Bicipace: la quarantunesima edizione della grande pedalata pacifista e ambientalista
arriva puntuale per mobilitare cittadini e associazioni domenica 25 maggio
La bicicletta veicolo di pace, nemica del riarmo e del consumo di suolo, i due temi di
questa edizione con tante località di partenza e arrivo unico alla Colonia Fluviale di
Turbigo (MI)
“Pedaliamo per la cessazione di conflitti devastanti per i popoli e per l’ambiente,
mobilitandoci per un vero sviluppo economico che lasci il più possibile intatti i suoli
verdi.”
Milano, 22 maggio 2025
Domenica 25 al via la quarantunesima edizione di Bicipace, la grande pedalata pacifista e
ambientalista come sempre puntuale a ribadire la necessità del disarmo e di una maggiore
coscienza ambientale.
Tanti i punti di partenza nella Città metropolitana di Milano, in provincia di Varese e anche
da Novara; arrivo unico, come ormai di consueto, alla Colonia Fluviale di Turbigo (MI) sulle
rive del Ticino, intorno all’ora di pranzo per cibo, musica, attività. Attese almeno
millecinquecento persone sulle loro biciclette.
La bicicletta è veicolo di pace: riduce la grande domanda di energia causata dagli
spostamenti quotidiani; riduce il consumo di suolo legato a infrastrutture pesanti e
impattanti sull’ambiente; riduce le disuguaglianze nello spazio pubblico, aumentando la
sicurezza stradale e dei territori; Aumenta la consapevolezza dell’ambiente; migliora
l’autonomia e l’indipendenza delle persone, aumentandone il benessere.
LA PACE NON È MAI ARMATA
Mai come quest'anno si sente la necessità di mobilitarsi per parlare di Pace, e chiedere che si
apra un dialogo per poter affrontare e risolvere i conflitti.
Tantissime persone sono rimaste vittime di una guerra che nemmeno avrebbero voluto
combattere o subire, soprattutto bambini.
La politica sembra distante nel trovare una soluzione diplomatica, anzi, trova più efficace
impegnare risorse economiche per un programma, ReArm EU, che potenzierebbe gli arsenali
dei singoli stati senza di fatto costruire un modello di difesa europea.
Per noi questa soluzione non è accettabile: un vero percorso di pace non si costruisce con le
armi. Domenica 25 le nostre ruote non saranno silenziose ma diranno parole di pace!
IL SUOLO VOLA VIA
Logistiche, servono davvero tutte? Il continuo sorgere e diffondersi nel nostro
territorio di poli logistici e centri commerciali è allarmante! In Lombardia, in venticinque
anni sono stati consumati oltre duemila ettari di suolo a un ritmo di oltre duemila metri
quadri tra capannoni e aree logistiche in più ogni giorno (Cfr. AAVV Rapporto Lombardia 2024
- Sostenibilità è innovazione).
È evidente come i cittadini siano sempre più circondati da centri logistici il cui epicentro è
l’aeroporto di Malpensa mentre, per fare un parallelo, perde sempre più operatività il
trasporto collettivo della regione. Si tratta di uno sviluppo industriale disordinato perché
senza regole, che continua a consumare suolo naturale (Cfr. ISPRA, Consumo di suolo,
dinamiche territoriali e servizi ecosistemici) nonostante il nostro territorio sia già pieno di
aree cementificate, dismesse e abbandonate da recuperare, evitando così
l’impermeabilizzazione e l’indisponibilità ai fini agricoli di altro suolo, i cui servizi
ecosistemici sono comunque preziosi.
La logistica, inoltre, dal punto di vista occupazionale offre pochi posti di lavoro spesso
precario e di scarsa qualità! Questo modello di sviluppo, oltre a non essere sostenibile sul
piano occupazionale e ambientale, a livello sociale è causa della distruzione progressiva
delle attività manifatturiere, artigianale e autonome che nel tempo hanno rappresentato
un tessuto economico e culturale di grande valore!
Serve un modello di sviluppo e di consumo che riporti al centro le persone, la dignità del
lavoro, la salute dei territori e la sostenibilità ambientale e sociale!
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