Dalla portavoce del coordinamento dei comitati San Siro
Il clima è molto cambiato in Consiglio Comunale riguardo il tema di San Siro, come è risultato dalla Commissione che si è svolta giovedì 29 luglio.
Sono passati due anni dall’inizio di questa vicenda..
Molte cose sono cambiate. Molte le azioni messe in campo dal Comitato San Siro.
Ora sembrerebbe che tutto quello scempio che avevano ipotizzato non sia più così scontato : 4 grattacieli, 2 centri commerciali di cui uno da 3 piani, un hotel, un centro congressi e uno stadio. Tutto sopra un’area comunale (!) di 28 ettari di cui 5 ettari a verde con un centinaio di alberi ad alto fusto.
In Commissione invece è stato finalmente interiorizzato il nostro mantra: ristrutturare lo stadio San Siro si può ! E lo si può fare alla grandissima.
Eppure all’inizio sembrava impossibile, sulla base di un parere risultato di parte.
Era il novembre 2019 quando ho organizzato una tavola rotonda all’Archivio di Stato invitando gli ingegneri strutturisti che hanno lavorato una vita nello stadio (Mola e Fugazzi). E già loro avevano garantito che lo stadio gode di ottima salute e che può sostenere qualsiasi tipo di ristrutturazione.
Il suo stato di sana e robusta costituzione è stato successivamente confermato anche da un certificato di idoneità statica (emesso dallo stesso Comune e da MM) che lo garantisce fino al 2030, persino senza interventi di rilievo.
Il Comitato ha poi interpellato ingegneri e architetti che avevano già in mente un progetto per San Siro. Due di questi – Riccardo Aceti e Nicola Magistretti – hanno trasformato un'idea in un piano di fattibilità che hanno depositato in Comune.
Con tale progetto non solo lo stadio verrebbe ristrutturato in tutte le sue parti, anche le più minute, ma verrebbero anche utilizzati spazi e volumi al suo interno ora non contemplati e gli verrebbe anche dato un ulteriore straordinario appeal con una galleria in quota, che sarebbe unica al mondo.
Tutto ciò – altri fattori positivi - a costi molto più contenuti, senza interrompere il campionato e persino in tempo per l’inaugurazione delle olimpiadi del 2026. Inoltre la zona circostante già cementificata verrebbe riqualificata, dedicandola ai servizi per il quartiere. L’operazione, come è stato ribadito (ma tutto è sempre sul sito del comitato www.coordinamentosansiro.it ) avrebbe anche una sostenibilità finanziaria.
Essere arrivati alla convinzione della possibile ristrutturazione è determinante perchè per questa via verrebbe conservato lo spazio verde piantumato cittadino, una ricchezza straordinaria per una città già così costruita come Milano. Un’area verde che potrebbe invece essere valorizzata come uno dei più grandi parchi della città che potrebbe contenere moltissime soluzioni per adulti e bambini.
In questi due anni altri elementi si sono sommati.
1-Il ricatto di Sesto San Giovanni (“se non ci lasciate fare lo stadio ce ne andiamo via”) – come ci aspettavamo – è caduto: Sesto San Giovanni si è dichiarato non disponibile.
2-Le società finanziarie proprietarie delle due squadre sono molto incerte.
3-I bilanci delle squadre sono in sofferenza.
Ora, per effetto di tutto il lavoro prodotto dal Comitato e con un qualche altro elemento a nostro vantaggio, il clima è decisamente cambiato: tra i consiglieri della Commissione, sono stati in molti a chiedere dettagli e approfondimenti.
E’ stato poi di nuovo spostato il baricentro sul fatto che tutto il territorio di san Siro (stadio e zona circostante) è di proprietà del comune e che quindi è proprio il comune che deve mantenere la regia di una qualsiasi operazione.
E’ anche spuntata l’ipotesi (da Franco D’Alfonso) della costituzione di una NewCo con un capitale a maggioranza in mano pubblica per tenere il controllo dell’intero ciclo di investimento.
Anche il rapporto finale della Commissione – come si legge sul sito del Comune – fa ben sperare :
https://www.comune.milano.it/comune/palazzo-marino/le-commissioni-consiliari/calendari-ed-esiti-2021/calendario-dal-26-al-30-luglio-2021
Un grande effetto ha avuto anche fatto anche la Petizione per San Siro che ho prodotto e portato alla Commissione europea e che ha avuto il sostegno di Eleonora Evi ha avuto un esito positivo.
Rimane ancora aperta l’apertura del Dibattito pubblico che il Comitato ha chiesto a più riprese senza avere risposta.
Ciò che abbiamo ottenuto fin qui, due anni fa non era nemmeno pensabile. Sembrava tutto fatto e tutto scontato.
E invece, con l’aiuto di tutti i cittadini di buona volontà abbiamo fatto molta strada.
Andiamo avanti cosi !