riceviamo e volentieri pubblichiamo comunicato LAC
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha vietato la caccia con il vischio in Francia: questa pratica venatoria consiste nel catturare gli uccelli usando rami ricoperti di vischio (o di un'altra sostanza adesiva). Gli uccelli catturati vengono poi distribuiti in piccole gabbie e utilizzati dai cacciatori come richiami vivi. In sostanza la Corte europea sottolinea che “Le tradizioni non possono costituire ragione per chiedere deroga contro le specie protette”. I giudici europei, interpretando la direttiva comunitaria «Uccelli» che tutela le specie di uccelli selvatici, hanno anche definito che «nell’attuazione delle disposizioni derogatorie, gli Stati Membri sono tenuti a garantire che qualsiasi intervento riguardante le specie protette sia autorizzato solo in base a decisioni contenenti una motivazione precisa e adeguata». Si tratta di una sentenza che riguarda la Francia ma che senza dubbio avrà delle ricadute su tutti i paesi Europei. E a che punto siamo in Italia? Non bene. Giusto un mese fa nell’Osservatorio faunistico della Regione Lombardia si è parlato di come poter aprire i roccoli e la caccia in deroga a specie protette, pronti a sfidare sanzioni e buon senso per permettere a una minoranza ormai politicamente irrilevante di fucilare peppole fringuelli e storni, ma anche di tornare a catturare uccelli vivi da utilizzare come richiami dagli appostamenti di caccia attraverso roccoli.
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