domenica 7 giugno 2020

L’Italia dopo il Coronavirus – Appello per la rigenerazione ambientale delle nostre città

riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Al Presidente del Comitato di Esperti di cui all’art 1 del DPCM 10/4/2020 
Al Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Covid-19 

L’Italia dopo il Coronavirus – Appello per la rigenerazione ambientale delle nostre città 
La pandemia ha portato con sé un dibattito profondo circa la prospettiva che questa crisi possa rappresentare una occasione, irripetibile, di cambiamento dei modelli di sviluppo ambientale e di rinascita sostenibile delle nostre città. 

La sfida posta dal permanere del rischio di contagio al Covid19 impone con urgenza il tema della mobilità nelle nostre città e della loro qualità ambientale in quanto luogo di vita continuativo e – in particolare per le classi economicamente più fragili – spesso unico. Le decisioni con cui affronteremo questa opportunità potranno ridisegnare la qualità ambientale delle aree urbane, ove vive la maggioranza della popolazione1. Decisioni capaci, quindi, di indurre vera rigenerazione e imprimere un modello per il futuro. 
Per questo motivo vogliamo offrire la testimonianza della coesione della nostra società a supporto di azioni che – anche quali determinanti di eguaglianza sociale e di centralità della salute in tutte le politiche – diano sostenibilità alle nostre città, riducano significativamente gli elementi di pressione ambientale, offrendo opportunità di sviluppo, anche economico, rigenerante. E, nel farlo, chiediamo a tutti di svolgere il proprio ruolo affinché le risorse messe in campo ridisegnino – con visione e coraggio – il modello di sviluppo delle nostre aree urbane. 
Ridurre la dipendenza dalle auto, inducendo il passaggio deciso a mobilità attiva e trasporto pubblico. 
Le città italiane, pur avendo spesso dimensioni e configurazioni adatte alla mobilità attiva, hanno la più elevata quota di auto per abitante in Europa2. Le automobili, oltre ad essere responsabili della quota prevalente dell’inquinamento atmosferico, sottraggono in città spazio significativo3 all’utilizzo pubblico. Questo spazio va dedicato al più presto alla mobilità sostenibile e a rendere più veloce ed efficiente il trasporto pubblico. La maggioranza degli spostamenti urbani, non superando i 5 km e più spesso i 2,5 km, può compiersi evitando l’uso dell’auto. Occorre che le nostre città liberino, ora più che mai, grandi porzioni di spazio per sostituire la mobilità automobilistica con altri modi di trasporto, primo fra tutti la bicicletta; questa offre solo benefici, migliorando la salute delle persone grazie all’attività fisica nei percorsi urbani ed è, a parità di costi e su base urbana, la misura più efficace per ridurre in città gli inquinanti atmosferici4 che, in Italia, determinano la morte prematura di quasi 80.000 persone all’anno. L’urgenza nel passaggio all’uso della bicicletta (anche elettrica), che offre il necessario distanziamento ad impatto ambientale zero, impone tuttavia l’offerta di spazi adeguati e sicurezza5: senza di essi la proposta di cambiamento rimarrebbe lettera morta. E’ anche indispensabile potenziare il trasporto pubblico per sostenere un’alternativa di mobilità che, in città e sulle medie distanze, sia competitiva rispetto all’utilizzo dell’automobile privata, favorendone un uso sempre più ridotto6
Aumentare il verde nelle nostre città 
Il verde reca alle città benefici che, agli attuali livelli di pressione ambientale, determinano la qualità della nostra vita. Gli alberi riducono gli inquinanti atmosferici, le temperature ed i livelli di rumore, contribuiscono al sequestro di carbonio e a compensarne le emissioni. La presenza di alberi e verde e il contatto con un ambiente con una quantità di verde rilevante sono associati ad un beneficio per la salute che riguarda le nostre funzioni cognitive, la riduzione delle malattie mentali, un maggiore benessere ed uno sviluppo più armonico nei bambini, oltre all’incremento dell’aspettativa di vita. Perché la fruizione ne sia effettiva è necessario che il verde sia accessibile a breve distanza7, curato e pienamente utilizzabile dalla popolazione. I dati del verde nelle aree urbane italiane sono, quasi ovunque, estremamente ridotti8. Questo compromette l’accesso alla natura ad una porzione rilevante della popolazione per la quale l’ambiente urbano è l’unico a disposizione. Aumentare il verde in città contribuirà ad offrire uguale opportunità di salute, crescita equilibrata e benessere a tutti i cittadini7.
Buon uso del suolo invece che consumo di suolo 
Ogni volta che, nelle aree urbane, si consuma suolo si riduce la possibilità di ottenere una mobilità libera dall’uso dell’auto privata, di continuare a godere di spazi verdi esistenti o crearne di nuovi. L’incremento dell’estensione territoriale urbana sfavorisce, infatti, l’utilizzo di forme di mobilità sostenibile e la copertura del trasporto pubblico. Le città richiedono inoltre una pianificazione urbana olistica che includa, innanzitutto, lo spazio necessario a favorire la mobilità sostenibile (pedonale, ciclabile e del trasporto pubblico) e preservi, o ri-attribuisca, al verde lo spazio indispensabile al suo ruolo essenziale di contributo al benessere delle persone. Le Superilles di Barcellona o il quartiere Vauban di Friburgo, che hanno ridisegnato l’attribuzione dello spazio urbano alle persone favorendo la riduzione dell’uso dell’auto, indicano un modello che determina benefici rilevanti quanto a inquinamento dell’aria, rumore, temperatura e aumento del verde e dell’attività fisica9.
La visione per la nostra salute 
L’attuale congiuntura impone, infine, di rafforzare la tutela della salute pubblica nelle città riducendo gli inquinanti atmosferici sia per l’impatto, invisibile ma drammatico e prevenibile, che essi producono sulla popolazione italiana ogni anno, che per proteggere i tanti che oggi, avendo contratto l’infezione, hanno oggi un danno permanente dell’apparato respiratorio che li rende più fragili. E proteggere chi, essendo suscettibile a causa delle co-morbità collegate alla cattiva qualità dell’aria, è a rischio di esiti più drammatici se esposto a concentrazioni di inquinanti rilevanti.
Per quanto concessoci, in questo periodo abbiamo sperimentato città con l’aria pulita, silenziose, non invase dal traffico. E’ indispensabile porre oggi per le nostre città obiettivi temporali serrati volti all’implementazione della Nuova Agenda Urbana delle Nazioni Unite10 e al raggiungimento degli Obiettivi sullo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite10 che, richiamando la salute in tutte le politiche, ne indicano la centralità anche al fine di ridurre le diseguaglianze sociali ed economiche.

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