martedì 30 marzo 2021

Busto Arsizio in piazza per dire no all'inceneritore 28 3 2021 (foto e video)

 Oltre un centinaio di cittadini in piazza a Borsano (Busto Arsizio) per dire no all'inceneritore; presenti i Sindaci di Castano Primo, Rescaldina e Canegrate; Legambiente con la Presidente Regionale e gli attivisti del circolo di Busto Arsizio, i Verdi di Legnano e dell'Est Ticino e attivisti del movimento5stelle, sinistra italiana e di altri partiti, senza vessilli, per portare all'attenzione ed evitare strumentalizzazioni di sorta.

Da segnalare che a meno di 15 km, c'è l'ipotesi di fare una discarica in un parco locale, il PLIS parco del roccolo; sia l'inceneritore che la discarica, sono progetti "fuori dal tempo e fuori dalla storia"; perchè non c'è una necessità oggettiva; dopo la crisi del 2007, sono diminuiti significativamente anche i rifiuti; quello che balza all'occhio e desta sospetti, è l'assenza di un piano regionale dei rifiuti; fermo al piano 2014 2020 https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/istituzione/direzioni-generali/direzione-generale-ambiente-e-clima/piano-regionale-rifiuti-e-bonifiche

Questo l'appello di Legambiente di Busto Arsizio, 

Il video dell'iniziativa https://www.youtube.com/watch?v=sx9phXtRd7U&t=5s

Il territorio di Busto Arsizio, con i suoi comuni limitrofi, è già fortemente compromesso da molte forme di inquinamento: la vicina Malpensa, due autostrade, un forno crematorio che raddoppierà con tutte le conseguenze di emissioni e di traffico, un tessuto industriale che, per fortuna, ancora esiste e speriamo sia sempre più green, il traffico veicolare molto intenso e su cui non sono stati fatti seri interventi di mobilità sostenibile e, da 50 anni, un inceneritore sito sul territorio del quartiere di Borsano. Per tutelare la nostra salute, per ridurre l’inquinamento complessivo del nostro territorio, fonte degli alti tassi di malattie non solo oncologiche, l’inquinamento prodotto dall’inceneritore può e deve essere eliminato.

In Lombardia ci sono attivi ben 13 impianti e l’offerta di incenerimento supera il fabbisogno. L’impianto inceneritore di Borsano, bruciando rifiuti speciali che provengono da altre regioni d’ Italia, ha perso infatti la qualità di società in-house, e già alcuni comuni del Consorzio ACCAM stanno conferendo i rifiuti ad altre aziende. Riteniamo che il residuo di una raccolta differenziata spinta debba andare negli impianti che in questi anni hanno funzionato meglio.
Nonostante bruciare rifiuti sia un’attività redditizia ovunque, ACCAM è indebitata e non è ancora stato approvato il bilancio del 2019.

ACCAM è stata inoltre luogo di malaffare: lì si sono estese le attività di Caianiello e le indagini della Procura hanno portato all’arresto di alcuni membri del CdA.
Ora la nostra Amministrazione ha deciso di salvare questo inceneritore deliberando di creare una futura NewCO formata da Agesp S.p.A. (la municipalizzata di Busto Arsizio partecipata al 99% dal Comune, i cittadini di Busto Arsizio) e da AMGA (la municipalizzata partecipata al 65% dal Comune di Legnano) che si farebbero carico di pagare i debiti di ACCAM e di far proseguire l’attività dell’inceneritore.
Stupisce il fatto che Agesp possa trovare il denaro per questa operazione quando non riesce nemmeno a sostenere i costi di una sufficiente manutenzione di marciapiedi, strade e raccolta dei rifiuti abbandonati nelle periferie.
Stupisce anche il fatto che tutto questo progetto di salvataggio venga deliberato senza che sia stato approvato il bilancio di ACCAM del 2019.

L’ipotesi che possa successivamente subentrare CAP Holding con un sistema di economia circolare porterà comunque la tenuta in vita del forno inceneritore che, a questo punto, brucerà fanghi di depurazione.
È evidente che all’Amministrazione di Busto Arsizio non importa nulla dell’inquinamento della città e dei suoi cittadini: non ha preso misure per ridurre l’inquinamento, ha deliberato una nuova linea di forno crematorio e assicurato il funzionamento per l’avvenire dell’inceneritore di Borsano che continuerà a bruciare rifiuti speciali provenienti da tutta Italia e che brucerà fanghi di depurazione provenienti da depuratori dell’area milanese.

Per tutte queste ragioni chiediamo ai cittadini di far sentire la propria voce affinché questo salvataggio non venga realizzato esprimendo un voto on line su Change.org al link http://chng.it/LH7QcK85.
Non si tratta di sostenere la solita campagna “non nel mio giardino”, ma “non tutto nel mio giardino”, cioè di prendere atto che il territorio di Busto Arsizio ha già subito e subisce le conseguenze di un forte inquinamento da molte altre fonti e di aver già dato tanto (50 anni di incenerimento di rifiuti). Per dare la misura dell’inquinamento del nostro territorio basti pensare che l’Assessore regionale Cattaneo ha quantificato la bonifica dall’inquinamento di ACCAM in 20 milioni di euro.

Ora abbiamo bisogno di una pausa e di una bonifica del territorio. L’incidenza dei tumori della nostra zona è legata a molte circostanze, ma una di queste è sicuramente la situazione ambientale in cui viviamo. Alleggerirla è un dovere della nostra Amministrazione, il cui fine dovrebbe essere, tra gli altri, la tutela della salute dei cittadini.
Per questo è giunto il momento che tutti i cittadini chiedano alle proprie Amministrazioni di revocare le delibere assunte su ACCAM e sulla Newco per il salvataggio dell’inceneritore e di mettere in atto tutte le procedure necessarie per dismettere l’inceneritore e bonificare l’area.





















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