24 a 20, con forza Italia che sostiene il già loro collega del 2009, Giuseppe Sala.
La pagina più triste di Milano, da Tangentopoli.
San Siro: Rosati (Avs), 'un errore che spacca sinistra e città'
- MILANO, 30 SET - "È stata una scelta sbagliata.
Sbagliata perché spacca e divide la città. In più si è venuta a determinare una nuova maggioranza che vede anche impegnati in modo determinante attraverso il mancato voto gli esponenti di una parte di Forza Italia". Lo ha detto il consigliere regionale lombardo di Avs Onorio Rosati parlando a margine della seduta d'Aula di oggi della vendita di San Siro a Milan e Inter.
"Si è voluto fare un'operazione dentro la quale non solo ci
sarà la demolizione dello stadio, ma ci sarà un intervento molto
pesante dal punto di vista edilizio di trasformazione
urbanistica di tutta l'area. Quindi - aggiunge - è evidente che
chi parla di speculazione su quell'area ha delle buone fondate ragioni per poterlo fare. Ha diviso la città e ha diviso la maggioranza perché non dimentichiamo che una parte della centrosinistra ha votato contro".
Secondo Rosati "è stata una scelta politicamente sbagliata anche per quelle che sono le sorti della città. Noi da tempo, come Sinistra Italiana - prosegue Rosati - chiedevamo segnali di
discontinuità a questa giunta anche rispetto alle vicenda del
Salva Milano. Purtroppo dobbiamo registrare che questi segni di
discontinuità non ci sono".
Adesso "ci saranno sicuramente delle conseguenze, valuteremo
quali - conclude - ma al momento mi pare che sia importante
tenere il punto sul giudizio, poi sulle conseguenze della scelta
adottate nelle prossime settimane valuteremo". (ANSA).
30/09/2025
Una brutta notte
Non la passeranno franca:
il trio Scaroni Moratti Sala ha scritto la pagina più nera del Comune di Milano
Oggi ci sarà qualcuno alle Cayman, in Olanda, in Lussemburgo, nelle isole del Canale, in Delaware, in California, in Canada o in qualche altra parte del mondo che brinda per il voto del Consiglio comunale di Milano.
Un regalo così poteva farglielo solo Sala per il quale la politica non piò dettare le regole e bisogna fare quello che vogliono i privati E per una operazione sbagliata da tutti i punti di vista (urbanistico, economico, patrimoniale) il Pd si è messo al servizio di Sala e dei fondi speculativi ai quali dello stadio e delle squadre non interessa nulla: ai due fondi speculativi interessano i profitti che possono avere dal regalo di Sala di una area gigantesca di Milano con annessi premi volumetrici (al di sopra delle norme comunali) Per gli affari voluti da Sala, in urbanistica come a San Siro, il PD ha sacrificato molti consensi. Un capolavoro.
Per portare a casa questa delibera, tra una mummia che ha smesso di parlare dopo avere dilagato con sciocchezze varie per sei anni e la signora “parere negativo” che non sapeva nulla, e non motivava nulla, il Pd Milanese è riuscito a spaccare la maggioranza di centrosinistra, rompere la sua unità interna, a creare problemi ai suoi alleati ed appoggiarsi ai servitori della Moratti e di Scaroni. Di fatto da 32 si sono ridotti a 24 voti: a Palazzo marino non vi è più una maggioranza di centrosinistra, ma l’asse Sala-Moratti che si è riunito di nuovo. Invece del campo laro il PD si ritrova nel campetto della Moratti e di Scaroni.
Se Sala-Scaroni-Marotta pensano di aver portato a casa il “sacco di San Siro” si sbagliano. Il modo autoritario con cui hanno condotto tutta questa vicenda, senza confronto, senza dibattito, senza la discussione di emendamenti è la degna conclusione di una gestione privatistica di un patrimonio pubblico e dei ricatti imposti a Sala e compagnia dei fondi americani che volevano stringere entro il 30 settembre per paura del vincolo dei settanta anni. Ma il vincolo è già scattato, l’11 settembre, per cui la demolizione del Meazza è una grave violazione della legge e dell’assetto urbanistico di una area destinata alla grande funzione urbana esistente, lo stadio Giuseppe Meazza in San Siro.
In tutti questi anni, Sala, Tancredi, Malangone e Collarini - quattro indagati per le vicende urbanistiche - si sono sdraiati davanti alle richieste dei due fondi speculativi, mettendo anche a disposizione gli uffici per predisporre gli atti delle due società e determinare i calendari della istituzione comunale, Sei anni di menzogne, di ricatti, di giravolte (dalla concessione alla vendita), tredici riunioni tra il direttore generale e i fondi, e il Consiglio Comunale ridotto, in sette giorni, a prendere a scatola chiusa un proposta indecente , vergognosa. In una cosa sola hanno detto la verità; la delibera non era emendabile e con un colpo di mano l’hanno fatto . Hanno prodotto una delibera “monstre”, in cui c’è di tutto: svendita a prezzo di fallimento con comode rateizzazioni e per di più con sconti, condizioni capestro per il venditore, convenzioni urbanistiche fuori norma, concessioni edilizie abusive, e dei compratori di cui non si conosce la identità, la catena di comando e i suoi beneficiati ultimi, con violazioni delle norme antiriciclaggio. Non si sa neanche chi sia la “Parte acquirente”. Non contenti, accettano uno scudo penale a favore dei due fondi speculativi. Una svendita del patrimonio pubblico condotta in violazione delle norme istituzionali, amministrative, economiche, contabili e penali: impugneremo in tutte le sedi questo obbrobrio.
Ed è anche ora che si affrontino situazioni istituzionali indecenti: il conflitto di ruolo del signor Comazzi tra consigliere regionale, assessore regionale al Territorio e consigliere comunale: al signor Conazzi a cui non basta una sedia sola.
Dentro nel voto di stanotte c’erano la incompatibilità del signor Conte, dirigente di IntesaSanPaolo e assessore al bilancio e al demanio, e miserie umane e politiche che non sanno neanche portare rispetto a chi ha fatto qualcosa di buono per questa città, a differenza di loro che hanno distrutto il patrimonio pubblico e umiliato il ruolo dei consiglieri comunali.
Il nostro impegno dopo questa nottata sarà ancora maggiore, perché non sia una epoca terribile in cui dei mentecatti governano dei ciechi.
Luigi Corbani
Comitato SiMeazza
Martedì 30 settembre 2025
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