venerdì 25 luglio 2025

Santo Stefano Ticino FOTOVOLTAICO RANTEGHETTA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE È DAVVERO CONTRARIA?

 FOTOVOLTAICO RANTEGHETTA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE È DAVVERO CONTRARIA?

Dal fb di uniti per santo Stefano Ticino (centrosinistra)

Stasera in Consiglio Comunale abbiamo votato all’unanimità una mozione contro il progetto fotovoltaico “Ranteghetta”. 

Per rafforzare la posizione del Comune e rendere chiaro che non ci può essere nessun confronto né trattativa con chi si propone in modo prepotente sul nostro territorio e, se necessario, opporsi  ricorrendo anche al TAR e al Consiglio di Stato, abbiamo proposto il seguente emendamento. 

“Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad impugnare nelle competenti sedi della giustizia amministrativa ogni eventuale provvedimento che autorizzi direttamente il progetto di che trattasi o che si esprima a favore dello stesso in modo funzionale al procedimento autorizzativo principale”. 

La maggioranza Tunesi però ha votato contro e l’ha respinto: teme o non vuole davvero opporsi a Sorgenia con cui interloquisce da mesi se non da anni? Se fosse davvero contraria, perché non votarlo e chiarire già a Sorgenia, agli Ultrocchi e, soprattutto, ai cittadini stefanesi che utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione del Comune per opporsi? 

Il re, anzi il Sindaco, è nudo. 

#noranteghetta 

#unitiperilnostroterritorio 

#sorgeniagiulemanidalparco

giovedì 24 luglio 2025

ESPROPRIARE COIMA SUBITO! Milano. Cantiere

 ESPROPRIARE COIMA SUBITO!

Tutto il suo patrimonio immobiliare e finanzaziario per l’emergenza abitativa! 

Questo lo striscione da 50 metri srotolato dal Pirellino, una delle tante, troppe, speculazioni immobiliari di Coima. 

“Giu le mani dalla città” è la campagna di mappatura partecipata della gentrification, che ora chiede la requisizione del capitale immobiliario e speculativo di coima per devolvere alloggi a chi non ha casa, ristrutturare e assegnare le 80 mila case vuote sfitte di questa città. 

Troppe persone hanno troppa ricchezza. Troppe persone non hanno niente, nemmeno un tetto. La città privata si sta mangiando la città pubblica. Il cemento si moltiplica, i parchi si inaridiscono. Le torri proliferano, le piscine pubbliche sono prosciugate. Le piazze private fanno scuola, gli spazi sociali e di alternativa culturale sono sotto attacco. 

C’è proprio qualcosa che non va: si chiama modello Milano, e noi lo mappiamo per contrastarlo. 

Casa. Diritti. Dignità.

Cantiere Milano,

Campagna Giù le mani dalla città






mercoledì 23 luglio 2025

Tutti a processo per le 'Park Towers' di Crescenzago A giudizio in sei a Milano in uno dei primi filoni su urbanistica

 Da ANSA https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2025/07/23/tutti-a-processo-per-le-park-towers-di-crescenzago_be846bc6-2400-46d1-9288-9932f3a2bc96.html

(Di Igor Greganti e Francesca Brunati) Arriva davanti ad una sezione del Tribunale di Milano anche il quarto processo scaturito dai primi filoni della maxi indagine milanese sull'urbanistica.

Inchiesta che, poi, ha fatto un salto di qualità tra lo scorso marzo, con l'arresto dell'ex dirigente comunale Giovanni Oggioni anche per corruzione, e il 16 luglio, con sei richieste di misure cautelari, tra cui quelle per l'ormai ex assessore Giancarlo Tancredi, per lo sviluppatore immobiliare Manfredi Catella e per l'ex presidente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni.

    La gup Alessandra Di Fazio, accogliendo la richiesta dell'aggiunta Tiziana Siciliano e dei pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, ha disposto il rinvio a giudizio per i sei imputati per il caso delle Park Towers di via Crescenzago, zona parco Lambro: tre edifici alti rispettivamente 81, 59 e 10 metri per un totale di 113 appartamenti.


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Vanno a processo, con accuse, a vario titolo, di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso, l'immobiliarista Andrea Bezziccheri di Bluestone, il progettista Sergio Francesco Maria Asti, tre ex dirigenti e funzionari dello Sportello Unico Edilizia del Comune, Carla Barone, Francesco Rosata e Maurizio De Luca, e Roberto Vederio, rappresentante legale della Devero Costruzioni.

    Il processo, come fissato nel decreto, inizierà il 12 novembre davanti alla decima penale. E tra gli imputati figura, dunque, Bezziccheri, l'immobiliarista per il quale, una settimana fa, nella maxi indagine la Procura ha chiesto il carcere. Oggi si è difeso davanti al gip Mattia Fiorentini e sempre a suo carico e di altri 25 indagati la Procura nei mesi scorsi ha chiuso pure la prima inchiesta aperta nel 2022, quella sul palazzo "Hidden garden".

    Per i pm, quella sulle Park Towers sarebbe stata, come in altri casi, una "operazione speculativa a favore dell'investitore privato", realizzata attraverso un'autocertificazione veloce per una ristrutturazione e non nuova costruzione, ossia la Scia, e non con un piano attuativo, come sarebbe stato necessario, con annessi servizi per i cittadini della zona, come verde e parcheggi. Contestate pure violazioni di leggi urbanistiche e paesaggistiche e, come in altre tranche, oneri di urbanizzazione pagati dai costruttori ma al ribasso.

    Temi di indagine presenti in tutti i vari fascicoli aperti dalla Procura da almeno tre anni, prima che gli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf portassero anche, mano a mano, ad individuare un presunto sistema "deviato" che si sarebbe basato su "varianti" ai piani regolatori, camuffate, secondo i pm, con l'interesse pubblico con richiami "all'edilizia residenziale sociale", per aumentare volumetrie e altezze a vantaggio delle imprese. Al centro la Commissione paesaggio per i via libera ai progetti in cambio, per l'accusa, del pagamento di tangenti sotto forma di consulenze.

    La gup ha stabilito che anche sulle Park Towers è necessario un processo. Nelle indagini la gip Daniela Cardamone, nel gennaio 2024, pur rigettando la richiesta di sequestro del complesso immobiliare, aveva ritenuto di condividere l'impianto accusatorio dei pm. E nel procedimento, dopo l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio, la Procura aveva deciso di modificare un'imputazione in falso. Mentre la Corte dei Conti della Lombardia ha contestato un presunto danno erariale da 300mila euro.

    Bezziccheri aveva parlato in udienza preliminare, difeso dall'avvocato Andrea Soliani, spiegando che lui ha sempre "agito rispettando le norme, in assoluta trasparenza e buona fede".

    Intanto, sono già avviati i processi sulla Torre Milano di via Stresa, dove è stato citato come teste dalle difese anche il sindaco Sala, e quello sul progetto immobiliare di via Fauchè. E per il 26 settembre è fissata l'udienza pre-dibattimentale, dopo citazione diretta a giudizio, sul Bosconavigli, complesso residenziale che dovrebbe sorgere nello storico quartiere San Cristoforo e firmato da Stefano Boeri, tra gli imputati per abuso edilizio e lottizzazione abusiva.

  

martedì 22 luglio 2025

Il testo dei 28 minuti del discorso di sala

Intervento del Sindaco Beppe Sala:

"Sono qui doverosamente con voi in un momento delicato per molti motivi che hanno a che vedere con la mia persona, con i destini di tante persone che hanno creduto in questa avventura politica, con tutto ciò che abbiamo condiviso (o meno) in questa aula.

Sono giorni confusi in cui tutto sembra diventare oscuro, dove le certezze sembrano vacillare e spesso pare che anche le fisionomie più note sembrano confondersi.

Proprio per questo, vorrei essere chiarissimo, come è nel mio modo di fare.

Partiamo prima di tutto dal mio coinvolgimento nell’indagine. Tutto ciò che ho fatto nell’arco delle due sindacature in cui mi è stato dato l’onore e l’onere di essere sindaco di Milano, si è sempre ed esclusivamente basato su ciò che ritengo essere l’interesse delle cittadine e dei cittadini. In tutto ciò che ho compiuto nel mio mestiere di Sindaco, non esiste una singola azione che possa essere attribuita a mio personale vantaggio. Le mie mani sono pulite. Detto questo, vediamo le accuse che mi sarebbero mosse. Dico “sarebbero” perché è solo dai media che ho appreso di essere indagato, per il momento senza alcun avviso di garanzia, su due capi di imputazione, definiti in questo modo: “false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone” e “induzione indebita a dare o promettere utilità”.

Non è questa la sede per discutere l’operato della magistratura e, tantomeno, per dare giudizi; la giustizia fa il suo corso e le sue conclusioni vanno sempre e comunque rispettate.

Permettetemi solo di fare un passaggio veloce, ma emblematico, su un tema al centro delle indagini della Procura e che mi riguarda, giacchè, per quanto leggo dalle notizie che filtrano sempre attraverso i media, l’accusa nei miei confronti di induzione indebita fa riferimento al cosiddetto “Pirellino”, cioè via Pirelli 39, un edificio che ospitava uffici comunali. Facciamo un po’ di storia su questo fabbricato. Devo partire da un momento in cui non ero ancora Sindaco. Nel 2013 la Giunta Pisapia, alla ricerca di nuove sedi per i propri uffici comunali, lancia un bando e mette in permuta il Pirellino, valutandolo in base d’asta 79 milioni di euro. La procedura si conclude con un’unica proposta, che però viene giudicata inammissibile. Nel 2016 divento Sindaco. Capisco subito che i conti del Comune non sono affatto rassicuranti e, tra le altre cose, metto in atto un piano di dismissioni di immobili. Di questo piano fa parte anche il Pirellino. Nel 2018 viene dunque avviato un bando per la sua cessione, con una base d’asta a 106 milioni di euro. Asta caldissima fra cinque gruppi, che si sfidano, rilancio su rilancio, fino ad un’aggiudicazione a 193 milioni. Nel corso del 2019 si rogita. Al momento della cessione, il PGT consentiva di trasformare l’edificio tutto in residenza libera. Poco tempo dopo, nel 2020, il Comune ha modificato il PGT, imponendo che almeno il 40% della superficie abitabile venisse riservata a Edilizia Residenziale Sociale. Di conseguenza, questa ripartizione è stata imposta dal Comune di Milano al costruttore. Costruttore che ha fatto ricorso. Il TAR ha considerato corretta la nostra modifica, ma successivamente il Consiglio di Stato l’ha annullata, osservando che il Comune non ha tenuto conto del legittimo affidamento dell’acquirente al momento dell’acquisto circa la possibilità di utilizzare interamente l’edificio per edilizia residenziale libera. Sempre il Consiglio di Stato, con sentenza n. 6291 del 17.07.2025, ha imposto al Comune di concludere il procedimento di pianificazione entro 90 giorni. Mi permetto di far osservare, sempre nel rispetto del lavoro della magistratura, che il mio racconto fa capire quanto il Comune si sia sbilanciato in favore dell’interesse pubblico, talmente tanto da incorrere in una condanna del Consiglio di Stato per avere sacrificato illegittimamente le aspettative del costruttore.

Voglio rimanere fedele a ciò che ho detto in premessa. Non intendo dare giudizi sull’operato della magistratura. Non posso però esimermi dal rilevare un comportamento ricorrente in questo Paese che ritengo profondamente sbagliato. Sempre i media riferiscono che secondo la Magistratura non sarebbe stato necessario notificarmi alcunché perché non è stato necessario svolgere attività di indagine per cui è prevista obbligatoriamente la partecipazione dell’indagato. Lo capisco e lo accetto. Ma allora mi chiedo: essendo la Magistratura l’unico organo preposto alla comunicazione di questi atti, perché questa informazione è stata divulgata ai media? E chiedo a voi, colleghi politici, se ciò continui a starvi bene. Sta bene a chi governa o ambisce a governare una città o un Paese che indagini riservate diventino pubbliche? Ricordo a chi approfitta, politicamente, di situazioni come quella che la mia amministrazione sta vivendo: oggi a me, domani a te. So benissimo che le mie parole cadranno nel vuoto, ma certa politica, oltre ad assumere comportamenti sgraziati e fin maleducati, sta commettendo un grande errore. A una parte dell’opposizione, non a tutta, voglio dire che se vi abbandonate a gesti plateali e a schiamazzi d’aula per avere una foto in cronaca locale potete raggiungere il vostro scopo, non c’è dubbio. Se lo fate nella speranza di destabilizzarmi non c’è altrettanto dubbio che non avete alcuna possibilità.

Nella mia vita ho affrontato problemi cento volte più gravi, cose del genere non producono nessun effetto su di me. E al Consigliere Marcora, che ha ritenuto di poter avere un momento di fama postando una mia foto in versione da galeotto, voglio dire che per contribuire ad amplificare la sua fama ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, nella fattispecie al Presidente del Consiglio e al Presidente del Senato (non si preoccupi, non c’è bisogno che mi ringrazi). Quello che mi hanno risposto lo tengo per me. Ma ora starò a vedere. Se la forza politica a cui lei ha aderito, l’ennesima forza politica a cui lei ha aderito, le farà fare carriera vorrà dire che condivide e appoggia il suo comportamento. Se invece ciò non avverrà vorrà dire che il suo partito, un partito che governa la nostra nazione, a un minimo di rispetto istituzionale ci tiene. Vedremo. Rilevati questi aspetti rispetto al mio coinvolgimento nell’indagine, che garantisco essere fonte di grandissima sofferenza, vorrei porvi alcune riflessioni politiche sul contesto amministrativo e soprattutto urbanistico milanese. Perché è evidente a tutti noi che in molti si stanno interrogando sul percorso che la nostra città ha seguito negli ultimi decenni. Mi rivolgo ora alle consigliere e ai consiglieri della maggioranza che sostiene la mia amministrazione. Noi ci troviamo a governare, da quattordici anni, lo sviluppo di una città che si sta facendo metropoli e che compie un processo di trasformazione comune a molte realtà dello stesso tipo, in Europa e nel mondo. Voi per primi sapete che amministrare una città significa guidare e governare il processo nel quale la città stessa si è avviata. Non è certamente solo il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale che possono determinare un’evoluzione storica. Tanto più in un tempo come il nostro, rivoluzionato e caratterizzato da una serie di transizioni che mai si sono viste nella storia. Noi siamo stati chiamati a gestire, correggere e migliorare gli aspetti più critici di tali trasformazioni.

Se ci fate caso, nell’accelerazione degli eventi, non c’è negli ultimi anni un solo àmbito esente da complessità: dalla sicurezza alla mobilità, dal costo della vita e dell’abitare alla cura del verde. Si tratta di problemi strutturali a cui la politica deve proporre risposte, che divergono a seconda dell’indirizzo della politica stessa: e noi del Centrosinistra abbiamo conferito un indirizzo decisamente progressista a ciascuna problematica.

Guardiamo al compito che ci siamo assunti verso Milano nel momento in cui siamo stati eletti (due volte). Noi, nessun altro, abbiamo il dovere di mantenere gli impegni assunti nei confronti degli elettori e delle elettrici. Semplicemente questo: far crescere Milano su una strada che tenga insieme le ragioni dello sviluppo e del sostegno a chi fa fatica. Questo è il senso della nostra politica.

Ma noi dobbiamo essere consapevoli e anche orgogliosi del nostro percorso.

Per quello che ci è stato dato fare con gli strumenti finanziari che abbiamo avuto a disposizione, abbiamo agito sempre nella direzione di apertura al progresso.

Sfido chiunque a trovare una voce di bilancio che non abbia questo segno o che non sia stata indirizzata con questo intento. In questi anni i bilanci li abbiamo fatti assieme. E li abbiamo approvati assieme. Le scelte che abbiamo compiuto sono nel segno di tutte le grandi città nazionali e internazionali governate dai progressisti.

Certo, la velocità a cui corre Milano abbisogna di correzioni continue e non tutto ciò che abbiamo tentato ha il crisma della perfezione. Ci mancherebbe! Ma dobbiamo osservare la traiettoria storica che Milano ha preso sotto le tre sindacature di Centrosinistra, oltre che del fenomeno Expo: e, secondo me, si tratta della via più adatta di sviluppo per una città che da sempre ha espresso una vocazione di apertura e una capacità attrattiva e di dialogo continuo con il mondo. E facendo della collaborazione tra pubblico e privato una virtù. Non è più così? Pensiamoci.

Spesso si dice e si scrive che l’azione amministrativa di questa sindacatura abbia lasciato troppo spazio a interessi immobiliari privati.

La vicenda del Pirellino vi racconta che il nostro orientamento è un altro. Ma soprattutto io sono qui a ribadire il fatto che mai nulla è stato risparmiato per equilibrare il tema dello sviluppo economico con la crescita di servizi pubblici che hanno l’obiettivo di aiutare le persone che hanno visto accentuarsi le loro difficoltà finanziarie, abitative e sociali. Faccio solo l’esempio del welfare.

Il nostro bilancio, che è pubblico, vi dice che negli ultimi quattro anni abbiamo speso 1 miliardo di euro in servizi sociali, che concretamente vuol dire attività come:

- tutela e assistenza ai minori in difficoltà;

- contrasto della povertà delle famiglie con minori;

- assistenza alle persone non autosufficienti e con disabilità, alle persone senza dimora, agli anziani in condizione di fragilità, alle donne vittime di violenza e alle persone che chiedono protezione nel nostro paese e con background migratorio. E altro ancora.

Ma torniamo al tema centrale dello sviluppo urbanistico della città. Permettetemi due citazioni.

La prima. Carlo Ratti è un famoso architetto e urbanista, insegna al Politecnico e al MIT di Boston. Lavora in tutto il mondo ed è una di quelle persone che definiamo spesso “un vanto per il nostro Paese”. Pochi giorni fa in un’intervista dice le seguenti cose: “Milano è rinata, non deve chiedere scusa. E’ l’unica città italiana veramente globale. E la sua crescita immobiliare è in gran parte dovuta a riqualificazioni e recuperi di aree dismesse”.

Ci fa paura la verticalizzazione di Milano? Penso sia sbagliato averne paura. Come possiamo guadagnare più spazio per la socialità, per il verde, per la rivitalizzazione della città se non delegando alla verticalità funzioni dell’abitare e del lavoro di cui questa città, per fortuna, continua ad avere tanto bisogno?

Una seconda citazione è per Legambiente Lombardia. Legambiente riconosce che sotto il profilo del consumo di suolo Milano ha prodotto risultati migliori delle altre città (e questo è frutto della rigenerazione urbana e della “verticalizzazione” che libera terreno permeabile):

“... Occorre cogliere e consolidare gli elementi positivi, che pure ci sono stati, nell’arco di questo spumeggiante quindicennio immobiliare milanese. La città ha cambiato radicalmente i propri connotati, e la trasformazione si è consumata senza tracimazioni, parlando di consumo di suolo - su questo occorre evitare narrazioni massimaliste - per non rischiare l’indulgenza verso una Milano che, duole ricordare, fino ai primi anni Dieci di questo secolo è stata saldo ostaggio di palazzinari.”

Bisogna fare di più per rendere Milano sempre più equa, sana ed equilibrata? Bisogna fare sempre di più, per definizione. Ed è giusto discuterne. E’ giusto e sano che le idee, le posizioni, i progetti siano sempre al centro del confronto democratico. Guai a chi si rifiutasse a questo dibattito che è il sale della democrazia e a chi ritenesse di aver ragione per diritto. Ma non possiamo non essere d’accordo sul fatto che la giustizia e la politica debbano occuparsi di ambiti separati.

E per far sì che questa società funzioni bisogna che questa distinzione regga in tutto e per tutto. Nel reciproco rispetto.

Per questo però è fondamentale che anche noi facciamo il nostro dovere in questa aula. Ed è per questo che la nostra risposta a quello che sta succedendo deve essere politica, nel segno della più alta tradizione di Milano e del suo Comune. Una politica che ha l’obiettivo primario di intervenire per migliorare la vita dei concittadini che hanno più difficoltà. Questo è uno dei terreni di lavoro ordinario nell’amministrazione di ogni città: un lavoro che non è mai finito ma che ci vede sensibili e impegnati ogni giorno. Sono tanti i fronti su quali la politica milanese deve agire, per soddisfare le aspettative delle milanesi e dei milanesi. Che sfide ci attendono? - Dobbiamo far sì che i prossimi sviluppi urbanistici abbiano una sempre maggiore attenzione all’impatto pubblico e ai servizi connessi;

- Dobbiamo operare con intensità sul Piano Straordinario Casa, per fronteggiare un problema, quello del costo dell’abitare, che sta diventando evidente in tutte le grandi città. E agire con energia sul ripristino degli appartamenti sfitti nel nostro patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica;

- Dobbiamo migliorare su taluni servizi come il trasporto pubblico, che sarebbero considerati straordinari in tutte le città italiane ma che devono soddisfare le esigenze dei milanesi, pur alte che siano;

- Dobbiamo porre un’attenzione estrema alla cura della città, in ogni suo quartiere e in ogni suo angolo, in ogni suo spazio verde;

- Dobbiamo, ed è un tema molto difficile da affrontare, operare sulle strutture dedicate allo sport (la questione del momento, per fare un esempio, è quella relativa alla piscina Argelati);

- Dobbiamo, da settembre, riavviare il percorso consiliare relativo allo stadio, con l’obiettivo di rispettare i tempi che il progetto richiede;

- E molto altro ancora, che per brevità non cito ma che è nei miei pensieri.

Se su queste basi la maggioranza che mi sostiene c’è, e c’è coraggiosamente, con “responsabilità e cuore in antitesi a credere, obbedire, combattere” (come affermava Antonio Greppi), io ci sono! 

Io ci sono con tutta la passione, con tutta la voglia, con tutto l’amore per questa città di cui sono capace.

Ho ricevuto più telefonate, e-mail e messaggi in questo frangente che quando sono stato eletto; da amici, vertici presenti e passati delle istituzioni, sconosciuti, da miei elettori e da persone che mi hanno detto di essere elettori di centrodestra e che non mi hanno votato, ma che mi dicono di credere nella mia onestà e nella mia dedizione.

Ho pensato seriamente alla possibilità di non andare avanti. E’ dal gennaio del 2009 che ho dato professionalmente e umanamente tutto quello che ho a Milano. E, se trovo ancora la motivazione e le energie per proseguire in questo incarico, non è per mia soddisfazione personale o per mia ambizione, ma per un motivo molto più semplice, che (permettetemi un’osservazione personale ed emotiva in questo frangente) è il vero insegnamento che ho ricevuto da mio padre.

Quando capì che dal punto di vista professionale non avrei seguito le sue orme, mi disse: fai quello che vuoi nella vita, scegliti il lavoro che vuoi, ma ricordati che io ti guarderò e vorrò essere certo che starai facendo il tuo dovere fino in fondo.

E oggi sono più che mai motivato a fare il mio dovere e a proseguire nell’incarico che i milanesi mi hanno democraticamente affidato."

___________________________

I nodi al pettine 

I primi a sostenere sala, forza Italia, fdi e lega, una richiesta di facciata, già pronti a salvare sala in caso di necessità.

Partito democratico in vivo imbarazzo.

Lista sala, Gorini e Cucchiara, sdraiati sulle volontà del Sindaco.

A Carlo Monguzzi non è stato lasciato tempo per intervenire 



lunedì 21 luglio 2025

Il lunghissimo lunedì di Milano. Tancredi si dimette, Sala rimane. Foto e video 21.7.2025

 Milano. 21 luglio 2025. Piazza della Scala

H. 16.30 consiglio comunale di Milano, comunicazione del sindaco alla città dopo le inchieste sull'urbanistica.

Video quiMilano a fine consiglio 

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Tancredi lascia palazzo Marino 


Video dirette facebook quiMilano 

Potere al popolo e i cittadini vorrebbero entrare a palazzo Marino 

https://www.facebook.com/share/v/16zMfaxsoS/

Verdi di Milano città metropolitana 

https://www.facebook.com/share/v/1NuH1hUawP/
















domenica 20 luglio 2025

Condannata l'ultima dipendente di radiopadania

Ha rovinato la vita a molte persone con le sue menzogne e insulti, chi scrive è diffamato in quel sito circa 250 volte e stessa sorte per chi fa cultura e si occupa di diritti.

Il vento forse è cambiato? Il suo ombrello magico padano si è inceppato? 

È una buona notizia. 

A breve per approfondimenti



sabato 19 luglio 2025

Ossona. Palio 2025. Foto e video della prima serata

 Ossona. Città metropolitana di Milano.


Video quiMilano dirette fb sul gruppo socialstreet di Ossona "sei di Ossona se"

Nord sud ovest est 

https://www.facebook.com/share/v/1AmC71wnp8/ 

Una canzone d'amore 

https://www.facebook.com/share/v/16zqHqg2Y3/ 

Gli anni 

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Medleyframe omaggio. Creditis quiMilano 

https://www.facebook.com/share/v/1C1g5iY3rM/































mercoledì 16 luglio 2025

RICHIESTE DI ARRESTO URBANISTICA A MILANO: UNA CITTÀ AL SERVIZIO DEI POTERI IMMOBILIARI

 COMUNICATO STAMPA – RIFONDAZIONE MILANO

RICHIESTE DI ARRESTO URBANISTICA A MILANO: UNA CITTÀ AL SERVIZIO DEI POTERI IMMOBILIARI

La richiesta di arresto, da parte della Procura di Milano, dell’assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi e dell’imprenditore Manfredi Catella, conferma ciò che Rifondazione Comunista denuncia da anni: a Milano si governa il territorio piegandolo agli interessi della rendita immobiliare, con la complicità diretta di pezzi delle istituzioni.

Il modello Milano, fatto di svendita del patrimonio pubblico, grandi operazioni speculative e totale espulsione delle classi popolari dai centri urbani, oggi mostra la sua vera natura: un sistema di potere opaco, permeabile a pressioni private, che svilisce le regole e calpesta l'interesse generale.

Gravissimo il tentativo – denunciato dai magistrati – di influenzare anche la legislazione nazionale tramite la cosiddetta “legge Salva Milano”, con l’obiettivo di proteggere interessi privati e ostacolare le inchieste. Siamo davanti a una gestione che non solo favorisce i potenti, ma cerca attivamente di sottrarli al controllo democratico e giudiziario.

Rifondazione Comunista chiede le immediate dimissioni dell’assessore Tancredi e un'inchiesta politica trasparente e pubblica su tutte le operazioni urbanistiche approvate negli ultimi anni. 

Serve una svolta radicale nelle politiche della città: basta speculazione, basta Milano trasformata in una vetrina per pochi. Per affrontare le ripercussioni politiche dell'ennesimo intervento della Magistratura, le forze politiche e sociali della sinistra cittadina, facciano due passi avanti. Si apra un immediato confronto trasparente e pubblico senza escludere nulla.

È tempo di restituire la città a chi la abita, non a chi ci specula.  

Rifondazione Comunista – Federazione di Milano  

16 luglio 2025