giovedì 14 agosto 2025

Verdi Europa Verde. Bologna. Lettera aperta di Paolo Galletti a Angelo Bonelli

 Lettera aperta ad Angelo Bonelli

Di Paolo Galletti (fondatore dei Verdi italiani)

Ti scrivo come semplice iscritto ai Verdi di Bologna.

La città che mi ha eletto consigliere regionale dei Verdi  e poi deputato dei Progressisti e poi dell'Ulivo, componente Verde.

Nel 2016 ho contribuito a far rinascere i Verdi in città dopo che l'invasione noglobal con sostegno del nazionale, li aveva portati allo 0,8 per cento.

Nella tua intervista giochi su alcuni equivoci.

1Qui non è in discussione AVS alle politiche.

In quelle passate sei stato eletto nel collegio di Imola col sostegno dei Verdi di Bologna.

E alle regionali i Verdi di Bologna hanno espresso candidati con molte preferenze.

Qui si parla di elezioni comunali ed è normale che alleanze alle politiche non siano meccanicamente riproducibili alle comunali.

In città come Milano e Roma i 5 stelle non sono in maggioranza.

È così fragile AVS che se a Bologna non si fa per le comunali salta tutto?

Ma a Bologna esiste l'equivoco Coalizione Civica che avalla tutte le scelte antiambientaliste e le copre con una comoda ideologia para estremista.


2 Siamo per storia e statuto una forza federalista.

Quindi cosa ci azzecca una decisione congressuale per le politiche con una elezione comunale?

Oppure la deriva centralista e personalista ha inquinato anche i Verdi?

Abbiamo già vissuto con Pecoraro Scanio una deriva di questo tipo che ci ha portato quasi all'estinzione.


3 il massimalismo forse è di chi cementifica e consuma territorio con palazzoni,zone di logistica semplificata ,addirittura con una apertura di credito alle balle nucleari con i soldi buttati per il Brasimone.

Massimalisti i verdi di Bologna che alle primarie hanno appoggiato Isabella Conti,allora renziana,ma contro le colate di cemento?

Massimalisti o verdi di Bologna che per due anni hanno cercato una collaborazione con un Sindaco che negava ogni spazio fino a cacciarli dalla maggioranza?

Va a finire che anch'io che ho sostenuto i governi Dini,Prodi,D'Alema e Amato sarò tacciato di massimalismo.


4 Spero di aver equivocato quando alludi anche a Bologna a verdi capaci di governare.

Si pensa ad una massiccia sostituzione etnica  tesserando verdi domestici che si adeguano ad ogni scelta anti ecologista?

Qui non è in gioco alcun estremismo ma i valori fondanti dei Verdi ,delle loro battaglie,della loro storia che non di possono svendere in nome di un precario elettoralismo.

E il malessere non è limitato a Bologna :.da Piacenza a Rimini si attendono reazioni alle zone logistiche semplificate,vere colate di cemento e asfalto, allo spostamento delle zone di protezione dai fiumi, alla scelta nucleare..

Sono i temi dei verdi da sempre: altro che estremismo sinistroide.

Nessun calcolo elettorale può svendere queste battaglie.

Da co fondatore dei verdi nei primi anni 80 con Langer e Scalia ti metto in guardia:

ci sono limiti da non superare.

Altrimenti si crea una involuzione e al nome che sopravvive non corrisponde più il contenuto.

Paolo Galletti 



In memoria di Vittorio Barbanotti

 Dai social del Partito della Rifondazione Comunista 

Grazie Vittorio che ci hai insegnato a pedalare senza fermarsi mai

Pubblicato il 14 ago 2025

Stefano Galieni*

E in questa vigilia di Ferragosto ci ha lasciato il Compagno Vittorio Barbanotti, di Milano. Non un dirigente ma un militante di partito sin dalla sua fondazione, un uomo con una storia immensa, di quelle a cui spesso dovremmo tutte e tutti, imparare ad attingere. Nato, da famiglia operaia, 73 anni fa, sin da ragazzino ha dovuto contribuire a portare soldi a casa con ogni tipo di lavoro. Una vita, la sua che sarebbe dovuta diventare un libro, forse potrebbe ancora accadere visto che una parte me l’ha inviata poco più di un mese fa quando la malattia che lo ha ucciso si era già fatta sentire pesantemente. Nel PCI sin da giovanissimo e poi in Rifondazione, Vittorio ha fatto per alcuni anni parte del servizio d’ordine dell’allora segretario nazionale Fausto Bertinotti. Presto aveva scoperto, insieme alla politica, all’organizzazione sindacale in fabbrica, alla militanza che lo portò spesso ad essere apertamente critico verso comportamenti che riteneva inadeguati, l’amore per lo sport, quello che ti fa faticare, sudare, sentirti stanco da non riuscire a camminare. Dalle prime corse, iniziate quasi per caso, giunse a vincere a Milano medaglie e coppe, a correre le maratone, ad affrontare corse ancora più dure, perché aveva il fisico e la testardaggine necessaria per non arrendersi mai. Tante le battaglie che ricordava con vigore e determinazione sul fronte politico, teneva alla tessera del partito, alla appartenenza e alla militanza anche dopo che in tanti, per motivi più o meno validi, avevano abbandonato l’attività. Vittorio viveva ogni ingiustizia come se fosse stata commessa nei suoi confronti, fu fra i protagonisti mai alla ribalta nella lunga battaglia per la liberazione di Silvia Baraldini, fu presente e poi critico per la gestione del G8 a Genova e in tante altre manifestazioni.


Per Vittorio ognuno, per essere politicamente impegnato, doveva impegnarsi per quello che sapeva realmente fare. Non era uomo da lunghi discorsi teorici e da dotte analisi, scelse lo sport come strumento per far conoscere quella che ad ognuna/o di noi dovrebbe essere sempre concretamente al centro, la difesa, incondizionata dei diritti umani. Dovette lasciare la corsa di fondo per problemi cardiaci, gli era stato diagnosticato, quando ancora lavorava, un serio problema che lo avrebbe costretto ad un intervento e a dover rinunciare alla sua passione. Si operò nel 2008 ma poco tempo dopo la fase di riabilitazione, ebbe l’idea che potrebbe parere assurda di cimentarsi con la bicicletta. Per due volte, la prima nel 2015, arrivò a Strasburgo, al Parlamento Europeo, con il suo messaggio di denuncia verso tutte le ingiustizie e le discriminazioni, le violenze e le forme di sfruttamento. Le “pedalate longhe” condotte in solitaria, fra salite e discese, lo caricavano di passione e di determinazione. Incontrava persone, parlava, portava con se a volte la bandiera della pace, altre la Carta universale dei diritti dell’uomo e lo faceva con energia, ogni volta stupito di come fosse riuscito a vincere non solo i problemi cardiaci ma anche il diabete.


Nel 2019 prima del covid, realizzò un altro sogno. Una pedalata da Milano a Palermo, passando per i luoghi simbolo di un Paese per cui soffriva e ad ogni tappa, rabberciata alla meno peggio, conobbe persone disposte ad ascoltarlo, a trovargli ospitalità, ad offrite un pasto. Il 15 aprile del 2024 rifece lo stesso percorso, sostenuto soprattutto da compagne e compagni del nostro partito che ne apprezzarono la simpatia, la tenacia, il carattere a volte burbero ma perennemente aperto al sorriso e all’incontro. Aveva un linguaggio semplice che sfondava ogni barriera, che ti costringeva al confronto, che emanava contemporaneamente la saggezza di chi ne ha viste tante e la freschezza di chi ancora si stupisce di fronte al mondo e alle piccole meraviglie che ogni tanto riserva. La pedalata del 2024 fu all’insegna della lotta contro ogni guerra, contro la violenza di genere, contro le forme di prevaricazione che spesso vincono grazie all’indifferenza. Vittorio non conosceva il senso della parola “indifferenza”.


Aveva un sogno che non è riuscito a realizzare. Negli ottanta anni dalla Liberazione voleva fare una pedalata da Milano ad Auschwitz per ribadire quel “mai più” che pare dimenticato.


E fino a poco tempo fa ha continuato a crederci, a pensare che lui su quella bicicletta ci sarebbe tornato perché non bastava una malattia a fermare la lotta per qualcosa di infinitamente più importante.


Ho avuto il privilegio di conoscerlo, di apprezzarlo e di essere stato fra coloro che continuavano, anche se da lontano, a spronarlo a provare a tirargli su il morale.


Abbiamo perso un compagno speciale, come sono tutti i compagni e le compagne, che ci ha lasciato un insegnamento forse unico. Le nostre lotte, il nostro bisogno di cambiare il mondo, la nostra curiosità verso chi non si conosce, sono la metafora delle sue pedalate longhe.

Dovremmo pedalare ancora e per molto, ma ne vale la pena.

I funerali di Vittorio Barbanotti si svolgeranno sabato alle 11.00 presso la chiesa di S. Giuseppe Calasanzio via don Gnocchi (zona San siro)


*un compagno di Vittorio




martedì 12 agosto 2025

DopoPazzali. Il nuovo CDA di fondazione fiera

Da affari e imprese del primo agosto 2025.

Nel frattempo dei presunti 800.000 e dell'uso che ne è stato fatto, come delle persone scomparse prima di expo e tante situazioni che sembravano inspiegabili, pare assumano una logica, come l'inchiesta sull'urbanistica e il paradiso dei palazzinari e lo strano accordo con la fiera di Parma.

 Milano – Si è insediato oggi il nuovo Consiglio Generale di Fondazione Fiera Milano, guidato da Giovanni Bozzetti, che ha assunto il ruolo di Presidente come da delibera n. XII/1075 del Consiglio Regionale del 25 luglio scorso. Giovanni Bozzetti, classe 1967, è un manager con una lunga esperienza sia nel settore pubblico che privato. Ha ricoperto incarichi apicali in numerose aziende di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui società quotate, dimostrando una solida competenza nei processi di governance aziendale e sviluppo internazionale. Ha ricoperto ruoli importanti anche nella Pubblica Amministrazione, già Assessore del Comune di Milano e di Regione Lombardia, Consigliere del Presidente del Senato e Consigliere del Ministro della Difesa. Esperto di marketing strategico e processi di internazionalizzazione è autore di pubblicazioni sui temi della valorizzazione del territorio e delle relazioni economiche internazionali. Insignito dell’Ambrogino d’Oro nel 2006, è professore universitario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Desidero innanzitutto ringraziare il Presidente Attilio Fontana, la Giunta e il Consiglio regionale della Lombardia, così come il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per la fiducia che mi è stata accordata. Un ringraziamento va anche a tutti gli stakeholder coinvolti, che saranno un punto di riferimento fondamentale durante il mio mandato, in una prospettiva sistemica che includerà tutte le realtà territoriali: industriali, commerciali, artigianali, agricole, cooperative, associative, insieme alle risorse umane, parte sostanziale e insostituibile di ogni impresa” ha dichiarato Giovanni Bozzetti, Presidente di Fondazione Fiera Milano. “Fondazione Fiera Milano svolge un ruolo strategico per lo sviluppo del territorio, della città e dell’intero sistema economico e sociale lombardo, con ricadute significative anche a livello nazionale. Ci attende una fase cruciale, segnata da sfide complesse ma anche da straordinarie opportunità: dalle Olimpiadi, fino alla realizzazione dell’immobile destinato a ospitare il nuovo centro di produzione della Rai. La Fondazione – ha proseguito il neopresidente – è un ente solido, con risultati finanziari positivi, pronto a rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di azionista attivo e propositivo di Fiera Milano, a proseguire nel sostegno al terzo settore e a valorizzare il proprio patrimonio. Insieme al Consiglio Generale, al Comitato Esecutivo e a tutte le persone che già operano all’interno della Fondazione, affronteremo questo percorso con passione, impegno e senso di responsabilità.” “Voglio esprimere le mie più sincere congratulazioni a Giovanni Bozzetti per la sua nomina a Presidente di Fondazione Fiera Milano. Sono certo che, grazie alla sua vasta esperienza e alla sua competenza, saprà portare avanti con successo il lavoro di questa istituzione fondamentale per il nostro territorio. Fondazione Fiera Milano si è affermata in questi ultimi anni come prezioso presidio istituzionale capace di accompagnare e rafforzare le strategie di Comune e Regione. Di questo ringrazio la governance uscente. – ha commentato Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia – Oggi Fondazione rappresenta un patrimonio strategico per Lombardia e per l’intero sistema economico nazionale, e sono sicuro che sotto la guida di Bozzetti continuerà a essere un punto di riferimento per lo sviluppo, l’innovazione e la crescita della nostra regione”. “Fondazione Fiera Milano è un partner e un interlocutore strategico per la città – ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala. A livello locale, nazionale e internazionale, stiamo attraversando un periodo denso di sfide da affrontare e di opportunità da concretizzare, a cominciare da quelle offerte dalle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali. In questo contesto, Fondazione Fiera Milano è chiamata a dare un contributo importante in termini di competenza, pragmatismo e lungimiranza nell’interesse della città e del Paese. Auguro, quindi, buon lavoro al presidente Bozzetti, ai vicepresidenti Corritore e Pierrakea e a tutti i membri del Consiglio Generale appena insediati. Sono certo che avremo modo di collaborare in maniera proficua e responsabile, valorizzando anche le tante realtà produttive e associative che fanno del nostro territorio un punto di riferimento in Italia e nel mondo”. Contestualmente alla nomina del Presidente, sono stati nominati i due vicepresidenti, Davide Corritore e Vasiliki Pierrakea. Insieme a loro fanno parte del nuovo Consiglio Generale di Fondazione Fiera Milano: Luca Bader, Umberto Bertolasi, Alvise Biffi, Giovanni Ciceri, Giuseppe Attilio Dadda, Massimo Dal Checco, Francesco De Lucchi, Giovanni Deleo, Andrea Dellabianca, Camilla Doni, Marcello Doniselli, Pietro Gagliardi, Giovanni Mantegazza, Giulia Martinelli, Raffaello Napoleone, Maria Luigia Partipilo, Guido Reggiani, Domenico Riga, Daniele Ripamonti, Flavio Sangalli, Raffaella Sella, Donato Valente, Stefano Venturi. Il Collegio dei Revisori è composto da: Andrea Bignami (Presidente), Marco Manzoli e Alessandro Crosti. Revisori supplenti: Vittorio Grazi, Mauro Milillo e Alberto Regazzini. La nomina del Consiglio Generale, che avrà la durata di tre anni, avviene a seguito del Decreto del Presidente della Regione Lombardia N° 373 del 31 luglio. Durante la riunione del Consiglio Generale presieduta dal neopresidente Giovanni Bozzetti sono stati nominati gli altri sei componenti (oltre al Presidente e ai due Vice Presidenti) del Comitato Esecutivo: Luca Bader, Alvise Biffi, Andrea Dellabianca, Massimo Dal Checco, Giulia Martinelli e Domenico Riga

venerdì 8 agosto 2025

Assemblea di Europa Verde Milano Città Metropolitana 21 9 2025

 Da febbraio, tanti iscritti verdi, in seguito al cosiddetto decreto salvaMilano, stanno chiedendo la convocazione di un assemblea straordinaria dei verdi della città metropolitana di Milano. 

"Tanto tuono', che piovve!"

Da agosto 2024, i verdi della Lombardia sono senza la coportavoce, in seguito alle dimissioni di Maurizia Punginelli (e di Balestrieri dell'esecutivo regionale) e da varie provincie lombarde è stata avanzata la richiesta di un assemblea regionale aperta a TUTTI gli iscritti. 

Il duo dei "plurincaricati" al servizio più di Sala che dei Verdi, cercano di recuperare con un assemblea "neutra" il 21 settembre. 

Questa la convocazione ricevuta dagli iscritti della città metropolitana di Milano.

Convocazione assemblea provinciale

Europa Verde Provincia di Milano

Alle iscritte e agli iscritti della provincia di Milano

Care iscritte e cari iscritti,

con la presente comunicazione

si convoca

l’Assemblea della federazione provinciale di Milano

per domenica 21 settembre alle ore 10

a Milano in via Sansovino n. 9

(sede Municipio 3, M1 Lima, M2 Piola)

per l’elezione di 57 delegati che parteciperanno, con diritto di voto, alla prossima assemblea della Federazione regionale di Europa Verde-Verdi Lombardia.

All’Assemblea provinciale avranno diritto di voto tutti i tesserati 2024 a Europa Verde della provincia di Milano, come risultano dagli elenchi della Federazione nazionale.

Per poter essere eletti delegati è necessario aver regolarizzato il proprio tesseramento per l’anno 2025 entro e non oltre il 15 settembre 2025.

Gli/le iscritti/e per essere ammessi/e al voto dovranno essere obbligatoriamente muniti/e di documento di identità e firmare l’apposito registro degli accreditati.

Modalità di presentazione delle liste candidati delegati e votazioni

Nessuna lista di candidati delegati può essere composta per più del 50% da persone dello stesso genere.

Le liste di candidati delegati non devono essere collegate ad alcuna mozione politica e vengono presentate direttamente in Assemblea da almeno 1/10 degli accreditati al momento della scadenza di presentazione di tali liste. Si può sottoscrivere una sola lista di candidati delegati.

I delegati vengono votati su lista bloccata; in caso di presentazione di più liste si procederà a votazioni per schede tra liste concorrenti alle quali si applicherà la distribuzione secondo la proporzionale pura.

Ai fini dell'esercizio di voto sarà possibile accreditarsi fino al momento della fine delle votazioni.


Ordine dei lavori

ore  10.00  apertura accredito iscritti;

ore 10.30 Insediamento presidenza e apertura del dibattito politico sulla situazione politica nazionale e territoriale;

ore 11.30 Chiusura temporanea accredito per il computo del numero di firme occorrenti per la sottoscrizione delle liste dei candidati delegati;

ore 11.45 Termine per la presentazione delle liste di candidati delegati e riapertura accredito;

ore 12.00 Inizio votazioni;

ore 16.00 Chiusura definitiva accredito e fine votazioni;

a seguire scrutinio e proclamazione dei delegati provinciali all’assemblea regionale.

A disposizione per qualsiasi chiarimento


I portavoce di Europa Verde-Verdi Provincia di Milano

Annamaria Scimone

Tommaso Gorini



Verdi di Milano, Via Maniago, 21, 20134 Milano Italia, Italia

Interessante!! Come è noto, dopo via Fiamma, i verdi hanno avuto sede in via Ampere, e dal 2016, l'unico riferimento dei Verdi della Lombardia è a Ossona e saltuariamente a Cinisello Balsamo.

Su Milano, l'operazione di affittare una pellicceria a 5000 euro al mese, sembrerebbe si sia fermata. 




lunedì 4 agosto 2025

Sorgenia Ranteghetta. Incontro al ministero 4.7.2025

 Dal fb istituzionale del comune di Marcallo con Casone 



Una interessante commedia. Cosa non fanno per due foto. Dalle interrogazioni, sappiamo che Sorgenia si era attivata e aveva sentito il sindaco di Ossona a febbraio. Perché Venegoni abbia tenuto nascosto tutto fino alla sera del 24 maggio, insieme al Pgt nascosto alla cittadinanza e al suo non voto (fuga) durante il consiglio comunale, non sono episodi neutri, ne legittimi. 

Arriviamo al progetto di un impianto di produzione di energia elettrica fotovoltaico in un PLIS parco locale di interesse sovracomunale, in prossimità del pasm parco agricolo sud Milano. 

La competenza è REGIONALE, basta modificare la legge sui parchi. 

I comuni hanno già depositato le osservazioni. 

Poi, c'è l'assoggettamento alla valutazione di impatto ambientale e infine, le conferenze dei servizi. 

viste stucchevoli interviste, dove Dracula vuole fare il presidente dell'AVIS , va ricordato il nuovo statuto del parco Sud Milano e i continui assalti al parco del Ticino, dalla vigevano magenta (a nemmeno 5 km da lì, la variante di Boffalora, anche, oltre alla terra dei fontanili da Corbetta ad Abbiategrasso) a cargocity in zona brughiera del Gaggio. 

Grazie al sindaco di Marcallo e ai 2400 cittadini che hanno firmato. 

Liberismo la Lombardia.

Liberare Marcallo il giugno sembrava impossibile, invece.  

Un plauso e buon ritorno 

Salviamo la campagna e diamo dignità ai parchi locali di interesse sovracomunale.

domenica 3 agosto 2025

SECONDA CATEGORIA LEGNANO GIRONE M•

In attesa del calendario, ecco chi compone il girone con i biancorossi ossonesi.

 •SECONDA CATEGORIA LEGNANO GIRONE M•

Già pronti per una nuova stagione, ecco i nostri avversari. 

Derby con: Casorezzo, Vittuone e Marcallo

A Milano contro villaPizzone e Bonola 

Forza, è tempo di riscatto, è tempo di battaglia! 

⚪️❤️

#acossona #biancorossi #semfort

mercoledì 30 luglio 2025

Avs. Dalle finestre di Montecitorio.Gaza, l’ipocrisia uccide come la fame. Meloni sveglia.

 Gaza, l’ipocrisia uccide come la fame. Meloni sveglia.

Basta, non ne possiamo più. 

Abbiamo occupato le finestre di Montecitorio. 

Abbiamo “violato” il Palazzo del Potere, per raccogliere il grido di indignazione del popolo italiano e dei popoli del mondo.

Siamo consapevoli di aver compiuto un atto forte.

Ma sappiamo anche che il silenzio complice è un atto assai peggiore.

E se qualcuno si indigna per questo striscione e non per i bambini di Gaza, c’è un problema.

Se qualcuno pensa che questo sia uno sfregio alle istituzioni, sappia che noi pensiamo (e come noi il popolo italiano) che il silenzio e la complicità sono il vero sfregio alle istituzioni e all’onore del nostro paese.

#AlleanzaVerdiSinistra #OcchiInPalestina

venerdì 25 luglio 2025

Santo Stefano Ticino FOTOVOLTAICO RANTEGHETTA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE È DAVVERO CONTRARIA?

 FOTOVOLTAICO RANTEGHETTA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE È DAVVERO CONTRARIA?

Dal fb di uniti per santo Stefano Ticino (centrosinistra)

Stasera in Consiglio Comunale abbiamo votato all’unanimità una mozione contro il progetto fotovoltaico “Ranteghetta”. 

Per rafforzare la posizione del Comune e rendere chiaro che non ci può essere nessun confronto né trattativa con chi si propone in modo prepotente sul nostro territorio e, se necessario, opporsi  ricorrendo anche al TAR e al Consiglio di Stato, abbiamo proposto il seguente emendamento. 

“Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad impugnare nelle competenti sedi della giustizia amministrativa ogni eventuale provvedimento che autorizzi direttamente il progetto di che trattasi o che si esprima a favore dello stesso in modo funzionale al procedimento autorizzativo principale”. 

La maggioranza Tunesi però ha votato contro e l’ha respinto: teme o non vuole davvero opporsi a Sorgenia con cui interloquisce da mesi se non da anni? Se fosse davvero contraria, perché non votarlo e chiarire già a Sorgenia, agli Ultrocchi e, soprattutto, ai cittadini stefanesi che utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione del Comune per opporsi? 

Il re, anzi il Sindaco, è nudo. 

#noranteghetta 

#unitiperilnostroterritorio 

#sorgeniagiulemanidalparco

giovedì 24 luglio 2025

ESPROPRIARE COIMA SUBITO! Milano. Cantiere

 ESPROPRIARE COIMA SUBITO!

Tutto il suo patrimonio immobiliare e finanzaziario per l’emergenza abitativa! 

Questo lo striscione da 50 metri srotolato dal Pirellino, una delle tante, troppe, speculazioni immobiliari di Coima. 

“Giu le mani dalla città” è la campagna di mappatura partecipata della gentrification, che ora chiede la requisizione del capitale immobiliario e speculativo di coima per devolvere alloggi a chi non ha casa, ristrutturare e assegnare le 80 mila case vuote sfitte di questa città. 

Troppe persone hanno troppa ricchezza. Troppe persone non hanno niente, nemmeno un tetto. La città privata si sta mangiando la città pubblica. Il cemento si moltiplica, i parchi si inaridiscono. Le torri proliferano, le piscine pubbliche sono prosciugate. Le piazze private fanno scuola, gli spazi sociali e di alternativa culturale sono sotto attacco. 

C’è proprio qualcosa che non va: si chiama modello Milano, e noi lo mappiamo per contrastarlo. 

Casa. Diritti. Dignità.

Cantiere Milano,

Campagna Giù le mani dalla città






mercoledì 23 luglio 2025

Tutti a processo per le 'Park Towers' di Crescenzago A giudizio in sei a Milano in uno dei primi filoni su urbanistica

 Da ANSA https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2025/07/23/tutti-a-processo-per-le-park-towers-di-crescenzago_be846bc6-2400-46d1-9288-9932f3a2bc96.html

(Di Igor Greganti e Francesca Brunati) Arriva davanti ad una sezione del Tribunale di Milano anche il quarto processo scaturito dai primi filoni della maxi indagine milanese sull'urbanistica.

Inchiesta che, poi, ha fatto un salto di qualità tra lo scorso marzo, con l'arresto dell'ex dirigente comunale Giovanni Oggioni anche per corruzione, e il 16 luglio, con sei richieste di misure cautelari, tra cui quelle per l'ormai ex assessore Giancarlo Tancredi, per lo sviluppatore immobiliare Manfredi Catella e per l'ex presidente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni.

    La gup Alessandra Di Fazio, accogliendo la richiesta dell'aggiunta Tiziana Siciliano e dei pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, ha disposto il rinvio a giudizio per i sei imputati per il caso delle Park Towers di via Crescenzago, zona parco Lambro: tre edifici alti rispettivamente 81, 59 e 10 metri per un totale di 113 appartamenti.


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Vanno a processo, con accuse, a vario titolo, di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso, l'immobiliarista Andrea Bezziccheri di Bluestone, il progettista Sergio Francesco Maria Asti, tre ex dirigenti e funzionari dello Sportello Unico Edilizia del Comune, Carla Barone, Francesco Rosata e Maurizio De Luca, e Roberto Vederio, rappresentante legale della Devero Costruzioni.

    Il processo, come fissato nel decreto, inizierà il 12 novembre davanti alla decima penale. E tra gli imputati figura, dunque, Bezziccheri, l'immobiliarista per il quale, una settimana fa, nella maxi indagine la Procura ha chiesto il carcere. Oggi si è difeso davanti al gip Mattia Fiorentini e sempre a suo carico e di altri 25 indagati la Procura nei mesi scorsi ha chiuso pure la prima inchiesta aperta nel 2022, quella sul palazzo "Hidden garden".

    Per i pm, quella sulle Park Towers sarebbe stata, come in altri casi, una "operazione speculativa a favore dell'investitore privato", realizzata attraverso un'autocertificazione veloce per una ristrutturazione e non nuova costruzione, ossia la Scia, e non con un piano attuativo, come sarebbe stato necessario, con annessi servizi per i cittadini della zona, come verde e parcheggi. Contestate pure violazioni di leggi urbanistiche e paesaggistiche e, come in altre tranche, oneri di urbanizzazione pagati dai costruttori ma al ribasso.

    Temi di indagine presenti in tutti i vari fascicoli aperti dalla Procura da almeno tre anni, prima che gli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf portassero anche, mano a mano, ad individuare un presunto sistema "deviato" che si sarebbe basato su "varianti" ai piani regolatori, camuffate, secondo i pm, con l'interesse pubblico con richiami "all'edilizia residenziale sociale", per aumentare volumetrie e altezze a vantaggio delle imprese. Al centro la Commissione paesaggio per i via libera ai progetti in cambio, per l'accusa, del pagamento di tangenti sotto forma di consulenze.

    La gup ha stabilito che anche sulle Park Towers è necessario un processo. Nelle indagini la gip Daniela Cardamone, nel gennaio 2024, pur rigettando la richiesta di sequestro del complesso immobiliare, aveva ritenuto di condividere l'impianto accusatorio dei pm. E nel procedimento, dopo l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio, la Procura aveva deciso di modificare un'imputazione in falso. Mentre la Corte dei Conti della Lombardia ha contestato un presunto danno erariale da 300mila euro.

    Bezziccheri aveva parlato in udienza preliminare, difeso dall'avvocato Andrea Soliani, spiegando che lui ha sempre "agito rispettando le norme, in assoluta trasparenza e buona fede".

    Intanto, sono già avviati i processi sulla Torre Milano di via Stresa, dove è stato citato come teste dalle difese anche il sindaco Sala, e quello sul progetto immobiliare di via Fauchè. E per il 26 settembre è fissata l'udienza pre-dibattimentale, dopo citazione diretta a giudizio, sul Bosconavigli, complesso residenziale che dovrebbe sorgere nello storico quartiere San Cristoforo e firmato da Stefano Boeri, tra gli imputati per abuso edilizio e lottizzazione abusiva.

  

martedì 22 luglio 2025

Il testo dei 28 minuti del discorso di sala

Intervento del Sindaco Beppe Sala:

"Sono qui doverosamente con voi in un momento delicato per molti motivi che hanno a che vedere con la mia persona, con i destini di tante persone che hanno creduto in questa avventura politica, con tutto ciò che abbiamo condiviso (o meno) in questa aula.

Sono giorni confusi in cui tutto sembra diventare oscuro, dove le certezze sembrano vacillare e spesso pare che anche le fisionomie più note sembrano confondersi.

Proprio per questo, vorrei essere chiarissimo, come è nel mio modo di fare.

Partiamo prima di tutto dal mio coinvolgimento nell’indagine. Tutto ciò che ho fatto nell’arco delle due sindacature in cui mi è stato dato l’onore e l’onere di essere sindaco di Milano, si è sempre ed esclusivamente basato su ciò che ritengo essere l’interesse delle cittadine e dei cittadini. In tutto ciò che ho compiuto nel mio mestiere di Sindaco, non esiste una singola azione che possa essere attribuita a mio personale vantaggio. Le mie mani sono pulite. Detto questo, vediamo le accuse che mi sarebbero mosse. Dico “sarebbero” perché è solo dai media che ho appreso di essere indagato, per il momento senza alcun avviso di garanzia, su due capi di imputazione, definiti in questo modo: “false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone” e “induzione indebita a dare o promettere utilità”.

Non è questa la sede per discutere l’operato della magistratura e, tantomeno, per dare giudizi; la giustizia fa il suo corso e le sue conclusioni vanno sempre e comunque rispettate.

Permettetemi solo di fare un passaggio veloce, ma emblematico, su un tema al centro delle indagini della Procura e che mi riguarda, giacchè, per quanto leggo dalle notizie che filtrano sempre attraverso i media, l’accusa nei miei confronti di induzione indebita fa riferimento al cosiddetto “Pirellino”, cioè via Pirelli 39, un edificio che ospitava uffici comunali. Facciamo un po’ di storia su questo fabbricato. Devo partire da un momento in cui non ero ancora Sindaco. Nel 2013 la Giunta Pisapia, alla ricerca di nuove sedi per i propri uffici comunali, lancia un bando e mette in permuta il Pirellino, valutandolo in base d’asta 79 milioni di euro. La procedura si conclude con un’unica proposta, che però viene giudicata inammissibile. Nel 2016 divento Sindaco. Capisco subito che i conti del Comune non sono affatto rassicuranti e, tra le altre cose, metto in atto un piano di dismissioni di immobili. Di questo piano fa parte anche il Pirellino. Nel 2018 viene dunque avviato un bando per la sua cessione, con una base d’asta a 106 milioni di euro. Asta caldissima fra cinque gruppi, che si sfidano, rilancio su rilancio, fino ad un’aggiudicazione a 193 milioni. Nel corso del 2019 si rogita. Al momento della cessione, il PGT consentiva di trasformare l’edificio tutto in residenza libera. Poco tempo dopo, nel 2020, il Comune ha modificato il PGT, imponendo che almeno il 40% della superficie abitabile venisse riservata a Edilizia Residenziale Sociale. Di conseguenza, questa ripartizione è stata imposta dal Comune di Milano al costruttore. Costruttore che ha fatto ricorso. Il TAR ha considerato corretta la nostra modifica, ma successivamente il Consiglio di Stato l’ha annullata, osservando che il Comune non ha tenuto conto del legittimo affidamento dell’acquirente al momento dell’acquisto circa la possibilità di utilizzare interamente l’edificio per edilizia residenziale libera. Sempre il Consiglio di Stato, con sentenza n. 6291 del 17.07.2025, ha imposto al Comune di concludere il procedimento di pianificazione entro 90 giorni. Mi permetto di far osservare, sempre nel rispetto del lavoro della magistratura, che il mio racconto fa capire quanto il Comune si sia sbilanciato in favore dell’interesse pubblico, talmente tanto da incorrere in una condanna del Consiglio di Stato per avere sacrificato illegittimamente le aspettative del costruttore.

Voglio rimanere fedele a ciò che ho detto in premessa. Non intendo dare giudizi sull’operato della magistratura. Non posso però esimermi dal rilevare un comportamento ricorrente in questo Paese che ritengo profondamente sbagliato. Sempre i media riferiscono che secondo la Magistratura non sarebbe stato necessario notificarmi alcunché perché non è stato necessario svolgere attività di indagine per cui è prevista obbligatoriamente la partecipazione dell’indagato. Lo capisco e lo accetto. Ma allora mi chiedo: essendo la Magistratura l’unico organo preposto alla comunicazione di questi atti, perché questa informazione è stata divulgata ai media? E chiedo a voi, colleghi politici, se ciò continui a starvi bene. Sta bene a chi governa o ambisce a governare una città o un Paese che indagini riservate diventino pubbliche? Ricordo a chi approfitta, politicamente, di situazioni come quella che la mia amministrazione sta vivendo: oggi a me, domani a te. So benissimo che le mie parole cadranno nel vuoto, ma certa politica, oltre ad assumere comportamenti sgraziati e fin maleducati, sta commettendo un grande errore. A una parte dell’opposizione, non a tutta, voglio dire che se vi abbandonate a gesti plateali e a schiamazzi d’aula per avere una foto in cronaca locale potete raggiungere il vostro scopo, non c’è dubbio. Se lo fate nella speranza di destabilizzarmi non c’è altrettanto dubbio che non avete alcuna possibilità.

Nella mia vita ho affrontato problemi cento volte più gravi, cose del genere non producono nessun effetto su di me. E al Consigliere Marcora, che ha ritenuto di poter avere un momento di fama postando una mia foto in versione da galeotto, voglio dire che per contribuire ad amplificare la sua fama ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, nella fattispecie al Presidente del Consiglio e al Presidente del Senato (non si preoccupi, non c’è bisogno che mi ringrazi). Quello che mi hanno risposto lo tengo per me. Ma ora starò a vedere. Se la forza politica a cui lei ha aderito, l’ennesima forza politica a cui lei ha aderito, le farà fare carriera vorrà dire che condivide e appoggia il suo comportamento. Se invece ciò non avverrà vorrà dire che il suo partito, un partito che governa la nostra nazione, a un minimo di rispetto istituzionale ci tiene. Vedremo. Rilevati questi aspetti rispetto al mio coinvolgimento nell’indagine, che garantisco essere fonte di grandissima sofferenza, vorrei porvi alcune riflessioni politiche sul contesto amministrativo e soprattutto urbanistico milanese. Perché è evidente a tutti noi che in molti si stanno interrogando sul percorso che la nostra città ha seguito negli ultimi decenni. Mi rivolgo ora alle consigliere e ai consiglieri della maggioranza che sostiene la mia amministrazione. Noi ci troviamo a governare, da quattordici anni, lo sviluppo di una città che si sta facendo metropoli e che compie un processo di trasformazione comune a molte realtà dello stesso tipo, in Europa e nel mondo. Voi per primi sapete che amministrare una città significa guidare e governare il processo nel quale la città stessa si è avviata. Non è certamente solo il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale che possono determinare un’evoluzione storica. Tanto più in un tempo come il nostro, rivoluzionato e caratterizzato da una serie di transizioni che mai si sono viste nella storia. Noi siamo stati chiamati a gestire, correggere e migliorare gli aspetti più critici di tali trasformazioni.

Se ci fate caso, nell’accelerazione degli eventi, non c’è negli ultimi anni un solo àmbito esente da complessità: dalla sicurezza alla mobilità, dal costo della vita e dell’abitare alla cura del verde. Si tratta di problemi strutturali a cui la politica deve proporre risposte, che divergono a seconda dell’indirizzo della politica stessa: e noi del Centrosinistra abbiamo conferito un indirizzo decisamente progressista a ciascuna problematica.

Guardiamo al compito che ci siamo assunti verso Milano nel momento in cui siamo stati eletti (due volte). Noi, nessun altro, abbiamo il dovere di mantenere gli impegni assunti nei confronti degli elettori e delle elettrici. Semplicemente questo: far crescere Milano su una strada che tenga insieme le ragioni dello sviluppo e del sostegno a chi fa fatica. Questo è il senso della nostra politica.

Ma noi dobbiamo essere consapevoli e anche orgogliosi del nostro percorso.

Per quello che ci è stato dato fare con gli strumenti finanziari che abbiamo avuto a disposizione, abbiamo agito sempre nella direzione di apertura al progresso.

Sfido chiunque a trovare una voce di bilancio che non abbia questo segno o che non sia stata indirizzata con questo intento. In questi anni i bilanci li abbiamo fatti assieme. E li abbiamo approvati assieme. Le scelte che abbiamo compiuto sono nel segno di tutte le grandi città nazionali e internazionali governate dai progressisti.

Certo, la velocità a cui corre Milano abbisogna di correzioni continue e non tutto ciò che abbiamo tentato ha il crisma della perfezione. Ci mancherebbe! Ma dobbiamo osservare la traiettoria storica che Milano ha preso sotto le tre sindacature di Centrosinistra, oltre che del fenomeno Expo: e, secondo me, si tratta della via più adatta di sviluppo per una città che da sempre ha espresso una vocazione di apertura e una capacità attrattiva e di dialogo continuo con il mondo. E facendo della collaborazione tra pubblico e privato una virtù. Non è più così? Pensiamoci.

Spesso si dice e si scrive che l’azione amministrativa di questa sindacatura abbia lasciato troppo spazio a interessi immobiliari privati.

La vicenda del Pirellino vi racconta che il nostro orientamento è un altro. Ma soprattutto io sono qui a ribadire il fatto che mai nulla è stato risparmiato per equilibrare il tema dello sviluppo economico con la crescita di servizi pubblici che hanno l’obiettivo di aiutare le persone che hanno visto accentuarsi le loro difficoltà finanziarie, abitative e sociali. Faccio solo l’esempio del welfare.

Il nostro bilancio, che è pubblico, vi dice che negli ultimi quattro anni abbiamo speso 1 miliardo di euro in servizi sociali, che concretamente vuol dire attività come:

- tutela e assistenza ai minori in difficoltà;

- contrasto della povertà delle famiglie con minori;

- assistenza alle persone non autosufficienti e con disabilità, alle persone senza dimora, agli anziani in condizione di fragilità, alle donne vittime di violenza e alle persone che chiedono protezione nel nostro paese e con background migratorio. E altro ancora.

Ma torniamo al tema centrale dello sviluppo urbanistico della città. Permettetemi due citazioni.

La prima. Carlo Ratti è un famoso architetto e urbanista, insegna al Politecnico e al MIT di Boston. Lavora in tutto il mondo ed è una di quelle persone che definiamo spesso “un vanto per il nostro Paese”. Pochi giorni fa in un’intervista dice le seguenti cose: “Milano è rinata, non deve chiedere scusa. E’ l’unica città italiana veramente globale. E la sua crescita immobiliare è in gran parte dovuta a riqualificazioni e recuperi di aree dismesse”.

Ci fa paura la verticalizzazione di Milano? Penso sia sbagliato averne paura. Come possiamo guadagnare più spazio per la socialità, per il verde, per la rivitalizzazione della città se non delegando alla verticalità funzioni dell’abitare e del lavoro di cui questa città, per fortuna, continua ad avere tanto bisogno?

Una seconda citazione è per Legambiente Lombardia. Legambiente riconosce che sotto il profilo del consumo di suolo Milano ha prodotto risultati migliori delle altre città (e questo è frutto della rigenerazione urbana e della “verticalizzazione” che libera terreno permeabile):

“... Occorre cogliere e consolidare gli elementi positivi, che pure ci sono stati, nell’arco di questo spumeggiante quindicennio immobiliare milanese. La città ha cambiato radicalmente i propri connotati, e la trasformazione si è consumata senza tracimazioni, parlando di consumo di suolo - su questo occorre evitare narrazioni massimaliste - per non rischiare l’indulgenza verso una Milano che, duole ricordare, fino ai primi anni Dieci di questo secolo è stata saldo ostaggio di palazzinari.”

Bisogna fare di più per rendere Milano sempre più equa, sana ed equilibrata? Bisogna fare sempre di più, per definizione. Ed è giusto discuterne. E’ giusto e sano che le idee, le posizioni, i progetti siano sempre al centro del confronto democratico. Guai a chi si rifiutasse a questo dibattito che è il sale della democrazia e a chi ritenesse di aver ragione per diritto. Ma non possiamo non essere d’accordo sul fatto che la giustizia e la politica debbano occuparsi di ambiti separati.

E per far sì che questa società funzioni bisogna che questa distinzione regga in tutto e per tutto. Nel reciproco rispetto.

Per questo però è fondamentale che anche noi facciamo il nostro dovere in questa aula. Ed è per questo che la nostra risposta a quello che sta succedendo deve essere politica, nel segno della più alta tradizione di Milano e del suo Comune. Una politica che ha l’obiettivo primario di intervenire per migliorare la vita dei concittadini che hanno più difficoltà. Questo è uno dei terreni di lavoro ordinario nell’amministrazione di ogni città: un lavoro che non è mai finito ma che ci vede sensibili e impegnati ogni giorno. Sono tanti i fronti su quali la politica milanese deve agire, per soddisfare le aspettative delle milanesi e dei milanesi. Che sfide ci attendono? - Dobbiamo far sì che i prossimi sviluppi urbanistici abbiano una sempre maggiore attenzione all’impatto pubblico e ai servizi connessi;

- Dobbiamo operare con intensità sul Piano Straordinario Casa, per fronteggiare un problema, quello del costo dell’abitare, che sta diventando evidente in tutte le grandi città. E agire con energia sul ripristino degli appartamenti sfitti nel nostro patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica;

- Dobbiamo migliorare su taluni servizi come il trasporto pubblico, che sarebbero considerati straordinari in tutte le città italiane ma che devono soddisfare le esigenze dei milanesi, pur alte che siano;

- Dobbiamo porre un’attenzione estrema alla cura della città, in ogni suo quartiere e in ogni suo angolo, in ogni suo spazio verde;

- Dobbiamo, ed è un tema molto difficile da affrontare, operare sulle strutture dedicate allo sport (la questione del momento, per fare un esempio, è quella relativa alla piscina Argelati);

- Dobbiamo, da settembre, riavviare il percorso consiliare relativo allo stadio, con l’obiettivo di rispettare i tempi che il progetto richiede;

- E molto altro ancora, che per brevità non cito ma che è nei miei pensieri.

Se su queste basi la maggioranza che mi sostiene c’è, e c’è coraggiosamente, con “responsabilità e cuore in antitesi a credere, obbedire, combattere” (come affermava Antonio Greppi), io ci sono! 

Io ci sono con tutta la passione, con tutta la voglia, con tutto l’amore per questa città di cui sono capace.

Ho ricevuto più telefonate, e-mail e messaggi in questo frangente che quando sono stato eletto; da amici, vertici presenti e passati delle istituzioni, sconosciuti, da miei elettori e da persone che mi hanno detto di essere elettori di centrodestra e che non mi hanno votato, ma che mi dicono di credere nella mia onestà e nella mia dedizione.

Ho pensato seriamente alla possibilità di non andare avanti. E’ dal gennaio del 2009 che ho dato professionalmente e umanamente tutto quello che ho a Milano. E, se trovo ancora la motivazione e le energie per proseguire in questo incarico, non è per mia soddisfazione personale o per mia ambizione, ma per un motivo molto più semplice, che (permettetemi un’osservazione personale ed emotiva in questo frangente) è il vero insegnamento che ho ricevuto da mio padre.

Quando capì che dal punto di vista professionale non avrei seguito le sue orme, mi disse: fai quello che vuoi nella vita, scegliti il lavoro che vuoi, ma ricordati che io ti guarderò e vorrò essere certo che starai facendo il tuo dovere fino in fondo.

E oggi sono più che mai motivato a fare il mio dovere e a proseguire nell’incarico che i milanesi mi hanno democraticamente affidato."

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I nodi al pettine 

I primi a sostenere sala, forza Italia, fdi e lega, una richiesta di facciata, già pronti a salvare sala in caso di necessità.

Partito democratico in vivo imbarazzo.

Lista sala, Gorini e Cucchiara, sdraiati sulle volontà del Sindaco.

A Carlo Monguzzi non è stato lasciato tempo per intervenire 



lunedì 21 luglio 2025

Il lunghissimo lunedì di Milano. Tancredi si dimette, Sala rimane. Foto e video 21.7.2025

 Milano. 21 luglio 2025. Piazza della Scala

H. 16.30 consiglio comunale di Milano, comunicazione del sindaco alla città dopo le inchieste sull'urbanistica.

Video quiMilano a fine consiglio 

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Tancredi lascia palazzo Marino 


Video dirette facebook quiMilano 

Potere al popolo e i cittadini vorrebbero entrare a palazzo Marino 

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Verdi di Milano città metropolitana 

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domenica 20 luglio 2025

Condannata l'ultima dipendente di radiopadania

Ha rovinato la vita a molte persone con le sue menzogne e insulti, chi scrive è diffamato in quel sito circa 250 volte e stessa sorte per chi fa cultura e si occupa di diritti.

Il vento forse è cambiato? Il suo ombrello magico padano si è inceppato? 

È una buona notizia. 

A breve per approfondimenti



sabato 19 luglio 2025

Ossona. Palio 2025. Foto e video della prima serata

 Ossona. Città metropolitana di Milano.


Video quiMilano dirette fb sul gruppo socialstreet di Ossona "sei di Ossona se"

Nord sud ovest est 

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Una canzone d'amore 

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Gli anni 

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Medleyframe omaggio. Creditis quiMilano 

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