venerdì 26 febbraio 2021

ALEX LANGER CITTADINO ONORARIO DI SARAJEVO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo 

I Verdi del Trentino apprendono con grande gioia la notizia dell'importante onorificenza assegnata a Alex Langer, a 25 anni dalla sua scomparsa. L'Ambasciata d'Italia a Sarajevo ha reso noto che Alexander Langer è stato proclamato "post mortem" quale Cittadino Onorario di Sarajevo per il suo impegno nella promozione della pace e della riconciliazione in Bosnia Erzegovina e soprattutto a difesa della città di Sarajevo durante la guerra del 1992-1995.

Alex Langer è stato protagonista e “profeta” del nostro tempo, spesso contestato, talvolta ignorato finché è stato in vita, ma un “profeta” che su molte questioni ha visto più lontano dei suoi contemporanei. Ha anticipato, da autentico precursore i tempi, tematiche per lui essenziali quali la convivenza inter-etnica e la conversione ecologica che oggi sono drammaticamente all'ordine del giorno.

L'assegnazione della cittadinanza onoraria postuma da parte della città di Sarajevo testimonia l'attualità del pensiero e dell'insegnamento langeriano a cui i Verdi si sono sempre riferiti e sempre lo faranno.

Lucia Coppola

Portavoce dei Verdi del Trentino



Per un manifesto ecologista. La lettera a San Cristoforo di Alex Langer

 Un invito alla lettura, riscoprendo l'attualità del pensiero di Alex Langer

Tant'è che si continuano a recitare formule che tentano una contorta quadratura del cerchio parlando di "sviluppo sostenibile" o di "crescita qualitativa, ma non quantitativa", salvo poi rifugiarsi nella vaghezza quando si tratta di attraversare in concreto il fiume dell'inversione di tendenza.

E invece sarà proprio ciò che ci è richiesto, sia per ragioni di salute del pianeta, sia per ragioni di giustizia: non possiamo moltiplicare per 5-6 miliardi l'impatto ambientale medio dell'uomo bianco e industrializzato, se non vogliamo il collasso della biosfera, ma non possiamo neanche pensare che 1/5 dell'umanità possa continuare a vivere a spese degli altri 4/5, oltre che della natura e dei posteri.

La traversata da una civiltà impregnata della gara per superare i limiti a una civiltà dell'autolimitazione, dell'"enoughness", della "Genügsamkeit" o "Selbstbescheidung", della frugalità sembra tanto semplice quanto immane. Basti pensare all'estrema fatica con cui il fumatore o il tossicomane o l'alcolista incallito affrontano la fuoruscita dalla loro dipendenza, pur se magari teoricamente persuasi dei rischi che corrono se continuano sulla loro strada e forse già colpiti da seri avvertimenti (infarti, crisi...) sull'insostenibilità della loro condizione. Il medico che tenta di convincerli invocando o fomentando in loro la paura della morte o dell'autodistruzione, di solito non riesce a motivarli a cambiare strada, piuttosto convivono con la mutilazione e cercano rimedi per spostare un po' più in là la resa dei conti.

Ecco perché mi sei venuto in mente tu, San Cristoforo: sei uno che ha saputo rinunciare all'esercizio della sua forza fisica e che ha accettato un servizio di poca gloria. Hai messo il tuo enorme patrimonio di convinzione, di forza e di auto-disciplina al servizio di una Grande Causa apparentemente assai umile e modesta.

per leggere tutta la lettera link sotto

http://gilbertorossid.blogspot.com/2021/02/verdiparole-la-lettera-san-cristoforo.html

Quanto vale la salute in Italia?

 Di Domenico Finiguerra 

Questa grave emergenza sanitaria ha messo in evidenza con chiarezza un fatto fondamentale: tutto il mondo occidentale si trova davanti a una sfida enorme, che va ben al di là del Coronavirus. Questa crisi infatti, oltre ad aver rivelato tutte le debolezze del sistema economico e sociale, degli stili di vita, del nostro modello di sviluppo, ci sta ponendo tutti i giorni di fronte ad una domanda, o meglio ad un ricatto: “la salute o l’economia? La Borsa o la Vita?”

Un dilemma che è ben noto al mondo ecologista italiano che, agendo nelle crisi ambientali che attraversano il nostro Paese, ha dovuto quasi sempre fare i conti e misurarsi con queste domande: a Taranto vale di più la salute dei bambini del quartiere Tamburi o i posti di lavoro dei padri dei bambini di Tamburi? E a Sarroch? E a Vado Ligure? E a Trieste? E a Brescia? E l’elenco potrebbe continuare a lungo, da Casale Monferrato a Priolo.

Il bivio di fronte a cui siamo posti in diverse parti del paese è sempre lo stesso: da una parte la strada impervia tracciata dal principio di precauzione che mette la salute davanti a tutto e che porta alla trasformazione, alla Conversione Ecologica, dell’intera società; dall’altra la strada lastricata dalle leggi dell’economia, del libero mercato, della produzione, dove la tutela della salute è una delle voci di costo e non l’obiettivo principale.

Il peso del consenso 

Questa grave emergenza sanitaria ha messo in evidenza con chiarezza un fatto fondamentale: tutto il mondo occidentale si trova davanti a una sfida enorme, che va ben al di là del Coronavirus. Questa crisi infatti, oltre ad aver rivelato tutte le debolezze del sistema economico e sociale, degli stili di vita, del nostro modello di sviluppo, ci sta ponendo tutti i giorni di fronte ad una domanda, o meglio ad un ricatto: “la salute o l’economia? La Borsa o la Vita?” Un dilemma che è ben noto al mondo ecologista italiano che, agendo nelle crisi ambientali che attraversano il nostro Paese, ha dovuto quasi sempre fare i conti e misurarsi con queste domande: a Taranto vale di più la salute dei bambini del quartiere Tamburi o i posti di lavoro dei padri dei bambini di Tamburi? E a Sarroch? E a Vado Ligure? E a Trieste? E a Brescia? E l’elenco potrebbe continuare a lungo, da Casale Monferrato a Priolo. Il bivio di fronte a cui siamo posti in diverse parti del paese è sempre lo stesso: da una parte la strada impervia tracciata dal principio di precauzione che mette la salute davanti a tutto e che porta alla trasformazione, alla Conversione Ecologica, dell’intera società; dall’altra la strada lastricata dalle leggi dell’economia, del libero mercato, della produzione, dove la tutela della salute è una delle voci di costo e non l’obiettivo principale. Il peso del consenso
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mercoledì 24 febbraio 2021

M5S: TRIBUNALE CAGLIARI, 'MOVIMENTO PRIVO DI LEGALE RAPPRESENTANTE'

Dal fb del senatore Elio Lannuti 

M5S: TRIBUNALE CAGLIARI, 'MOVIMENTO PRIVO DI LEGALE RAPPRESENTANTE' = 'capo politico non esiste più' - la pronuncia dopo il ricorso della consigliera regionale espulsa Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Il Movimento 5 Stelle in questo momento "è privo di un legale rappresentante". Lo attesta il Tribunale civile di Cagliari, a seguito del ricorso presentato dalla consigliera regionale sarda Carla Cuccu, espulsa dal M5S. Un provvedimento che potrebbe avere ripercussioni anche sulla battaglia giudiziaria intentata dai senatori estromessi dal gruppo parlamentare 5 Stelle di Palazzo Madama per non aver votato la fiducia al governo Draghi, espulsione che si fonda sulla pretesa esistenza di un organo, il capo politico, che invece non è più ritenuto sussistente dal Tribunale di Cagliari. Il provvedimento del Presidente del Tribunale di Cagliari - visionato dall'Adnkronos - mostra infatti un fianco scoperto del partito grillino. L'abolizione della carica di capo politico, non accompagnata dall'insediamento del nuovo organo collegiale, il Comitato direttivo, introdotto a seguito della modifica statutaria dello scorso 17 febbraio, ha comportato infatti la necessità, su richiesta degli avvocati di Cuccu (Patrizio Rovelli e Lorenzo Borrè), di procedere alla nomina di un curatore speciale del M5S ai sensi del primo comma dell'articolo 78 del codice di procedura civile, in conformità di un consolidato orientamento giurisprudenziale, "non potendo il M5S essere più rappresentato da un organo inesistente e mancando i componenti del nuovo organo, nel cui seno, con votazione a maggioranza, dovrebbe eleggersi il nuovo legale rappresentante", spiegano i legali. 

M4: ECCO LA STAZIONE DI Linate (foto)

Dal fb di Massimo Scarinzi ass. Municipio 3 di Milano 

Mancano davvero poche settimane all’apertura del primo tratto della Metro 4 di Milano.

Ecco alcune immagine della stazione di Linate, ormai ultimata, che permetterà di collegare subito l’aeroporto al passante ferroviario della stazione Forlanini.





martedì 23 febbraio 2021

Milano. Lavoratori dello spettacolo in Presidio in Prefettura (foto e video)

 Martedì 23 febbraio 2021, a un anno dall'inizio della Pandemia, un settore dimenticato, e ad un anno, ancora come se fosse un emergenza; la Pandemia, ha mostrato e acuito l'emergenza che da sempre vivono i lavoratori dell'arte, dello spettacolo e della cultura.

Ascoltiamo i loro interventi e guardiamo la performance artistica dal Presidio sotto la Prefettura di Milano

https://www.youtube.com/watch?v=LZSONcf8KHk