mercoledì 1 dicembre 2021

San Siro. Si al dibattito pubblico

 SAN SIRO: LA COMMISSIONE NAZIONALE DIBATTITO PUBBLICO HA CONFERMATO COME L’OPERA RIENTRI NELLE TIPOLOGIE PER LE QUALI IL DIBATTITO PUBBLICO RISULTA OBBLIGATORIO

Dal fb del Capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale a Milano Carlo Monguzzi 

Mentre il Comune si perdeva in osservazioni ostative e richieste di pareri, il Comitato Colibrì promotore della campagna “Sai che puoi” ha inviato un quesito alla Commissione Nazionale Dibattito Pubblico, inviando tra i vari allegati la Deliberazione della Giunta Comunale del 5/11/2021 sull’interesse pubblico relativo allo Stadio.

La presidente della Commissione, Caterina Cittadino, ha così risposto: “…nel caso di specie, l’opera di cui trattasi rientra nella tipologia delle infrastrutture.. .per le quali le soglie dimensionali previste dall’allegato 1 del DPCM n. 76/2018 per l’obbligatorietà dei dibattiti pubblici, sono stabilite nella misura in cui gli investimenti complessivi superino i 300 milioni di euro al netto di IVA, a meno che l’opera non sia inserita fra quelle del PNRR o del PNC…”

Ora non ci sono più scuse, è indispensabile approntare con urgenza il Dibattito Pubblico informando e coinvolgendo i cittadini.

Abbiamo chiesto il dibattito pubblico secondo il Regolamento Comunale, ci è stato detto che un codicillo cozzava contro la Legge Nazionale, allora abbiamo presentato un provvedimento per eliminare il codicillo, e  abbiamo chiesto comunque il Dibattito Pubblico Nazionale, ma ci è stato detto che la legge sugli stadi avrebbe derogato l’obbligo del medesimo.

Ora tutto è più chiaro e semplice, anche se abbiamo perso 20 giorni e facciamo nostro il pensiero del Comitato Colibrì: “negli ultimi 10 anni Milano ha dato il meglio di se’ quando si è aperta all’ascolto autentico di tutte le persone, soprattutto sui temi su cui si è deciso di non schierarsi in campagna elettorale. Non vogliamo vedere la città e la sua amministrazione tornare agli anni bui in cui le decisioni venivano prese senza consultare i cittadini”.

Se il Comune avesse ascoltato il compagno Monguzzi e i verdi si sarebbero evitati questi giorni assurdi.

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