Di Luigi Corbani
Non stiamo aspettando Godot
Studiando i collegi, appare stupefacente come sia stato applicato il principio di desistenza. In quasi tutti i collegi in cui il Nuovo Fronte Popolare è arrivato terzo, la sinistra in modo compatto ha ceduto il passo sia a Ensemble che ai Repubblicani (LR) e in qualche caso anche a “divers droite” se era in ballottaggio con il Rassemblement national.
Il “fronte repubblicano” ha davvero dato una botta gigantesca alla Le Pen, che per il sistema elettorale francese pensava di raccogliere (anche se aveva avuto solo un terzo dei voti validi) la maggioranza assoluta (289): oggi si trova a miglia di distanza.
Rassemblement national 127, Les Républicains di Eric Ciotti (LR-RN)17.
La coalizione di sinistra, che insieme ha vinto le elezioni, si trova quanto mai composita:
La France Insoumise NFP 74
Partito socialista NFP 60
Europa ecologia NFP 28
Partito comunista NFP 9
Generation NFP 5
Divers gauche NFP 4
Regionalisti NFP 2
Divers Gauche 7
Dissidenti LFI hors NFP 2
Dissidenti LFI hors NFP 2
E grazie al sistema delle desistenze, la mossa politica di Macron è risultata vincente anche per i suoi sostenitori, che escono certo ridimensionati, ma con risultati insperati dopo le europee:
Renaissance Ensemble 102
Mouvement démocrate Ensemble33
Horizons Ensemble 25
Union des démocrates et indépendants Ensemble 3
Divers centre Ensemble 3
Les Centristes 2
Agir Ensemble 1
Parti radical valoisien Ensemble 1
Divers centre 5
Ci sono poi Les Républicains, e anche i “divers droite” che hanno fatto ed usufruito della desistenza (in un collegio il PCF ha desistito per la destra conservatrice).
Les Républicains 46
Divers droite 13
Infine ci sono i regionalisti e i divers:
Régionaliste 4
Divers 1
Tutti si affannano a dire che non esiste una maggioranza e che i francesi non sono abituati a governi di coalizione. Sono abituati a ben altro, alla coabitazione, cosa che noi non abbiamo mai provato, E sono sopravvissuti bene anche con la coabitazione.
E siccome il governo non deve avere il voto di fiducia della Assemblea Nazionale appena eletta, ma eventualmente un voto di sfiducia che deve avere la maggioranza assoluta (289), vuoi vedere che possono trovare un accordo di desistenza anche in Parlamento? In modo da non scaricare nessuna delle forze che ha consentito il successo, isolare Le Pen e i suoi e preparare una “grande coalizione repubblicana” per le prossime presidenziali del 2027. Perché, piaccia o non piaccia, la vicenda di questi anni spiega che si può governare senza la sinistra, e senza Mélenchon, ma non si può governare contro la sinistra e contro Mélenchon.
La Francia dovrà avere una politica, interna, sociale ed economica, che unisca le forze moderate e riformiste, con una iniziativa che ridimensioni gli estremismi massimalistici, e al contempo porti un contributo decisivo alla costruzione di una Europa unita. La bocciatura al referendum della Costituzione europea non ha portato bene né alla Francia né all’Europa ed è bene riprendere il cammino di una politica estera e di difesa condivisa, almeno tra Francia e Germania. Purtroppo il risultato delle elezioni americane condizionerà anche gli atteggiamenti delle famiglie politiche europee.
C’è da chiedersi in questo quadro l’Italia a guida meloniana cosa combinerà e cosa farà Meloni e il gruppo di Fratelli d’Italia nel voto sui vertici europei, Sarà la Meloni più “liberale” e più “popolare” della Le Pen e del suo “uomo senza principi” Salvini? E attenzione a una domanda: sarà Salvini quello che affossa il governo Meloni o sarà Tajani?
Perché i governi, ci insegna la storia politica e parlamentare, cadono per le contraddizioni interne, se una forza di opposizione è capace di sfrugugliare e di mettere gli uni contro gli altri. Finché la Schlein va con Conte, con Landini, con Bonelli, con Fratoianni, a fare propaganda e a non portare mai a casa un risultato utile per il Paese, il centrodestra può stare tranquillo.
Qui riporto i dati per regione della Francia, con infine il dato dei francesi residenti in Italia (e in altri Paesi)
a) A Parigi il Rassemblement national non prende neanche un seggio su 18 in palio.
In tutta l’Île de France, 97 collegi, il partito della Le Pen prende 4 seggi.
In questa vasta area che comprende Parigi e altri sette dipartimenti ( Val de Marne, Seine-Saint-Denis, Hauts de Seine, Seine et Marne, Essonne, Yvelines e Val d’Oise), La France Insoumise prende 28 seggi, 10 il partito socialista, 3 il partito comunista, 3 la “divers gauche”, 2 la Generation, 8 l’Europe ecologie; in tutto il Nuovo Fronte Popolare prende 54 seggi. 2 seggi sono ai dissidenti di LFI fuori dal NFP.
I Repubblicani (LR) prendono 7 seggi. Tutto l’Ensemble che sostiene Macron prende 30 seggi (Renaissance 25, Horizons 2, Mouvement démocrate 2, la Union des démocrates et indépendants 1).
b) Nella regione di Provence-Alpes et Côte-d’Azur, cambia il quadro politico. In questa regione con grandi città come Marsiglia, Nizza, Tolone, Avignone, ecc., che comprende i dipartimenti delle Alpi Marittime, di Var, delle Alpi dell’Alta Provenza, delle Alte Alpi, delle Bocche del Rodano e di Vaucluse, ci sono 42 collegi e qui la destra fa il pieno con 30 seggi (25 al Rassemblement national e 5 ai repubblicani di Ciotti, che qui viene eletto). Ai gollisti vanno 3 seggi, al partito socialista 4 seggi e a France Insoumise 3 seggi, 1 alla “divers gauche”. A Renaissance Ensemble di Macron un solo seggio.
c) Nella regione d’Auvergne-Rhône-Alpes (che comprende Lione, Saint-Étienne, Grenoble, Chambéry, Valence, Thonon les Bains, ecc) in palio c’erano 64 seggi, di questi, grazie anche alle desistenze del NFP, 14 sono andati ai Repubblicani. Ai macroniani sono andati 13 seggi (6 al Muovement démocrate, 6 a Renaissance, 1 ad Horizons). Al NFP sono andati 23 seggi ( 10 a la France Insoumise, 6 ai verdi ecologisti, 3 al partito socialista, 2 al partito comunista). Alla Le Pen 9 seggi e 3 ai suoi alleati. 2 alla “divers droite”.
d)In Occitania (Tolosa, Montpellier, Nimes, Perpignan, Narbonne, Carcassone, ecc), in sostanza la Languedoc- Rossignol e i Midi Pyrénées, su 49 seggi, il Rassemblement national ne ha presi 17 e 3 il suo alleato. Mentre la sinistra ne ha presi 19 (9 a France Insoumise, 8 ai socialisti, e 2 agli ecologisti). 7 ne hanno presi centristi di Macron (5 Renaissance, 1 Horizons e 1 “divers centre”). Rimane 1 seggio a “divers droite” e 2 seggi ai dissidenti PS fuori di NFP.
e) In Aquitania (Gironda, Garonna, Pirenei atlantici, Limousin, Poitou-Charente con Bordeaux città principale) dei 49 seggi, 21 vanno alla sinistra (10 ai socialisti, 5 agli ecologisti, 5 a Mélenchon, 1 ai regionalisti). 17 vanno ai macroniani (10 a Renaissance, 6 al moudem, e 1 ad Horizons). 7 alla Le Pen e 1 al suo alleato. I Repubblicani ne prendono 2 e 1 va alla “divers gauche”-
f) Nei Paesi della Loira (Tours, Orléans, Chartres, Vendôme, Saint Cyr sur Loire, ecc) si registra l’assenza di seggi alla destra di Le Pen, solo 2 seggi assegnati a “divers droite” su 30 totali. 1 seggio fanno i Repubblicani. I macroniani fanno 17 seggi (9 a Renaissance, 5 a Moudem e 3 a Horizons). La sinistra raccoglie 10 seggi ( 4 ai socialisti, 4 a Insoumise, 2 ai verdi ecologisti).
g) Anche in Bretagna il Rassemblement national e camerati non prendono seggi. Su 27 seggi, l’Ensemble di Macron prende 15 posti (11 Renaissance, 2 Moudem, 2 Horizons). La sinistra prende 9 seggi ( 4 Mélenchon, 3 i socialisti, i Generation, e 1 gli ecologisti). 2 vanno ai Repubblicani e 1 ai regionalisti.
h) In Normandia, su 28 seggi, la sinistra ne ha presi 9 (6 ai socialisti, 2 ai comunisti, 1 a Insoumise), così i macroniani (4 Horizons, 4 Renaissance, 1 moudem). Un seggio va ai gollisti repubblicani, 3 alle “divers droite” e 6 seggi al Rassemblement national.
i) La regione di Hauts-de-France (Lilla, Amiens, Roubaix, Calais, Dunkerque, Valenciennes, ecc) si può considerare la roccaforte del Rassemblement national: qui fa 29 seggi su 50 e l’alleato LR-RN fa un seggio. 12 seggi fanno i macroniani (9 a Renaissance, 2 a Horizons, 1 alla union des démocrates et indépendants). 6 alla sinistra ( 4 a Insoumise, 1 ai socialisti, 1 ai divers gauche). 1 seggio ai Repubblicani e 1 seggio ai dissidenti PS hors NFP.
j) Nel Grand Est (Alsazia, Lorena, Champagne e Ardenne). Ovvero nella zona di Strasburgo, Reims, Metz, Mulhouse, Colmar, Troyes, Èpinal, Èpernay, ecc.) il partito di Le Pen raccoglie 16 seggi e il suo alleato 1 seggio, su un totale di 49 seggi. Qui il centro macroniano è al primo posto con 18 seggi (6 a Renaissance, 5 a Horizons, 3 al moudem, 1 ad Agir, 1 all’Udi, e 2 a “les centristes”). I Repubblicani conquistano 7 seggi. La sinistra 5 seggi (3 ai socialisti, 1 a Insoumise, 1 ai verdi ). Ci sono poi 1 seggio ai divers gauche, e 1 ai divers droite.
k)Nella Bourgogne-Franche-Comté ( Digione e Besançon, centri principali), su 27 seggi la Le Pen ne prende 10 e il suo alleato 3. I Repubblicani, grazie alla desistenza della sinistra, ne prendono 6. La sinistra ne prende 4 (2 socialisti e 2 verdi). I macroniani 4 (2 moudem e 2 Renoassance).
l) Nel Centre-Val de Loire, su 23 seggi i macroniani ne hanno presi 14 (6 a Renaissance, 5 a Horizons, 3 a Moudem, 1 al parti radical valoisien). La sinistra ha preso 4 seggi ( 1 ai socialisti, 1 ai comunisti, 1 ai verdi, 1 a Generation). I Repubblicani ne hanno presi 2 come il partito della Le Pen (2) e 1 a “divers droite”.
m) Nei territori di Oltre Mare ( Guadalupa, Martinica, Guyane, La Réunion, Saint Pierre et Miquelon, Mayotte, Saint Martin Saint Barthelemy, Wallis et Futura, Polynésie française, Nouvelle Caledonie) su 27 seggi la sinistra ne ha presi 10 (5 Insoumise, 3 socialisti, 1 comunista, 1 regionalista) e 4 “divers gauche”. La Le Pen ne ha presi 2 come la “divers droite” (2), 5 il “divers centre”, 1 “divers”, 1 régionaliste, 2 i macroniani (1 Moudem, 1 Renaissance)
n)Negli undici collegi per i francesi residenti all’estero, il banco è stato fatto dai macroniani (7 a Renaissance, 1 a Moudem e 2 a “divers centre”). Un solo seggio ai verdi. Nell’ottavo collegio dove votavano i residenti in Italia (con quelli di Cipro, Grecia, Israele, Malta, Turchia e i territori palestinesi) ha vinto Renaissance (Caroline Yadan) con il 52,70 % dei voti (18.302).
Al ballottaggio erano andati appunto Les Republicaines (al primo turno,11.577 voti pari al 35,58%) e Renaissance con7.855 pari al 24,18%. Al terzo posto era arrivata La France Insoumise con 7.516 voti pari al 23,14% . La percentuale dei votanti piuttosto bassa 22,20% al primo turno, 24,32% al secondo turno. Ma anche qui ha funzionato il “fronte repubblicano”, dunque.
Luigi Corbani
(martedì 9 luglio 2024)
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