sabato 31 luglio 2021

San Siro si può (e si deve) ristrutturare. Nota dopo la commissione del comune di Milano

 Dalla portavoce del coordinamento dei comitati San Siro 

Il clima è molto cambiato in Consiglio Comunale riguardo il tema di San Siro, come è risultato dalla Commissione che si è svolta giovedì 29 luglio. 

Sono passati due anni dall’inizio di questa vicenda.. 

Molte cose sono cambiate. Molte le azioni messe in campo dal Comitato San Siro. 

Ora sembrerebbe che tutto quello scempio che avevano ipotizzato non sia più così scontato : 4 grattacieli, 2 centri commerciali di cui uno da 3 piani, un hotel, un centro congressi e uno stadio. Tutto sopra un’area comunale (!) di 28 ettari di cui 5 ettari a verde con un centinaio di alberi ad alto fusto.

In Commissione invece è stato finalmente interiorizzato il nostro mantra: ristrutturare lo stadio San Siro si può ! E lo si può fare alla grandissima. 

Eppure all’inizio sembrava impossibile, sulla base di un parere risultato di parte.

Era il novembre 2019 quando ho organizzato una tavola rotonda all’Archivio di Stato invitando gli ingegneri strutturisti che hanno lavorato una vita nello stadio (Mola e Fugazzi). E già loro avevano garantito che lo stadio gode di ottima salute e che può sostenere qualsiasi tipo di ristrutturazione. 

Il suo stato di sana e robusta costituzione è stato successivamente confermato anche da un certificato di idoneità statica (emesso dallo stesso Comune e da MM) che lo garantisce fino al 2030, persino senza interventi di rilievo. 

Il Comitato ha poi interpellato ingegneri e architetti che avevano già in mente un progetto per San Siro. Due di questi – Riccardo Aceti e Nicola Magistretti – hanno trasformato un'idea in un piano di fattibilità che hanno depositato in Comune. 

Con tale progetto non solo lo stadio verrebbe ristrutturato in tutte le sue parti, anche le più minute, ma verrebbero anche utilizzati spazi e volumi al suo interno ora non contemplati e gli verrebbe anche dato un ulteriore straordinario appeal con una galleria in quota, che sarebbe unica al mondo. 

Tutto ciò – altri fattori positivi -  a costi molto più contenuti, senza interrompere il campionato e persino in tempo per l’inaugurazione delle olimpiadi del 2026.  Inoltre la zona circostante già cementificata verrebbe riqualificata, dedicandola ai servizi per il quartiere. L’operazione, come è stato ribadito  (ma tutto è sempre sul sito del comitato www.coordinamentosansiro.it ) avrebbe anche una sostenibilità finanziaria. 

Essere arrivati alla convinzione della possibile ristrutturazione è determinante perchè per questa via verrebbe conservato lo spazio verde piantumato cittadino, una ricchezza straordinaria per una città già così costruita come Milano. Un’area verde che potrebbe invece essere valorizzata come uno dei più grandi parchi della città che potrebbe contenere moltissime soluzioni per adulti e bambini.  

In questi due anni altri elementi si sono sommati. 

1-Il ricatto di Sesto San Giovanni (“se non ci lasciate fare lo stadio ce ne andiamo via”) – come ci aspettavamo – è caduto: Sesto San Giovanni si è dichiarato non disponibile. 

2-Le società finanziarie proprietarie delle due squadre sono molto incerte.

3-I bilanci delle squadre sono in sofferenza. 

Ora, per effetto di tutto il lavoro prodotto dal Comitato e con un qualche altro elemento a nostro vantaggio, il clima è decisamente cambiato: tra i consiglieri della Commissione, sono stati in molti a chiedere dettagli e approfondimenti.

 E’ stato poi di nuovo spostato il baricentro sul fatto che tutto il territorio di san Siro (stadio e zona circostante) è di proprietà del comune e che quindi è proprio il comune che deve mantenere la regia di una qualsiasi operazione.

E’ anche spuntata l’ipotesi (da Franco D’Alfonso) della costituzione di una NewCo con un capitale a maggioranza in mano pubblica per tenere il controllo dell’intero ciclo di investimento.

Anche il rapporto finale della Commissione – come si legge sul sito del Comune – fa ben sperare : 

 https://www.comune.milano.it/comune/palazzo-marino/le-commissioni-consiliari/calendari-ed-esiti-2021/calendario-dal-26-al-30-luglio-2021

Un grande effetto ha avuto anche fatto anche la Petizione per San Siro che ho prodotto e portato alla Commissione europea e che ha avuto il sostegno di Eleonora Evi ha avuto un esito positivo.

Rimane ancora aperta l’apertura del Dibattito pubblico che il Comitato ha chiesto a più riprese senza avere risposta. 

Ciò che abbiamo ottenuto fin qui, due anni fa non era nemmeno pensabile. Sembrava tutto fatto e tutto scontato. 

E invece, con l’aiuto di tutti i cittadini di buona volontà abbiamo fatto molta strada. 

Andiamo avanti cosi !

mercoledì 28 luglio 2021

OSPEDALE DI ABBIATEGRASSSO, IL PRONTO SOCCORSO RESTA CHIUSO DI NOTTE, IL POTENZIAMENTO RESTA UN MIRAGGIO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Domenico Finiguerra, candidato Sindaco a Cassinetta di Lugagnano 

Un paio di settimane fa sono tornati ad Abbiategrasso diversi consiglieri regionali per fare l'ennesima passerella davanti a cittadini e sindaci, per parlare di salute, sanità ed ospedale di Abbiategrasso. Ed ovviamente di Pronto Soccorso.

Sono stati accolti e sono state ascoltate le loro solite grandi parole.

Risultato?

Il Consiglio Regionale ieri ha bocciato la riapertura del Pronto Soccorso H24, ha bocciato il ripotenziamento, ha sostanzialmente fatto marcia indietro rispetto a quanto era stato deliberato nel 2019. Non capisco per quale motivo sia stata riportata in discussione in aula una decisione assunta più di due anni fa.

Ma il resoconto d'aula ci dice che il nostro territorio ha fatto un altro grosso passo indietro.

Complimenti a Regione Lombardia per l'ottimo risultato ai danni dell'abbiatense.

Mi raccomando, la prossima volta che torneranno i consiglieri regionali, gli assessori, il presidente della Regione Lombardia, se ne stendano due, perché uno solo non è sufficiente. 

Se ne stendano due, di tappeti rossi.


Milano. I 9 candidati alla presidenza dei 9 municipi del centrosinistra

Dal fb di Silvia Roggiani (segretaria del PD di Milano Città metropolitana) 

Il centrosinistra, in modo unitario e insieme al sindaco Beppe Sala, ha scelto i nomi delle donne e degli uomini che si candidano a governare i nove Municipi della città. 

I Municipi, che hanno avuto un ruolo centrale in questi anni, si preparano ad essere ancora più importanti nella Milano policentrica che vogliamo realizzare. Una città sempre più vicina alle cittadine e ai cittadini, nella quale le zone e i quartieri saranno sempre più protagonisti, insieme ai bisogni, ai desideri e ai sogni di ciascuno e ciascuna.

Prende forma il progetto della "Milano a 15 minuti", grazie alla generosità di tutti coloro che hanno deciso di mettersi in gioco per la nostra città. A tutte e tutti i candidati il nostro grande grazie e un grosso in bocca al lupo per la sfida che ci attende. 

Per adesso non vi sveliamo nient’altro sulla quadra e il programma e vi invitiamo alla presentazione ufficiale che faremo, insieme al sindaco Sala, lunedì 2 agosto alle 18 (seguiranno aggiornamenti sulla location). 

Noi ci siamo, per Milano.

 Vi aspettiamo! 

Ecco la lista:

Mun. 1 Mattia Abdu

Mun. 2 Simone Locatelli

Mun. 3 Caterina Antola

Mun. 4 Stefano Bianco

Mun. 5 Natale Carapellese

Mun. 6 Santo Minniti 

Mun. 7 Silvia Fossati

Mun. 8 Giulia Pelucchi

Mun. 9 Anita Pirovano


6 candidati del PD, 2 lista sala, 1 Alleanza civica 


martedì 27 luglio 2021

PADRONI O SCHIAVI DEL CLIC? Di Gianni Minà

 PADRONI O SCHIAVI DEL CLIC?

Di Gianni Minà

A una manciata di giorni dall’11 luglio, la rivista statunitense Newsweek ha affermato che Cuba si è tramutata in una zona di guerra con i mezzi di informazione usati come strumenti per la disinformazione e la propagazione di notizie fasulle attraverso i bot, programmi informatici che “spalmano” determinate notizie in tempi brevi in un flusso continuo e massivo.

L’esperto di disinformazione Julian Macias Tovar, direttore di “Pandemia digitale”, ha sostenuto che duemila profili che hanno utilizzato l’# SOS Cuba sono stati creati tra il 10 e l’11 luglio; il 9 luglio sono stati inviati 100mila twitter con l’#, il 10 luglio 500mila, mentre l’11/7, all’acme della tempesta social, ne sono stati inviati un milione e mezzo. [1]

Newsweek ha intervistato per l’occasione Sam Wooley, direttore del programma di propaganda del Center for Media Engagement dell’Università del Texas, ad Austin, che ha sostenuto: “Le reti sociali sono uno ‘spazio fertile’ per le azioni di manipolazione politica ed è veramente complicato verificare chi sta dietro le campagne di disinformazione”.

In un solo giorno infatti, attraverso Twitter, si sono creati migliaia di profili sotto l’#SOSCuba e la piattaforma, alla richiesta di precisazioni di Newsweek, ha risposto laconicamente: “Stiamo controllando la situazione e continuiamo a vigilare”. [2]

Ieri, sul New York Times, è stato pubblicato un appello importante, firmato da personalità nel campo dell’arte, del cinema e dell’impegno sociale: da Susan Sarandon, a Black Lives Matter Global Network, dai IFCO/Pastors for Peace a Jane Fonda, da Silvio Rodriguez a Noam Chomsky. [3]

Questa notizia, fino ad oggi, a parte alcune eccezioni, non è entrata nell’agenda dei nostri media, ma è importante, e soprattutto ci interroga su come vengono gestite le notizie, a prescindere dal caso-Cuba.

Tutto cambia, ma nulla cambia: fare giornalismo è analizzare le fonti, verificare le notizie e fare collegamenti con fatti storici apparentemente scollegati. Ora è tutto più complicato: la verifica delle informazioni somiglia più a una battaglia contro la pandemia di falsità ed esagerazioni. Per l’occasione sono nati siti come www.snopes.com o il nostrano https://www.bufale.net/ ma sono gocce in un oceano, e comunque non è questa la soluzione.

In più se prima, nei media tradizionali, il messaggio giornalistico era completamente staccato dal messaggio commerciale, ora questo confine è sempre più sfumato. Una recente ricerca sociologica ha appurato che l’80% delle persone non sa capire se un articolo è a sfondo pubblicitario oppure no. E quindi se è manipolato oppure no. Servono, e anche urgentemente, soluzioni più adatte per poter dotare i cittadini di strumenti culturali per capire subito se davanti a loro hanno un contenuto falso o veritiero. Per capire se siamo padroni o schiavi del clic, come descrive in maniera approfondita Antonio Casilli nel suo libro.

Qui di seguito, la traduzione della petizione apparsa sul New York Time.

Gianni Minà


Lascia vivere Cuba


Caro Presidente Joe Biden:

è tempo di intraprendere una nuova strada nelle relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba. Noi sottoscrittori vi rivolgiamo questo urgente appello pubblico a respingere le crudeli politiche attuate dalla Casa Bianca di Trump che hanno creato tanta sofferenza tra il popolo cubano.  Cuba, Paese di undici milioni di abitanti, sta attraversando una difficile crisi a causa della crescente carenza di cibo e medicine. Le recenti proteste hanno attirato l’attenzione del mondo su questo. Mentre la pandemia di Covid-19 si è rivelata una sfida per tutti i paesi, lo è stata ancora di più per una piccola isola sotto il peso di un embargo economico.

Riteniamo che la politica di negare intenzionalmente cibo e medicine al popolo cubano, specialmente durante una pandemia globale, sia un atto inconcepibile. Quando la pandemia ha colpito l’isola, la sua gente – e il suo governo – hanno perso miliardi di entrate dal turismo internazionale che normalmente sarebbero andate al suo sistema sanitario pubblico, alla distribuzione di cibo e agli aiuti economici. Durante la pandemia, l’amministrazione Donald Trump ha inasprito l’embargo, messo da parte l’apertura di Obama e lanciato 243 “misure coercitive” che hanno intenzionalmente strangolato la vita sull’isola e creato più sofferenza. Il divieto delle rimesse e la fine dei voli commerciali diretti tra gli Stati Uniti e Cuba sono ostacoli al benessere della maggior parte delle famiglie cubane. “Sosteniamo il popolo cubano”, hai scritto il 12 luglio. In tal caso, ti chiediamo di firmare immediatamente un ordine esecutivo e di annullare la 243 “azione esecutiva” di Trump. Non c’è motivo di mantenere la politica della Guerra Fredda che richiedeva agli Stati Uniti di trattare Cuba come un nemico esistenziale piuttosto che come un vicino. Piuttosto che attenersi al percorso tracciato da Trump, nei suoi sforzi per aprire del presidente Obama a Cuba, ti chiediamo di andare avanti. Riprendi l’apertura e inizia il processo per porre fine all’embargo. La priorità assoluta deve essere porre fine alla grave carenza di cibo e medicinali.

Il 23 giugno, la maggior parte degli Stati membri delle Nazioni Unite ha votato per chiedere agli Stati Uniti di porre fine all’embargo. Negli ultimi 30 anni questa è stata la posizione costante della maggior parte degli Stati membri. Inoltre, sette relatori speciali delle Nazioni Unite hanno scritto una lettera al governo degli Stati Uniti nell’aprile 2020 in merito alle sanzioni contro Cuba. “Nell’emergenza pandemica”, hanno scritto, “la riluttanza del governo degli Stati Uniti a sospendere le sanzioni può portare a un aumento del rischio di sofferenza a Cuba”.

Ti imploriamo di porre fine alle “misure coercitive” di Trump e di tornare all’apertura di Obama o, meglio ancora, di avviare il processo di fine dell’embargo e di piena normalizzazione delle relazioni tra Stati Uniti e Cuba.

Cordialmente,

http://www.giannimina.it/2021/07/24/padroni-o-schiavi-del-clic/

venerdì 23 luglio 2021

29 luglio. La ristrutturazione di San Siro in Commissione Consiliare

 Si terrà il prossimo 29 luglio il proseguimento della Commissione Consiliare sullo stadio San Siro dello scorso 11 giugno. In quell'occasione non era rimasto il tempo per ascoltare gli ingegneri - Aceti e Magistretti - autori del progetto di ristrutturazione dello stadio Meazza depositato in Comune. 

Cosa che verrà fatta questa volta. La commissione si terrà alle 13-14.

La commissione è visibile sul canale youtube del comune di Milano Commissioni 



PRINCIPALI NOVITÀ DEL NUOVO DECRETO GREEN PASS


Venerdì 23 luglio 2021 

Il Green pass - valido per chi abbia avuto almeno una dose di vaccino, abbia fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti o sia guarito dal Covid nei sei mesi precedenti - servirà dal 6 agosto per:

🍝 accedere ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti (mentre non sarà invece necessario per consumare al bancone, anche se al chiuso);

🎭 spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;

🖼 musei, mostre e luoghi della cultura;

🏊🏻 piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;

🌭 sagre e fiere, convegni e congressi;

🎢 centri termali, parchi tematici e di divertimento;

🏫 centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione;

💵 attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;

✍🏻 concorsi pubblici. 

👫💉💊Le disposizioni non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della Salute. 

Cambiano anche i parametri per i “passaggi di colore” delle regioni legati al rischio Covid: 

🟡 Zona Gialla con occupazione dei posti letto nelle terapie intensive pari al 10% e ospedalizzazione del 15%, con le conseguenti restrizioni già definite nelle misure passate; 

🟠 Zona Arancione con occupazione dei posti letto nelle terapie intensive pari al 20% e ospedalizzazione del 30%, con le conseguenti restrizioni già definite nelle misure passate; 

🔴 Zona Rossa con occupazione dei posti letto nelle terapie intensive pari al 30% e ospedalizzazione del 40%, con le conseguenti restrizioni già definite nelle misure passate. 

🚊 Treni e trasporti pubblici non sono al momento soggetti al Green pass per far entrare i passeggeri. 

💃 Le discoteche restano chiuse (e in prima battuta beneficeranno di un fondo da 20 milioni di euro come ristori). 

⛔️Lo stato di emergenza è prorogato al 31 dicembre 2021.

 in attesa di disporre del documento ufficiale.

Dal fb del Sindaco di Inveruno 

mercoledì 21 luglio 2021

Covid. Ossona (Mi) contagi al 19.7.2021

 Dal sito del comune di Ossona. 

Dato significativo, dopo due settimane covidfree.

N.d.r. Ossona, 4300 abitanti, ovest città metropolitana di Milano 


San siro. L'Europa accoglie la petizione dei cittadini per salvare la scala del calcio

Dal fb del Coordinamento dei comitati San Siro 

La petizione presentata da Gabriella Bruschi per il coordinamento dei comitati a Bruxelles sarà tenuta aperta e il Parlamento europeo interverrà con richieste specifiche alle autorità italiane. 

Ascoltate il suo intervento. 

Il video integrale al link https://coordinamentosansiro.it/index.php/news/video/111-presentazione-petizione-sansiro-al-parlamento-europeo



lunedì 19 luglio 2021

Cuggiono. DIFENDIAMO IL NOSTRO OSPEDALE, rilanciamo la sanità territoriale, rilanciamo le strutture di prossimità.

 Lunedì 19 luglio, presidio in difesa dell'ospedale. 

Video https://m.youtube.com/watch?v=wUTBBjw9YYU&t=311s

Il comunicato delle associazioni di Cuggiono. 

A tutti diciamo: tra il dire e il fare ci sono le scelte concrete su cui dobbiamo misurarci. 

C’è di mezzo la nostra salute non i calcoli elettorali di questo o di quel partito. 

Ci sono i servizi che devono essere assicurati al territorio, come la prevenzione, come un 

vero rilancio delle strutture di prossimità, come un vero ruolo delle comunità locali e dei loro rappresentanti nelle scelte sanitarie. 

Certo, lo dicono in tanti. Ma ora misuriamoci sui fatti, sul rilancio del nostro ospedale o come sia necessaria una presenza adeguata dei medici di famiglia. 

Le parole non bastano più. 

Da alcuni anni assistiamo ad un progressivo e costante depotenziamento dell'Ospedale di Cuggiono, con conseguente riduzione delle prestazioni che in passato venivano erogate ai 

cittadini della nostra zona.

Le motivazioni di queste scelte non ci sono mai state veramente chiarite, mentre siamo stati costretti ad evidenziare più volte i disagi notevoli che subivano i pazienti e i loro familiari costretti 

a rivolgersi a strutture distanti dalla propria residenza.

Come se il covid non avesse insegnato nulla, in questi ultimi tempi si percepiscono invece intenzioni di ulteriori riduzioni delle prestazioni erogate e assurdamente da parte di alcuni si 

accenna addirittura la sua chiusura.

A tutti è utile ricordare la storia dell'Ospedale di Cuggiono:

Ricordiamo che questo fu il primo ospedale realizzato nell’ovest milanese, era il 1837.

Nacque ben prima di quelli in altre cittadine come Legnano, Magenta o Abbiategrasso. 

Se lo diciamo non è per campanilismo, questo però spiega tante cose, se non altro il nostro attaccamento per questa struttura nata grazie e per, i cittadini del territorio.

Altri tempi certo, e allora per restare più vicini ad oggi, ricordiamo che negli anni ottanta fu costruita, con l'interessamento dell'allora Ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia, la parte nuova di questo ospedale.

Esistevano allora i seguenti Reparti:

1) Medicina

2) Chirurgia generale

3) Ortopedia

4) Ostetricia, Ginecologia con Neonatalità

5) Otorino

6) Anestesia

7) Laboratorio analisi

8) Radiologia

9) Poliambulatorio specialistico

10) Pronto Soccorso aperto 24 ore

11) Pediatria

12) Malattie infettive

13) Dialisi

L’Ospedale di Cuggiono, attraverso l’apprezzato ruolo dei medici e del personale infermieristico qualificato che operava nei vari reparti, era in grado di soddisfare gran parte delle esigenze 

sanitarie dei nostri cittadini. 

Soprattutto esisteva una costante ed utile collaborazione, facilitata dalla possibilità di agevoli contatti con i medici di medicina generale che seguivano i pazienti dopo le dimissioni.

Riteniamo utile anche ricordare la storia di questi ultimi anni dell'Ospedale di Legnano. 

Lo diciamo proprio perché crediamo in sinergie territoriali che per essere veramente tali non possono essere a senso unico. 

La realizzazione del nuovo Ospedale di Legnano portò ad una riduzione consistente dei posti letto rispetto a quelli che aveva il vecchio Ospedale. Tale riduzione pare fosse basata sulla 

valutazione delle esigenze sanitarie del territorio che abitualmente si rivolgeva a questo Ospedale e sulla riduzione delle giornate di degenza per i pazienti affetti dalle patologie che lo 

consentivano.

Con quello che ci dice la storia recente ci è difficilissimo però capire quali siano i veri motivi che hanno portato alle scelte fin qui fatte.

E' molto facile capire invece, le conseguenze che tali decisioni abbiano provocato e provocheranno a maggior ragione nel prossimo futuro:

1) Maggiori difficoltà per i cittadini e per i loro familiari, dovute alla distanza per raggiungere l'Ospedale di Legnano dove saranno ricoverati o visitati

2) Difficoltà dell'Ospedale di Legnano a soddisfare le esigenze della popolazione di un territorio più vasto. Attese lunghissime al Pronto Soccorso, liste d'attesa per ricoveri ordinari e per visite specialistiche che aumentano progressivamente

3) Difficoltà a mantenere i rapporti fra Ospedale e i medici di Medicina Generale che debbono seguire i pazienti dopo le dimissioni.

La riduzione o il trasferimento di servizi e attività, contraddice altresì le previsioni del PNRR che vorrebbero valorizzare gli ospedali di comunità.

Diciamocelo chiaramente, ogni struttura del territorio va potenziata, quindi anche la nostra. Che questa necessità sia reale è confermata dall’aumento delle strutture private che sempre più 

operano in quasi tutti i nostri comuni. E allora visto che le risorse non mancano perché si investe così poco in maniera efficace sul rilancio della sanità pubblica? Trasferire servizi altrove causerà 

ulteriori disagi, un aumento di domanda e quindi di code e tempi di attesa, proprio in contraddizione con i proclamati intenti di ridurli.

Chiediamo perciò di conoscere quali siano le linee di politica sanitaria che potrebbero giustificare scelte tanto irragionevoli. 

Per questi motivi dobbiamo mobilitarci tutti per contrastare tali decisioni, in difesa di tutti i pazienti che subiranno solo danni dalla riduzione delle attività svolte dal nostro ospedale.

Cittadini, personale ospedaliero e comunità locali non possono che essere uniti su questi obiettivi. 

Il ruolo dell’ospedale di Cuggiono va rilanciato! Ma sul serio, nei fatti, non solo a parole! 

Le associazioni di Cuggiono e del territorio







giovedì 1 luglio 2021

FANGHI TOSSICI in LOMBARDIA FUORI I NOMI!

 Riceviamo e pubblichiamo 

I Sindaci di Abbiategrasso, Magenta e Robecco sul Naviglio ci dicano su quali terreni e da quali aziende agricole sono stati sversati i fanghi contaminati da sostanze nocive spacciati per fertelizzanti dall'azienda WTE.

I media e la magistratura hanno diffuso nell'ultimo mese la notizia e alcuni particolari dello smaltimento illecito di fanghi, in molti casi contenenti sostanze inquinanti, in diversi territori della Lombardia, fino in Piemonte, compresa la provincia di Milano. Tonnellate di fanghi tossici sversati tra il 2018 e il 2019. Fanghi che venivano spacciati come fertilizzanti per i campi agricoli, ma che in realtà nascondevano sostanze nocive. I carabinieri forestali di Brescia sono riusciti a completare la mappa di tutti i terreni contaminati: 78 i comuni interessati, 176 le aziende coinvolte. Abbiategrasso, Magenta e Robecco sul Naviglio sono tra i comuni nella lista.

Il comando dei Carabinieri Forestali di Brescia ha spedito ad ogni Sindaco dei comuni coinvolti, alle Agenzie Regionali per l’Ambiente ed alle Regioni l’elenco delle imprese agricole alle quali sono stati conferiti i suddetti fanghi tossici.

Chiediamo ai Sindaci del territorio (in primis Abbiategrasso, Magenta e Robecco sul Naviglio) di rivelare le aziende e i terreni coinvolti. 

Siamo convinti che cementificazione, speculazione, inquinamento e il malaffare vadano sempre a braccetto e debbano essere fermati.


IL PAGIANNUNZ NON SI TOCCA

NO TANGENZIALE