giovedì 20 giugno 2013

l'Antimafia a tavola, con cena a base di prodotti di Libera Terra Ossona 28 giugno 2013

Incontro tra le realtà antimafia del territorio e 
l'Antimafia a tavola, con cena a base di prodotti di Libera Terra
€15, prenotazione entro il 26 giugno.

In collaborazione con: Pro Loco Ossona "Morus Nigra", Comitato soci COOP Bareggiio Settimo M.se, Ecologisti e civici Lombardia, con il patrocinio del Comune di Ossona

Presso la sede Pro Loco Ossona in via Roma 5
a seguire comunicato stampa

 l'Evento su facebook
COMUNICATO: RICHIESTA DI ADESIONE DI SOLIDARIETA' ALLA CAROVANA ANTIMAFIA OVEST MILANO.
Quanto accaduto negli scorsi giorni all'attivista e co-fondatore della Carovana Antimafia Ovest Milano Piero Sebri ha dell'incredibile: per aver denunciato pubblicamente una situazione poco chiara che vede coinvolto il geometra di fiducia del Comune di Abbiategrasso, ente di cui lo stesso Sebri è dipendente, l'attivista andrà incontro non solo a un processo penale per diffamazione, ma nei suoi confronti è stato messo in campo anche un provvedimento disciplinare da parte del Municipio. Processo e provvedimento fortemente voluti dall'Amministrazione Comunale abbiatense di centro sinistra capitanata dal sindaco Pierluigi Arrara. Stupisce, però, che entrambe le azioni mosse contro Sebri, volte a denigrare e far terra bruciata attorno all'attivista antimafia, siano state attuate "pur non avendo altri riscontri se non quanto riferito sugli articoli comparsi sulla rete web": queste le parole del segretario generale del comune di Abbiategrasso proferite nell'avviare i procedimenti contro Sebri. Un'infrazione punita a priori, senza accertare la verità dei fatti, come se 'qualcuno' stesse aspettando un pretesto, anche il più banale, per gettare scredito contro Sebri e l'intera Carovana; per isolare ed emarginare l'unico movimento antimafia attivo sul territorio capace di avere uno sguardo critico sulla realtà con il coraggio di ammettere le proprie idee e la capacità di coinvolgere la popolazione.
Il contesto storico in cui viviamo ci impone di fare una scelta: o far finta di niente, rifugiandoci nelle nostre dimore e assopendoci la sera davanti ai messaggi preconfezionati dello schermo televisivo; oppure prendere posizione, scegliere con fermezza il mondo in cui si vuole vivere e darsi da fare per costruirlo. La possibilità di fare qualcosa, oggi, ci viene posta dinanzi. Le fondamenta di un sistema sociale che esige legalità, rispetto ed uguaglianza sono già state poste lo scorso autunno, quando all'alba di ottobre la magistratura sferrò l'ennesimo colpo al malaffare delle cosche radicate sul territorio e le piazze si riempirono di volti, cartelli e bandiere per dire no alla 'ndrangheta a seguito degli appelli lanciati dalla Carovana. E da quei giorni è stato un crescendo di iniziative organizzate e promosse dallo stesso movimento antimafia: convegni, assemblee, presidi. Una molteplicità di eventi pubblici con ospiti d'importanza nazionale e manifestazioni di popolo. Perchè la Carovana è questo: un movimento nato dal basso capace di aggregare figure istituzionali ad altissimo livello, volti noti della lotta alla mafia e semplici cittadini stufi del livello di corruzione a cui le pubbliche amministrazioni, specchio di una politica sovraregionale che va a pezzi, non hanno invece dato adeguato valore. Ecco perchè i potenti locali hanno paura della Carovana, ecco perchè strepitano di fronte alla vastità di persone che chiede riscatto civile contro ogni mafia. Da una fase di infiltrazione siamo passati a una vera e propria colonizzazione del tessuto sociale lombardo da parte delle cosche. La 'ndrangheta nell'hinterland di Milano, Sedriano, Magenta, Abbiategrasso e dintorni, si confonde sempre più con la classe politica reggente: come dimostrano le ultime indagini delle forze dell'ordine, nella nostra provincia sindaci, amministratori locali, mafiosi accertati e imprenditori del movimento terra e smaltimento rifiuti vestono alla stessa maniera, frequentano i medesimi locali e nei loro intenti sono mossi dal solito laccio: il denaro. Da qui la necessità per i cittadini di denunciare le situazioni di malaffare. Da qui il ruolo attivo della Carovana Antimafia Ovest Milano, sempre in prima linea e a volto scoperto.
Ora, a seguito degli ultimi atti intimidatori ricevuti dall'esponente della CAOM Piero Sebri, è tempo di fare una scelta: decidere da che parte stare e aderire al comitato di sostegno della Carovana. Ciascuno può fare del suo, chi mettendoci sinceramente una firma, seguendo attivamente l'operato degli attivisti dalla propria e legittima poltrona istituzionale; chi partecipando attivamente alle riunioni, manifestazioni e assemblee pubbliche organizzate dalla Carovana volte a risvegliare ancor più le coscienze. Aderendo al comitato di sostegno sarete costantemente aggiornati sulle attività del movimento antimafia e, naturalmente, invitati alla partecipazione a seconda delle proprie possibilità. Ma, soprattutto, la costituzione di un 'comitato ideale' che travalichi i confini geografici dell'hinterland milanese è indispensabile per far sentire meno soli tutti coloro che in questi mesi si sono spesi per la Carovana, talvolta attaccati moralmente e politicamente dalle istituzioni locali, spesso apprezzati dai vertici nazionali dell'antimafia, sempre pagando di tasca propria - metaforicamente e letteralmente - i pro e i contro di essere un movimento contro la mafia senza rapporti di connivenza con il potente di turno.
Perciò ribadiamo la richiesta di aderire al comitato di sostegno anzitutto mettendo la propria firma, come singolo od organizzazione.



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