2014. Poi, frequenta il bar, tirato in mezzo come n dal pdci, nel frattempo divenuto PCI e usato, appunto come n.

Eletto nel cda, o vota contro il buon senso, è contro logica o delega, in realtà, prima pare dar corda, si impegna per scrivere verbali. 

I verbali in questa favola meneghina postmoderna sono come il sangue per un organismo. 

E fu sera e fu mattina.

Qua, si sviluppa una trama, che un adagio Magentino, di una poltrona per due. 


A lato della storia della cooperativa, c'è una cantante che arriva dal novarese, gira 3 fidanzati e 4 partiti in 6 mesi, come se fosse pedina della Cia, con troppe conoscenze, nemneno avesse 3 agenzie di investigatori, prima demolisce la destra, con una sceneggiata in una pizzeria, poi paladina piddina, tempo di 2 settimane, e via nella civica di centrosinistra, per passare a una candidatura alle regionali in sel e diventare segretaria di un Marcora che dai progressisti tempo due legislature diventa di Fdi.

E fu sera, notte movimentata, e mattina. 

Un presidente eletto in contumacia, ormai pensionato e per 11 mesi l'anno, lontano da magenta, gli affitti ai fascisti. 

Storici compagni, lasciano la cooperativa, arrivano alza mano che nemmeno leggono i bilanci. 

E fu sera, notte buia e tempestosa, e mattina 

Work in progress 

Tra chi, esausto, rinuncia e si allontana, dal cda, a non volerne più sapere è oltre il fatto strano e singolare. 

Tornando al "numero" usato, la vicenda si complica ulteriormente,

Van sottolineati episodi di tentata violenza e minacce, da parte di membri del cda, a vari soci con testa. 

Da metà ottobre 2022, non si hanno più notizie di.. Il 3 luglio 2023 si deposita questo documento al protocollo di Magenta, e, il 4 luglio il ragazzo va ai domiciliari. Quindi si scopre che era stato incarcerato a dicembre, circa, diffamato su alcuni giornali, dove ormai il concetto di privacy è declinato a favore dei padroni e a loro uso e consumo. 

Alla luce del ricovero subito dal ragazzo nel 2014, ormai è chiaro che sia stato usato. 
Introdotto nell'ambiente della cooperativa, e da lì abilmente usato per creare maggioranze e influenzare le decisioni del cda. 


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