sabato 6 settembre 2025

Gli artisti del Leoncavallo firmano un appello: “Non distruggete le nostre opere”

 

A poche ore dal corteo di sabato 6 settembre “Giù le mani dalla città”, a Milano, decine di artisti che nell’arco di trent’anni hanno arricchito il patrimonio della street art di DaunTaun, nei seminterrati del Leoncavallo, hanno scritto una lettera-appello alle istituzioni. “Gli artisti e le artiste che in questi decenni hanno contribuito a fare del Leoncavallo un luogo di produzione e condivisione culturale - si legge nella lettera aperta - difendono il valore delle loro opere, fanno notare che la Costituzione riconosce e tutela tra i beni fondamentali anche la proprietà intellettuale”.

 “La legge sul diritto d’autore prevede i diritti anche morali degli autori. Distruggere questo patrimonio senza coinvolgere gli autori significa calpestarne i diritti. Alla vigilia della manifestazione del 6 settembre rivolgiamo - si legge sempre nella lettera - un appello alle istituzioni, ai media e ai cittadini: riconoscere l’importanza del contributo artistico del Leoncavallo e degli artisti che vi sono passati lasciando un segno creativo. Difenderne il valore culturale ed espressivo e tutelare la sua dimensione intellettuale come patrimonio comune.

L’arte che nasce negli spazi condivisi è un valore per tutti. È uno strumento di pace che alimenta l’idea di una città più aperta, inclusiva e consapevole”. Firmato: “Gli artisti delle arti figurative”.

Tra loro Frode, Teatro, Vandalo, Atomo Tinelli, Pao, Ozmo, Ivan il Poeta, Microbo, Giacomo Spazio. E sono solo alcuni.


🖋 Tiziana Ricci

mercoledì 3 settembre 2025

Non si abbatte San Siro, il comune rispetti gli impegni presi per le olimpiadi. Monguzzi, Tozzi, la corte. Milano 3.9.2025

 Non si abbatte San Siro, il comune rispetti gli impegni presi per le olimpiadi. 

In conferenza abbiamo presentato 200 firme al comitato internazionale olimpico.

Le olimpiadi sono state assegnate a Milano ma con la garanzia del rispetto dell'ambiente. 

La demolizione di San Siro va in direzione opposta.

I cittadini chiedono il rispetto degli impegni. 

Carlo Monguzzi, Silvio La Corte, Lucia Tozzi, Duccio Facchini.



MO. BONELLI: AEREI MILITARI ISRAELIANI A SIGONELLA, GOVERNO RIFERISCA

Roma, 3 set. - "Chiediamo immediate spiegazioni al governo su quanto accaduto nelle ultime ore: tre aerei militari israeliani hanno sorvolato la Sicilia e sono atterrati nella base militare di Sigonella. Uno di questi velivoli, un KC-130H, è decollato ieri dalla base aerea di Nevatim in Israele alle 15:10 ed è atterrato a Sigonella alle 18:40, per poi ripartire. È inaccettabile che basi italiane vengano utilizzate da aerei militari di uno Stato che sta conducendo un massacro contro il popolo palestinese. Il governo deve dirci chiaramente: questi aerei sono venuti a spiare la Global Sumud Flotilla, che in questi giorni si sta muovendo nel Mediterraneo per rompere l'assedio di Gaza, oppure sono venuti a caricare materiale bellico? In entrambi i casi, saremmo di fronte a una gravissima complicità dell'Italia. Per questo presenteremo immediatamente un'interpellanza urgente in Parlamento: non è tollerabile che il nostro Paese metta a disposizione il proprio territorio e le proprie basi per operazioni militari che hanno come unico obiettivo quello di prolungare il genocidio a Gaza". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di EuropaVerde.



Giù le mani dalla città. Assemblea cittadina. Milano camera del lavoro 2.9.2025

 Video quiMilano 

Testo radiopopolare 

Un corteo, due partenze diverse (i Centri Sociali anticipano alle 12 da piazza Duca D’Aosta), tante voci. Come quelle che sono intervenute ieri sera in una gremita sala Di Vittorio alla Camera del Lavoro di Milano. 500 persone sedute, altre 100 in piedi o sedute per terra. Lo sgombero del Leoncavallo ha costretto a risvegliarsi un pezzetto di città: chi per affetto verso la storia cinquantennale del centro sociale, chi per rilanciare il presente e il futuro degli spazi sociali, chi per iniziare una partita che culminerà con le prossime elezioni comunali e politiche.

A introdurre gli interventi la presidente del Municipio 9 di Sinistra Italiana Anita Pirovano. Parte la presidente dell’associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo, Marina Boer: “L’ingiustificata dimostrazione di forza muscolare con cui è stato eseguito lo sfratto ci ha spinto immediatamente a lanciare le nostre idee al di là dei muri perimetrali del Leoncavallo e a cercare un confronto con la città e un riscontro con le realtà al di fuori di noi”. E la risposta è arrivata, 50 anni di storia sono tante storie, che riaffiorano e provano a riconnettersi.

Leggi l'articolo di Roberto Maggioni  

https://www.radiopopolare.it/leoncavallo-il-corteo-di-sabato-raddoppia/?fbclid=IwdGRzaAMk5YpjbGNrAyTlhmV4dG4DYWVtAjExAAEeTHUBElSOeYpSHZy9Vu0EhCxXItEUBLIv2RIhKheRNs5h-C2GW9BEvO1T6oM_aem_ZuQKu_XDCDvQ5TtaJxe__g

Contro la città dei padroni Casa, solidarietà, accoglienza, autogestione Le lotte vive scendono in piazza Sabato 6 settembre Corteo H12 da Piazza Duca d'Aosta a Porta Venezia

https://liberanotizienews.blogspot.com/2025/09/contro-la-citta-dei-padroni-casa.html

Foto di Gilberto Rossi 






















martedì 2 settembre 2025

BeppeSala 2021 2026Nel programma non c'era la vendita di San Siro

 Mentre è in corso il meeting tra sala e il PD si san siro, siamo andati a rivedere il programma elettorale del 2021.













San siro. La diffida dei comitati al comune di Milano














Contro la città dei padroni Casa, solidarietà, accoglienza, autogestione Le lotte vive scendono in piazza Sabato 6 settembre Corteo H12 da Piazza Duca d'Aosta a Porta Venezia

 Dal web 

Contro la città dei padroni

Casa, solidarietà, accoglienza, autogestione

📢Le lotte vive scendono in piazza

Sabato 6 settembre Corteo H12 da Piazza Duca d'Aosta a Porta Venezia 

Sabato 6 Settembre scenderemo in piazza contro lo sgombero del Leoncavallo per rivendicare lo strumento dell'occupazione e perché crediamo che difendere la memoria militante del Leoncavallo significhi difendere gli spazi e le lotte di oggi.

L'appuntamento delle 14 a Porta Venezia non può essere sufficiente. Come lotte vive di questa città, vogliamo puntare il dito CONTRO LA CITTÀ DEI PADRONI. Contro la loro arroganza, la loro violenza liberticida, la loro sete di potere e denaro. 

Vogliamo dimostrare che Milano non è tutta come vorrebbero loro: una città grigia di cemento, acciaio e vetro, su misura di ricco. La Milano che chiamiamo in piazza è  viva, colorata e moltitudinaria. La Milano degli Spazi Sociali, una Milano capace di dire a gran voce e senza timore: "Questa città di chi pensi che sia?"

Occupare spazio nella città di Milano è di vitale importanza, di fronte a un modello di città sempre più escludente, trasformata da decenni di violenza speculativa e rincaro degli affitti, di grandi eventi e ora accelerato dalle prossime Olimpiadi invernali. Di fronte all'uso delle zone rosse, dei CPR, dei rimpatri, dello sfruttamento per espellere a colpi di profilazione e classismo le persone razzializzate e marginalizzare.

Occupiamo spazio per evidenziare le responsabilità del governo Meloni, oltre che della Giunta Sala e di tutte le Giunte del Mattone, un governo che muove un attacco frontale contro le essenziali esperienze di lotta sociale e autonoma, unico soggetto reale in grado di proporre un'alternativa concreta a un mondo fatto di sopraffazione e soprusi. 

Occupiamo spazio, allora, per fermare la violenza della Destra, della Guerra, del Colonialismo, del liberismo estrattivista che in tutto il mondo incontrano fronti di Resistenza.

Occupiamo spazio per lottare per il diritto alla casa, davanti ad affitti insostenibili e abitazioni prive di dignità. Per denunciare chi ha svenduto le case popolari, dall'alto della sua poltrona a Regione Lombardia o in MM, e non ha intenzione di assegnare quelle esistenti.

Occupiamo spazio contro il "Modello Milano" della giunta Sala e delle giunte precedenti, che porta avanti la speculazione e la rendita trainato da tangenti e bustarelle.

Occupiamo spazio contro la militarizzazione delle nostre città, e contro un governo che vuole gestire i bisogni sociali con la repressione ed il DL Sicurezza, criminalizzando chi rivendica diritti e lotta per una vita degna per tutt3.

Occupiamo spazio per socializzare stare insieme e praticare sport, senza dover sempre spendere soldi, senza essere serviti e servire, ma costruendo comunità autogestite, dove chiunque si possa mettere in gioco, dare una mano o ricevere aiuto. 

Occupiamo per sottrarre spazio e soldi ai padroni della Città, che lucrano sugli affitti brevi e privatizzano la Città Pubblica, contribuendo alla metropoli vetrina del turismo di lusso e della rendita. 

Occupiamo spazio autonomo da partiti e da poteri che alimentano, invece di combattere, lo sfruttamento, il razzismo, la violenza di genere e la trasformazione dei nostri territori in merce da cui escluderci.

Occupiamo spazio per parlare di lotta anticoloniale, in tutte le lingue in cui vogliamo farlo.

Occupiamo spazio per organizzare la solidarietà attiva alle resistenze del mondo, a partire dalle lotte per la liberazione della Palestina: finche la Palestina non sarà libera, nessun@ lo sarà. 

Occupiamo spazio per ballare, ma sopratutto vivere ed esistere senza essere molestat3, drogat3, stuprat3.

Occupiamo il presente che ci vogliono sottrarre, per determinare il nostro futuro nel segno della solidarietà e dell'accoglienza, del mutuo aiuto e della comunità. 

Occupiamo contro la città dei padroni.

Occupiamo per costruire una città diversa, una alternativa reale; occupiamo affinché tutt3 possano vivere bene. 

Qui siamo e qui restiamo.

Spazi sociali occupati e di alternativa culturale




martedì 26 agosto 2025

Record di Leonardo e Sofia a Milano. I nomi più diffusi. Milano agosto 2025

 👶 A Milano nel 2024 sono nati 9.147 bambini e bambine: nel 18,6% dei casi è stato scelto il doppio cognome e nel 13,6% quello materno. Tra i nomi, le preferenze dei genitori premiano Leonardo e Sofia, che guidano anche le classifiche del primo semestre 2025.

📊 I Municipi con più nascite sono stati l’8, il 9 e il 7; tra i quartieri spiccano Buenos Aires–Porta Venezia–Porta Monforte, Bande Nere e Villapizzone-Cagnola-Boldinasco.

🌍 Nel 72% dei casi la mamma ha cittadinanza italiana (età media 35,5 anni), mentre tra le straniere prevalgono egiziane, cinesi e filippine.

ℹ️ Tutti i dettagli 👉 https://www.comune.milano.it/-/anagrafe.-leonardo-e-sofia-i-nomi-piu-scelti-per-i-nuovi-nati.-nel-2024-il-18-6-registrato-con-il-doppio-cognome

lunedì 25 agosto 2025

Inchiesta urbanistica: Catella a Tancredi, deroghiamo a vincolo Cimitero Monumentale

 Vogliono fare mercimonio di tutto, comprese le aree di rispetto cimiteriale.

Inchiesta urbanistica: Catella a Tancredi, deroghiamo a vincolo Cimitero Monumentale

Inchiesta urbanistica: Catella a Tancredi, deroghiamo a vincolo Cimitero Monumentale Milano, 25 ago. (LaPresse) - Manfredi Catella avrebbe cercato di aggirare il vincolo di "assoluta inedificabilità" del Cimitero Monumentale di Milano convincendo l'ex assessore Giancarlo Tancredi e il direttore generale del Comune di Milano a concedere una "deroga". Lo scrive la Procura negli atti depositati al Tribunale del riesame che venerdì ha liberato dagli arresti domiciliari il ceo e fondatore di Coima e fra 43 giorni depositerà le motivazioni della decisione. I pm Petruzzella-Filippini-Clerici-Siciliano fanno riferimento a una delle circostanze emerse dalle chat acquisite sul cellulare dell'immobiliarista. Si tratta della vendita dei lotti 'Cenisio 2/Messina 50' e 'Largo De Benedetti/Messina 53' di proprietà pubblica, rispettivamente con basi d'asta da 38 e 28 milioni di euro, nei pressi del più grande e storico cimitero di Milano. Il primo lotto ha un "vincolo di inedificabilità" che vieta le costruzioni in fascia di "prossimità" fino a 200 metri di distanza dai cimiteri. Una norma (nazionale) nata sia per ragioni igienico-sanitarie, quanto per la sacralità dei luoghi e per permettere il futuro ampliamento delle zone adibite a sepolcri. Proprio per questa ragione il primo bando è andato deserto il 29 settembre 2022. Il 10 marzo 2023 Catella scrive a Tancredi: "Per Cenisio vediamo come trovare la soluzione che consenta di accelerare la riqualificazione di quel quadrante". Il giorno successivo chatta sia con Malangone che Tancredi, in vista di un possibile nuovo bando di gara, in due conversazioni private differenti a cui inoltra lo stesso messaggio: "A valle di Cenisio ho riepilogato azioni per ns (nostro, ndr) team che ti allego sotto per contribuire ad una soluzione". Il ceo di Coima chiede una "deroga" al vincolo cimiteriale perché in "assenza" della stessa la "inedificabilità del lotto specifico" sarebbe "pressoché totale". Ricorda ad assessore e dirigente che non era questo "l'oggetto del bando rispetto alla SL (superficie lorda, ndr) edificabile" e che il prezzo di decine di milioni di euro (la "valutazione") "assumo non derivi da una perizia che tenesse in conto la non edificabilità". Per il 57enne c'è "interesse pubblico alla deroga" perché per Palazzo Marino esiste il "rischio di non vendere". Nel lungo messaggio elenca le azioni e le "condizioni di edificabilità". Fra cui il "tema della deroga come condizione risolutiva necessaria" e da far "esplicitare" al Comune nel contratto "preliminare" di vendita con un "iter" compatibile con il "cronoprogramma industriale e comunque entro il rogito". Tancredi risponde: "Molto utile. Faremo presto un confronto interno per valutare come procedere". In quelle settimane il tema è sentito dall'amministrazione comunale. Nella chat Tancredi-Malangone con la dirigente della Rigenerazione urbana, Simona Collarini, quest'ultima scrive il 2 marzo: "Cenisio ho capito che nell'ultimo incontro si è pensato utile verificare i passaggi per delibera di cc (consiglio comunale, ndr) per autorizzazione fascia rispetto cimiteriale". "Abbiamo provato a contattare Ats - scrive con riferimento all'Agenzia per la Tutela della Salute - ma non riusciamo ad avere un referente utile". Il 31 marzo Tancredi scrive a Catella. "Ciao Manfredi, possiamo vederci il 5 su Cenisio e Villaggio (olimpico, ndr)? Con te personalmente. Chiamami se puoi, anche più tardi". La Procura sottolinea che il vincolo cimiteriale "non è derogabile" e comunque non con un "bando" emanato attraverso determina dirigenziale. Aggiunge anche come l'interesse su quell'area di Cenisio sia datato nel tempo. Ad aprile 2022 Tancredi a Malangone: "Ma noi con le nostre aree Cenisio come siamo messi? Perché ho in adiacenza due progetti di Boeri e Scandurra" dice con riferimento a Stefano Boeri e all'architetto Alessandro Scandurra, indagato per la corruzione con Catella. "Maran non ci voleva fare reventing?" risponde Malangone citando Reinventing cities, il bando internazionale per la rigenerazione urbana che, sulla carta, predilige progetti sociali e sostenibili sotto il profilo ambientale. "Reinventing mi pare un pò sprecato...quelle valgono", risponde l'ex assessore che il 24 maggio 2022 rincara: "Devo parlare a te e a Beppe di due cose potentissime". La seconda "è uno studio su Cenisio che ho chiesto a Boeri e Scandurra, anche per sviluppo nostra area. Loro progettano due delle torri per proprietà private". E infine aggiunge i progetti in cantiere: "1 San Siro, 2 Cadorna, 3 Bovisa Piano, 4 Snai, 5 Cenisio. Un bombardamento". CRO LOM flo/sid 251714 AGO 25


Inchiesta urbanistica: pm riparte da Cassazione, 'abusivi 12 progetti di Catella' Milano, 25 ago. (LaPresse) - 


Dodici progetti immobiliari di Coima e Manfredi Catella a Milano sarebbero illegali, approvati senza "piano attuativo" e realizzati o da realizzare in violazione delle leggi nazionali su distanze, altezze, volumetrie degli edifici e standard o servizi pubblici da garantire per le nuove costruzioni nei quartieri. La Procura di Milano non si ferma dopo lo stop agli arresti sancito dal Tribunale del riesame nell'inchiesta sull'urbanistica, 3 completamenti annullati in attesa delle motivazioni fra un mese e 3 sostituiti da una interdittiva per corruzione, fra cui cui l'ex assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi. L'elenco completo dei cantieri ritenuti illegittimi, sotto diversi profili urbanistici e non, emerge dalle memorie depositate dai pm Petruzzella-Filippini-Clerici-Siciliano che ora stanno valutando se presentare ricorso per Cassazione: di certo si rivolgeranno ai giudici della Suprema Corte che gli hanno già dato ragione sugli abusi edilizi in fase cautelare nel caso in cui gli arresti siano stati annullati per assenza dei "gravi indizi", mentre sono in corso valutazioni se le scarcerazioni fossero dipese solo dalle esigenze cautelari. Per i pm i progetti illegali di Coima sono quelli delle "aree Porta Nuova Gioia" fra cui P39 ex Pirellino, che vede indagati per induzione indebita anche il sindacato Giuseppe Sala e il dg del Comune Christian Malangone, P30 e P32 per due "torri gemelle di 13 piani", l'ex Palazzo Telecom di via Pirelli 35 trasformato con aumenti di "altezza" e "cubatura" ed edificato all'interno di un "cortile". Ci sono poi i cosiddetti 'Portali' di Gioa 20 est e Gioia 20 ovest, rispettivamente di 98 e 64 metri di altezza, il grattacielo 'Scheggia di vetro' di Gioia 22, il progetto non ancora realizzato di una torre di 17 piani sull'ex area di proprietà comunale di Largo De Benedetti. L'elenco contiene anche i progetti di sviluppo per le aree messe a bando dal Comune in via Cenisio 2/via Messina 50 e Largo De Benedetti 1/via Messina 53, oggetto anche dell'accusa di corruzione di cui Catella risponde per aver commissionato incarichi all'ex componente della commissione paesaggio, Alessandro Scandurra. 


Inchiesta urbanistica: pm riparte da Cassazione, 'abusivi 12 progetti di Catella'-2- Milano, 25 ago. (LaPresse) - 


Infine la Procura inserisce fra i progetti illegittimi anche lo Scalo Romana per il villaggio olimpico di Milano-Cortina 2026, in futuro da convertire in studentato, comprato da Coima in cordata con Covivio e Prada Holding per 180 milioni di euro offerti a FS Sistemi Urbani (fu l'unica offerta). Al privato sarebbe stata riconosciuta una "massiccia volumetria" con lo strumento dell'Accordo di Programma del 2017, non compensata da un "giusto contrappeso" e con una "pianificazione priva di interesse pubblico". Sullo Scalo inoltre i neoproprietari avrebbero utilizzato un "bando privato" con "giuria privata" per "selezionare il miglior progetto di urbanizzazione", Ciò sarebbe avvenuto con una "espropriazione della funzione pianificatoria pubblica attribuita inderogabilmente al Consiglio comunale" e violando la legge regionale lombarda sul consumo di suolo. Infine i 60mila metri quadrati dell'area Valtellina confinante con un altro degli scali ferroviari dismessi, quello di Farini, sarebbe oggetto di "massiccia edificazione" senza un "piano attuativo". Proprio dalle leggi sul piano attuativo i pm ripartono, dato che la Cassazione ha completamente dato loro ragione nei fascicoli degli ultimi 3 anni. In particolare il 23 luglio, nella sentenza relativa al sequestro delle Residenze Lac di via Cancano, gli ermellini hanno scritto che a Milano si sono verificati "guasti urbanistici" a causa dello "sfruttamento intensivo del territorio". Per la Cassazione la pianificazione urbanistica pubblica serve a garantire la "normativa antisismica", la "prevalenza statale nella gestione del territorio", le "infrastrutture" e la "migliore crescita" sia in termini "economici" che "sociali" prevedendo "centri funzionali di aggregazione, studio, crescita, cura, e formazione della persona". Diritti collettivi che non sono in "contrapposizione" con quelli "personali" come quello "della abitazione (per giunta nella struttura abusiva)", hanno concluso. Così come ha stabilito, citando la Corte Costituzionale, che i limiti inderogabili di altezza, distanza e densità edilizia "hanno efficacia vincolante anche verso il legislatore regionale" perché esistono a "tutela del 'primario interesse generale all’ordinato sviluppo urbano'". 


Inchiesta urbanistica, al vaglio progetto vicino Monumentale Tancredi in chat nel 2022, 'due torri di Boeri e Scandurra' (ANSA) - MILANO, 25 AGO - 


Alessandro Scandurra, ex componente della Commissione paesaggio del Comune di Milano, avrebbe, da un lato, lavorato su richiesta dell'allora assessore Giancarlo Tancredi "per studiare lo sviluppo" immobiliare delle "aree Cenisio", vicine al Cimitero Monumentale e per questo sottoposte a "vincolo di inedificabilità", e dall'altro si sarebbe fatto "pagare dal privato", ossia Coima "interessata" a quelle aree. E ciò nell'ambito di "quell'unico complessivo accordo di corruzione, in base al quale Scandurra metteva a disposizione di Catella", fondatore della sgr, "la sua funzione di componente della Commissione". Dagli atti depositati dai pm al Riesame, che nei giorni scorsi ha rimesso in libertà tutti e sei gli arrestati nella maxi indagine sull'urbanistica, tra cui gli stessi Catella, Scandurra e Tancredi (quest'ultimo con interdittiva) risulta, infatti, che la Procura diretta da Marcello Viola, coi pm Petruzzella, Filippini, Clerici e l'aggiunta Siciliano, sta indagando anche su quel progetto di sviluppo immobiliare, non andato a buon fine, vicino allo storico Monumentale a partire da una serie di chat acquisite dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. "Ma noi con le nostre aree Cenisio come siamo messi? - scriveva l'allora assessore Tancredi il 15 aprile 2022 al dg del Comune Christian Malangone, anche lui tra gli oltre 70 indagati - Perché ho in adiacenza due progetti di Boeri e Scandurra. Potremmo pensare a un progetto d'area complessivo che fa da cornice al nostro intervento/valorizzazione". E ancora il 24 maggio di tre anni fa sempre Tancredi a Malangone: "uno studio su Cenisio che ho chiesto a Boeri e Scandurra, anche per sviluppo nostra area. Loro progettano due delle torri per proprietà private". I pm, sulla base di un'informativa del 7 agosto della Gdf, evidenziano "come la prima richiesta di pagamento inviata da Scandurra a Coima sia del 24/2/2022, quindi ben 5 mesi prima della pubblicazione del bando del Comune (luglio 2022) e riguarda lo studio di fattibilità relativo al lotto 1 (area di via Messina 50-Cenisio), ciò evidentemente è coerente con l'interesse da parte di Coima su quelle aree, anche in un momento precedente al Bando Comunale".


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sabato 23 agosto 2025

𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 𝐈𝐋 𝟔 𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 𝟐𝟎𝟐𝟓 𝐌𝐈𝐋𝐀𝐍𝐎 • 𝐂𝐎𝐑𝐓𝐄𝐎 𝐍𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐀𝐋𝐄 𝐿𝐴 𝑇𝐸𝑅𝑅𝐴 𝑇𝑅𝐸𝑀𝐴 | 𝐼𝐿 𝐶𝐼𝐸𝐿 𝑆𝐼 𝑂𝑆𝐶𝑈𝑅𝐴 | 𝑄𝑈𝐸𝑆𝑇𝐴 𝑀𝐼𝐿𝐴𝑁𝑂 𝑁𝑂𝑁 𝐻𝐴 𝑃𝐴𝑈𝑅𝐴

 Giù le mani dalla città 

𝐆𝐈𝐔̀ 𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐍𝐈 𝐃𝐀𝐋 𝐋𝐄𝐎𝐍𝐂𝐀𝐕𝐀𝐋𝐋𝐎

𝑃𝑒𝑟 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑝𝑎𝑧𝑖 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑎

𝑃𝑒𝑟𝑐ℎe' 𝑠𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑒 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑣𝑖, 𝑎𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎𝑙𝑖

𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 𝐈𝐋 𝟔 𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 𝟐𝟎𝟐𝟓

𝐌𝐈𝐋𝐀𝐍𝐎 • 𝐂𝐎𝐑𝐓𝐄𝐎 𝐍𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐀𝐋𝐄

𝐿𝐴 𝑇𝐸𝑅𝑅𝐴 𝑇𝑅𝐸𝑀𝐴 | 𝐼𝐿 𝐶𝐼𝐸𝐿 𝑆𝐼 𝑂𝑆𝐶𝑈𝑅𝐴 | 𝑄𝑈𝐸𝑆𝑇𝐴 𝑀𝐼𝐿𝐴𝑁𝑂 𝑁𝑂𝑁 𝐻𝐴 𝑃𝐴𝑈𝑅𝐴


Nella giornata del 21 agosto 2025 è avvenuto lo sgombero/sfratto del Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito.

𝐹𝑢𝑙𝑚𝑖𝑛𝑒, 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑐𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑢𝑙𝑚𝑖𝑛𝑖. 𝐴𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎 𝑖 𝑐𝑢𝑝𝑖 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑖𝑣𝑖𝑎𝑚𝑜.


La politica istituzionale (nelle sue due forme di potere esecutivo centrale e amministrativo locale) si è dimostrata ancora una volta opprimente e al servizio degli interessi di speculatori, faccendieri, ricchi immobiliaristi, guerrafondai.

Nella giornata del 21 agosto, su una torta già ben guarnita, qualcuno ha voluto mettere la sua ciliegia candita.

Sappiamo bene che è in mano neofascista il Governo di questo paese.

Altrettanto bene sappiamo chi governa da 15 anni Milano e al soldo di quali economie.

Pensiamo Sala, la sua Giunta e il Consiglio Comunale, come responsabili della fine del Leoncavallo in via Watteau. Artefici dei Piani del Governo del Territorio e dei rapporti di sudditanza con la finanza immobiliare (ieri la società quotata in borsa dei Cabassi, appena dopo lo sgombero, è salita ben oltre il 4%) come le cronache di questi giorni non fanno che confermare.

Indipendentemente da quello che dice la magistratura, gli amministratori milanesi, in sinergia con gli speculatori immobiliari, hanno fatto di Milano una città esclusiva per ricchi, espulsiva per le classi più povere e per una consistente fetta di ceto medio.

Hanno messo le basi per fare di Greco, l’ennesimo quartiere da asservire alla gentrificazione.

Hanno reso possibile, proprio in Via Watteau, la trasmutazione di una carrozzeria di un piano con cortile in un palazzo pseudo lussuoso di oltre dieci piani.

Loro non hanno vincolato l’area ex industriale a una destinazione d’uso non favorevole alla Società L’Orologio s.r.l, anzi, hanno steso un tappeto gentry, per la speculazione immobiliarista.

Loro, al Leoncavallo, hanno offerto una polpetta avvelenata di amianto e sfasciume nell’estrema periferia sud.


Non da meno, la destra neofascista, ha deciso di forzare la mano, mostrare i muscoli e digrignare i denti, alimentando la campagna elettorale permanente in cui sguazza (a Milano è imminente, giacché parliamo del 2026), per mostrare lo scalpo di chi le è ostile e per fare, anch’essa, gli interessi dei più forti e ricchi. I medesimi forti, i medesimi ricchi.


Da questo punto in poi è necessario aprire le porte a nuove possibilità.


La risposta data, nel far fronte a questa aggressione insana, è stata viscerale e forte, malgrado lo sgomento che ha travolto tutte/i, ha tracciato un primo passo per un tragitto che dovrà essere capace di rilanciare non solo un futuro per il Leoncavallo. Le persone che hanno animato questo Spazio Pubblico Autogestito negli anni, le cinque generazioni che ne hanno Storia, i collettivi, le realtà politiche, i gruppi informali e soprattutto i singoli che fino a pochi giorni prima hanno attraversato il Leoncavallo, con le loro piccole e grandi differenze e biografie, hanno manifestato tormento e rabbia, si sono dette vive e presenti, nonostante la pioggia battente, arrivando anche da lontano. In un agosto che si pensava deserto hanno ripopolato le vie attigue l’ingresso del Leo, sono accorse numerosissime in difesa di uno spazio fisico, di un simbolo, di una idea diversa di abitare la città e paese, con generosità e premura, guidate da una spinta più alta dell’interesse personale.


Nella giornata del 21 agosto 2025, una forza sociale che mancava da anni si è affacciata all’angolo con Via Watteau.


Questa forza sociale potrà essere generativa per Milano e per questo paese. Non sarà di sicuro facile. Il possibile chiede sempre forti energie per inverarsi. Bisognerà sforzarsi di dire l’indicibile, di indagare le trasformazioni sociali e antropologiche, aver ben chiare le responsabilità politiche, immaginare nuovi linguaggi, nuove pratiche.


Noi, nel nostro piccolissimo, dalle nostre province e periferie, con le tante vignaiole/i e le agricolture con cui siamo cresciute/i e abbiamo trovato casa anche e soprattutto al Leoncavallo, proveremo a portare il nostro contributo per far sì che il 6 settembre sia una tappa importante contro il fascismo di governo e la gentrificazione di chi amministra, gomito a gomito con la finanza immobiliare, le città.

Per difendere, immaginare e costruire comunità autonome e perturbanti nella metropoli.


La Terra Trema | Folletto25603 


𝐋𝐢𝐧𝐤 𝐧𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐢𝐧 𝐛𝐢𝐨, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐨𝐝𝐢𝐞𝐫𝐧𝐚 𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚.

𝐈𝐧 𝐡𝐨𝐦𝐞𝐩𝐚𝐠𝐞 𝐬𝐮 𝐰𝐰𝐰.𝐥𝐚𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐭𝐫𝐞𝐦𝐚.𝐨𝐫𝐠


Trattore: Giacomo Silva, 2017

𝐆𝐈𝐔̀ 𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐍𝐈 𝐃𝐀𝐋 𝐋𝐄𝐎𝐍𝐂𝐀𝐕𝐀𝐋𝐋𝐎

𝑃𝑒𝑟 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑝𝑎𝑧𝑖 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑎

𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑒 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑣𝑖, 𝑎𝑝𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎𝑙𝑖


𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 𝐈𝐋 𝟔 𝐒𝐄𝐓𝐓𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 𝟐𝟎𝟐𝟓

𝐌𝐈𝐋𝐀𝐍𝐎  •  𝐂𝐎𝐑𝐓𝐄𝐎 𝐍𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐀𝐋𝐄

𝐿𝐴 𝑇𝐸𝑅𝑅𝐴 𝑇𝑅𝐸𝑀𝐴 | 𝐼𝐿 𝐶𝐼𝐸𝐿 𝑆𝐼 𝑂𝑆𝐶𝑈𝑅𝐴 | 𝑄𝑈𝐸𝑆𝑇𝐴 𝑀𝐼𝐿𝐴𝑁𝑂 𝑁𝑂𝑁 𝐻𝐴 𝑃𝐴𝑈𝑅𝐴


Nella giornata del 21 agosto 2025 è avvenuto lo sgombero/sfratto del Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito.

𝐹𝑢𝑙𝑚𝑖𝑛𝑒, 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑐𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑢𝑙𝑚𝑖𝑛𝑖. 𝐴𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎 𝑖 𝑐𝑢𝑝𝑖 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑖𝑣𝑖𝑎𝑚𝑜.


La politica istituzionale (nelle sue due forme di potere esecutivo centrale e amministrativo locale) si è dimostrata ancora una volta opprimente e al servizio degli interessi di speculatori, faccendieri, ricchi immobiliaristi, guerrafondai.


Nella giornata del 21 agosto, su una torta già ben guarnita, qualcuno ha voluto mettere la sua ciliegia candita.

Sappiamo bene che è in mano neofascista il Governo di questo paese.

Altrettanto bene sappiamo chi governa da 15 anni Milano e al soldo di quali economie.

Pensiamo Sala, la sua Giunta e il Consiglio Comunale, come responsabili della fine del Leoncavallo in via Watteau. Artefici dei Piani del Governo del Territorio e dei rapporti di sudditanza con la finanza immobiliare (ieri la società quotata in borsa dei Cabassi, appena dopo lo sgombero, è salita ben oltre il 4%) come le cronache di questi giorni non fanno che confermare.

Indipendentemente da quello che dice la magistratura, gli amministratori milanesi, in sinergia con gli speculatori immobiliari, hanno fatto di Milano una città esclusiva per ricchi, espulsiva per le classi più povere e per una consistente fetta di ceto medio.

Hanno messo le basi per fare di Greco, l’ennesimo quartiere da asservire alla gentrificazione.

Hanno reso possibile, proprio in Via Watteau, la trasmutazione di una carrozzeria di un piano con cortile in un palazzo pseudo lussuoso di oltre dieci piani.

Loro non hanno vincolato l’area ex industriale a una destinazione d’uso non favorevole alla Società L’Orologio s.r.l, anzi, hanno steso un tappeto gentry, per la speculazione immobiliarista.

Loro, al Leoncavallo, hanno offerto una polpetta avvelenata di amianto e sfasciume nell’estrema periferia sud.


Non da meno, la destra neofascista, ha deciso di forzare la mano, mostrare i muscoli e digrignare i denti, alimentando la campagna elettorale permanente in cui sguazza (a Milano è imminente, giacché parliamo del 2026), per mostrare lo scalpo di chi le è ostile e per fare, anch’essa, gli interessi dei più forti e ricchi. I medesimi forti, i medesimi ricchi.


Da questo punto in poi è necessario aprire le porte a nuove possibilità.


La risposta data, nel far fronte a questa aggressione insana, è stata viscerale e forte, malgrado lo sgomento che ha travolto tutte/i, ha tracciato un primo passo per un tragitto che dovrà essere capace di rilanciare non solo un futuro per il Leoncavallo. Le persone che hanno animato questo Spazio Pubblico Autogestito negli anni, le cinque generazioni che ne hanno Storia, i collettivi, le realtà politiche, i gruppi informali e soprattutto i singoli che fino a pochi giorni prima hanno attraversato il Leoncavallo, con le loro piccole e grandi differenze e biografie, hanno manifestato tormento e rabbia, si sono dette vive e presenti, nonostante la pioggia battente, arrivando anche da lontano. In un agosto che si pensava deserto hanno ripopolato le vie attigue l’ingresso del Leo, sono accorse numerosissime in difesa di uno spazio fisico, di un simbolo, di una idea diversa di abitare la città e paese, con generosità e premura, guidate da una spinta più alta dell’interesse personale.


Nella giornata del 21 agosto 2025, una forza sociale che mancava da anni si è affacciata all’angolo con Via Watteau.


Questa forza sociale potrà essere generativa per Milano e per questo paese. Non sarà di sicuro facile. Il possibile chiede sempre forti energie per inverarsi. Bisognerà sforzarsi di dire l’indicibile, di indagare le trasformazioni sociali e antropologiche, aver ben chiare le responsabilità politiche, immaginare nuovi linguaggi, nuove pratiche.


Noi, nel nostro piccolissimo, dalle nostre province e periferie, con le tante vignaiole/i e le agricolture con cui siamo cresciute/i e abbiamo trovato casa anche e soprattutto al Leoncavallo, proveremo a portare il nostro contributo per far sì che il 6 settembre sia una tappa importante contro il fascismo di governo e la gentrificazione di chi amministra, gomito a gomito con la finanza immobiliare, le città.

Per difendere, immaginare e costruire comunità autonome e perturbanti nella metropoli.


La Terra Trema  | Folletto25603 


𝐋𝐢𝐧𝐤 𝐧𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐢𝐧 𝐛𝐢𝐨, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐨𝐝𝐢𝐞𝐫𝐧𝐚 𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚.

𝐈𝐧 𝐡𝐨𝐦𝐞𝐩𝐚𝐠𝐞 𝐬𝐮 𝐰𝐰𝐰.𝐥𝐚𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐭𝐫𝐞𝐦𝐚.𝐨𝐫𝐠


Trattore: Giacomo Silva, 2017






Due video di quiMilano de laterratrema


E da la cascina Caremma 

Consumare, costruire, reprimere. 

Il Leoncavallo è stato sfrattato. 

Il luogo simbolo che ha portato alla città differenti visioni e espressioni culturali è stato chiuso. 

L’ultimo baluardo e dimora di un chiaro e rumoroso pensiero critico, attivo e creativo su Milano è stato sgomberato. 

Musica, arte, cibo, vino, idee, affermazioni, discussioni: il Leoncavallo ha formato tanti cervelli, abituandoli prima dì tutto a sentirsi umanamente parte di qualcosa. 

Per noi il Leoncavallo è La Terra Trema. Con i ragazzi del Folletto, si è condiviso tanto. Paolo, Laura, Gabriele, Luca e tutti i ragazzi della Terra Trema hanno organizzato una manifestazione di tre giorni incredibile, spettacolare, intensa, divertente, significativa, formativa, densa di etica e rispetto verso la figura del contadino come primo artigiano nel mondo.

Organizzare la “missione Terra Trema” era l’evento dell’anno. Scalpitavamo tutti già molti mesi prima. Una gara a dire “io voglio venire!”. Proprio come in una vera e propria battaglia. Essere lì era soprattutto un grande onore e un entusiasmante piacere poter ogni anno contribuire ad una manifestazione così all’avanguardia.

Al Leoncavallo ogni forma artistica assumeva connotati più profondi. La Terra Trema ha svelato alla città ciò che si nasconde dietro un semplice bicchiere di vino. Superare una condizione e percezione dell‘enogastronomia superficiale legata ai più banali dei cinque sensi, ma anzi legare il cibo alla terra, all’uomo, al contadino che lotta e resiste per amore di un territorio e di un lavoro. Costudire, creare, coltivare, portare un valore reale e concreto ad una comunità. 

Questo è la Terra Trema, questo è il Leoncavallo.


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