giovedì 11 luglio 2024

cittadini per l'aria. La nostra vittoria per i cittadini lombardi

 da cittadini per l'aria

LA NOSTRA VITTORIA PER I CITTADINI LOMBARDI     

IL TAR DICHIARA IRRAGIONEVOLE L’ESCLUSIONE DI CITTADINI PER L’ARIA DAL TAVOLO ARIA 

VIOLATI I PRINCIPI COSTITUZIONALI DI BUON ANDAMENTO DELL’AGIRE AMMINISTRATIVO”

Prima di raccontarti la storia che ci ha condotti qui, vorremmo sottolineare quanto riteniamo cronicamente inadeguate e gravi per superficialità e mancanza di visione le politiche regionali  lombarde in tema di qualità dell’ariaPolitiche che calpestano la salute pubblica per preservare voti e che sottraggono al pubblico un adeguato livello di informazione istituzionale sulla gravità della situazione e su quanto di più, e di meglio, potrebbe essere fatto.

Si consideri che la mortalità prematura lombarda rappresenta circa 1/3 di quella italiana che, a sua volta, rappresenta ⅕ di quella Europea

Un numero che genera, poi, un danno anche economico enorme, se lo si rapporta al dato nazionale che riconduce all’inquinamento atmosferico un costo per l’Italia pari al 6% del PILSi capisce bene come questo rappresenti  per la Lombardia un costo enorme di cui il governo regionale   si guarda bene dal parlare.

 

Entriamo nel merito di questa storia giudiziaria, che apre le porte per altre azioni a tutela dell’aria di tutte e di tutti.

COSA E’ SUCCESSO IN TRIBUNALE?

Il 17 giugno scorso, il Tribunale amministrativo della Lombardia ha accolto il nostro ricorso che chiedeva l’annullamento di quella  delibera regionale che aggiungeva un ulteriore requisito a quelli richiesti per partecipare al Tavolo di Consultazione sulla Qualità dell’aria, e cioè:

avere un numero “complessivo di soci sul territorio nazionale non (..) inferiore a 400”. 

(Requisito, però, non applicabile agli altri enti e alle associazioni del sistema delle imprese!)

 

Ma come e perché siamo arrivati alla vittoria in Tribunale?

 

Dal 2016 la nostra associazione chiede di essere ammessa a partecipare al  Tavolo permanente con funzioni di consultazione istituzionale in materia di programmazione regionale per il risanamento della qualità dell’aria, come previsto dalla l.r. n. 24/2006.  Il Tavolo Aria è un organo che comprende oltre 40 rappresentanti di enti locali e associazioni del sistema delle imprese, e, fino alla nostra ammissione, da sole 4 associazioni interessate direttamente o indirettamente al tema della qualità dell’aria (Legambiente, FIAB, WWF e Italia Nostra).

 

Nell’attesa di una risposta a tale richiesta di partecipazione ci siamo mossi in sede legale anche per altre questioni, ottenendo ad esempio:

  • che - nell’ambito di un ricorso al TAR da noi promosso nel 2017 contro la Regione per ottenere l’aggiornamento del Piano Aria - quest’ultima “decidesse”, per evitare una condanna, di promuovere l’aggiornamento del Piano Regionale della Qualità dell’Aria, che avevamo denunciato essere del tutto insufficiente.  
  • che - ancora nell’ambito di un ricorso al TAR da noi promosso nel 2018 contro ARPA Lombardia e Regione Lombardia e nel cui ambito denunciavamo l’illegittimità della rete di monitoraggio degli inquinanti dell’aria nella città di Milano - la prima “decidesse”, ancora verosimilmente per evitare una condanna, di attivare finalmente prima un punto di monitoraggio cd. “di traffico”  per il PM10 e poi per il PM2,5 al di fuori della ZTL Area C. Sottolineiamo che, fino al nostro ricorso e per quasi 10 anni, le concentrazioni di traffico a Milano per il particolato erano state monitorate unicamente entro la piccolissima ZTL Area C, appositamente strutturata per ridurre le polveri provenienti dal traffico.

Quindi, tornando alla nostra storia, nel 2020 abbiamo impugnato davanti  al TAR la mancata risposta della Regione alle nostre richieste di ammissione al cd. “Tavolo Aria” e, nell’attesa dello svolgersi di questo procedimento avverso il silenzio, nel luglio 2021 la Regione ha emanato un provvedimento che, non mutando sostanzialmente i criteri già esistenti, ne ha adottato uno che sembrava proprio ritagliato per ottenere la nostra esclusione.

Per questo siamo stati costretti a impugnare questo ulteriore provvedimento con un nuovo separato ricorso che, appunto, è stato accolto dal TAR. 

Il Tribunale, nel condannare la Regione al pagamento del contributo unificato pagato per l’azione promossa, ha rilevato come la Regione:

  • non abbia “tenuto in conto alcun fattore che potesse, come doveroso, istituire un nesso tra il numero degli iscritti a livello nazionale e l’idoneità di esso a cogliere la rappresentatività delle associazioni, ad esempio considerando se a un certo numero di aderenti corrisponde un’adeguata azione sul territorio a favore dell’ambiente
  • né valutato come la “ricorrente, pur non raggiungendo la soglia numerica fissata nel provvedimento impugnato, ha promosso numerosi contenziosi a tutela della qualità dell’aria sul territorio lombardo, che in alcuni casi hanno finito per incidere ed orientare la pianificazione regionale, e pertanto, ad un livello “istituzionale”, mediante un’attività che, per sua natura, prescinde dal numero dei suoi aderenti (..)”.

Nel rimarcare insomma la irragionevolezza dell’agire regionale il TAR ha sottolineato come la nostra Associazione risulti “l’unica in Regione ad avere quale oggetto esclusivo la tutela della qualità dell’aria, diversamente dalle altre ammesse al Tavolo, che più genericamente, perseguono interessi ambientali o legati alla mobilità sostenibile, risultandovi tuttavia esclusa per l’applicazione del criterio contestato, che è pertanto irragionevole anche sotto tale aspetto,” non consentendo “ la partecipazione dell’unico soggetto che sul territorio regionale è portatore del medesimo interesse tutelato dal Tavolo stesso.

 

Fortunatamente questa è una storia a lieto fine, e potremmo quindi richiedere l’ammissione al Tavolo per far valere anche in quella sede il diritto a respirare aria pulita.

Volevamo aggiornarti con questi ultimi sviluppi e chiederti, se non l’avessi già fatto, di iscriverti o rinnovare l’iscrizione così da aiutarci e sostenere tutte le azioni che mettiamo in campo per salvaguardare la salute e rendere le nostre città più vivibili.

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