sabato 18 agosto 2018

#iostoconRiace – Lettera/Appello di Giovanna Marini

riceviamo e pubblichiamo con piacere la lettera/appello di GIOVANNA MARINI a sostegno del progetto “Riace città dell’accoglienza”.
Carissimi, vi scrivo per questo problema di Riace che mi tiene sveglia la notte per la rabbia e l’impotenza.
Sappiamo tutti che è un paese modello, Riace;  grazie all’accoglienza, ora pieno di neonati e adulti che erano neonati quando sono sbarcati a Riace e accolti da un sindaco intelligente che con loro ha ricostruito e ricreato un paese morente.
Ora  il sindaco fa lo sciopero della fame. Lo dicono solo i social e “Il sole 24 ore” che Il Ministero degli Interni nega a Riace i soldi, quasi 2.000.000,  mandati dal’Europa per Riace, e nega anche la sovvenzione del primo semestre 2018 che ha dato a tutti i paesi. Lo Stato taglia i fondi al sindaco di Riace perché è un paese modello.
C’è una sorta  di consegna del silenzio su Riace, la gente non ne sa nulla, solo i pochi che vanno spulciando qua e là sui social qualcosa hanno capito.
Hanno capito che Riace, che nel mondo è conosciuta come un’esperienza pilota che andrebbe seguita dai tanti paesini morenti in Italia, è invece destinata con tutto il suo carico di famiglie ormai salvate, felici, operative e anche di locali, a una lenta morte per estinzione del paese bollato da Salvini come culla di clandestini.
E’  una cosa che rivolta la coscienza, non ci si dorme su un’ingiustizia così stupida e crudele, perciò è venuto in soccorso il RECOSOL Rete di Comitati per la Solidarietà che si è messa a disposizione col proprio IBAN per aiutare il paese, per sconfiggere il razzismo inconsulto e sfrenato dell’attuale governo.
Mimo Lucano da due giorni ha ripreso vigore per fortuna, sempre continuando il suo sciopero della fame, ma ora confortato da un segno positivo. Dal RECOSOL, dopo nemmeno 48 ore della sua apertura, sono arrivati 10.000 euro.
Prima il sindaco non voleva questi soldi di pura generosità: diceva “Riace ha i suoi soldi, li sta trattenendo il Governo, li deve dare”. Ora ha capito che comunque il paese deve vivere, i servizi li deve dare ai paesani, e si è deciso ad accettare i nostri soldi e così è partita la rete. Tutto questo è accaduto pochi giorni fa, la decisione e la diffusione, ora tocca a tutti noi diffondere. E’ il momento di dimostrare che non siamo tutti razzisti e menefreghisti come spera Salvini. Ci sono coscienze che forse lui nemmeno immagina ma che muovono il mondo meglio delle non-coscienze mosse solo da paura e ignoranza e stupidità. Un tris mortale.
Vi abbraccio tutti fortissimo, stiamo vicini “statti cu’ mia, ca  sinnò cadimme “. La mando  a voi perché la mandiate a tutti e vi ringrazio infinitamente
Giovanna

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