Una pressione internazionale cui è difficile resistere, dal mondo politico e da quello finanziario.
Il rischio, esplicito, che il quadro economico-finanziaria possa precipitare se la crisi non si risolvesse nei tempi e nei termini auspicati.
Se alla fine Matteo Salvini cambierà idea, mollando il candidato ministro all’economia Paolo Savona, sarà soprattutto per questo.
Ieri sera a un certo punto Salvini si è sfogato: “Non è che se uno si alza male a Berlino o a Parigi la mattina salta un ministro del governo italiano“.