E anche il Piano Cave di Città Metropolitana di Milano punta a ridurle.
23 novembre 2018. Errare è umano, perseverare… Il vecchio adagio sugli errori commessi e sulla continua loro perpetrazione veniva citato nel titolo del comunicato del Comune di Vanzago del gennaio di quest’anno “perché risulta incomprensibile l’insistenza con la quale Regione Lombardia persevera nel voler inserire l’area in Vanzago adiacente a Valdarenne e Mantegazza (nel Parco Sud) nell’Ambito territoriale estrattivo (ATE) g7 localizzato in Pregnana Milanese”.
Tutto questo appartiene all’annosa questione tra i due enti, di cui l’ultimo in ordine di data è stato il ricorso al Consiglio di Stato firmato dall’ex presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, contro la sentenza n° 2125/2017 del Tar, che aveva dato piena ragione al Comune di Vanzago, “reo” di aver voluto difendere il proprio territorio dall’espansione della cava ATEg7, compresa nel Parco Agricolo Sud Milano nella zona che lambisce Valdarenne e Mantegazza.
Più che giustificata, perciò, la rabbia dell’Amministrazione locale: “Cosa deve fare un Comune per difendere i propri cittadini e il proprio territorio, in particolare quello più pregiato inserito nel Parco Agricolo Sud Milano e nel corridoio della Rete Ecologica Regionale (RER), che si collega all’Oasi del WWF, dalle attività di escavazione e, nell’ultimo decennio, anche quelle di trattamento delle terre e rocce da scavo e di recupero di rifiuti inerti?
Come mai Regione Lombardia ha così tanto interesse nell’inserire questi 83.000 mq situati in Vanzago nel Piano delle Cave, dopo che vari enti e vari gradi di giudizio hanno stabilito che non v’è motivo perché tale area sia inserita nell’ATEg7?”
In difesa dei cittadini e del territorio
“Perché i cittadini di Vanzago –prosegue il Comune- devono spendere decine di migliaia di euro in processi per far fronte agli errori di Regione Lombardia, quando sarebbe più opportuno che Regione Lombardia rispettasse il nostro territorio?”.
La battaglia legale si è conclusa il 21 novembre scorso, quando i cinque Giudici del Consiglio di Stato hanno dato piena ragione al Comune di Vanzago respingendo i ricorsi di Regione Lombardia e della ditta Eredi di Bellasio Eugenio!
“Oltre all’enorme soddisfazione per l’ennesima vittoria giudiziaria in questo ambito, e al ringraziamento per l’operato dell’Avvocato Adriano Pilia che ha seguito sin dall’inizio tutta la complessa vicenda del Piano Cave per il nostro Comune, si può affermare che questa sentenza protegga al meglio il territorio tra Valdarenne e Mantegazza e i suoi abitanti che vivono nella zona all’interno del Parco Agricolo Sud Milano e del Corridoio Primario della Rete Ecologica Regionale, liberandolo da possibili estensioni dell’Ambito Territoriale Estrattivo di Pregnana Milanese. Finalmente si mette il punto finale su una vicenda che si protrae dal 2006: la Cava Bellasio NON deve estendersi in Vanzago nemmeno per depositare del materiale cavato. Se Regione Lombardia, al posto di deliberare in maniera sbagliata e sostenere i ricorsi del privato in questi ultimi 12 anni, avesse ascoltato il Comune di Vanzago, tutto si sarebbe chiuso prima, risparmiando tempo, fatica e danaro”, si legge nel comunicato del Comune di Vanzago.
Oltre alle attività estrattive, c’è un secondo problema legato alla cava situata in Pregnana. Non è possibile permettere ad una cava di lavorare in questa maniera e realizzare cumuli alti fino a 10 metri, creando rumori e polveri che si diffondono, specialmente nelle giornate secche o ventose, sulle case che si trovano a Mantegazza e Valdarenne ad una distanza inferiore ai 500 metri dai cumuli stessi, per non parlare degli altri disagi per l’ambiente. L’auspicio è che adesso la ditta Eredi di Bellasio rimuova al più presto i depositi di terre e rifiuti abbandonati in Vanzago – rispettando l’ordinanza n°1737 del Comune di Vanzago del 21 giugno 2018 – e sia obbligata a riqualificare tutta l’area, riportandola alla sua destinazione agricola all’interno del Parco Sud.
Anche il Piano Cave della Città Metropolitana va in questa direzione
La sentenza è particolarmente importante perché si combina con il nuovo Piano Cave di Città Metropolitana 2019-2029, approvato con il provvedimento del Sindaco metropolitano R.G. n. 183/2018 del 24/07/2018.
Infatti, Città Metropolitana propone di ridurre a 26 il numero degli ATE attivi (a partire dai 33 del 2006) con riduzione dei volumi di Piano di quasi il 40% e delle superfici degli ambiti di oltre il 30%, con conseguente netto miglioramento in termini di consumo del territorio e nel pieno rispetto del bisogno decennale di inerti. Inoltre sono state individuate 6 cave di recupero, denominate Rg, che sono cave cessate in cui è consentita la temporanea ripresa dell'attività estrattiva al solo fine di consentirne il recupero ambientale secondo tempi e modalità stabiliti nel progetto di sistemazione ambientale: tra queste 6 cave è presente la Cava Bellasio in Pregnana Milanese: questa Cava avrà la possibilità di cavare gli ultimi 300.000 mc per massimo 5 anni nei quali eseguire la riqualificazione di tutta l’area.
Le amministrazioni comunali di Vanzago, Pregnana e Arluno, il Parco Agricolo Sud Milano, il WWF, il Comitato Ecologico di Mantegazza e altri privati che contrastano da tempo l’espansione in Vanzago della cava apprezzano Il Piano proposto, con l’auspicio che Regione Lombardia, nel delicato passaggio di adozione del Piano Cave, non commetta gli stessi errori del 2006 quando si schierò dalla parte del privato che voleva estrarre anche nell’area di Vanzago.
Ogni tanto, qualche buona notizia rinfranca tutti coloro che sono interessati alla salvaguardia del territorio.
Cronistoria dell’annosa questione tra Regione Lombardia e Comune di Vanzago:
- nel 2004 l’allora Provincia di Milano adottò un Piano Cave senza alcuna area in Vanzago;
- nel 2006 Regione Lombardia, con propria delibera di consiglio VII/166/2006 – senza coinvolgere né Provincia né Comune – estese il Piano Cave con l’ATEg7 in Vanzago per soddisfare gli interessi del privato che svolgeva attività di escavazione in Pregnana Milanese. Per inciso, si noti che l’escavazione avrebbe dovuto terminare con la riqualificazione nel 2010;
- dopo varie interazioni giudiziarie, con sentenza n. 3473/2012 il 13 giugno 2012 il Consiglio di Stato diede piena ragione a Comune di Vanzago e annullò le modifiche al Piano Cave introdotte dalla Regione Lombardia;
- finalmente il 25 marzo 2014, con deliberazione n. X/343, il Consiglio Regionale della Lombardia ha definitivamente stabilito che l’ATEg7 non comprende l’area sita in Comune di Vanzago, di fatto correggendo “l’errore” fatto nel 2006;
- non soddisfatta di questa decisione, l’impresa Bellasio presentò nel 2014 ricorso al TAR Lombardia per annullare tale decisione e tornare così a cavare in Vanzago;
- il TAR, con sentenza n° 1407/2015, confermò l’impossibilità di estendere l’ATEg7 in Vanzago ma accolse solo il 7° motivo di lamentazione dei Bellasio poiché Regione non aveva motivato adeguatamente l’esclusione anche per il solo stoccaggio;
- per correggere questo errore, Regione Lombardia nel febbraio 2016 approvò la Deliberazione di Giunta n°4795/2016 e riallargò l’ATEg7 in Vanzago, limitando l’area al solo stoccaggio di materiale di cava;
- a questa scelta errata della Regione, il Comune di Vanzago fece ricorso al TAR a fine 2016 per chiedere di annullare la Deliberazione di Giunta n°4795/2016.
- con sentenza n° 2125/2017 del 10.11.2017 il TAR diede ancora torto alla Regione poiché aveva errato nuovamente a deliberare in Giunta senza passare in Consiglio e senza sentire il Comune di Vanzago;
- Regione Lombardia si oppose in appello alla sentenza del TAR n° 2125/2017 con ricorso al Consiglio di Stato n° 327/2018;
- allo stesso modo, anche la ditta Bellasio ha presentato poi il ricorso n° 2325/2018.
Finalmente, il Consiglio di Stato ha chiuso l’iter processuale con un parere definitivo.
“Perché i cittadini di Vanzago –prosegue il Comune- devono spendere decine di migliaia di euro in processi per far fronte agli errori di Regione Lombardia, quando sarebbe più opportuno che Regione Lombardia rispettasse il nostro territorio?”.
La battaglia legale si è conclusa il 21 novembre scorso, quando i cinque Giudici del Consiglio di Stato hanno dato piena ragione al Comune di Vanzago respingendo i ricorsi di Regione Lombardia e della ditta Eredi di Bellasio Eugenio!
“Oltre all’enorme soddisfazione per l’ennesima vittoria giudiziaria in questo ambito, e al ringraziamento per l’operato dell’Avvocato Adriano Pilia che ha seguito sin dall’inizio tutta la complessa vicenda del Piano Cave per il nostro Comune, si può affermare che questa sentenza protegga al meglio il territorio tra Valdarenne e Mantegazza e i suoi abitanti che vivono nella zona all’interno del Parco Agricolo Sud Milano e del Corridoio Primario della Rete Ecologica Regionale, liberandolo da possibili estensioni dell’Ambito Territoriale Estrattivo di Pregnana Milanese. Finalmente si mette il punto finale su una vicenda che si protrae dal 2006: la Cava Bellasio NON deve estendersi in Vanzago nemmeno per depositare del materiale cavato. Se Regione Lombardia, al posto di deliberare in maniera sbagliata e sostenere i ricorsi del privato in questi ultimi 12 anni, avesse ascoltato il Comune di Vanzago, tutto si sarebbe chiuso prima, risparmiando tempo, fatica e danaro”, si legge nel comunicato del Comune di Vanzago.
Oltre alle attività estrattive, c’è un secondo problema legato alla cava situata in Pregnana. Non è possibile permettere ad una cava di lavorare in questa maniera e realizzare cumuli alti fino a 10 metri, creando rumori e polveri che si diffondono, specialmente nelle giornate secche o ventose, sulle case che si trovano a Mantegazza e Valdarenne ad una distanza inferiore ai 500 metri dai cumuli stessi, per non parlare degli altri disagi per l’ambiente. L’auspicio è che adesso la ditta Eredi di Bellasio rimuova al più presto i depositi di terre e rifiuti abbandonati in Vanzago – rispettando l’ordinanza n°1737 del Comune di Vanzago del 21 giugno 2018 – e sia obbligata a riqualificare tutta l’area, riportandola alla sua destinazione agricola all’interno del Parco Sud.
Anche il Piano Cave della Città Metropolitana va in questa direzione
La sentenza è particolarmente importante perché si combina con il nuovo Piano Cave di Città Metropolitana 2019-2029, approvato con il provvedimento del Sindaco metropolitano R.G. n. 183/2018 del 24/07/2018.
Infatti, Città Metropolitana propone di ridurre a 26 il numero degli ATE attivi (a partire dai 33 del 2006) con riduzione dei volumi di Piano di quasi il 40% e delle superfici degli ambiti di oltre il 30%, con conseguente netto miglioramento in termini di consumo del territorio e nel pieno rispetto del bisogno decennale di inerti. Inoltre sono state individuate 6 cave di recupero, denominate Rg, che sono cave cessate in cui è consentita la temporanea ripresa dell'attività estrattiva al solo fine di consentirne il recupero ambientale secondo tempi e modalità stabiliti nel progetto di sistemazione ambientale: tra queste 6 cave è presente la Cava Bellasio in Pregnana Milanese: questa Cava avrà la possibilità di cavare gli ultimi 300.000 mc per massimo 5 anni nei quali eseguire la riqualificazione di tutta l’area.
Le amministrazioni comunali di Vanzago, Pregnana e Arluno, il Parco Agricolo Sud Milano, il WWF, il Comitato Ecologico di Mantegazza e altri privati che contrastano da tempo l’espansione in Vanzago della cava apprezzano Il Piano proposto, con l’auspicio che Regione Lombardia, nel delicato passaggio di adozione del Piano Cave, non commetta gli stessi errori del 2006 quando si schierò dalla parte del privato che voleva estrarre anche nell’area di Vanzago.
Ogni tanto, qualche buona notizia rinfranca tutti coloro che sono interessati alla salvaguardia del territorio.
Cronistoria dell’annosa questione tra Regione Lombardia e Comune di Vanzago:
- nel 2004 l’allora Provincia di Milano adottò un Piano Cave senza alcuna area in Vanzago;
- nel 2006 Regione Lombardia, con propria delibera di consiglio VII/166/2006 – senza coinvolgere né Provincia né Comune – estese il Piano Cave con l’ATEg7 in Vanzago per soddisfare gli interessi del privato che svolgeva attività di escavazione in Pregnana Milanese. Per inciso, si noti che l’escavazione avrebbe dovuto terminare con la riqualificazione nel 2010;
- dopo varie interazioni giudiziarie, con sentenza n. 3473/2012 il 13 giugno 2012 il Consiglio di Stato diede piena ragione a Comune di Vanzago e annullò le modifiche al Piano Cave introdotte dalla Regione Lombardia;
- finalmente il 25 marzo 2014, con deliberazione n. X/343, il Consiglio Regionale della Lombardia ha definitivamente stabilito che l’ATEg7 non comprende l’area sita in Comune di Vanzago, di fatto correggendo “l’errore” fatto nel 2006;
- non soddisfatta di questa decisione, l’impresa Bellasio presentò nel 2014 ricorso al TAR Lombardia per annullare tale decisione e tornare così a cavare in Vanzago;
- il TAR, con sentenza n° 1407/2015, confermò l’impossibilità di estendere l’ATEg7 in Vanzago ma accolse solo il 7° motivo di lamentazione dei Bellasio poiché Regione non aveva motivato adeguatamente l’esclusione anche per il solo stoccaggio;
- per correggere questo errore, Regione Lombardia nel febbraio 2016 approvò la Deliberazione di Giunta n°4795/2016 e riallargò l’ATEg7 in Vanzago, limitando l’area al solo stoccaggio di materiale di cava;
- a questa scelta errata della Regione, il Comune di Vanzago fece ricorso al TAR a fine 2016 per chiedere di annullare la Deliberazione di Giunta n°4795/2016.
- con sentenza n° 2125/2017 del 10.11.2017 il TAR diede ancora torto alla Regione poiché aveva errato nuovamente a deliberare in Giunta senza passare in Consiglio e senza sentire il Comune di Vanzago;
- Regione Lombardia si oppose in appello alla sentenza del TAR n° 2125/2017 con ricorso al Consiglio di Stato n° 327/2018;
- allo stesso modo, anche la ditta Bellasio ha presentato poi il ricorso n° 2325/2018.
Finalmente, il Consiglio di Stato ha chiuso l’iter processuale con un parere definitivo.
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