PER ALIKA da Milano in movimento
Si può provare solo tanta rabbia per quanto accaduto a Civitanova Marche. Alika Ogorchukwu, un venditore ambulante di origini nigeriane è stato assassinato in pieno centro città, di fronte all’indifferenza di diversi passanti che non hanno fatto nulla per fermare l’aggressore ma si sono limitati a riprendere l’omicidio con il proprio smartphone.
Quanto accaduto nelle Marche è un omicidio razziale: non è il primo e purtroppo non sarà l’ultimo. Chi nega l’evidenza ha difficoltà a fare i conti con la realtà. La morta di Alika è frutto di una spietata miscela di odio, classismo e mascolinità tossica propria dell’ideologia suprematista.
Non possiamo neanche circoscrivere questa situazione come eccezionale. L’omicidio di Alika rientra all’interno di un problema strutturale nella nostra società che vede la violenza razziale manifestarsi in diverse forme. Lo vediamo con i più di 45.000 mila morti in mare a largo delle nostre coste, con la violenza con cui vengono respinte le persone alle frontiere europee, con il più di mezzo milione di persone irregolari a cui viene negata la possibilità di vivere con dei documenti, con le migliaia di episodi di microviolenze che vengono documentate nel nostro paese.
Occorre alzare la voce, smetterla di delegare ad altri la nostra voglia di un mondo diverso, impegnarsi in prima persona per cambiare le cose.
Grafica di Gianluca Costantini
#Alika
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