Dopo 44 anni dalla strage neofascista di Piazza Fontana alla banca dell'agricoltura, vengo a scoprire che un signore ossonese e ben inserito nella vita sociale del paese, si occupava di mediazioni nell'ambito del commercio della carne (sigh), fu una delle vittime di quell'atroce gesto che fù l'inizio della cosiddetta "strategia della tensione".
Riposi in Pace
Approfondendo, scopro che ebbe anche il ruolo di custode delle figlie di un parente; il sig. Carlo aveva la residenza a Casone, ma era quotidianamente a Ossona per il lavoro sopra detto.
chiedendoVi scusa, non mi sento di approfondire ulteriormente la vicenda, per questo, spero nella bontà e capacità dei giornalisti, voglio solo portare alla luce una riflessione che serbo in cuore da un po'; riflessione dovuta anche alla scomparsa del nostro partigiano Lorenzo Pascolutti; anche Lorenzo, abitava a Ossona, ma non era di origine ossonese, come precisano i "notabili" del paese, quali custodi di una "ossonesità" difficile da comprendere ai più.
questo per dirVi che chi vi scrive, nato a Milano, ma dal primo giorno fino ad oggi, residente in quel di Ossona, si trova "spaesato" (eh eh, termine appropriato) di fronte a questa sorta di "blocco mentale" che impedisce alla memoria di "cristallizzarsi" e divenire "cultura", cultura, nel senso nobile del termine e significato, ovvero, "quei valori comuni e condivisi che portano all'evoluzione morale e spirituale della società", come recita anche la nostra carta costituzionale.
nella sera di giovedì, al ritorno dalla cerimonia di ricordo delle 18 vittime (anche Giuseppe Pinelli è da considerarsi vittima di quella strage, e come scrisse Napolitano, "vittima due volte")
incontro un caro amico di famiglia, che mi ha anche trasmesso, in parte, la passione per la bicicletta, e mi informo se "
questo cognome cosi tipico dalle nostre parti, avesse qualche attinenza" con Ossona e il nostro territorio, ebbene si.
sotto riporto il link del mio blog personale.. dove potete trovare le foto dell'iniziativa di Milano
http://gibo7.blogspot.it/2013/12/12-dicembre-piazza-fontana-milano-vuole.html
il dubbio che avanzavo su facebook era in merito a: come mai, per ricordare quell'episodio triste della nostra storia, intervenissero rappresentanze da tutta Italia e da quando son piccolo, mai nessuno della pubblica amministrazione di Ossona è intervenuto nel ricordo
comprendo i numerosi impegni e ci mancherebbe, ma mi pare un torto che Carlo Garavaglia e i parenti tutti, gli ossonesi tutti, gli abitanti dell'Est Ticino tutti, non meritavano questa "dimenticanza"
motivo di questo post è dare giustizia alla memoria
"la verità non ha limiti di tempo" come ha ricordato il presidente nazionale dell'ANPI
basta vittime, basta violenza
vogliamo giustizia