Dalla pagina dell'assessore Pierfrancesco Maran
Il passante che non passa. Un esempio di cose che è necessario cambiare, sperando che i disagi rientrino entro settembre
La vita di chi prende i treni regionali è già complicata di suo, ma in questi giorni lo è ancora di più. Il passante è sostanzialmente chiuso, mettendo in crisi non solo le linee che lo servono, ma tutto il resto della rete, dovendo andare ad appesantire i binari utilizzati da altre linee.
Il motivo sembra essere un binario che causa un'usura anomala delle ruote dei treni. Si tratta di un problema serio, per cui, anche una volta risolto il problema al binario, sarà necessario intervenire su oltre 30 treni per ripristinarne le ruote prima di rimetterli in esercizio.
Auguro un buon lavoro a tutti i tecnici e le officine coinvolte, la mia collega Arianna Censi sta sollecitando tutti gli interventi nell'interesse dei cittadini anche se il Comune non ha ruolo nella vicenda, sarà una vera impresa per il settore ferroviario organizzarsi per garantire il ritorno in servizio dei veicoli entro settembre.
Sulle responsabilità, sulle quali indaga anche la Procura, vi è un rimpallo tra RFI, che gestisce al rete e i binari, e Trenord, che gestisce i treni, ma non è questo il punto.
Come spesso capita in questi casi, la vera questione non è stabilire chi tra i due è responsabile ma che, se un problema di questo tipo arriva addirittura a bloccare le linee, vi è un'incapacità di sistema a venirsi incontro e risolvere i problemi prima che esplodano.
Questo purtroppo non mi stupisce: con Regione lo vediamo sui treni, sull'Aler, sulla sanità. Appena una situazione è fuori dall'ordinario si crea uno stato di crisi che fa deragliare il sistema.
Una delle cose da sistemare nei prossimi anni, anche per consentire al passante ferroviario di decollare e raccogliere l'utenza che potenzialmente potrebbe attrarre, è sistemarne la governance: oggi è certo come Rfi+Trenord non giri. I sistemi complessi hanno bisogno di una guida autorevole che decida e imponga interventi quando non si sa a chi spettano, per certi versi è come nella pallavolo dove le partite le perdi quando nessuno va sulla palla a metà strada tra due giocatori.
Al passante, e più in generale al nodo ferroviario milanese e lombardo, serve un gestore che si assuma la piena responsabilità di tutto il sistema, che collabori con gli altri, certamente, ma dando indirizzi, fissando obiettivi, avendo al centro la crescita del sistema e dei servizi al cittadino.
Ci si lamenta dei treni in ritardo, degli investimenti insufficienti, dell'incapacità di evitare disastri e disagi come quelli di questi giorni, eppure c'è poco da stupirsi: il sistema costruito per governarli ad oggi non può produrre un esito diverso, ed è stato pensato e realizzato integralmente da Regione Lombardia.
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